Atto secondo

 

Scena prima

Stanza di Elmiro.
Rodrigo e Desdemona.

Bozzetti

 Q 

Rodrigo, Desdemona

 

DESDEMONA

Lasciami.  

RODRIGO

È dunque vano

il mio dolor, l'ira del padre?

DESDEMONA

Ah vanne...

io per te sol sono infelice.

RODRIGO

Oh dio!

Non dir così... se mai per me sereni

io veggo a scintillar questi occhi tuoi,

farò, bell'idol mio, ciò che tu vuoi.

DESDEMONA

Placami dunque il padre,

rendimi l'amor suo, mostra nel petto

qual grand'alma rinchiudi, e generosa.

RODRIGO

Ma Otello, Otello adori!

DESDEMONA

Io gli son sposa.

 
[N. 6 - Aria]

 N 

RODRIGO

Che ascolto! ahimè! che dici!  

Ah! come mai non senti

pietà de' miei tormenti,

del mio tradito amor?

Ma se costante sei

nel tuo rigor crudele,

se prezzi i preghi miei,

le giuste mie querele,

saprò con questo braccio

spezzar l'occulto laccio,

punire il traditor.

(parte)

Rodrigo ->

 

Scena seconda

Desdemona sola.

 
Recitativo

 

M'abbandonò!... disparve!... Oh me infelice!  

Che mai farò?... restar degg'io?... seguirlo!...

Terribile incertezza! Ah! chi m'aita?

chi mi consiglia?

 

Scena terza

Emilia e detta.

<- Emilia

 

DESDEMONA

Ah vieni, Emilia, vieni,  

soccorrimi, previeni

l'ultima mia rovina.

EMILIA

Che avvenne? oh ciel! perché così tremante?

DESDEMONA

Io perderò per sempre il caro amante.

EMILIA

Chi te 'l rapisce?

DESDEMONA

Il suo rival, Rodrigo:

a lui svelai, che sposa...

EMILIA

Ahi! che facesti?

DESDEMONA

È tardi il pentimento:

in sì fatal momento

sol m'addita un cammin, onde sicura

possa giungere a lui.

EMILIA

Ma se sorpresa sei, se il genitore...

DESDEMONA

Più riguardi non ho, non ho più tema,

presente è il suo periglio al mio pensiere.

Salvisi... a lui mi chiama il mio dovere.

(parte)

Desdemona ->

 

Scena quarta

Emilia sola.

 

 

Ella a perdersi va. Seguirla io deggio...  

sola... che fo! Se giugne il padre?... Ah prima

le mie compagne, le sue fide amiche

avvertire si denno; alcun soccorso

posso almeno sperar... in qual cimento

è questo core in sì fatal momento!

(parte)

Emilia ->

 
 

Scena quinta

Giardino nella casa di Otello.
Otello assiso nella massima costernazione.

Bozzetti

 Q 

Otello

 
[N. 7 - Scena e Duetto]

 N 

OTELLO

Che feci!... ove mi trasse  

un disperato amor! io gli posposi

la gloria, l'onor mio!

Ma che!... mia non è forse?... in faccia al cielo

fede non mi giurò? Non diemmi in pegno

la sua destra, il suo cor?... Potrò lasciarla?

Obliarla potrò?... Potrò soffrire

vederla in braccio ad altri, e non morire?

 

Scena sesta

Jago e detto.

<- Jago

 

JAGO

Perché mesto così?... scuotiti. Ah mostra,  

che Otello alfin tu sei.

OTELLO

Lasciami in preda

al mio crudo destino.

JAGO

Del suo rigore

hai ragion di lagnarti:

ma tu non déi, benché nemico il fato,

cader, per nostro scorno, invendicato.

OTELLO

Che mai far deggio?

JAGO

Ascoltami... che pensi?...

In te stesso ritorna... i tuoi trionfi

di difesa ti son... sono bastanti

i tuoi nemici ad atterrir... a farti

sprezzare ogni altro affetto.

OTELLO

Quai terribili accenti!

L'interrotto parlare, i dubbi tuoi,

l'irresoluto volto

in quanti affanni involto

hanno il mio cor! Spiegati. Ah! non tenermi

in sì fiera incertezza.

JAGO

Altro dirti non so: dal labbro mio

altro chieder non déi.

OTELLO

Chieder non deggio?... oh dio! quanto s'accresce

il mio timor dal tuo silenzio!... Ah forse

l'infida!...

JAGO

E perché cerchi

nuova cagion d'affanni?

OTELLO

Tu m'uccidi così. Meno infelice

sarei se il vero io conoscessi.

JAGO

Ebbene,

il vuoi?... Ti appagherò... che dico? io gelo!

OTELLO

Parla una volta.

JAGO

Oh quale arcano io svelo!

Ma l'amistà lo chiede,

io cedo all'amistà. Deh sappi...

OTELLO

Ah taci!...

Ahimè! tutto compresi.

JAGO

E che farai?

OTELLO

Vendicarmi, e morir.

JAGO

Morir non déi,

e in disprezzarla avrai vendetta intera.

OTELLO

Ma non tremenda e fiera,

qual io la bramo, quale amor la chiede...

E sicuro son io del suo delitto?...

(con incertezza)

Ah se tal fosse... qual in me... Tu Jago

tu mi comprendi, ed il tradirmi or fora

delitto ancora in te.

JAGO

Che mai tu pensi?

Confuso io son... ti parli

questo foglio per me.

OTELLO

Che miro! oh dio!

Sì! di sua man son queste

le crudeli d'amor cifre funeste.

 
Duetto

 

Non m'inganno; al mio rivale  

l'infedel vergato ha il foglio;

più non reggo al mio cordoglio!

Io mi sento lacerar.

JAGO

(Già la fera gelosia

versò tutto il suo veleno,

tutto già gl'inonda il seno,

e mi guida a trionfar.)

OTELLO
(legge)

«Caro bene»... e ardisci ingrata?

JAGO

(Nel suo ciglio il cor gli veggo.)

OTELLO

«Ti son fida»... Ahimè! che leggo?

Quali smanie io sento al cor!

JAGO

(Quanta gioia io sento al cor!)

OTELLO

«Di mia chioma un pegno»... Oh cielo!

JAGO

(Cresce in lui l'atroce sdegno.)

OTELLO

Dov'è mai l'offerto pegno?

JAGO

Ecco... il vedo con orror!

OTELLO

No, più crudele un'anima

no, che giammai si vide!

Il cuor mi si divide

per tanta crudeltà.

Insieme

JAGO

(No, più contenta un'anima

no, che giammai si vide!

Propizio il ciel m'arride.

L'indegna ah! sì, cadrà.)

 

OTELLO

Che far degg'io?

JAGO

Ti calma.

OTELLO

Lo speri invan.

JAGO

Che dici?

OTELLO

Spinto da furie ultrici

punirla alfin saprò.

JAGO

Ed oserai?...

OTELLO

Lo giuro.

JAGO

E amore...

OTELLO

Io più no 'l curo.

JAGO

T'affida, i tuoi nemici

or dunque abbatterò.

OTELLO

L'ira d'avverso fato

io più non temerò:

morrò, ma vendicato

sì... dopo lei morrò.

JAGO

(L'ira d'avverso fato

temer più non dovrò:

son io già vendicato,

di lui trionferò.)

(parte)

Jago ->

 

Scena settima

Otello solo.

 
Recitativo

 

E a tanto giunger puote  

un ingannevol cor!... Ma chi s'avanza?

 

Scena ottava

Rodrigo e detto.

<- Rodrigo

 

OTELLO

Rodrigo... e che mai brami?  

RODRIGO

A te ne vengo

tuo nemico, se il vuoi:

ma al mio voler se cedi,

tuo amico, e difensor.

OTELLO

Uso non sono

a mentire, a tradir. Io ti disprezzo

nemico, o difensor.

RODRIGO

(Oh che baldanza!)

Non mi conosci ancor?

OTELLO

Sì, ti conosco,

perciò non ti pavento;

sol disprezzo, il ripeto, io per te sento.

 
[N. 8 - Terzetto]

 N 

RODRIGO

Ah vieni, nel tuo sangue    

vendicherò le offese:

se un vano amor ti accese,

distruggerlo saprò.

S

Sfondo schermo () ()

OTELLO

Or or vedrai qual chiudo

giusto furor nel seno:

sì, vendicarmi appieno

di lei, di te dovrò.

RODRIGO E OTELLO

Qual gioia! all'armi! all'armi!

Il traditor già parmi

veder trafitto al suol.

 

Scena nona

Desdemona giunge, e detti.

<- Desdemona

 

DESDEMONA

(arrestandoli)  

Ahimè! fermate, udite...

Solo il mio cor ferite,

cagion di tanto duol.

DESDEMONA

Che fiero punto è questo!

L'ingrato a me d'innante!

Non cangia di sembiante!

Misera! che sarà?

Insieme

RODRIGO E OTELLO

Che fiero punto è questo!

L'indegna a me d'innante!

Pinta ha sul reo sembiante

tutta l'infedeltà.

 

OTELLO

Deh seguimi.

RODRIGO

Ti seguo.

OTELLO

Son pago alfin.

DESDEMONA

T'arresta.

OTELLO

Vanne.

DESDEMONA

Che pena è questa!

Che fiera crudeltà!

Perché da te mi scacci?...

Qual barbaro furore,

così ti accende il core,

che vaneggiar ti fa?

OTELLO

Ah perfida!... ed ardisci...

RODRIGO

T'affretta.

DESDEMONA

Che mai sento!

DESDEMONA, RODRIGO E OTELLO

Più barbaro tormento

di questo non si dà.

DESDEMONA

Ah per pietà!

OTELLO

Mi lascia.

DESDEMONA

Ma che ti feci io mai?

OTELLO

Or ora lo vedrai...

(Finge l'indegna ancor!)

DESDEMONA

Tra tante smanie e tante

quest'alma che delira

su i labbri miei già spira:

sento mancarmi il cor!

Insieme

RODRIGO E OTELLO

Tra tante smanie e tante

quest'alma mia delira,

vinto è l'amor dall'ira,

spira vendetta il cor.

(partono)

Rodrigo, Otello ->

 
Recitativo

DESDEMONA

L'ingrato mi lasciò! misera! io moro.  

(sviene)

 

Scena decima

Emilia, e detta.

<- Emilia

 

EMILIA

Desdemona! che veggo! al suol giacente...  

Pallor di morte le ricopre il volto...

O ciel!... chi mi soccorre!

Quale aiuto recarle?...

O tu dell'alma mia parte più cara,

ascoltami, deh, riedi a questo seno...

la tua amica ti chiama... Ah! non risponde!

Gelo è il petto e la man... Chi me l'invola?

Quel barbaro dov'è?... vorrei... che miro?...

Apre i languidi lumi... alfin respiro!

DESDEMONA

Chi sei?...  

EMILIA

Non mi conosci?

DESDEMONA

Emilia!

EMILIA

Ah quella,

quell'appunto son io. Segui i miei passi,

salvati per pietà.

DESDEMONA

Ma potrò mai

rivederlo?... abbracciarlo!... Ah se no 'l sai

vanne, cerca, procura...

EMILIA

E che mai chiedi?

Intenderti chi può?

DESDEMONA

Confusa, oppressa

in me non so più ritrovar me stessa!

 
[N. 9 - Aria e Finale II]

 N 

Che smania! ahimè! che affanno?    

Chi mi soccorre, oh dio!

Per sempre ahi, l'idol mio

perder così dovrò!

Barbaro ciel tiranno!

Da me se lo dividi,

salvalo almen; me uccidi:

contenta io morirò.

S

Sfondo schermo () ()

 

Scena undicesima

Coro di Damigelle, indi coro di Confidenti, poi Elmiro.

<- damigelle

 

DESDEMONA

Qual nuova a me recate?...  

Men fiero, se parlate,

si rende il mio dolor.

CORO DELLE DAMIGELLE

Trema il mio core e tace.

DESDEMONA

De' detti ah! più loquace

è quel silenzio ancor!

(si avanza il coro dei confidenti)

<- confidenti

DESDEMONA

Ah ditemi almen voi...

CORO

Che mai saper tu vuoi?

DESDEMONA

Se vive il mio tesor.

CORO

Vive, serena il ciglio...

DESDEMONA

Salvo dal suo periglio?...

Altro non chiede il cor.

 

<- Elmiro

ELMIRO

Qui!... indegna!

DESDEMONA

Il genitore!

ELMIRO

Del mio tradito onore

come non hai rossor?

CORO

Oh ciel! qual nuovo orror!

DESDEMONA

L'error d'un'infelice,

pietoso in me perdona,

se il padre m'abbandona,

da chi sperar pietà?

ELMIRO

No, che pietà non merti.

Vedrai fra poco, ingrata!

qual pena è riserbata

per chi virtù non ha.

DESDEMONA

Palpita il cuor nel petto,

a quel severo aspetto

più reggere non sa!

CORO DELLE DAMIGELLE

Come cangiar nel petto

può il suo paterno affetto

in tanta crudeltà?

Insieme

ELMIRO

Odio, furor, dispetto

han la pietà nel petto

cangiata in crudeltà.

CORO DEI CONFIDENTI

Se nutre nel suo petto

un impudico affetto,

giusta è la crudeltà.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Stanza di Elmiro.

Rodrigo, Desdemona
 

Lasciami / È dunque vano

[N. 6 - Aria]

Desdemona
Rodrigo ->

M'abbandonò! disparve! Oh me infelice!

Desdemona
<- Emilia

Ah vieni, Emilia, vieni

Emilia
Desdemona ->

Ella a perdersi va. Seguirla io deggio

Emilia ->

Giardino nella casa di Otello.

Otello
 

[N. 7 - Scena e Duetto]

Che feci!... ove mi trasse

Otello
<- Jago

Perché mesto così? scuotiti

Otello
Jago ->

E a tanto giunger puote

Otello
<- Rodrigo

Rodrigo... e che mai brami? / A te ne vengo

[N. 8 - Terzetto]

Rodrigo e Otello
Ah vieni, nel tuo sangue
Otello, Rodrigo
<- Desdemona
Desdemona, Rodrigo e Otello
Ahimè! fermate, udite
Desdemona
Rodrigo, Otello ->

L'ingrato mi lasciò!

(Desdemona sviene)

Desdemona
<- Emilia

Desdemona! che veggo! al suol giacente

(Desdemona rinviene)

Chi sei? / Non mi conosci?

[N. 9 - Aria e Finale II]

Desdemona, Emilia
<- damigelle
Desdemona, Coro, poi Elmiro
Qual nuova a me recate?
Desdemona, Emilia, damigelle
<- confidenti
 
Desdemona, Emilia, damigelle, confidenti
<- Elmiro
 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima
Sala del senato, in fondo della quale fra alcuni archi vedesi il lido; navi in distanza. Stanza nel palazzo di Elmiro. Pubblica sala magnificamente adorna. Stanza di Elmiro. Giardino nella casa di Otello. Stanza da letto.
[Ouverture] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Cavatina] [N. 3 - Duetto] [N. 4 - Scena e Duettino] [N. 5 - Coro e Finale I] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Scena e Duetto] [N. 8 - Terzetto] [N. 9 - Aria e Finale II] [N. 10a - Scena e Canzone del Gondoliere] [N. 10b - Canzone del salice e Preghiera] [N. 10c - Sortita Otello] [N. 10d - Duetto] [N. 10e - Finale III]
Atto primo Atto terzo

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