La stessa scena dell'atto primo.
(commedia)
La tela del teatrino si alza; la scena, mal dipinta, rappresenta una stanzetta con due porte laterali ed una finestra praticabile in fondo.
(Nedda da Colombina, Peppe da Arlecchino)
(Peppe nascosto)
(si ode un pizzicar di chitarra all'interno)
Di fare il segno convenuto appressa
(Tonio come Taddeo)
(Arlecchino scavalca la finestra e si mostra)
Arlecchin! / Colombina! Alfin s'arrenda
Attenti! Pagliaccio... è là... tutto stravolto
(Tonio si nasconde)
(Arlecchino si nasconde)
(Canio come Pagliaccio)
A stanotte... E per sempre io sarò tua!
Nome di dio!... quelle stesse parole!
(♦)
Bravo! / Ebben! Se mi giudichi
(Peppe vuol uscire dalla porta a sinistra, ma Tonio lo ritiene)
Bisogna uscire, Tonio / Taci sciocco
(Canio prende un coltello)
(le donne che indietreggiano spaventate, rovesciano i banchi ed impediscono agli uomini di avanzare, ciò che obbliga Silvio a lottare per arrivare alla scena; intanto Canio al parossismo della collera, ha afferrata Nedda e la colpisce)
(Silvio ferito da Canio cade come fulminato)