Atto secondo

 

Scena prima

Luogo remoto fuori della città, che corrisponde da un lato al mare, e dall'altro al bosco de' Solitari.
Vafrino che esce dolente dalla parte del mare, e poi Dalinda.

 Q 

<- Vafrino

 
Recitativo

VAFRINO

Oh me dolente! Ahi! Lasso!  

Dunque del mio signor l'esangue spoglia

rinvenir non potrò? Nel fiume invano

la ricercai. Dall'onde

gettata la sperai su queste sponde.

Vane lusinghe! Ah! Questo pianto mio

la potesse bagnar!... potessi!...

(in questo, di dentro s'ode un grido)

DALINDA

Oddio!  

VAFRINO

Qual grido!

DALINDA

Aita!

Barbari!

VAFRINO

(osservando)

Che vegg'io?

 

Scena seconda

Dalinda, che esce scarmigliata fuggendo: due Sgherri co' pugnali nudi la inseguono, e Vafrino.

<- Dalinda, due sgherri

 

DALINDA

Pietà... la vita...  

VAFRINO

Vili!... Contra una donna!...

 
(snuda la spada, e s'avventa contra gli sgherri che fuggono, ed egli l'insegue)

due sgherri, Vafrino ->

 

DALINDA

Io più non reggo...

la stanchezza... l'affanno...

Perfido Polinesso!...

 

<- Vafrino

VAFRINO

(ritornando)

Donna, sei salva.  

DALINDA

(ravvisandolo)

Oh ciel! Vafrin!...

(ambi con somma sorpresa)

VAFRINO

(riconoscendola)

Dalinda!...

In quale stato!... In qual periglio!... Ah dimmi...

DALINDA

Se sapessi Vafrin! Che nero inganno!...

Che inaudita perfidia! Ah! Tempo forse

resta al riparo ancor: guidami altrove.

VAFRINO

Ma dimmi prima almen...

DALINDA

Tutto saprai:

orror ti prenderà, pianger dovrai.

 
[N. 12 - Aria Dalinda]

 N 

Tu vedi in me la vittima  

del più crudele inganno;

comprendere l'affanno

non puoi di questo cuor.

Mi desta orrore un perfido,

mille rimorsi ho in petto:

sono a me stessa oggetto

d'angoscia, e di rossor.

 
(partono assieme)

Dalinda, Vafrino ->

 
 

Scena terza

Foltissimo e vasto bosco. Un sontuoso edifizio è da un lato con torri, e guglie. Esso serve di ritiro a' Solitari della Scozia; ed è parte nascosto dagli alberi, che ingombrano tutta la scena.
Ariodante comparisce dal fondo del bosco. Tutto dinota in lui una cupa passione; lentamente s'avanza immerso in profondo pensiero. Geme, sospira; poi, come scuotendosi, guarda attorno avanzandosi sempre.

 Q 

<- Ariodante

 
[N. 13 - Scena dei Solitari]

 N 

 

ARIODANTE

Ove son io?... Dove m'inoltro! Quali  

ombre opache diffonde d'ogni intorno

la tortuosa selva, e asconde il giorno?

Che silenzio profondo!

Muta qui par natura. Oh! Come tutto

qui spira un sacro orrore!

Come si pasce un cor nel suo dolore!

Questo, sì, questo è il luogo, che richiede

la mia desolazion. Dell'onde in seno

m'avria serbato il ciel da certa morte

per soffrir nuove pene? E che mi resta?

A tollerare ancor? Son giunti omai

al colmo i mali miei;

che soffrir più non so, tutto perdei.

 

Ah! Che per me non v'è  

più pace, né pietà.

Povero cor! Di te che

che mai sarà!

(s'appoggia dolentissimo ad un tronco)

 

Scena quarta

S'apre la porta dell'edifizio, e n'escono molti Solitari, che vanno a disperdersi pe 'l bosco, fra alcuni di essi si scorge il Gran Solitario. Essi mostrano molto dolore, e sparsi pe 'l bosco, cantano in

<- solitari, Gran solitario

 

CORO

Quale orror! Che infausto dì!  

Chi mai non piangerà!

Ah! Dovrà perir così

senza pietà!

 

ARIODANTE

Quali flebili voci!...  

Qual triste mormorar di mesti accenti!...

Eco forse risponde a' miei lamenti?

 

CORO

(avanzandosi)

Giusto ciel! Calma il rigor

a tanto lagrimar:

tanti affanni, tanto orrore

deh! fa' cessar!

Sfondo schermo () ()

 

ARIODANTE

Qual sciagura mai! Cielo! non erro.  

Son io fra i saggi Solitari! Oh! Come

son essi immersi in alto duol! Che fia?

GRAN SOLITARIO

Oh misera Ginevra!

ARIODANTE

(Che sento!... Oddio!) Fermatevi: qual nome

in mezzo a tai sospiri fra voi risuona?

GRAN SOLITARIO

Quel della più infelice.

ARIODANTE
(vivamente)

Ed è?

GRAN SOLITARIO

Non sai!

Ginevra...

ARIODANTE
(impazientissimo)

Ebben!...

GRAN SOLITARIO

Oggi morrà...

ARIODANTE
(con sorpresa estrema)

Che dici!

Come? Parla, perché? (Cielo!)

GRAN SOLITARIO

Accusata

è la santa onestà d'aver violata...

ARIODANTE

Chi l'accusò?

GRAN SOLITARIO

Lurcanio.

ARIODANTE

Chi? Lurcanio!

GRAN SOLITARIO

Sì: un possente guerriero

germano a un prode eroe, la di cui morte

che immatura seguì, più della sua,

a Ginevra pesò.

ARIODANTE

(Perfida!) È certo,

morir dovrà?

GRAN SOLITARIO

Non è comparso ancora

per lei campione; e converrà, che mora.

ARIODANTE

(Oh mio caro germano,

troppo per me pietoso, a lei fatale!)

GRAN SOLITARIO

Guerriero ignoto, a te; dal ciel spedito

a caso qui non fosti. Eccoti un campo

onde eternar su i crini tuoi gli allori.

Va' la sublime impresa ardito imprendi;

e l'innocenza, e la beltà difendi.

ARIODANTE

(La beltà sì, non l'innocenza.)

GRAN SOLITARIO

Ebben?

Guerrier, che pensi?

ARIODANTE
(irrisoluto)

(Oddio!)

GRAN SOLITARIO

Lasciar potrai

perir tanta beltà?

ARIODANTE
(con vivacità)

No, no, giammai:

non perirà! (Come soffrir potrei,

ch'ella per me perisse!) Oddio! sarebbe

troppa inumanità: misera! Ancora

nel fior degli anni suoi... Tremante... in volto,

spirante orror... tratta al supplizio... Oh quale

immagine ferale!... Infame rogo

arder le belle membra!... Ah sì, si corra:

non si tardi, si voli: questo sangue

tutto a versar per lei pronto son io.

(Per lei che adoro ancor, ch'è l'idol mio.)

 

ARIODANTE
(al coro)

Se sapeste chi m'accende  

tanto ardore, tanto affetto!

Se vedeste in questo petto,

vi saprei pietà destar.

ARIODANTE

Questo cor...

CORO

D'onor s'accenda.

ARIODANTE

Ah! l'amor...

CORO

La gloria ascolta.

ARIODANTE
(risoluto)

Ah! Sì, vadasi una volta

tanti affanni a terminar.

CORO

Per te rieda, un'altra volta

questo regno a respirar.

 

ARIODANTE
(al coro)

Mentre fra l'armi

sarò a pugnar:

voi, sacri carmi

fate echeggiar.

Dio! Che presiedi

alla vittoria:

tu mi concedi

valore e gloria,

m'assisti, e guidami

a trionfar.

 

CORO

Va'! Combatti: il ciel ti guida,

certo sei di trionfar!

ARIODANTE

(Ma... s'è rea!)

CORO

Che più t'arresti?

ARIODANTE

(E se cedo!...)

CORO

Il tempo vola...

ARIODANTE

(La vedrò...)

CORO

T'affretta...

ARIODANTE

Oddio.

Ah! Chi mai provò del mio

un delitto più crudele!

Mi ha tradito una infedele,

né la posso mai scordar.

CORO

Più s'accresce il suo periglio...

Va'! Trionfa... non tardar...

ARIODANTE

Ah! M'accende il suo periglio:

vo la morte a cimentar.

(parte accompagnato da' solitari fino al fondo del bosco, essi ritornano, e rientrano nell'edifizio)

Ariodante ->

Gran solitario, solitari ->

 
 

Scena quinta

Giardini.
Il Re, poi Lurcanio.

 Q 

Re

 
Recitativo

RE

Qual orrida sciagura  

piomba sopra di me? La cara figlia,

l'unica speme mia, de' giorni miei

il conforto, il piacer, io perderei?

Dove, dove si trova

un padre più infelice,

un più misero re?

 

<- Lurcanio

LURCANIO

Sire...  

RE

Lurcanio...

Ah! la presenza tua

mi fa gelar. A' benefizi miei

qual barbara mercé rendi, spietato!

LURCANIO

Io compiango il tuo stato,

ma la tua figlia aborro. Il mio germano

per lei perì, chiede vendetta...

RE

(Oddio.)

LURCANIO

L'ombra inulta placar su lei degg'io.

RE

Dunque!...

LURCANIO

Sia eretto il rogo.

RE

E sì barbara legge

eseguire io potrò?

LURCANIO

Lo devi.

RE

E parli

ad un padre in tal guisa?

LURCANIO

Io parlo ad un sovrano.

Sacra è la legge; e tu...

RE

Taci inumano!

La legge eseguirò. La cara figlia

verrà tratta al suo fato;

ma, forse saprà il cielo,

mosso a pietà del mio crudel affanno,

l'innocenza salvar, punir l'inganno.

 
[N. 14 - Aria del Re]

 N 

Tu mi trafiggi ingrato!  

M'involi al cor la pace.

Non ti credea capace

di tanta crudeltà.

(Ah mi vacilla il core,

morire, oddio! mi sento:

ciel! Che crudel momento!

Del mio dolor pietà.)

(via)

Re ->

 

Scena sesta

Lurcanio.

 
Recitativo

 

Aita pietà mi desti  

sventurato mio re! Ma se la pena

che tu soffri è crudele, acerba e ria

minore della tua non è la mia.

Ombra del mio germano,

se a me t'aggiri intorno, ti consola.

È vicina, s'affretta

l'aspettata da te giusta vendetta.

(parte)

Lurcanio ->

 
 

Scena settima

Gabinetti di Ginevra.
Ginevra circondata dalle sue Damigelle che la compiangono; poi il Re, con Grandi, Guardie, ecc.

 Q 

Ginevra, damigelle

 
[N. 15 - Scena e rondò Ginevra]

 N 

 

GINEVRA

Infelice Ginevra! ~ in qual cadesti  

spaventevole abisso! ~ in un sol giorno

tutto perder così... Che più ti resta

per opprimermi ancor, sorte funesta?

 

<- Re, grandi del regno, guardie, seguito

RE

Figlia! Misera figlia!  

GINEVRA

Ah! Padre mio!

RE

Vieni, vieni al mio sen...

GINEVRA

Tu piangi?...

RE

Oddio!

Come il pianto frenar! Vederti omai

presso a morir.

GINEVRA

Ah, che non è la morte,

padre, che mi spaventa:

morto Ariodante mio, l'amato bene,

insoffribil la vita a me diviene;

ma l'infamia! l'infamia!... ecco l'orrore

cui resister non so: padre, se m'ami,

dammi un ferro, un velen: morir desio,

ma qual vissi, innocente,

fida al caro Ariodante, di lui degna,

di te, di me medesma: Ah! Non negarmi

questo alla mia salvezza uffizio estremo!

RE

Figlia! Che chiedi? Io raccapriccio, e tremo.

GINEVRA

Padre, se ti son cara

tu non devi esitar. Co' giorni miei

finiran le mie pene,

tornerò a rivedere l'amato bene:

là, tra i fedeli amanti,

lieti, e felici istanti

seco al fine godrò: d'intorno a noi

regneranno i contenti,

alternerà il piacer: dolci momenti!

(con entusiasmo)

Ebbre l'anime nostre

del più vivace ed innocente affetto,

ci brilleran soavemente in petto.

 

A goder la bella pace  

col mio ben m'invita amore.

Nel suo sen da tanto orrore

ei mi chiama a respirar.

Deh! Consola il tuo dolore,

frena il pianto, o padre amato:

moro è ver: ma sul mio fato

tu non devi sospirar.

Vo a goder la bella pace

col mio ben, in grembo a amore.

Nel suo sen da tanto orrore

ei mi chiama a respirar.

Sarai paga, avversa sorte!

(al padre)

L'ire tue non temo omai:

palpitar tu sol mi fai

nel doverti abbandonar.

Volo a te, mio caro bene,

le mie pene a consolar.

(parte seguita dalle damigelle)

Ginevra, damigelle ->

 

Scena ottava

Il Re, Grandi, Guardie.

 
Recitativo

RE

Crudo cimento! Ah! Tu, pietoso cielo!  

Che leggi nel mio cuore,

deh! muoviti a pietà del mio dolore;

e in sì fatal periglio,

porgi ad un genitor qualche consiglio.

(parte con guardie, grandi, ecc.)

Re, grandi del regno, guardie, seguito ->

 
 

Scena nona

Luogo magnifico della reggia.
Delle Guardie sono disposte per la scena: molti Grandi e Duci sparsi in attitudine di dolore, poi Polinesso, indi il Re con Ginevra, Damigelle ecc. I Grandi intanto intuonano il seguente

 Q 

guardie, grandi del regno, duci

 
[N. 16 - Coro, scena e aria Polinesso]

 N 

 

CORO

Il sole all'occaso  

s'affretta veloce;

oh! qual scena atroce,

allor che tramonta

succeder vedrà!

Un raggio di speme

più quasi non resta!

Di legge funesta

subire il rigore

Ginevra dovrà!

 

<- Polinesso

POLINESSO

Piangete, sì, gemete  

fidi di un triste re, mesti vassalli:

giorno di pianto, e di terrore è questo,

(ma di gioia per me): quale funesto

spettacolo d'orror, qual scena amara

al cuor d'un genitor mai si prepara!

Eccolo... fa pietà... Seco è la rea!

Gemo su lor destino...

(Di mia vendetta il colmo è già vicino.)

 

<- Re, Ginevra, damigelle, seguito

RE

Polinesso, che vuoi?  

POLINESSO

Dover crudele

mi guida a' piedi tuoi,

sconsolato mio re: dell'aspra legge

l'inviolabil rigor, sire, t'è noto.

S'affretta al fine il giorno, e vuol Lurcanio

da me, che delle leggi

sono l'esecutore,

al suo fato la rea, d'esse il rigore.

RE

Per soverchio dolore io vengo meno:

GINEVRA

(Si vendica il fellone.)

POLINESSO

Geme il mio cuor; ma principessa...

GINEVRA

Taci.

E tu dici di amarmi?... Al mio destino

m'abbandoni così? Vieni tu stesso

a condurmi all'infamia, a ingiusta morte?

Ti commove così, vil, la mia sorte?

POLINESSO

Non sai quanto mi costa;

ma del mio grado il dover sacro...

RE

Vanne:

quando giunga l'istante,

pronta sarà la figlia.

POLINESSO

Obbedisco signore: al comun pianto,

vedilo, unisco il mio: La tua sciagura,

che diviene pur mia, mi stringe il core,

m'empie di duol, d'orrore. Ah! Se valesse,

sire, tutto il mio sangue

per vederti contento, io 'l verserei.

Se morissi per te, lieto sarei.

 

 

Come frenare il pianto    

a tanto tuo dolore?

Misero genitore!

Quanto mi fai pietà!

S

CORO

Dunque nel campo scendi.

POLINESSO

Che mi chiedete, oddio!

CORO

La figlia sua difendi.

POLINESSO

Amici, no 'l poss'io.

RE

Sei tu guerrier!...

POLINESSO

Me 'l chiedi?

RE

Vile! E tu tremi?

POLINESSO
(con forza)

Io tremo?

Non temo del cimento:

perigli non pavento:

per te, per voi, nel campo,

tu mi vedresti intrepido

la morte ad incontrar.

CORO

Dunque speme a lei non resta,

e perir così dovrà?

POLINESSO

Legge barbara, e funesta!

Oh dover di crudeltà!

CORO

Allontana il fier momento,

giusto cielo! per pietà!

POLINESSO

Principessa... sire... amici!...

in quel barbaro momento

il mio cor non reggerà.

(Alla fin sarò contento:

la superba omai cadrà.)

(parte)

Polinesso ->

 

Scena decima

Il Re, Ginevra, Donzelle, Guardie, indi Lurcanio con Polinesso.

 
Recitativo

RE

Figlia!  

GINEVRA

Padre!

RE

Oh momenti!

GINEVRA

E ancora esiterai!

Un acciaro, un velen mi negherai?

RE

Risolvermi non posso.

Disperare non so.

GINEVRA

No: troppo grande

è il periglio e vicino.

 

<- Lurcanio, Polinesso

LURCANIO

Sire, s'appressa l'ora,  

ed il rogo innalzar non veggo ancora!

Che s'attende?

POLINESSO

Te 'l dissi,

sire, il mio cuor ne geme...

RE

(Ohimè!)

LURCANIO

Infedele

femmina rea, delle tue colpe indegne,

vien la pena a subir...

GINEVRA

Ah! Iniquo!... Ah padre!

Un ferro per pietà, compagne... amiche.

Chi mi dà un ferro?... Oddio!...

(aggirandosi per la scena)

LURCANIO

T'arresta.

RE

Io manco:

ah figlia! Ah pena amara!

POLINESSO

(A disprezzarmi, altera donna, impara.)

LURCANIO

Non più: guardie: si tragga

d'una giusta vendetta

la vittima al supplizio. È già vicino

a tramontar il dì, né ancor si vederti

guerriero, che s'opponga al valor mio,

che meco osi pugnar...

 
In questo comparisce...
 

Scena undicesima

Ariodante, in armatura negra col viso chiuso nella visiera, e detti.

<- Ariodante

 

ARIODANTE

Sì: vi son io.  

 
[N. 17 - Quintetto]

 N 

 

Io la difendo. In campo  

scenda l'accusator.

GINEVRA

Ah! che di speme un lampo

torna a brillare ancor!

RE

Figlia! Dal ciel protetta

vien l'innocenza ognor.

LURCANIO

Tarda la mia vendetta.

POLINESSO

S'accresce il mio furor.

GINEVRA, ARIODANTE E RE

(Ah! Che nel sen mi palpita

tra mille affetti il cor!)

Insieme

POLINESSO E LURCANIO

(Freme nel sen quest'anima:

sento avvamparmi il cor.)

 
Recitativo

LURCANIO

Guerrier, chi sei?  

ARIODANTE

Son uno

che difende Ginevra. Eccoti il segno

della disfida.

(getta un guanto)

LURCANIO

(raccogliendolo)

Ed io l'accetto.

RE

Oh! prode

e generoso eroe! Tu, che ci apporti,

quanto che atteso men tanto più caro

necessario soccorso,

lasciati ravvisar.

GINEVRA

Dimmi? Chi sei,

pietoso mio liberator!

ARIODANTE

No 'l posso.

GINEVRA

Ma almen...

ARIODANTE

Ti basti, o donna,

esser difesa. Il mio sembiante e nome

dopo la pugna oso scoprir.

LURCANIO

S'affretti

adunque la tenzon. T'attendo. Il vedi?

(ad Ariodante, snudando l'acciaro)

Questo è del mio german l'invitto acciaro.

Guerrier, trema al suo lampo!

Le sue vendette oggi farà nel campo.

(parte)

Polinesso ->

 

RE

Giusta il costume, in libertà rimanga  

colla figlia il campione.

(i grandi, i duci, le donzelle, le guardie vanno partendo)

 

Addio guerriero:

a te l'affido, e nel tuo braccio io spero.

grandi del regno, duci, damigelle, guardie, seguito, Lurcanio, Re ->

 

Scena dodicesima

Ginevra, e Ariodante.

 

ARIODANTE

(Orribile momento!)  

GINEVRA

Giacché la mia difesa,

con magnanimo cuore,

imprendesti, o guerrier, certo sarai,

che innocente son io,

che oltraggia vil calunnia l'onor mio.

ARIODANTE

(Che audacia!)

GINEVRA

Il ciel ch'è giusto

vincer ti farà! Chieder poss'io

grazia da te?

ARIODANTE

Favella.

GINEVRA

Io sono allora

conquista tua. Guerrier! Se generoso

tanto tu serbi il cor, cedi a' miei voti,

rinunzia al dritto tuo. Tienti gli stati

e le dovizie, che sarian mia dote;

ma in libertà dolente

lascia gli sventurati affetti miei,

che amarti, anche volendo, io non potrei.

ARIODANTE
(con forza)

Come?

GINEVRA

Non ti sdegnar...

ARIODANTE

(Quanto l'infida

ama ancor Polinesso...) Amante, o donna,

forse saresti?

GINEVRA

(con trasporto)

Ah! Sì.

ARIODANTE

E questo tuo

sì sfortunato amante

dov'è? Che fa? Per te non s'arma?

GINEVRA

Oddio!

Tu mi laceri il core:

misero! Ei più non è.

ARIODANTE
(vivamente)

Che?...

GINEVRA

Fu Ariodante.

(Nome adorato!) L'amor mio primiero

e l'ultimo sarà...

ARIODANTE

(Ah! fosse vero!)

Ma pur dice ciascuno,

che tu fosti cagion della sua morte.

GINEVRA

Ah! Che vero non è: io te lo giuro

per quanto di più sacro vi ha fra noi.

Oh mio guerrier! Se vuoi

alla tua gloria porre il colmo, vanne:

combatti, vinci. Eterna la tua fama

rimanga in questi lidi:

salvami dall'infamia, e poi... m'uccidi.

ARIODANTE

Cielo! Che incanto è questo!

Come par vero quel dolor!

GINEVRA

(osservandolo)

(Favella

agitato tra sé...)

ARIODANTE

(Ma s'ella è rea!...

Nulla comprendo, e il core

mi sento lacerar...) Ginevra!...

GINEVRA

Ebbene!

Accordi al mio dolor di questa destra

la libertà?

ARIODANTE

Sì: tutto accordo.

GINEVRA

Ah! meno

da sì bel cor non m'attendea... Permetti

che a' piedi tuoi.

(volendo inginocchiarsi)

ARIODANTE

(trattenendola)

Sorgi... Ginevra, dimmi?

Sei tu innocente in vero? Al tuo campione

svela tutto il tuo cuor.

GINEVRA
(con nobiltà)

Tu, mio campione,

puoi dubitarne?

ARIODANTE

(Oddio!

Che smania! che martir! che stato è il mio!

Ed Ariodante solo, amasti?

GINEVRA

Vivo

come ognor l'adorai, l'adoro estinto,

né sarò d'altri...

ARIODANTE
(con trasporto)

Ingrata!...

GINEVRA
(vivamente)

Che parli tu?...

ARIODANTE

(Cielo! Che dissi! Ah quasi

mi tradisce il trasporto: essa m'incanta;

né so, come più a lei

mi sforza a prestar fé, che agli occhi miei.)

GINEVRA

Guerrier, che hai tu? Cotanto

perché fra te ragioni? E quali sguardi

vibri dalla visiera? A che smanioso

tanto così t'aggiri?

Perché celar mi vuoi fin quei sospiri?

Parla...

ARIODANTE

Non più! Mi lascia...

GINEVRA

Lasciarti?...

ARIODANTE

Sì... Non sai

quanto la tua presenza è a me funesta.

GINEVRA

Come?... Che dici?... (Ohimè) Senti: t'arresta...

(Qual larva lusinghiera!... Ah! Se dall'ombre

tornassero gli estinti...

Quelle smanie... que' detti) Oh mio guerriero!

Misero forse sei, come son io?...

ARIODANTE

Lo son...

GINEVRA

Perché?...

(vibratissimo questo pezzo)

ARIODANTE

Non sai!

GINEVRA

Spiegati...

ARIODANTE

Addio...

 
[N. 18 - Duetto Ginevra-Ariodante]

 N 

GINEVRA

Per pietà! Deh! Non lasciarmi:  

calma, oddio! la pena mia:

scopri a me quel volto in pria,

e poi vanne a trionfar.

ARIODANTE

Questo volto non vedrai,

se non cado al suolo estinto:

di mortal pallor dipinto

ti farà d'orror gelar.

GINEVRA

E così di vincer speri?

ARIODANTE

Pugnerò per te da forte...

GINEVRA

E così mi togli a morte?

ARIODANTE

Vince solo chi difende

la ragion...

GINEVRA
(con nobiltà e forza)

Tu la difendi.

ARIODANTE

Ah! Che dici!... Io!... No!... paventa!

GINEVRA

Non paventa l'innocenza:

questo cor non sa tremar:

ARIODANTE

(Come vanta l'innocenza!

Cosa deggio, oddio pensar?)

GINEVRA

Guardami almen...

ARIODANTE

Deh! Taci...

GINEVRA

Ma vincerai?...

ARIODANTE

No 'l so.

 

GINEVRA E ARIODANTE

Che palpiti atroci

nel seno mi sento!

Che smanie feroci!...

Qual nuovo tormento!

Mio povero cuore,

sei nato a penar.

 

ARIODANTE

Si vada...

GINEVRA

Parti?...

ARIODANTE

Il debbo.

GINEVRA

Senti...

ARIODANTE

Che vuoi?

GINEVRA

Ti svela...

ARIODANTE

Paventa.

GINEVRA

Invano...

ARIODANTE

Io sono...

GINEVRA

Chi sei?...

ARIODANTE

Trema!...

GINEVRA

Voglio...

ARIODANTE

Lo vuoi? Sappi...

GINEVRA

Qual suono!...

(mentre è per alzare la visiera s'ode di dentro la tromba)

ARIODANTE

Ecco la tromba... Addio...

Vado per te a morir.

(egli parte velocemente)

Ariodante ->

 

GINEVRA

Senti... T'arresta... Oddio!

Che barbaro martir!

 
(compariscono da un lato le damigelle, dall'altro avanzano le guardie, e Ginevra confusa, desolata, parte tra le due damigelle, seguìta dalle guardie)

<- damigelle, guardie

Ginevra, damigelle, guardie ->

 
 

Scena tredicesima

Gran piazza della città. In mezzo steccato pe' combattenti.
Rogo da una parte, logge all'intorno piene di Popolo spettatore. Una nel prospetto pe 'l re, e Grandi.
Al suono di musica flebile, segue gran marcia, in cui comparisce Polinesso armato d'usbergo, ed elmo, co' Grandi. Poi da un lato Lurcanio, indi dall'altro Ariodante, ambo seguìti da due Scudieri, che portano la spada e lo scudo. Poi il Re con Ginevra, seguìti da' Grandi, Damigelle ecc.
Intanto si canta il seguente

 Q 

popolo

<- Polinesso, duci, Lurcanio, Ariodante, scudieri, Re, grandi del regno, Ginevra, damigelle, seguito

 
[N. 19 - Coro]

 N 

CORO
generale

Oh giorno di spavento!  

Oh istante di terror!

Vicino al gran cimento

mi trema in seno il cor!

 

CORO
di duci che viene con Lurcanio

Vendica un'infelice,

pera la traditrice!

Eccoti al gran momento:

àrmati di valor...

 

CORO
de' Grandi che accompagna Ariodante

Difendi una innocente,

consola un re dolente,

il ciel nel gran cimento

ti renda vincitor.

 
Il Re prende il suo posto: lo stesso fanno i Grandi. Polinesso vicino al Re, Ariodante, e Lurcanio si situano alle due parti laterali dello steccato: i loro Scudieri sono appresso loro. Ginevra rimane in piedi vicina al Re in mezzo alle sue Damigelle.
 
Recitativo

RE

Popoli! Al gran cimento ecco la figlia  

del vostro re. S'ella è innocente, o rea

il ciel, ch'è giusto, in breve

nel valor scoprirà de' due campioni.

Ora sulla tenzon, duce, disponi.

POLINESSO

Lo steccato si chiuda...

s'armino i due guerrieri.

(Lurcanio abbassa la visiera e prende lo scudo, e la spada)

 
(a Ginevra)

E tu il costume

adempi, o principessa.

(Oh quale in tal momento

palpito ignoto, ed angoscioso io sento!)

GINEVRA

(prende la spada, e poi lo scudo dallo scudiero, e porgendolo ad Ariodante, che se n'arma)

Ecco de' torti miei

l'acciar vendicator: ecco lo scudo:

t'anima, o mio guerriero,

l'innocenza difendi...

ARIODANTE

(Ah! Non è vero!)

POLINESSO

Prodi campioni, entrate...

LURCANIO

(entrando nello steccato)

Ecco l'istante

in cui vendicherò l'ombra diletta

del mio caro germano.

ARIODANTE

(entrando nello steccato)

(Dalla fraterna mano

ora estinto cadrò.)

GINEVRA

Cielo! Tu assisti

il mio campion! Possa l'onor salvarmi.

POLINESSO

Olà! Squilli la tromba.

(una trombetta suona la tromba)

LURCANIO

All'armi...

ARIODANTE

All'armi...

 
Combattono; in questo si vede aprire la folla e comparire...
 

Scena quattordicesima

Vafrino e detti.

<- Vafrino

 

VAFRINO

Fermatevi, guerrieri.  

(al Re)

Consolati signore

la tua figlia è innocente. Il traditore,

che ordì contro di lei la più vil trama,

popoli, inorridite, è Polinesso.

POLINESSO

Come!

RE

Che sento!

GINEVRA

Oh mostro!

ARIODANTE

Ah scellerato!

POLINESSO

(Io mi perdo: l'usato ardir mi manca.)

Vile scudier, che inventi tu?

VAFRINO
(verso la scena)

Dalinda:

vieni: ti mostra, il traditor confondi.

 

Scena ultima

Dalinda, che corre ad inginocchiarsi avanti Ginevra, e detti.

<- Dalinda

 

POLINESSO

(Che veggo! Ah son perduto!)  

VAFRINO
(a Polinesso)

Or, che rispondi?

DALINDA

Delle frodi d'un empio, principessa,

la complice in me vedi. Io quella sono,

che nella scorsa notte

comparvi sul veron co 'le tue spoglie;

che nelle stanze mie così l'accolsi.

Mi sedusse quel perfido. Io l'amava:

sì barbaro, sì vil, no 'l sospettava;

e poi l'empio, in mercede,

a trucidarmi a' sgherri suoi mi diede.

RE

Fellon!

LURCANIO

Oh inganno!

GINEVRA

Ah furia!

ARIODANTE

Oh! Traditore.

POLINESSO

(Tutto è scoperto: ohimè!) E quali fole!

Scellerati, fingete!

RE

Iniquo!

POLINESSO

È falso

quanto afferman costor. Con questo acciaro

le lor menzogne ad ismentir son pronto.

Ov'è, chi meco, audaci, si cimenta?

ARIODANTE

Vi son io, traditor, vieni, e paventa.

POLINESSO

Vengo... (Necessità mi renda ardito.)

(scende, prende dal suo scudiero lo scudo, si cala la visiera, ed entra nello steccato, da cui esce Lurcanio)

ARIODANTE

All'armi.

(combattono)

GINEVRA

Il cielo

già fulmina la frode.

(Ariodante disarma Polinesso, ed atterrandolo, gli presenta la spada alla visiera)

ARIODANTE

Mori, fellon...  

POLINESSO

Ferma, guerrier.

ARIODANTE

Confessa

il tradimento, o che t'uccido.

(come sopra)

POLINESSO

(Oddio!)

Sì: Ginevra è innocente, e il reo son io...

RE

Perfido!...

POLINESSO

Mi punisci.

Sire, merto la morte. Io più non reggo

alla violenza de' rimorsi miei,

all'orror di mia colpa. Ambizione,

amore, gelosia,

mi reser traditor. Pentito or sono;

imploro colla morte il tuo perdono.

RE

Alzati, sciagurato.

Alzandosi il Re discenderà dal trono, correrà ad abbracciare la Figlia: seco discendono i Grandi con segno di giubilo.

GINEVRA

Oh padre!...

RE

Oh figlia!

Vieni al mio sen: sei salva.

GINEVRA

Salva è la fama mia. Son paga. Io vado,

se me 'l concedi, in solitaria parte

il mio caro Ariodante a pianger sempre;

e i pochi e tristi giorni,

che lascerammi il mio dolor crudele,

pensando, ognor a lui, viver fedele.

RE

Che pensi?

ARIODANTE

Ah no! Ginevra...

GINEVRA

Oh! guerrier generoso,

che per me tanto oprasti,

che mille mi destasti

palpiti ignoti al cor; Tu che di speme

un raggio lusinghier... Me 'l promettesti...

sei vincitor... La tua parola attieni...

Scuopri (calma il mio cor) quel tuo sembiante.

ARIODANTE

(s'alza la visiera e inginocchiandosi avanti a Ginevra)

Ginevra! Anima mia! Vedi Ariodante.

 
[N. 20 - Finale (duettino e scozzese)]

 N 

 

 

Apri, mia vita, i lumi,  

ritorna a respirar.

(Ginevra, nel trasporto della sorpresa e del giubilo, cade nelle braccia del padre, assistita dalle damigelle)

GINEVRA

(rinvenendo)

Come?... Tu vivi!... Oh numi!...

Ah temo di sognar!...

ARIODANTE

Mio ben!...

GINEVRA

Sei tu?...

ARIODANTE

Son io...

GINEVRA E ARIODANTE

Ah! che più dolce istante,

no, non si può provar!

 

POLINESSO

Confuso in tale istante,  

non oso i lumi alzar.

RE

Figli! Al mio sen venite,

di tante pene amore

vi possa consolar.

 

CORO

Oh! giocondo e lieto giorno!  

Dolce amabile momento!

Ah! nel seno appien contento

sempre il cor ci brillerà!

GINEVRA

Caro ben! Tu mio sarai!...

Dal mio sen mai partirà!...

Ah! Che un'anima felice

più di me, no, non si dà!

CORO

Oh! giocondo e lieto giorno!

Dolce amabile momento!

Ah! nel seno appien contento

sempre il cor ci brillerà!

POLINESSO

Per voi sempre alterni amore

fra il piacer contente l'ore.

Deh! scordate i falli miei,

e felice il cor sarà.

CORO

Oh! giocondo e lieto giorno!

Dolce amabile momento!

Ah! nel seno appien contento

sempre il cor ci brillerà!

ARIODANTE
(a Ginevra)

Ah! che a stringerti al mio seno

dal piacer io vengo meno...

Alme belle, voi lo dite

se v'è ugual felicità!

CORO

Oh! giocondo e lieto giorno!

Dolce amabile momento!

Ah! nel seno appien contento

sempre il cor ci brillerà!

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Luogo remoto fuori della città, che corrisponde da un lato al mare, e dall'altro al bosco.

<- Vafrino

Oh me dolente! Ahi! Lasso!

(di dentro s'ode un grido)

Oddio! / Qual grido!

Vafrino
<- Dalinda, due sgherri

Pietà... la vita

Dalinda
due sgherri, Vafrino ->

Dalinda
<- Vafrino

Donna, sei salva

[N. 12 - Aria Dalinda]

Dalinda, Vafrino ->

Foltissimo e vasto bosco. Un sontuoso edifizio è da un lato con torri, e guglie ed è parte nascosto dagli alberi.

<- Ariodante

[N. 13 - Scena dei Solitari]

Ove son io?... Dove m'inoltro!

Ariodante
<- solitari, Gran solitario

Quali flebili voci!

 

Qual sciagura mai! Cielo!

Ariodante e Coro di Solitari
Se sapeste chi m'accende
solitari, Gran solitario
Ariodante ->
Gran solitario, solitari ->

Giardini.

Re
 

Qual orrida sciagura

Re
<- Lurcanio

Sire / Lurcanio

[N. 14 - Aria del Re]

Lurcanio
Re ->

Aita pietà mi desti

Lurcanio ->

Gabinetti di Ginevra.

Ginevra, damigelle
 

[N. 15 - Scena e rondò Ginevra]

Infelice Ginevra! in qual cadesti

Ginevra, damigelle
<- Re, grandi del regno, guardie, seguito

Figlia! Misera figlia!

Re, grandi del regno, guardie, seguito
Ginevra, damigelle ->

Crudo! Cimento! Ah! Tu, pietoso cielo!

Re, grandi del regno, guardie, seguito ->

Luogo magnifico della reggia.

guardie, grandi del regno, duci
 

[N. 16 - Coro, scena e aria Polinesso]

guardie, grandi del regno, duci
<- Polinesso

Piangete, sì, gemete

guardie, grandi del regno, duci, Polinesso
<- Re, Ginevra, damigelle, seguito

Polinesso, che vuoi?

Polinesso, Coro e Re
Come frenare il pianto
guardie, grandi del regno, duci, Re, Ginevra, damigelle, seguito
Polinesso ->

Figlia! / Padre! / Oh momenti!

guardie, grandi del regno, duci, Re, Ginevra, damigelle, seguito
<- Lurcanio, Polinesso

Sire, s'appressa l'ora

guardie, grandi del regno, duci, Re, Ginevra, damigelle, seguito, Lurcanio, Polinesso
<- Ariodante

(Ariodante col viso chiuso nella visiera)

Sì: vi son io

[N. 17 - Quintetto]

Ariodante, Ginevra, Re, Lurcanio e Polinesso
Io la difendo. In campo scenda

Guerrier, chi sei?

guardie, grandi del regno, duci, Re, Ginevra, damigelle, seguito, Lurcanio, Ariodante
Polinesso ->

Giusta il costume

Ginevra, Ariodante
grandi del regno, duci, damigelle, guardie, seguito, Lurcanio, Re ->

Orribile momento!

[N. 18 - Duetto Ginevra-Ariodante]

(s'ode di dentro la tromba))

 
Ginevra
Ariodante ->
 
Ginevra
<- damigelle, guardie
Ginevra, damigelle, guardie ->

Gran piazza della città. In mezzo steccato pe' combattenti. Rogo da una parte, logge all'intorno.

popolo
 

(suono di musica flebile, segue gran marcia)

popolo
<- Polinesso, duci, Lurcanio, Ariodante, scudieri, Re, grandi del regno, Ginevra, damigelle, seguito

[N. 19 - Coro]

Popoli! Al gran cimento ecco la figlia

(suona la tromba)

popolo, Polinesso, duci, Lurcanio, Ariodante, scudieri, Re, grandi del regno, Ginevra, damigelle, seguito
<- Vafrino

Fermatevi, guerrieri

popolo, Polinesso, duci, Lurcanio, Ariodante, scudieri, Re, grandi del regno, Ginevra, damigelle, seguito, Vafrino
<- Dalinda

Che veggo! Ah son perduto!

(Polinesso e Ariodante combattono)

(Ariodante disarma Polinesso)

Mori, fellon / Ferma, guerrier

(Ariodante s'alza la visiera)

[N. 20 - Finale (duettino e scozzese)]

Ariodante e Ginevra
Apri, mia vita, i lumi
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena ultima
Galleria nella reggia, corrispondente a vari appartamenti. Giardini reali. Magnifiche logge terrene, con vista de' reali giardini, pomposamente adornate. Giardini reali, statue, fontane, viali, prospetto di reggia. Parte di reggia corrispondente ad appartamenti. Luogo remoto fuori della città, che corrisponde da un lato al mare, e dall'altro al bosco. Foltissimo e vasto bosco. Un sontuoso edifizio è da un lato con torri, e guglie ed è parte... Giardini. Gabinetti di Ginevra. Luogo magnifico della reggia. Gran piazza della città. In mezzo steccato pe' combattenti. Rogo da una parte, logge all'intorno.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Coro e cavatina Ginevra] [N. 3 - Scena e cavatina Polinesso] [N. 4 - Marcia] [N. 5 - Scena, coro e cavatina Ariodante] [N. 6 - Aria Lurcanio] [N. 7 - Duetto Ariodante-Polinesso] [N. 8 - Aria Vafrino] [N. 9 - Scena e aria Ariodante] [N. 10 - Scena e aria Polinesso] [N. 11 - Finale I] [N. 12 - Aria Dalinda] [N. 13 - Scena dei Solitari] [N. 14 - Aria del Re] [N. 15 - Scena e rondò Ginevra] [N. 16 - Coro, scena e aria Polinesso] [N. 17 - Quintetto] [N. 18 - Duetto Ginevra-Ariodante] [N. 19 - Coro] [N. 20 - Finale (duettino e scozzese)]
Atto primo

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