Intermezzo secondo

 

Scena unica

Tracollo fingendo il pazzo, poi Livietta nel proprio abito di contadina.

 Q 

(nessuno)

<- Tracollo

 

TRACOLLO

Vedo l'aria che s'imbruna,    

una stella non compare.

S'è nascosto il sol, la luna.

Che sarà!

Quanto va ch'io l'indovino?

Vorrà piovere e tuonar.

(sconciamente ride)

S

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Par che ci pigli gusto; non vorrei  

che, fingendo fingendo,

davvero poi, siccome dir si suole,

avessi a dar di volta alle carriole.

Ci vuol pazienza: sol con questa astuzia

scampar potea da morte.

Ma sento gente: all'erta, è Livietta.

A tempo a tempo: chi la fa, l'aspetta.

(guarda il cielo facendo gesti con le mani)

 

<- Livietta

LIVIETTA

(Chi è costui! parmi Tracollo: è desso.  

Ma come in queste spoglie,

sciolto da' lacci suoi!)

TRACOLLO

Ah Marte, Marte, intendo i pensier tuoi.

(verso il cielo)

Ma la sbagli.

LIVIETTA

(Che dice! O è pazzo, o il finge.

Vuo' rintracciarne il vero.) Galantuomo!

TRACOLLO

Oh oh non disturbate

le nostre conferenze,

che abbiamo colle stelle. Che bramate?

LIVIETTA

Niente, niente, signor (vuò secondarlo.)

TRACOLLO

Venite qua, vogliamo consolarvi.

Che v'occorre? Parlate.

Ma, pria d'ogn'altra cosa,

baciate questa mano.

LIVIETTA

Ben volentier.

TRACOLLO

Sapete chi son io?

LIVIETTA

Se non me 'l dite...

TRACOLLO

Sono...

sono il gran Chiaravalle di Milano.

LIVIETTA

E che andate facendo

per questi luoghi ombrosi e solitari?

TRACOLLO

Componendo lunari,

calendari, diari,

nottari, titolari, e... il vostro nome,

ninfa vezzosa!

LIVIETTA

Come! Voi non siete

astrologo?

TRACOLLO

Sì bene.

LIVIETTA

E no 'l sapete?

TRACOLLO

Non già, non già: de minimis

non curat prætor.

LIVIETTA

Dunque sarò io

più astrologa di voi.

TRACOLLO

Perché?

LIVIETTA

So il nome vostro.

TRACOLLO

S'io te 'l dissi, cor mio: Don Chiaravalle.

(ridendo)

LIVIETTA

Ma non diceste il ver: voi vi chiamate

Tracollo.

TRACOLLO

Mi chiamai

vuoi dir, ch'or più non vivo.

Sì son l'ombra di lui che, invendicata,

passar non posso l'onda

dal pigro Lete e andar all'altra sponda.

LIVIETTA

(Come ben finge! Or lo chiarisco.)

TRACOLLO

Ah, vieni

mia crudel omicida,

e al regno d'Acheronte omai mi guida.

LIVIETTA

Olà! Le mani a voi.

TRACOLLO

Taci e vieni, spietata.

Senza di te, da me mai non si varca

di Stige il fiume. A noi:

alla barca, alla barca.

(la prende per un braccio e fa correrla di fretta per la scena)

LIVIETTA

Deh, per amor del cielo...

TRACOLLO

Tocca, tocca.

LIVIETTA

Lasciami...

TRACOLLO

Maramao.

LIVIETTA

Almen per un momento...

TRACOLLO

Ti raccomandi invano.

LIVIETTA

Prender un po' di fiato.

TRACOLLO

Non ci sento.

LIVIETTA

Non posso più...

TRACOLLO

(Crepa.)

LIVIETTA

Son morta.

TRACOLLO

(Schiatta.)

LIVIETTA

Quando arriviamo?

TRACOLLO

Uh... ci vuol tempo ancora.

(Se non la vinco, almen vuo farla patta.)

LIVIETTA

(si getta indebolita sopra d'un sasso staccandosi a viva forza dal braccio di Tracollo, che resta incantato guardandola senza moversi)

Chi mi por...ge risto...ro,

aiut... in cor...tesi...a, ch'io man...co, io moro.

 

Caro perdonami    

placa lo sdegno,

la destra porgimi,

di pace in segno.

Ti lascio, addio,

Tracollo mio,

di Livietta

non ti scordar.

Ah, pria che morte

mi chiuda i lumi,

eterni numi,

se giusti siete,

per poco il senno

voi gli rendete,

sinché mi veda,

per sua vendetta,

l'alma spirar.

S

 

TRACOLLO

Gli credo, o non gli credo?  

M'accosto, o non m'accosto?

Divengo mollo, o mi mantengo tosto?

Temo non me la ficchi: è troppo scaltra.

È vero da una parte, ma dall'altra

mi move a compassione.

Il timor, lo strapazzo

potea farla svenir. Che tentazione!

(pensa)

Ora non occor'altro, l'ho pensata:

vo' accostarmi pian piano e, se la vedo

far un piccolo moto,

ritorno a far il pazzo e non gli credo.

 

(accostandosi ed osservandola)  

Non si move, non rifiata,

chiusi ha gl'occhi, freddo il naso.

Saria più brutto il caso.

Vo' chiamarla. Livietta

(Livietta si scuote)

sull'erbetta a la fransé.

(scostandosi subito e ridendo)

S'è quietata, quei tremori

forse fur gl'ultimi tratti.

Sfortunata! È già spirata.

Uh mia bella morticella.

(piange; Livietta torna a scuotersi)

Sol, fa, mi, mi, sol, do, re.

(piange; Livietta torna a scuotersi)

 

 

Ah... Livietta mia.  

(contraffacendo i moti di Livietta)

Or sei soverchia. E quando?

O sbrigati a morir, o sorgi e vivi.

Par che patisca anch'io

di moti convulsivi.

Ah... questo è stato certo

(contraffacendo i moti di Livietta)

l'ultimo suo respiro: se n'è andata.

Non v'è più dubbio, ho fatta la frittata.

(piangendo)

(Livietta, alzando la testa, ascolta, poi si leva da sedere e s'accosta pian piano a Tracollo)

 

Deh! Aspetta, anima bella, ascolta prima

(verso il cielo)

le mie discolpe: se mi finsi pazzo,

fu per salvar la pelle, e non credevo

che quel po' di strapazzo

ch'io ti diedi, per meglio

colorir la finzione,

avesse da condurti...

LIVIETTA

Ah ribaldone!

(battendolo sopra la spalla)

TRACOLLO

Uh!

(si dà uno schiaffo)

LIVIETTA

Questo ancor sai fare!

TRACOLLO

(Il core me lo disse;

co' le mie mani mi dovrei strozzare.)

LIVIETTA

Adesso t'aggiust'io.

(vuol partire)

TRACOLLO

No! Ferma, voglio

io stesso render paghi i desir tuoi.

Giacché morto mi vuoi,

non ricuso morir, co' piedi miei

vado a ripormi in man della giustizia,

or lo vedrai. Ma prima

sappi che ascosa io serbo

gran copia di denar sott'a quell'albero.

Vedilo bene, a te lascio e seco.

Udite tutti, udite,

erbette, frondi, fiori,

tigri, pantere, lupi,

orsi, cignali, pecore e pastori:

voi siate testimoni dell'estrema

mia volontà. Ti lascio questo core,

(piange)

pegno dell'amor mio,

non lo strapazzar più. Tiranna, addio.

(vuol partire)

LIVIETTA

(Mi muove a riso ed a pietade insieme.)

Senti...

TRACOLLO

Che cosa vuoi?

LIVIETTA

M'ami tu veramente?

TRACOLLO

Che ti pare?

Fa' conto che tu l'abbi a giudicare.

LIVIETTA

Non vorrei... Basta. Or via,

quello ch'è stato, è stato. Se prometti

cangiar vita e lasciare

quell'infame mestier, sarò tua sposa.

TRACOLLO

Te 'l giuro.

LIVIETTA

Avverti a te.

TRACOLLO

Che serve! È ita

la mia parola.

LIVIETTA

Or bene,

ecco la man.

TRACOLLO

Torno da morte a vita.

Benedetta finzione.

LIVIETTA

Sarai uomo dabbene?

TRACOLLO

Dabbenissimo.

LIVIETTA

Fedele alla tua moglie?

TRACOLLO

Fedelone.

E tu moglie amatissima,

sarai fida al tuo sposo?

LIVIETTA

Fedelissima.

 

 

Sempre attorno, qual palomba    

al suo caro palombaccio,

ti starò, dicendo cru...

crudelaccio, vieni a me.

S

TRACOLLO

Sempre appresso, qual montone

all'amata pecorella,

ti verrò, dicendo be...

bella, bella, vengo a te.

LIVIETTA

Oh, che gusto!

TRACOLLO

Che diletto!

LIVIETTA E TRACOLLO

Per la gioia il core in petto

io mi sento liquefar.

 

Fine (Intermezzo secondo)

Intermezzo primo Intermezzo secondo

Bosco.

 
<- Tracollo

(Tracollo fingendo il pazzo)

Par che ci pigli gusto; non vorrei

Tracollo
<- Livietta

Chi è costui! parmi Tracollo: è desso

Gli credo, o non gli credo?

Ah... Livietta mia

Livietta e Tracollo
Sempre attorno, qual palomba
 
Scena unica
Bosco. Bosco.
Intermezzo primo

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