Sala semidiroccata di un castello sul lago Trasimeno; in fondo a destra una scalinata conduce alla terrazza di una vecchia torre da cui traspare un lembo di cielo, solcato da neri nuvoloni; a sinistra pure sul fondo due porte le quali aprendosi lasciano vedere il lago; altre due porte laterali; è notte tempestosa; una lampada rischiara debolmente la scena.
Oh, come rugge la tempesta! Udite?
(fragore d'armi che va sempre più avvicinandosi)
(lontano cozzo delle armi e fragore della pugna)
(il rumore si va sempre più avvicinando)
(il fragore della mischia è al colmo)
(la scena è rischiarata dai lampi)
Tu Sveno!... Che miro? / Salvarti voll'io
(Sveno ricade al suolo e muore; la tempesta rumoreggia co' la massima violenza)
(Amalasunta si uccide)