Intermezzo primo

 

Scena unica

Livietta da contadino francese, con una Villanella, sua amica, abbigliata di gioie e catene false, poi Tracollo da pellegrina polacca e Facenda, suo servitore, da vecchio mendicante.

 Q 

<- Livietta, Fulvia

 

LIVIETTA

Vi sto ben? Vi comparisco?  

che ti par?

Sembro giusto un amorino,

trasformato in contadino,

non è ver?

Eh, lo credo, non giurar.

 

 

Ma lasciamo li scherzi. Fulvia mia,  

oggi di qua deve passar quel ladro,

che in abito da donna alla polacca,

si fa chiamar Baldracca;

quel, che rubando il mio

german, tentò torgli la vita. Or io,

perché non mi ravvisi,

da contadin vestita,

fingo sesso e favella,

e tu finger ti déi la mia sorella.

Con queste gioie e queste

finte catene d'oro, sarai l'esca

per prenderlo all'agguato. Già gl'amici

son pronti al cenno mio. Ma se non erro,

veggo il furbo venire

verso di noi. Fingiamo di dormire.

 
(siedono ad un poggiolo e fingono dormire)
 

<- Tracollo, Facenda

TRACOLLO

A una povera polacca,    

a Baldracca, buona gente

(questo dorme e non ci sente),

fate un po' la carità.

S

 

 

Dormono, a sonno pieno;  

meglio è per noi. Mira costei di quante

catene d'oro adorno ha il collo e 'l seno.

Oh che bella fortuna!

Vedi, vedi, se puoi sciorne qualch'una.

Eh, Facenda? Bel bello,

accostati pian piano e 'l cappio stacca.

 
(Facenda scioglie una catena, Livietta si move, esso si ritira, e Tracollo grida)
 

 

A una povera polacca

fate un po' la carità.

 

 

Sciocco, bestia, poltron, giacché fuggisti,  

t'avessi via portata

la catena già sciolta.

Tornaci un'altra volta.

(Facenda fa segno di no)

 

No? Pesce da fiumara,

io v'andrò adesso, e tu a rubare impara.

Con qual destrezza gliela porto via,

osserva un po'.

(la contadina starnuta)

 

Salute a ussignoria.

 

 

A Baldracca, buona gente,

fate un po' la carità.

 
(Facenda ride)

 

Perché ridi, mostaccio da sgrugnoni?  

Adesso (se si sveglia, oh che tempesta!)

(prende la catena già sciolta, e la dà a Facenda)

prendi, conserva questa.

LIVIETTA

(finge destarsi, e scuote la contadina)

Ma siur, voilà, voilà.

 

TRACOLLO

Fate un po' la carità.

 

LIVIETTA

Ah, voleur, assassin, frippon!  

TRACOLLO

Trippone!

Star vera, sì signor, ventra pregnata.

LIVIETTA

Vous avez deubé

una chaine ma siur.

TRACOLLO

Sbagliato, star digiuna,

e cena non rubbata mi niusciuna.

LIVIETTA

Ah diabl!

TRACOLLO

Non intendira. Tua baisa?

LIVIETTA

Je suis parisien, françois, françois.

TRACOLLO

Comma! Ti star francisa!

Alla larga.

LIVIETTA

Où allez-vous?

TRACOLLO

No accustara, star gravida, paura

de francisa tenir mi creatura.

LIVIETTA

Venez icy, venez icy.

TRACOLLO

Nanì, monsù, nanì. Chi noma avir?

LIVIETTA

Plusieurs nom, plusieurs nom.

TRACOLLO

Prusciutta noma tua?

Stara noma salata.

LIVIETTA

Et le votre?

TRACOLLO

Noma mia star... soppressata.

LIVIETTA

Ye n'entands pas.

TRACOLLO

Mi pane non tenir.

LIVIETTA

Ah furbasce, furbasce, astor, astor.

(va verso la scena)

TRACOLLO

Porgila a me, Facenda.

Presto col tuo malanno.

(si fa dar la catena, e la nasconde)

LIVIETTA

Alons, alons

ma chère compagnons.

 
(vengono alcuni villani con bastoni)

<- villani

 

TRACOLLO

(Ohimè! Fuggir non posso,  

m'impedisce la pancia.)

LIVIETTA

(ai villani)

Spolliate questo vecchio, e se fam là.

TRACOLLO

Ah no, per carità.

LIVIETTA

Vite, vite.

TRACOLLO

Non strapazzara,

chi fara mi abortir. Sentir Monsù,

con liciuncia.

(piano a Livietta)

Quel vecchio star ladruna,

che mi venira appressa,

per data tentaziuna.

Lui sciatena tenir.

LIVIETTA

(a Facenda)

Non vu sete spugliate?

Alons. Donez-luy

sincanta batonate.

(ai villani che spogliano Facenda, quale comparisce tutto armato, e s'inginocchia)

Ah, trompeur! Il n'è pà

vechio, il è tut'armé.

Sarà Tracollo oui pur ma foè.

(Facenda addita Tracollo)

Coman, coman! Tracollo è se fam là?

TRACOLLO

(verso Facenda)

(Ah cane rinnegato!)

LIVIETTA

Alons me carissime

depugl'è ancor queste briconisime.

(ai villani che vanno per spogliarlo)

TRACOLLO

(Oh diavolo!) Monsù? Farò spogliarmi

per ubbidirvi, ma non permettete

che sia contaminata dalle mani

d'indiscreti villani la mia virginità,

ch'io son zitella!

LIVIETTA

Bien bien, vu spollierà le mie surella.

 
(fa cenno alla contadina che gli slaccia il sacco, e Tracollo comparisce tutto armato)
 

TRACOLLO

(Qui bisogna fars'animo.)

LIVIETTA

Ah briccone!

TRACOLLO

Non sia chi s'avvicini

morto per morto.

(si pone in difesa)

LIVIETTA

Date qua un bastone.

 
(dopo breve contrasto)
 

TRACOLLO

La vita, in cortesia: cedo, e mi rendo.

LIVIETTA

Legatelo, miei fidi.

TRACOLLO

Oh caso orrendo!

Ma tu chi sei, che tanto

mi perseguiti! Di'.

LIVIETTA

Son Livietta.

TRACOLLO

Mia cara, ah per pietà...

LIVIETTA

Voglio vendetta.

TRACOLLO

Bell'alma mia, perché così sdegnosa

con chi t'ama fedel? Se ti risolvi

meco venir, io ti farò mia sposa.

LIVIETTA

Io sposa ad un infame,

a un ladro, a un assassin?

TRACOLLO

Con sua licenza,

tra questo ed una donna,

io non fo differenza,

se non di modo.

LIVIETTA

Come?

TRACOLLO

E giornalmente

chiunque vi s'accosta

voi non assassinate civilmente?

 

LIVIETTA

E voi perché venite  

a romperci la testa?

Sarebbe bella questa,

che avessimo a servirvi;

spassarvi, divertirvi,

per i begl'occhi vostri,

senza cercar mercé.

È un nostro sguardo, un vezzo

favor, che non ha prezzo.

Chi sol mi vuol guardare

m'ha ben da regalare.

Lo faccia, se gli piace;

se no se n' vada in pace:

salute ad esso e a me.

Sfondo schermo () ()

 

TRACOLLO

Hai ragion, sì signor. Ti sei placata?  

LIVIETTA

Placata! Anzi, più tosto inviperita.

Non serve: vuò mandarti al podestà.

TRACOLLO

Ah, questa è crudeltà...

LIVIETTA

L'olio vi perdi, e l'opera

son risoluta.

TRACOLLO

Oh dio!

LIVIETTA

Ti voglio morto: è questo il piacer mio.

TRACOLLO

Misero! a chi mi volgerò! Sì: a voi,

a voi, numi d'Averno,

Proserpine, Plutoni,

idre, cerberi, sfingi,

tempestose tempeste,

folgori, lampi e tuoni;

a voi, che un palmo avete

di coda, funestissime comete.

Stelle fisse ed erranti,

lune mancanti e piene,

fermate il vostro corso,

per rimirar le mie tragiche scene.

 
 

Ecco il povero Tracollo  

già vicino a tracollar.

Già mi vedo il laccio al collo,

già mi sento soffogar.

Questo è l'ul...timo sin...ghiozzo,

giunta è l'al...ma al gar...garozzo,

già si par...te, già se n' va.

Già la morte mi s'accosta.

Come è brutta! Vedi, vedi

con qual faccia mi minaccia,

e da capo, sino a' piedi

raffreddar, tremar mi fa.

 

LIVIETTA

Invano ti lusinghi  

rimovermi dal mio pensier costante:

al tuo pregar, più s'inasprisce e indura

questo mio cor.

TRACOLLO

(Che barbara sventura!)

Non v'è dunque speranza?

LIVIETTA

È tratto il dado.

TRACOLLO

Vuoi così, cor di tigre? A morte io vado.

 

 

Vado, vado... ed avrai core  

di veder chi t'ama tanto,

sott'al mastro di giustizia,

qual strozzato pollastrello,

sbatter tutto e palpitar.

LIVIETTA

Vanne, vanne. Io non ho core,

non so tanto, non so quanto:

sott'al mastro di giustizia,

qual strozzato pollastrello,

sbatter devi e palpitar.

TRACOLLO

Deh ti placa.

LIVIETTA

Parli al vento.

TRACOLLO

Mi perdona.

LIVIETTA

Che tormento!

TRACOLLO

Vita mia.

LIVIETTA

Via, via,

a morir, non v'è pietà.

TRACOLLO

Che martir! Che crudeltà!

 

Fine (Intermezzo primo)

Intermezzo primo Intermezzo secondo

Bosco.

<- Livietta, Fulvia

(Livietta da contadino francese, Fulvia abbigliata di gioie e catene false)

Ma lasciamo li scherzi. Fulvia mia

Livietta, Fulvia
<- Tracollo, Facenda

(Tracollo da pellegrina polacca, Facenda da vecchio mendicante)

Dormono, a sonno pieno

 

Sciocco, bestia, poltron, giacché fuggisti

 

Perché ridi, mostaccio da sgrugnoni?

(Livietta e Fulvia fingono di destarsi)

 

Ah, voleur, assassin, frippon! / Trippone!

Livietta, Fulvia, Tracollo, Facenda
<- villani

Ohimè! Fuggir non posso

Hai ragion, sì signor. Ti sei placata?

Invano ti lusinghi

Tracollo e Livietta
Vado, vado... ed avrai core
 
Scena unica
Bosco. Bosco.
Intermezzo secondo

• • •

Testo PDF Ridotto