Atto secondo

 

Scena prima

Interno dell'abitazione di Norma.
Da una parte un letto romano coperto di pelle d'orso.
I figli di Norma sono addormentati.

Bozzetti

 Q 

Norma, figli di Norma

 
[Introduzione]

 N 

 
(Norma con una lampa e un pugnale alla mano.
Siede e posa la lampa sopra una tavola. È pallida, contraffatta, ecc.)
 

NORMA

Dormono entrambi... non vedran la mano    

che li percuote. Non pentirti, o core;

viver non ponno... Qui supplizio, e in Roma

obbrobrio avrian, peggior supplizio assai;

schiavi d'una matrigna. Ah! No! Giammai!

(sorge)

Muoiano, sì. Non posso

(fa un passo e si ferma)

avvicinarmi: un gel mi prende e in fronte

mi si solleva il crin. ~ I figli uccido!...

(intenerendosi)

teneri figli... in questo sen concetti

da questo sen nutriti... essi, pur dianzi

delizia mia... ne' miei rimorsi istessi

raggio di speme... essi nel cui sorriso

il perdono del ciel mirar credei!...

Io, io li svenerò?... di che son rei?

(silenzio)

Di Pollïon son figli...

ecco il delitto: essi per me son morti;

muoian per lui: n'abbia rimorso il crudo,

n'abbia rimorso, anche all'amante in braccio,

e non sia pena che la sua somigli.

Feriam...

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

Fogli partitura

(s'incammina verso il letto; alza il pugnale; essa dà un grido inorridita: i fanciulli si svegliano)

 

Ah! no! son figli miei!... miei figli!

(li abbraccia e piange)

Clotilde!

 

Scena seconda

Clotilde, e detta.

 
(entra Clotilde)

<- Clotilde

 

NORMA

Corri... vola...  

Adalgisa a me guida.

CLOTILDE

Ella qui presso

solitaria si aggira, e prega e plora.

NORMA

Va'. ~

(Clotilde parte)

Si emendi il mio fallo... e poi... si mora.

Clotilde ->

 

Scena terza

Adalgisa e Norma.

<- Adalgisa

 
[Recitativo e Duetto]

 N 

 

ADALGISA
(con timore)

Me chiami, o Norma!... Qual ti copre il volto  

tristo pallor?

NORMA

Pallor di morte. ~ Io tutta

l'onta mia ti rivelo. A me prostrata

eri tu dianzi... a te mi prostro adesso,

e questi figli... e sai di chi son figli...

nelle tue braccia io pongo.

ADALGISA

O sventurati,

o innocenti fanciulli!

NORMA

Ah! sì... li piangi...

Se tu sapessi!... ma infernal segreto

ti si nasconda. Una preghiera sola

odi, e l'adempi, se pietà pur merta

il presente mio duolo... e il duol futuro.

ADALGISA

Tutto, tutto io prometto.

NORMA

Il giura.

ADALGISA

Il giuro.

NORMA

Odi. ~ Purgar quest'aura

contaminata dalla mia presenza

ho risoluto, né trar meco io posso

questi infelici... a te li affido...

ADALGISA

Oh cielo!

A me li affidi?

NORMA

Nel romano campo

guidali a lui... che nominar non oso.

ADALGISA

Oh! che mai chiedi?

NORMA

Sposo

ti sia men crudo; ~ io gli perdono, e moro.

ADALGISA

Sposo!... Ah! non mai...

NORMA

Pei figli suoi t'imploro.

 

Deh! con te, con te, li prendi...    

li sostieni, li difendi...

non ti chiedo onori e fasci;

a' tuoi figli ei fian serbati:

prego sol che i miei non lasci

schiavi, abbietti, abbandonati...

Basti a te che disprezzata,

che tradita io fui per te.

Adalgisa, deh! ti muova

tanto strazio del mio cor.

S

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ADALGISA

Norma! ah! Norma, ancora amata,

madre ancora sarai per me.

Tienti i figli, non fia mai

ch'io mi tolga a queste arene!

NORMA

Tu giurasti...

ADALGISA

Sì, giurai...

Ma il tuo bene, il sol tuo bene.

Vado al campo, ed all'ingrato

tutti io reco i tuoi lamenti:

la pietà che mi hai destato

parlerà sublimi accenti...

Spera, spera... amor, natura

ridestarsi in lui vedrai...

Del suo cor son io secura...

Norma ancor vi regnerà.

NORMA

Ch'io lo preghi?... ah, no: giammai.

Più non t'odo ~ parti... va'.

 

ADALGISA

Mira, o Norma, a' tuoi ginocchi  

questi cari pargoletti!

Ah! pietà di lor ti tocchi,

se non hai di te pietà!

Insieme

NORMA

Ah! perché la mia costanza

vuoi scemar con molli affetti?

Più lusinghe, più speranza

presso a morte un cor non ha.

Brano musicale ()

 

ADALGISA

Cedi... deh, cedi.

NORMA

Ah! lasciami. ~

Ei t'ama.

ADALGISA

E già se n' pente.

NORMA

E tu?...

ADALGISA

L'amai... quest'anima

sol l'amistade or sente.

NORMA

O giovinetta!... E vuoi?...

ADALGISA

Renderti i dritti tuoi,

o teco al cielo agli uomini

giuro celarmi ognor.

NORMA

Hai vinto... hai vinto... abbracciami.

Trovo un'amica ancor.

 

NORMA E ADALGISA

Sì, fino all'ore estreme

compagna tua m'avrai:

per ricovrarci insieme

ampia è la terra assai.

Teco del fato all'onte

ferma opporrò la fronte,

finché il mio core a battere

io senta sul tuo cor.

(partono)

Norma, Adalgisa, figli di Norma ->

 
 

Scena quarta

Luogo solitario presso il bosco dei Druidi cinto da burroni e da caverne.
In fondo un lago attraversato da un ponte di pietra.
Guerrieri galli.

Bozzetti

 Q 

guerrieri

 
[Coro e Sortita d'Oroveso]

 N 

 

CORO

Non partì?  

IIº

Finora è al campo!

Tutto il dice. I feri carmi,

il fragor, il suon dell'armi,

delle insegne il ventilar.

 

TUTTI

Attendiam: un breve inciampo

non ci turbi, non ci arresti;

e in silenzio il cor s'appresti

la grand'opra a consumar.

 

Scena quinta

Oroveso e detti.

<- Oroveso

 

OROVESO

Guerrieri! a voi venirne  

credea foriero d'avvenir migliore.

Il generoso ardore,

l'ira che in sen vi bolle

io credea secondar; ma il dio non volle.

CORO

Come? E le nostre selve

l'aborrito proconsole non lascia?

Non riede al Tebro?

OROVESO

Un più temuto e fiero

latino condottiero

a Pollïon succede, e di novelle

possenti legïoni

afforza il campo che ne tien prigioni.

CORO

E Norma il sa? di pace

è consigliera ancor?

OROVESO

Invan di Norma

la mente investigai: sembra che il nume

più non favelli a lei, che oblio la prenda

dell'universo.

CORO

E che far pensi?

OROVESO

Al fato

piegar la fronte, separarci, e nullo

lasciar sospetto del fallito intento.

CORO

E finger sempre?

OROVESO

Amara legge! il sento.

 

Ah! del Tebro al giogo indegno  

fremo io pure, e all'armi anelo;

ma nemico è sempre il cielo,

ma consiglio è il simular.

Divoriam in cor lo sdegno,

tal che Roma estinto il creda;

dì verrà, che desto ei rieda

più tremendo a divampar.

Brano musicale ()

 

CORO

Sì, fingiam, se il finger giovi;

ma il furor in sen si covi.

Guai per Roma allor che il segno

dia dell'armi il sacro altar!

 
(partono)

Oroveso, guerrieri ->

 
 

Scena sesta

Tempio d'Irminsul. Ara da un lato.
Norma, indi Clotilde.

Bozzetti

 Q 

Norma

 
[Scena]

 N 

 

NORMA

Ei tornerà... Sì, mia fidanza è posta  

in Adalgisa: ei tornerà pentito,

supplichevole, amante. Oh! a tal pensiero

sparisce il nuvol nero

che mi premea la fronte, e il sol m'arride,

come del primo amore ai dì felici.

(esce Clotilde)

<- Clotilde

 

Clotilde!  

CLOTILDE

O Norma!... Uopo è d'ardir.

NORMA

Che dici?

CLOTILDE

Lassa!

NORMA

Favella.

CLOTILDE

Indarno

parlò Adalgisa, e pianse.

NORMA

Ed io fidarmi

di lei dovea? di mano uscirmi, e bella

del suo dolore, presentarsi all'empio

ella tramava.

CLOTILDE

Ella ritorna al tempio.

Triste, dolente, implora

di profferir suoi voti.

NORMA

Ed egli?

CLOTILDE

Ed egli

rapirla giura anco all'altar del nume.

NORMA

Troppo il fellon presume.

Lo previen mia vendetta ~ e qui di sangue...

sangue romano... scorreran torrenti.

 
Si appressa all'ara e batte tre volte lo scudo d'Irminsul.
 

CORO
di dentro

Squilla il bronzo del dio!

CLOTILDE

Cielo! Che tenti?

Clotilde ->

 

Scena settima

Accorrono da varie parti Oroveso, i Druidi, i Bardi e le Ministre.
A poco a poco il tempio si riempie d'Armati.
Norma si colloca sull'altare.

<- Oroveso, druidi, bardi, ministre, armati

 
[Scena]

 N 

 

OROVESO

Norma! che fu? Percosso  

lo scudo d'Irminsul, quali alla terra

decreti intima?

NORMA

Guerra,

strage, sterminio.

OROVESO E CORO

E a noi pur dianzi pace

s'imponea pe 'l tuo labbro!

NORMA

Ed ira adesso,

stragi, furore e morti.

Il cantico di guerra alzate, o forti.

 
[Coro]

 N 

 
Inno guerriero.
 

OROVESO E CORO

Guerra, guerra! Le galliche selve    

quante han querce producon guerrier.

Quai sui greggi fameliche belve,

sui romani van essi a cader.

Sangue, sangue! Le galliche scuri

fino al tronco bagnate ne son.

Sovra i flutti del Ligeri impuri

ei gorgoglia con funebre suon.

Strage, strage, sterminio, vendetta!

Già comincia, si compie, s'affretta.

Come biade da falci mietute

son di Roma le schiere cadute.

Tronchi i vanni, recisi gli artigli,

abbattuta ecco l'aquila al suol.

A mirar il trionfo dei figli

viene il dio sovra un raggio di sol!

S

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Fogli partitura

 
[Recitativo e Duetto]

 N 

 

OROVESO

Né compi il rito, o Norma?  

Né la vittima accenni?

NORMA

Ella fia pronta.

Non mai l'altar tremendo

di vittime mancò. ~ Ma qual tumulto!

 

Scena ottava

Clotilde, frettolosa, e detti.

<- Clotilde

 

CLOTILDE

Al nostro tempio insulto  

fece un romano: nella sacra chiostra

delle vergini alunne egli fu colto.

TUTTI

Un romano?

NORMA

(Che ascolto?

Se mai foss'egli?)

TUTTI

A noi vien tratto.

NORMA

(È desso!)

 

Scena nona

Pollione fra Soldati, e detti.

<- Pollione, galli

 

OROVESO

È Pollïon!  

NORMA

(Son vendicata adesso.)

OROVESO

Sacrilego nemico, e chi ti spinse

a vïolar queste temute soglie.

A sfidar l'ira d'Irminsul?

POLLIONE

Ferisci;

ma non interrogarmi.

NORMA
(svelandosi)

Io ferir deggio.

Scostatevi.

POLLIONE

Chi veggio?

Norma!

NORMA

Sì. Norma.

TUTTI

Il sacro ferro impugna,

vendica il tempio e il dio.

NORMA

(prende il pugnale dalle mani d'Oroveso)

Sì. Feriamo.

(si arresta)

Ah!

TUTTI

Tu tremi?

NORMA

(Ah! non poss'io.)

OROVESO

Che fia? Perché t'arresti?

NORMA

(Poss'io sentir pietà!)

CORO

Ferisci!

NORMA

Io deggio

interrogarlo... investigar qual sia

l'insidiata o complice ministra

che il profano persuase a fallo estremo.

Ite per poco.

OROVESO E CORO

(Che far pensa?)

POLLIONE

(Io tremo.)

 
Oroveso e il Coro si ritirano. Il tempio rimane sgombro.

Oroveso, druidi, bardi, ministre, Clotilde, armati, galli ->

 

Scena decima

Norma e Pollione.

 

NORMA

In mia man alfin tu sei:    

niun potria spezzar tuoi nodi.

Io lo posso.

S

Brano musicale ()

Fogli partitura

POLLIONE

Tu no 'l déi.

NORMA

Io lo voglio.

POLLIONE

Come!

NORMA

M'odi.

Pe 'l tuo dio, pe' figli tuoi...

giurar déi che d'ora in poi...

Adalgisa fuggirai...

all'altar non la torrai...

e la vita ti perdono...

e mai più ti rivedrò.

Giura.

POLLIONE

No: sì vil non sono.

NORMA

Giura, giura.

POLLIONE

Ah! pria morrò!

NORMA

Non sai tu che il mio furore

passa il tuo?

POLLIONE

Ch'ei piombi attendo.

NORMA

Non sai tu che ai figli in core

questo ferro...

POLLIONE

Oh dio! che intendo?

 

NORMA
(con pianto lacerante)

Sì, sovr'essi alzai la punta...  

Vedi... vedi... a che son giunta!...

Non ferii, ma tosto... adesso

consumar poss'io l'eccesso...

un istante, e d'esser madre

mi poss'io dimenticar.

 

POLLIONE

Ah! crudele, in sen del padre  

il pugnal tu déi vibrar.

A me il porgi.

NORMA

A te!

POLLIONE

Che spento

cada io solo!

NORMA

Solo!... Tutti

i romani a cento a cento

fian mietuti, fian distrutti...

e Adalgisa...

POLLIONE

Ahimè!

NORMA

Infedele

a' suoi voti...

POLLIONE

Ebben, crudele?

NORMA

Adalgisa fia punita;

nelle fiamme perirà.

POLLIONE

Ah! ti prendi la mia vita,

ma di lei, di lei pietà.

 

NORMA

Preghi alfine? indegno! è tardi.

Nel suo cor ti vo' ferire.

Già mi pasco ne' tuoi sguardi,

del tuo duol, del suo morire.

Posso alfine, e voglio farti

infelice al par di me.

Insieme

POLLIONE

Ah! t'appaghi il mio terrore;

al tuo piè son io piangente...

in me sfoga il tuo furore,

ma risparmia un'innocente:

basti, ah! basti a vendicarti

ch'io mi sveni innanzi a te.

 
[Recitativo e Terzetto - Finale II]

 N 

 

POLLIONE

Dammi quel ferro.  

NORMA

Sorgi:

scostati!

POLLIONE

Il ferro, il ferro!

NORMA

Olà, ministri,

sacerdoti, accorrete.

 

Scena ultima

Ritornano Oroveso, i Druidi, i Bardi e i Guerrieri.

<- Oroveso, druidi, bardi, guerrieri

 

NORMA

All'ira vostra  

nuova vittima io svelo. Una spergiura

sacerdotessa i sacri voti infranse,

tradì la patria, e il dio degli avi offese.

TUTTI

Oh! delitto! Oh! furor! Ne sia palese.

NORMA

Sì, preparate il rogo.

POLLIONE

Oh! ancor ti prego...

Norma, pietà!

TUTTI

Ne svela il nome.

NORMA

(Io rea

l'innocente accusar del fallo mio?)

TUTTI

Parla: chi è dessa?

POLLIONE

Ah! non lo dir!

NORMA

Son io.

TUTTI

Tu! Norma!

NORMA

Io stessa. Il rogo ergete.

CORO

(D'orrore io gelo!)

POLLIONE

(Mi manca il cor.)

TUTTI

Tu delinquente!

POLLIONE

Non le credete!

NORMA

Norma non mente.

OROVESO

Oh! mio rossor!

CORO

Oh! quale orror!

 

NORMA

Qual cor tradisti, qual cor perdesti    

quest'ora orrenda ti manifesti.

Da me fuggire tentasti invano;

crudel romano, tu sei con me.

Un nume, un fato di te più forte

ci vuole uniti in vita e in morte.

Sul rogo istesso che mi divora,

sotterra ancora sarò con te.

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

 

POLLIONE

Ah! troppo tardi t'ho conosciuta...

sublime donna, io t'ho perduta...

col mio rimorso è amor rinato,

più disperato, furente egli è!

Moriamo insieme, ah! sì, moriamo;

l'estremo accento sarà ch'io t'amo.

Ma tu morendo, non m'aborrire,

pria di morire, perdona a me.

 

OROVESO E CORO

Oh! in te ritorna, ci rassicura;

canuto padre te ne scongiura:

di' che deliri, di' che tu menti,

che stolti accenti uscir da te.

Il dio severo che qui t'intende,

se stassi muto, se il tuon sospende,

indizio è questo, indizio espresso

che tanto eccesso punir non de'.

 

OROVESO

Norma!... deh! Norma, scolpati...

Taci?... ne ascolti appena?

(Norma si troverà vicina a Pollione, che solo sente le sue parole)

NORMA

(scuotendosi con grido)

Cielo! e i miei figli?

POLLIONE

Ah! miseri!

NORMA
(volgendosi a Pollione)

I nostri figli?

POLLIONE

Oh! pena!

CORO

Norma sei rea?

NORMA

Sì, rea,

oltre ogni umana idea.

OROVESO E CORO

Empia!

NORMA
(ad Oroveso)

Tu m'odi.

OROVESO

Scostati.

NORMA

Deh! m'odi!

OROVESO

Oh! mio dolor!

NORMA
(piano ad Oroveso)

Son madre...

OROVESO

Madre!

NORMA

Acquetati...

Clotilde ha i figli miei...

Tu li raccogli... e ai barbari

gl'invola insiem con lei...

OROVESO

No... giammai! va'... lasciami.

NORMA

Ah! padre! Un prego ancor.

(s'inginocchia)

Deh! non volerli vittime  

del mio fatale errore...

Deh! Non troncar sul fiore

quell'innocente età.

Grazia per lor non credere

vita così concessa:

dono crudele è dessa,

vita di duol sarà.

Pensa che son tuo sangue...

abbi di lor pietà!

Brano musicale ()

 

 

Padre! tu piangi?  

OROVESO

Oppresso è il core.

NORMA

Piangi e perdona.

OROVESO

Ha vinto amore.

NORMA

Ah! tu perdoni! ~ Quel pianto il dice.

NORMA

Io più non chiedo. ~ Io son felice.

Contenta il rogo ~ ascenderò.

Insieme

POLLIONE

Ah, più non chiedo. ~ Io son felice.

Contento il rogo ~ io ascenderò.

 

OROVESO

Ah! consolarmene ~ mai non potrò!

CORO

Piange!... prega!... che mai spera?

Qui respinta è la preghiera.

Le si spogli il crin del serto:

sia coperto ~ di squallor!

 
(i druidi coprono d'un velo nero la sacerdotessa)

 

Vanne al rogo; ed il tuo scempio

purghi l'ara e lavi il tempio.

Maledetta all'ultim'ora!

Maledetta estinta ancor!

 

OROVESO

Va', infelice!

NORMA
(incamminandosi)

Padre!... addio!

POLLIONE

Il tuo rogo, o Norma, è il mio.

POLLIONE

Là più puro, là più santo

incomincia eterno amor.

Insieme

OROVESO

Sgorga alfin, prorompi o pianto,

sei permesso a un genitor.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Interno dell'abitazione di Norma.

Norma, figli di Norma
 

[Introduzione]

(i figli di Norma sono addormentati; Norma con un pugnale)

Dormono entrambi... non vedran la mano

(Norma s'incammina verso il letto; alza il pugnale; dà un grido inorridita; i fanciulli si svegliano)

Norma, figli di Norma
<- Clotilde

Corri... vola... Adalgisa a me guida

Norma, figli di Norma
Clotilde ->

Norma, figli di Norma
<- Adalgisa

[Recitativo e Duetto]

Me chiami, o Norma! Qual ti copre il volto

Norma, Adalgisa, figli di Norma ->

Luogo solitario presso il bosco dei druidi cinto da burroni e da caverne; in fondo un lago attraversato da un ponte di pietra.

guerrieri
 

[Coro e Sortita d'Oroveso]

guerrieri
<- Oroveso

Guerrieri! A voi venirne

Oroveso, guerrieri ->

Tempio d'Irminsul; da un lato, l'ara dei druidi.

Norma
 

[Scena]

Ei tornerà... Sì, mia fidanza è posta

Norma
<- Clotilde

Clotilde! / O Norma! Uopo è d'ardir

(Norma batte tre volte lo scudo d'Irminsul)

Norma
Clotilde ->
Norma
<- Oroveso, druidi, bardi, ministre, armati

[Scena]

Norma! Che fu?

[Coro]

(inno guerriero)

[Recitativo e Duetto]

Né compi il rito, o Norma?

Norma, Oroveso, druidi, bardi, ministre, armati
<- Clotilde

Al nostro tempio insulto

Norma, Oroveso, druidi, bardi, ministre, armati, Clotilde
<- Pollione, galli

È Pollion! / Son vendicata adesso

Norma, Pollione
Oroveso, druidi, bardi, ministre, Clotilde, armati, galli ->
Norma e Pollione
In mia man alfin tu sei

[Recitativo e Terzetto - Finale II]

Dammi quel ferro / Sorgi

Norma, Pollione
<- Oroveso, druidi, bardi, guerrieri

All'ira vostra

Norma, Pollione, Oroveso e Coro
Qual cor tradisti, qual cor perdesti
Norma, Oroveso, Pollione, Coro
Padre! tu piangi?
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena ultima
Foresta sacra; in mezzo la quercia al piè della quale vedesi la pietra druidica che serve d'altare; è notte;... Abitazione di Norma. Interno dell'abitazione di Norma. Luogo solitario presso il bosco dei druidi cinto da burroni e da caverne; in fondo un lago attraversato da... Tempio d'Irminsul; da un lato, l'ara dei druidi.
[Sinfonia] [Introduzione] [Recitativo e Cavatina] [Coro] [Scena e Cavatina] [Scena e Duetto] [Scena e Duetto] [Scena e Terzetto - Finale I] [Introduzione] [Recitativo e Duetto] [Coro e Sortita d'Oroveso] [Scena] [Scena] [Coro] [Recitativo e Duetto] [Recitativo e Terzetto - Finale II]
Atto primo

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