Ritiro delizioso ne' giardini reali.
Sotterraneo del tempio di Diana, che rappresenta un cavernoso, e profondo speco; è questo illuminato soltanto dalla squallida, incerta luce dell'accese lampade, che tengono sospese in aria le misteriose sfingi, situate all'intorno per ornamento terribile della tenebrosa spelonca; sacro tripode nel mezzo innanzi al fatal simulacro della dea triforme, trasportato quivi per compire il crudel sacrifizio; scala da un lato, per chi s'ascende al tempio; oscuro vestibolo dall'altro, ove si conservan l'armi, e le spoglie de' miseri, che furon già barbaramente sacrificati.
La vittima s'avanzi / Eccola / Ah taci
Si sospenda: sentite / Il sacro rito
Oh decreto fatal! Sacri ministri
E mi lasci così? Senti ah / Tomiri!
Ma Pilade, l'amico? / In un con gli altri
Qual cangiamento inaspettato! Oh come
Veduta interna di vasto e splendidissimo tempio consacrato a Diana; ara magnifica nel mezzo, senza la statua del nume.
E Ifigenia non vien? Custodi, andate
Ahimè! Che intesi Qual tremenda è questa
Pietà! Soccorso? Eh lo presume invano
(Toante furioso corre sull'ara e rimane sepolto sotto gli avanzi della distrutta mole, che cadendo, presenta un ammasso enorme di fumanti rovine, con una parte di selva incendiata, ed ancora ardente da un lato; e prospetto di marina spiaggia in lontananza)