(♦) | ||||
[Sinfonia] | ||||
Scena prima |
Foresta sacra de' druidi; in mezzo la quercia d'Irminsul, al piè della quale vedesi la pietra druidica che serve d'altare. Colli in distanza sparsi di selve. |
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[Introduzione] | ||||
Al suono di marcia religiosa difilano le schiere de' Galli, indi la processione de' Druidi. | <- galli, druidi, Oroveso, sacerdoti | |||
Per ultimo Oroveso coi maggiori Sacerdoti. | ||||
OROVESO |
(♦) | |||
DRUIDI |
Il sacro vischio a mietere Norma verrà? | |||
OROVESO |
Sì, Norma. | |||
DRUIDI |
Dell'aura tua profetica, terribil dio, l'informa! Sensi, o Irminsul, le inspira d'odio ai Romani e d'ira, sensi che questa infrangano pace per noi mortal. | |||
OROVESO Sì: parlerà terribile da queste querce antiche; sgombre farà le Gallie dall'aquile nemiche; e del suo scudo il suono, pari al fragor del tuono, nella città dei cesari tremendo echeggerà. | ||||
OROVESO E DRUIDI |
Luna, ti affretta sorgere! Norma all'altar verrà! | |||
(si allontanano tutti e si perdono nella foresta; di quando in quando si odono le loro voci risuonare in lontananza. Escono quindi da un lato Flavio e Pollione guardinghi e ravvolti nelle loro toghe) | Oroveso, galli, druidi, sacerdoti -> | |||
Scena seconda |
Pollione e Flavio. |
<- Pollione, Flavio | ||
[Recitativo e Cavatina] | ||||
POLLIONE |
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FLAVIO |
In quella selva è morte. Norma te 'l disse. | |||
POLLIONE |
Profferisti un nome che il cor m'agghiaccia. | |||
FLAVIO |
Oh, che di' tu? l'amante!... la madre de' tuoi figli!... | |||
POLLIONE |
A me non puoi far tu rampogna, ch'io mertar non senta; ma nel mio core è spenta la prima fiamma, e un dio la spense, un dio nemico al mio riposo: ai piè mi veggo l'abisso aperto, e in lui m'avvento io stesso. | |||
FLAVIO |
Altra ameresti tu? | |||
POLLIONE |
Parla sommesso. Un'altra, sì... Adalgisa... tu la vedrai... fior d'innocenza e riso di candore e d'amor. Ministra al tempio di questo iddio di sangue, ella vi appare come raggio di stella in ciel turbato. | |||
FLAVIO |
Misero amico! E amato sei tu del pari? | |||
POLLIONE |
Io n'ho fiducia. | |||
FLAVIO |
E l'ira non temi tu di Norma? | |||
POLLIONE |
Atroce, orrenda, me la presenta il mio rimorso estremo... un sogno... | |||
FLAVIO |
Ah! Narra. | |||
POLLIONE |
In rammentarlo io tremo. | |||
era Adalgisa in Roma, cinta di bende candide, sparsa di fior la chioma. Udia d'Imene i cantici, vedea fumar gl'incensi, eran rapiti i sensi di voluttade e amor. Quando fra noi terribile viene a locarsi un'ombra: l'ampio mantel druidico come un vapor l'ingombra; cade sull'ara il folgore, d'un vel si copre il giorno, muto si spande intorno un sepolcrale orror. Più l'adorata vergine io non mi trovo accanto; n'odo da lunge un gemito misto de' figli al pianto... Ed una voce orribile echeggia in fondo al tempio ~ «Norma così fa scempio di amante traditor.» |
(♦) | |||
Squilla il sacro bronzo. | ||||
FLAVIO |
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DRUIDI |
Sorta è la luna, o druidi. Ite, profani, altrove! | |||
FLAVIO |
Vieni! Fuggiam... sorprendere, scoprire alcun ti può. | |||
POLLIONE |
Traman congiure i barbari... ma io li preverrò... | |||
(♦) | ||||
(partono rapidamente) | Pollione, Flavio -> | |||
Scena terza |
Druidi dal fondo, Sacerdotesse, Guerrieri, Bardi, Eubagi, |
<- druidi, sacerdotesse, guerrieri, bardi, eubagi, sacrificatori, Oroveso | ||
[Coro] | ||||
CORO | ||||
Scena quarta |
Norma in mezzo alle sue Ministre. Ha sciolti i capelli, la fronte circondata di una corona di verbena, ed armata la mano d'una falce d'oro. |
<- Norma, ministre | ||
[Scena e Cavatina] | ||||
NORMA |
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OROVESO |
E fino a quando oppressi ne vorrai tu? Contaminate assai non fur le patrie selve e i templi aviti dall'aquile latine? Omai di Brenno ozïosa non può starsi la spada. | |||
UOMINI |
Si brandisca una volta! | |||
NORMA |
E infranta cada. Infranta, sì, se alcun di voi snudarla anzi tempo pretende. Ancor non sono della nostra vendetta i dì maturi: delle sicambre scuri sono i pili romani ancor più forti. | |||
UOMINI E OROVESO |
E che t'annunzia il dio? parla: quai sorti? | |||
NORMA |
Io ne' volumi arcani leggo del cielo; in pagine di morte della superba Roma è scritto il nome... ella un giorno morrà; ma non per voi. Morrà pei vizi suoi; qual consunta morrà. L'ora aspettate, l'ora fatal che compia il gran decreto. Pace v'intimo... e il sacro vischio io mieto. | |||
(falcia il vischio: le sacerdotesse lo raccolgono in canestri di vimini. | ||||
Norma si avanza e stende le braccia al cielo. | ||||
La luna splende in tutta la sua luce; tutte si prostrano) | ||||
Preghiera. | ||||
NORMA E MINISTRE |
(♦) | |||
TUTTI |
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NORMA |
Fine al rito; e il sacro bosco sia disgombro dai profani. Quando il nume irato e fosco chiegga il sangue dei romani, dal druidico delubro la mia voce tuonerà. | |||
TUTTI |
Tuoni; e alcun del popolo empio non isfugga al giusto scempio; e primier da noi percosso il proconsole cadrà. | |||
NORMA |
Sì, cadrà... punirlo io posso... (Ma punirlo il cor non sa.) | |||
(♦) | ||||
CORO | ||||
(Norma parte, e tutti la seguono in ordine) | Norma, ministre, druidi, sacerdotesse, guerrieri, bardi, eubagi, sacrificatori, Oroveso -> | |||
Scena quinta |
Adalgisa sola. |
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[Scena e Duetto] | ||||
(entra) | <- Adalgisa | |||
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compiuto il rito. Sospirar non vista alfin poss'io, qui, dove a me s'offerse la prima volta quel fatal romano, che mi rende rubella al tempio, al dio... Fosse l'ultima almen! ~ Vano desio! Irresistibil forza qui mi trascina... e di quel caro aspetto il cor si pasce... e di sua cara voce l'aura che spira mi ripete il suono. (corre a prostrarsi sulla pietra d'Irminsul) Deh! proteggimi, o dio: perduta io sono. |
(♦) | ||
Scena sesta |
Pollione, Flavio, e detta. |
<- Pollione, Flavio | ||
POLLIONE |
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(Flavio parte) | Flavio -> | |||
ADALGISA |
(veggendolo, sbigottita) Oh, Pollïon! | |||
POLLIONE |
Che veggo? Piangevi tu? | |||
ADALGISA |
Pregava. Ah! t'allontana, pregar mi lascia! | |||
POLLIONE |
Un dio tu preghi atroce, crudele, avverso al tuo desire e al mio. O mia diletta! il dio che invocar devi, è Amor. | |||
ADALGISA |
Amor! deh! taci... ch'io più non t'oda! (si allontana da lui) | |||
POLLIONE |
E vuoi fuggirmi? e dove fuggir vuoi tu ch'io non ti segua? | |||
ADALGISA |
Al tempio, ai sacri altari ch'io sposar giurai. | |||
POLLIONE |
Gli altari!... e il nostro amor?... | |||
ADALGISA |
Io l'obliai. | |||
POLLIONE | ||||
ADALGISA E tu pure, ah! tu non sai quanto costi a me dolente! All'altare che oltraggiai lieta andava ed innocente... il pensiero al cielo ergea e il mio dio vedeva in ciel... Or per me spergiura e rea cielo e dio ricopre un vel. | ||||
POLLIONE |
Ciel più puro e dèi migliori t'offro in Roma, ov'io mi reco. | |||
ADALGISA |
Parti forse? | |||
POLLIONE |
Ai nuovi albori... | |||
ADALGISA |
Parti! Ed io?... | |||
POLLIONE |
Tu vieni meco. De' tuoi riti è amor più santo... a lui cedi, ah! cedi a me! | |||
ADALGISA |
Ah! Non dirlo... | |||
POLLIONE |
Il dirò tanto che ascoltato io sia da te. | |||
| ||||
POLLIONE |
Adalgisa! | |||
ADALGISA |
Ah! mi risparmi tua pietà maggior cordoglio! | |||
POLLIONE |
Adalgisa! e vuoi lasciarmi? | |||
ADALGISA |
No 'l poss'io... seguir ti voglio! | |||
POLLIONE |
Qui, domani all'ora istessa... verrai tu? | |||
ADALGISA |
Ne fo promessa. | |||
POLLIONE |
Giura. | |||
ADALGISA |
Giuro. | |||
POLLIONE |
Oh! mio contento! Ti rammenta... | |||
ADALGISA |
Ah! mi rammento... | |||
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(partono) | Pollione, Adalgisa -> | |||
Scena settima |
Abitazione di Norma. |
Norma, Clotilde, figli di Norma | ||
[Scena e Duetto] | ||||
NORMA |
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CLOTILDE |
E qual ti turba strano timor, che i figli tuoi rigetti? | |||
NORMA |
Non so... diversi affetti strazian quest'alma. ~ Amo in un punto ed odio i figli miei... soffro in vederli, e soffro s'io non li veggo. Non provato mai sento un diletto ed un dolore insieme d'esser lor madre. | |||
CLOTILDE |
E madre sei?... | |||
NORMA |
No 'l fossi! | |||
CLOTILDE |
Qual rio contrasto!... | |||
NORMA |
Immaginar non puossi. Mia Clotilde!... richiamato al Tebro è Pollïon. | |||
CLOTILDE |
E teco ei parte? | |||
NORMA |
Ei tace il suo pensiero. Oh! s'ei fuggir tentasse... e qui lasciarmi?... se obliar potesse questi suoi figli!... | |||
CLOTILDE |
E il credi tu? | |||
NORMA |
Non l'oso. È troppo tormentoso, troppo orrendo un tal dubbio. Alcun s'avanza. Va'... li cela. | |||
(Clotilde parte coi fanciulli; Norma li abbraccia) | Clotilde, figli di Norma -> | |||
Scena ottava |
Entra Adalgisa. |
<- Adalgisa | ||
NORMA |
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ADALGISA |
(Alma, costanza.) | |||
NORMA |
T'inoltra, o giovinetta, ~ t'inoltra. E perché tremi? Udii che grave a me segreto palesar tu voglia. | |||
ADALGISA |
È ver. ~ Ma, deh! ti spoglia della celeste austerità che splende negli occhi tuoi... Dammi coraggio, ond'io senza alcun velo ti palesi il core. | |||
(si prostra; Norma la solleva) | ||||
NORMA |
Mi abbraccia, e parla. Che ti affligge? | |||
ADALGISA |
(dopo un momento di esitazione) Amore... non t'irritar... Lunga stagion pugnai per soffocarlo... ogni mia forza ei vinse... ogni rimorso. ~ Ah! tu non sai, pur dianzi qual giuramento io fea!... fuggir dal tempio... tradir l'altare a cui son io legata, abbandonar la patria... | |||
NORMA |
Ahi! sventurata! Del tuo primier mattino già turbato è il sereno?... e come, e quando nacque tal fiamma in te? | |||
ADALGISA |
Da un solo sguardo, da un sol sospiro, nella sacra selva, a piè dell'ara ov'io pregava il dio. Tremai... Sul labbro mio si arrestò la preghiera: e tutta assorta in quel leggiadro aspetto, un altro cielo mirar credetti, un altro cielo in lui. | |||
NORMA |
(Oh! rimembranza! io fui così rapita al sol mirarlo in volto.) | |||
ADALGISA |
Ma non mi ascolti tu? | |||
NORMA |
Segui... t'ascolto. | |||
ADALGISA |
(♦) | |||
NORMA |
(Io stessa... anch'io arsì così. L'incanto suo fu il mio.) | |||
ADALGISA Vieni, ei dicea, concedi ch'io mi ti prostri ai piedi, lascia che l'aura io spiri de' dolci tuoi sospiri, del tuo bel crin le anella dammi poter baciar. | ||||
NORMA |
(Oh! cari accenti! Così li profferia, così trovava del mio cor la via.) | |||
ADALGISA Dolci qual arpa armonica m'eran le sue parole; negli occhi suoi sorridere vedea più bello un sole. Io fui perduta e il sono; d'uopo ho del tuo perdono. Deh! tu mi reggi e guida, me rassicura, o sgrida, salvami da me stessa, salvami dal mio cor. | ||||
NORMA |
Ah! tergi il pianto: alma non trovi di pietade avara, te ancor non lega eterno nodo all'ara. | |||
| (♦) | |||
[Scena e Terzetto - Finale I] | ||||
NORMA |
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ADALGISA |
Culla non ebbe in Gallia... Roma gli è patria. | |||
NORMA |
Roma! Ed è? prosegui... | |||
Scena nona |
Pollione, e dette. |
<- Pollione | ||
ADALGISA |
Il mira. | |||
NORMA |
Ei! Pollion!... | |||
ADALGISA |
Qual ira? | |||
NORMA |
Costui, costui dicesti?... Ben io compresi? | |||
ADALGISA |
Ah! sì. | |||
POLLIONE |
(inoltrandosi ad Adalgisa) Misera te! che festi? | |||
ADALGISA |
Io!... | |||
NORMA |
Tremi tu? per chi? | |||
(alcuni momenti di silenzio. Pollione è confuso, Adalgisa tremante e Norma fremente) | ||||
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ADALGISA |
Che ascolto?... ah! Pollione! Taci! t'arretri! ahimè! | |||
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NORMA |
Perfido! | |||
POLLIONE |
Or basti. (per allontanarsi) | |||
NORMA |
Fermati! ~ E a me sottrarti speri? | |||
POLLIONE |
M'udrai fra poco. | |||
NORMA |
È inutile; leggo ne' tuoi pensieri. Ma di': puoi tu nutrire speme qual nutri ardire? Non è in mia man costei, in mio poter non è? | |||
POLLIONE |
Cielo!... e infierire in lei potresti? | |||
NORMA |
In tutti e in me. | |||
POLLIONE |
No, no 'l farai. | |||
NORMA |
Vietarmelo credi, o fellon?... | |||
POLLIONE |
Io l'oso. (afferra Adalgisa) Vieni... | |||
ADALGISA |
(dividendosi da lui) Mi lascia, scostati... tu sei di Norma sposo. | |||
POLLIONE |
Qual io mi fossi oblio... l'amante tuo son io. (con tutto il fuoco) È mio destino amarti... destin costei fuggir. | |||
NORMA |
(reprimendo il furore) Ebben: lo compi... e parti. (ad Adalgisa) Seguilo. | |||
ADALGISA |
Ah! pria morir. | |||
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Squillano i sacri bronzi del tempio. Norma è chiamata ai riti. | ||||
(ella respinge d'un braccio Pollione, e gli accenna di uscire. Pollione si allontana furente) | Pollione -> | |||
Foresta sacra; in mezzo la quercia al piè della quale vedesi la pietra druidica che serve d'altare; è notte; lontani fuochi trapelano dai boschi.
(marcia religiosa)
(si odono le voci risuonare in lontananza)
Svanir le voci! e dell'orrenda selva
(squilla il sacro bronzo)
(tutti fanno silenzio)
(la luna splende in tutta la sua luce; tutte si prostrano)
(preghiera)
Abitazione di Norma.
(alcuni momenti di silenzio)
(squillano i sacri bronzi del tempio)