Il teatro rappresenta un oscuro sotterraneo. Alla sinistra dello spettatore evvi uno sporgimento in fuori d'ingresso d'una vecchia prigione, vicino a cui vi sono più grosse pietre. Dall'altro lato e dirimpetto v'è un simile sporgimento in fuori del tutto rovinoso e attorniato di rottami, che formano una cavità in cui v'è una cisterna. Al di sopra di queste rovine vi sono varie incavature, attraverso alle quali si scoprono le traccia d'una scala che si perde in lontano. Nel fondo del teatro è situata una doppia porta incavata in una grossa muraglia, e dalla quale si scende per vari scalini.
Ciel! Che profonda oscurità tiranna!
O giustizia, mi reggi e mi difendi
(Scorgonsi Rocco e Leonora che scendono la scala al lume d'una lanterna)
Come fa freddo in questo sotterraneo!
(durante il ritornello Florestano rinviene del suo abbattimento e rialza la testa)
Ei si risveglia! / Cosa! Si risveglia?
Tutto è all'ordine: io vado a dare il segno
(Don Pizzarro è travestito e mascherato)
(al momento in cui Pizzarro s'avanza per colpir Florestano Leonora gettando un acuto grido si lancia a lui, e lo copre colla sua persona)
(Don Pizzarro si leva la maschera)
(Leonora cava sul fatto dal seno una pistola a due colpi, e la presentanta al petto di don Pizzarro)
(Rocco toglie a Leonora la pistola che ha in mano)
E che quella ragazza / Ell'è ingannata