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Scena unica |
Pittura, Poesia, Musica, Magia. |
Pittura, Poesia, Musica, Magia, coro di rivi
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PITTURA |
Vaghi rivi,
perché andate fuggitivi
senz'aver posa un momento?
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CORO DI RIVI |
Noi fuggiamo in grembo a i mari,
per sospetto degli avari,
perché abbiam l'onde d'argento.
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PITTURA |
Con sollecita cura
siate, o miei fidi, al mio disegno intenti:
là si devon le mura
finger d'antica torre omai cadenti,
e d'ogni intorno poi su l'alta scena
folta verdeggi una campagna amena.
Su, miei seguaci, alla fatica illustre
non sia lenta la mano,
ferva l'opera industre
e non s'attenda il valor vostro invano.
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POESIA |
Pur ch'abbia la Pittura
terminata la scena, altro non manca.
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MUSICA |
Ella, ch'in ben oprar non è mai stanca,
col suo destro pensier nulla trascura.
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PITTURA |
L'una e l'altra sorella,
Musica e Poesia,
mentre ogn'una desia
la commedia novella,
onde la lor virtù chiara si scopra,
qua vengon forse ad affrettarmi l'opra?
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POESIA |
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MUSICA |
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PITTURA |
Non è penna che voli il mio pennello,
e van di rado insieme il presto e il bello.
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POESIA |
Guardimi il ciel, che teco
giammai più sieno i miei diporti uniti.
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PITTURA |
Perché cessin le liti,
non men di te desio
d'andar libera anch'io dove m'aggrada.
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MUSICA |
A me pur fia giocondo
lungi dall'orme altrui segnar la strada.
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PITTURA |
Per esser nota al mondo
uopo mi saran forse i vostri aiuti?
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MUSICA |
I vanti miei senza di voi fian muti?
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POESIA |
Per me tesson corona
le muse in Elicona.
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MUSICA |
So ben anch'io là nell'aonio coro
fregiare il crin di trionfale alloro;
e se con le mie note
rendo or tranquilli, or tempestosi i petti,
io do legge a gli affetti.
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PITTURA |
Io frenando le ciglia,
alla mia gloria immote,
cangio l'istessa invidia in meraviglia.
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POESIA |
Io cangio, se percote
la mia destra talor l'aurata cetra,
con oltraggio innocente un'alma impietra.
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MAGIA |
Tacciano le vostr'ire,
cessino omai le liti:
ingegnoso drappello, a voi mi chiama
dolce desio di vagheggiare uniti
con triplicato vanto i vostri fregi.
Voi nel ciel della fama,
ove spiegaste i vanni,
imprimete d'onor ombre lucenti,
e con opre possenti
avvezze siete a trionfar degli anni.
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MUSICA |
Deh, chiunque tu sia
perché omai non si scopre?
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MAGIA |
Eccovi la Magia.
Ma se ignota pur giungo a voi d'appresso,
nuovi già non vi son gli effetti, e l'opre,
ché sogliono ben spesso
le vostre rime, i color vostri, e il canto
l'alme ingannar con dilettoso incanto.
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PITTURA |
Opportuna giungesti,
tu, cui forza non manca
di volger gli elementi,
di dare a i boschi il moto, e torlo a i venti,
ed è di tua possanza un lieve gioco
render fervido il gelo, e freddo il foco.
Deh, fa' che in un momento
qui s'apra un'ampia scena:
tanto sperar sol puote
suon di magiche note.
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MAGIA |
Al tuo desir consento,
ma voglio insieme anch'io
farti palese il mio.
Bramo che non si nieghi a mia richiesta
di prender l'argomento.
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POESIA |
Ben è ragion, che chi la scena appresta
proponga anch'il soggetto.
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MAGIA |
Sia dunque il tema eletto
nel palagio d'Atlante
Ruggier chiuso e disciolto
dalla guerriera amante.
Forsi avverrà, che sotto a finti inganni
non dubbio altri comprenda
quale in mezzo a gli affanni
abbia pregio nel mondo e qual onore
lealtà con valore.
Sì, sì, segua virtù ciascun a gara,
ché premio il cielo alla virtù prepara.
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MUSICA |
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POESIA |
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MAGIA |
Ed io
l'alto palagio ad inalzar m'accingo.
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POESIA |
Di te l'opra è ben degna.
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MUSICA |
In tutto eccede
la speme, e il desir mio.
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MAGIA |
Ma ritraghiamo il piede,
ché frettoloso Atlante,
per trarre Orlando all'incantata sede,
con mentito sembiante
finge portarne Angelica rapita;
onde per liberar colei d'impaccio,
mentre a lui chiede aita,
il famoso guerrier cada nel laccio.
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