Atto primo

 
[Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Galleria nella reggia, corrispondente a vari appartamenti.
Il Re, e Grandi del regno sono tutti in varie attitudini di spavento e di desolazione: rivolti al cielo intuonano il seguente

 Q 

Re, grandi del regno

 
[N. 1 - Introduzione]

 N 

CORO

Deh! proteggi, o ciel clemente,  

le nostre armi, il nostro fato:

fa' che resti debellato

un nemico traditor.

 

RE

Ah! Ci fosse il duce amato!

ei sarebbe vincitor.

CORO

Ciel pietà...

(s'ode improvviso echeggiare di voci giulive e suono di marziali stromenti)

 

Ma qual si sente

suono festoso, alto clamore!

Dolce speme scende al cuore,

e cessando va il timor.

 
(s'aggirano per la scena, e vedendo comparire Lurcanio seguìto da due scudieri, gli s'affollano tutti intorno: ed egli presentandosi al re)

<- Lurcanio, due scudieri

 

LURCANIO

Consolatevi, esultate;  

di tremare ormai cessate:

col soccorso armato in campo

Ariodante è giunto già.

RE E CORO
(con giubilo)

Ariodante! Oh lieto evento!

Ah! Spedito un dio ce l'ha.

LURCANIO

Il suo braccio, il suo valore

il nemico abbatterà.

RE E CORO

Il suo braccio, il suo valore

il nemico abbatterà.

 
Recitativo

RE

Ah! L'impazienza mia,  

Lurcanio, appaga in brevi accenti: ah dimmi...

LURCANIO

Signor, fino alle mura,

che al mio comando tu affidasti, giunti

eran già gl'Irlandesi. In fuga i tuoi,

non dal valor, dal numero sospinti,

al nemico cedeano oppressi e vinti:

quando inatteso il prode mio germano

che i Brittanni alleati

in soccorso traea, piombò su loro

e cominciavan già a piegare omai,

quando io col lieto annuncio a te volai.

RE

Prode, invitto Ariodante!

Oh sempre mio liberator!

LURCANIO

Permetti,

sire, che voli del germano amato

a divider la gloria ed i perigli.

RE

Va': trionfa con lui.

LURCANIO

Non dubitare:

vedrai bella vittoria

salvarti il regno, e accrescerti la gloria.

(parte co' due scudieri)

Lurcanio, due scudieri ->

 

RE

Qual dolce speme! Ah sì! In sì lieto giorno  

faccia fra noi ritorno

la gloria ed il piacer: lieto, e sereno

ci torni il core a respirar nel seno.

 
[N. 2 - Coro e cavatina Ginevra]

 N 

 
Il Re e i Grandi si incamminano per partire cantando in

CORO

S'apra alla gioia  

contento il core,

lunge il timore,

rida il piacer.

Respira l'anima

in tal momento:

pace e contento

torna a goder.

 
(in questo esce Ginevra dal suo appartamento)
 

Scena seconda

Ginevra, Dalinda, Damigelle, e detti.

<- Ginevra, Dalinda, damigelle

 

GINEVRA

Padre! Signor, t'arresta...  

Quai liete grida!... Quale gioia è questa?

 

 

Quest'anima consola,  

amato genitore,

dividi col mio core

il tuo contento.

Non mi fare un sol momento,

caro padre, più penar.

RE

Cara figlia...

GINEVRA

Parla...

CORO

Esulta...

GINEVRA

Ah! Perché!...

RE E CORO

L'eroe...

GINEVRA

Che avvenne?

RE E CORO

Ariodante al campo venne,

ei per noi sta per trionfar.

GINEVRA
(con gioia)

Egli venne! (Oh me felice!)

Padre... Amiche!... (Oh qual diletto!)

(Ti vedrò, mio dolce oggetto,

mi verrai a consolar.)

 
Recitativo

RE

Figlia: tutto intendesti;  

a questo italo eroe, al nostro prode

liberator, sia cura tua, Ginevra,

nobil serto apprestar. Dalla tua mano

riceva intanto sì gentil mercede

al valor, all'onor, alla sua fede.

GINEVRA

T'ubbidirò. (Caro comando!)

RE
(a' grandi)

Andiamo:

già mi predice il core,

che il ciel di lui coronerà il valore.

(parte seguìto da' grandi)

Re, grandi del regno ->

 

Scena terza

Ginevra, Dalinda, Damigelle, che restano in disparte.

 

GINEVRA
(con espressione di contento)

Amica! Io vedrò dunque  

oggi Ariodante mio! Di nuove glorie

carco ritornerà! Potrò bearmi

nel vederlo, in udirlo! Ah! In quel momento

quanto il mio cuor sarà contento!

DALINDA

Questo garzon straniero

ami dunque tu tanto?

GINEVRA
(vivamente)

Ah! Sì: l'adoro.

DALINDA

E che ne speri?

GINEVRA

Un dolce nodo.

DALINDA

E il padre,

credi, v'assentirà?

GINEVRA

Me ne lusingo.

DALINDA

Ed io ne temo: a un cavalier privato

un genitor sovrano

mai d'una figlia accorderà la mano.

Volgi ad un altro oggetto, che t'adora

ch'è di te degno, il tuo pensier. Rammenta

il grado tuo, gli affetti suoi veraci

l'amor, la fé di Polinesso...

GINEVRA
(con nobil sdegno)

Ah, taci

di lui non mi parlar. Te 'l dissi ancora,

aborrevole oggetto

Polinesso è per me: segua pur quello

che il ciel di me prescrisse. Il duca sprezzo

quanto Ariodante adoro.

Amor non cangio: è fermo il pensier mio.

Non replicar, già m'intendesti: addio.

(entra co' le damigelle nell'appartamento da cui uscì)

Ginevra, damigelle ->

 

DALINDA

Già lo previdi: in van pe 'l duca amato  

tentai quel cor, che in Ariodante è dato.

 
 

Scena quarta

Giardini reali.
Polinesso indi Dalinda.

 Q 

Polinesso

 
[N. 3 - Scena e cavatina Polinesso]

 N 

POLINESSO

Quale m'affanna, e opprime  

smania crudel!... Come feroce in petto

un geloso veleno

mi serpe, e straccia il cuor!... sempre felice

nell'amor, nella gloria

dunque su me trionferà Ariodante?

Ginevra! (Oh nome!) Oggetto

del più violento affetto,

invano adunque io t'amerò?... Spietata!

Troppo barbara pena

e un disprezzato ardore

tutta la sente, e non vi regge il core.

 

Se pietoso, amor, tu sei,    

calma, oddio! gli affanni miei:

per te sol di tante pene

l'alma in sen respirerà.

Ah! Se m'ama il caro bene

qual per me felicità!

S

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(in questo esce Dalinda)

<- Dalinda

Recitativo

POLINESSO

Dalinda!...  

DALINDA

Mio signor!

POLINESSO

Ebben? Parlasti?

DALINDA

Parlai.

POLINESSO
(con impazienza)

Che n'ottenesti?

DALINDA

Nulla.

POLINESSO
(con sorpresa e rabbia)

Nulla?...

Adunque!...

DALINDA

Ad Ariodante...

POLINESSO

Basta: t'intendo (io fremo: all'arte) ingrata!

Non merta la superba

omai, né un mio sospir, né un mio pensiero:

DALINDA

Ah! Che dici, signor? Saria pur vero?

POLINESSO

Sì: quant'ella mi sprezza

la vuò sprezzar: al nostro antico amore

voglio tornare.

DALINDA

Tu mi consoli il core.

POLINESSO

Teco verrò nella vicina notte

al noto sito; ma da te, se m'ami,

un piacer desìo.

DALINDA

Parla, che brami?

POLINESSO

Conformi a quelle, che Ginevra adopra

spoglie tu déi vestir: componi il crine

eguale al suo; studia imitarla al fine,

e sembrar dessa: sul veron te 'n vieni

in guisa tal: l'usata scala abbassa,

io salirò: ed appieno

saran felici i nostri cuor nel seno.

DALINDA

Quale strano desir!

POLINESSO

Servi a una mia

folle illusion.

DALINDA

Ma almen...

POLINESSO
(fiero)

Resisti?...

DALINDA

Il posso?

POLINESSO

Dunque verrai?

DALINDA

Verrò.

POLINESSO

Giuralo.

DALINDA

Il giuro.

POLINESSO

(Sei nella rete.) Addio. (Oh mia vendetta,

questi audaci a punir piomba, e t'affretta.)

(parte)

Polinesso ->

 

Scena quinta

Dalinda.

 

 

Che pensa ei mai? Ah! Forse incauta troppo,  

io gli promisi, oh, dove,

come mai trasporta

un fascino tiranno! In questo stato

d'una cieca passione

parlarmi invano al cor tenta ragione.

(parte)

Dalinda ->

 
 

Scena sesta

Vaste, magnifiche logge terrene, con vista de' reali giardini, pomposamente adornate pe 'l trionfo di Ariodante.
Grandi del regno, Guerrieri, Guardie reali, Popolo, che festosi precedono il Re, che viene con Ginevra, ch'è seguìta da Dalinda, che porta su un ricco bacile una corona di alloro, Damigelle, Polinesso è vicino al Re.

 Q 

<- grandi del regno, duci, guerrieri, guardie reali, popolo, Ginevra, Dalinda, damigelle, Polinesso, Re

 
[N. 4 - Marcia]

 N 

 
Recitativo

RE

Figlia, gioisci, il vincitor fra poco  

qui a noi verrà: del mio contento a parte,

e della gloria d'Ariodante nostro,

vieni Ginevra: assisa al fianco mio

ti veggan fra la gioia ed il piacere

(va sul trono con Ginevra)

il vittorioso eroe, le prodi schiere.

GINEVRA
(con gioia)

(Giungesti al fine, amabile momento!)

POLINESSO

(Cangerà quel piacer presto in tormento.)

(in questo s'ode da lontano un suono vivace di marziali stromenti, che va sempre avvicinandosi fino all'arrivo di Ariodante)
 
[N. 5 - Scena, coro e cavatina Ariodante]

 N 

 

RE

Egli già vien: da lunge

odo lieto clamor.

GINEVRA

Suoni marziali

rimbombano d'intorno.

(i grandi, i duci, i guerrieri vanno ad incontrare Ariodante)

grandi del regno, duci, guerrieri ->

GINEVRA

(Come mi balzi mai, tenero core!)

POLINESSO

(Celati in sen, geloso mio furore.)

 

Scena settima

Al suono di vivace musica marziale, cominciano a sfilare su la scena le schiere scozzesi, e brittanne, che conducono fra d'esse incatenati i prigionieri irlandesi: dopo compariscono i duci, e gli scudieri sopra superbi destrieri che portano le bandiere, e i trofei conquistati. Si vede poi comparire il carro trionfale, tirato da prigionieri Irlandesi, su cui è assiso Ariodante. Lurcanio co' scudieri lo segue: intanto da tutti si canta il seguente

<- schiere scozzesi e brittanne, prigionieri irlandesi, grandi del regno, duci, scudieri a cavallo

<- Ariodante, Lurcanio, scudieri

 

CORO

Ecco l'eroe, ecco il guerriero,  

viva il sostegno di questo impero,

la nostra gloria, il nostro amore,

lui, che la Scozia seppe salvar.

Di pace in seno, felice appieno,

lieta la patria può respirar.

 

ARIODANTE

(Per voi, tra l'armi intrepido

la morte cimentai:

di Marte i fulmini,

l'ire sfidai.

Dolce per voi

m'è il trionfar.)

(Ariodante discende dal carro servito da Lurcanio)

CORO

Viva l'eroe, viva il guerriero!

lui che la Scozia seppe salvar.

ARIODANTE

(Ma più del trionfo,

ma più dell'alloro,

tu fai, mio tesoro,

quest'alma brillar.)

CORO

Di pace in seno, felice appieno

lieta la patria può respirar.

 
Recitativo

ARIODANTE

(presentandosi al re)

Sire: vincemmo. Mai più bella, e intera  

fu la vittoria. Omai

a temer più non hai nemico sdegno,

l'irlandese è distrutto, e salvo è il regno.

Ecco le opime spoglie, i prigionieri,

i trofei conquistati ecco al tuo piede:

del gran trionfo essi ti faccian fede.

RE

Guerriero eroe, quanto ti debbo, e quanto

meco tutta la Scozia! e gloria e pace

ci rendesti in tal dì: degna t'attendi

da questo grato core

a' merti tuoi mercede, e al tuo valore.

GINEVRA

E da me questo accetta,

(né discaro ti sia) nobile dono,

il valor colla fede in te corono.

(ad un suo cenno Dalinda presenterà la corona d'alloro, e Ginevra prendendola, ne cingerà l'elmo di Ariodante)

POLINESSO

(Il rancor mi divora.)

LURCANIO

(Oh felice Germano!)

ARIODANTE

(che si sarà inginocchiato per ricevere la corona, alzandosi con entusiasmo)

Ah! Questo dono

tutto è per me: con questo in fronte, ah quale

nemico a me regger potrà! lasciate,

anime grandi, a' vostri piè prostrato...

(per inginocchiarsi)

RE

(s'alza, e discendendo dal trono è seco Ginevra)

Sorgi, e mi porgi, o duce,

la vittoriosa destra: a questo seno

accostati, ed apprendi in quest'amplesso

quanto caro mi sei. Duci, guerrieri,

a voi d'illustre esempio

sia sempre un tal campione,

ed al vostro valor serva di sprone.

(parte seguìto da tutti)

Re, Ginevra, guardie reali, Ariodante, grandi del regno, duci, scudieri a cavallo, damigelle, scudieri, schiere scozzesi e brittanne, prigionieri irlandesi, popolo ->

 

POLINESSO

(Ah! Che io pace non ho, finché l'altero  

non veggo oppresso, e in questo dì lo spero.

(segue il Re)

Polinesso ->

Ripresa della marcia
 

Scena ottava

Lurcanio e Dalinda.

 
Recitativo

LURCANIO

Dunque sempre spietata  

sarai verso di me, Dalinda ingrata?

DALINDA

Con eterne querele

non m'annoiar, Lurcanio: un altro oggetto

prevenne questo cuore,

e in van da me pretenderesti amore.

LURCANIO

E sì franca me 'l dici?

DALINDA

E a che il dovrei tacer?

LURCANIO

Ma dimmi almeno

dov'è? Qual è questo rival felice?

DALINDA

Nomarlo a me non lice;

ma sappi, ch'egli è tale,

che ti faria tremare.

LURCANIO

Far Lurcanio tremar? Chi il potria fare?

Tranne Ariodante il mio german, non veggo

qual possa esser costui. Se pure esiste,

lo scoprirò. Vedrem, qualunque ei sia,

chi di noi tremerà: ma tu, crudele!

più del rival, tu sei

la cagion maggior de' mali miei.

 
[N. 6 - Aria Lurcanio]

 N 

Ah! Dov'è quell'alma audace  

che involarti a me pretende?

Dal furore che m'accende

no, salvarsi non potrà.

Se sapessi quanto io t'amo!...

che te sol sospiro e bramo!...

così ingrata non saresti,

sentiresti almen pietà.

 
(partono da parti opposte)

Lurcanio, Dalinda ->

 
 

Scena nona

Giardini reali, statue, fontane, viali, prospetto di reggia, ecc.
Ariodante e Polinesso.

 Q 

Ariodante, Polinesso

 
Recitativo

ARIODANTE
(con sdegno)

Non più: lasciami, o duca, troppo omai  

mi cimentasti, sì: soffersi assai:

Ginevra...

POLINESSO
(risoluto)

Ti tradisce.

ARIODANTE

E ancor l'ostenti?

POLINESSO

Affascinato amante! Io ti compiango:

non sai, quanto che sei

da Ginevra ingannato,

e quanto ch'io sono da lei riamato!

ARIODANTE
(agitato)

Tu?... Come?... Ah parla...

POLINESSO

Sì; sappi, che basta

che io lo voglia, e Ginevra,

per non sospetta e solitaria parte,

nelle segrete stanze sue m'accoglie:

seco trascorro l'ore

soavemente a ragionar d'amore;

e in mezzo a' nostri teneri colloqui,

il tuo credulo affetto,

misero amante! è a noi di riso oggetto.

ARIODANTE
(con impeto)

Ah! un mentitor tu sei. Di regia figlia

sogni, a macchiar l'onor, finti favori.

Con questo acciaro, audace,

(ponendo la mano sulla spada)

ti proverò, sì: sosterrò per lei,

che un vil bugiardo, e un traditor tu sei.

POLINESSO

Calmati! Vana ora

per ciò tenzon. Di'? Allor mi crederai,

quando, da te, se dico il ver, vedrai?

ARIODANTE

(Oddio! qual gel mi scende al cor!... Potrebbe

Ginevra!... Ah no: non è capace.) allora

sì, allor ti crederò.

POLINESSO

Ebben, fra poco

convincerti saprò. Di già la notte

si avvicina: là dove su deserta

remota via, le stanze di Ginevra

guardano della reggia al manco lato,

recati inosservato. Fra di poche,

e diroccate case,

t'appiatta, e osserva. Dimmi? Lì sarai?...

ARIODANTE

Ci sarò. (Quale ambascia!)

POLINESSO

(Or son contento.)

Non mancar...

ARIODANTE

Non temer. (Morir mi sento.)

 
[N. 7 - Duetto Ariodante-Polinesso]

 N 

POLINESSO

Vieni: colà ti attendo:  

l'inganno tuo vedrai:

appien ravviserai

la mia felicità.

ARIODANTE

Verrò. Colà m'attendi:

ma per punirti, audace:

non è il mio ben capace

di tanta infedeltà.

POLINESSO

Ebbene, lo vedrai...

ARIODANTE

Confuso resterai:

POLINESSO

Quanto t'inganni!...

ARIODANTE

Menti...

ARIODANTE E POLINESSO

(Quanti mai contrari affetti

agitando il cor mi vanno!

Vacillando va quest'alma

fra lo sdegno, e fra l'affanno,

e più reggere non sa.)

POLINESSO

Io volo a' miei contenti!

ARIODANTE

Misero te, se menti...

POLINESSO

È troppo mio quel core...

ARIODANTE

T'inganni, traditore.

POLINESSO

Senti...

ARIODANTE

Non t'odo...

POLINESSO

Ascolta.

ARIODANTE

Che vuoi?... Taci una volta.

POLINESSO

Quando vedrai, che m'ama...

ARIODANTE

Ginevra tua sarà.

ARIODANTE

(S'accresce la mia smania,

m'opprime il mio tormento.

Da mille furie l'anima

a lacerar mi sento:

che pena atroce e barbara!

Morire, oddio! mi fa.)

Insieme

POLINESSO

(S'accresce la sua smania...

l'opprime il suo tormento.

Prova tu pur nell'anima

le furie ch'io vi sento.

Che angoscia atroce e barbara

penare, oddio, mi fa!)

 
(partono da lati opposti)

Polinesso, Ariodante ->

 

Scena decima

Vafrino, per la parte da dove entrò Ariodante.

<- Vafrino

 
Recitativo

 

Cielo! Come agitato  

sembrava il mio signor! Quai tronchi accenti

gli sfuggivan dal labbro! In volto espresso

cupo dolor gli si vedea. Qual mai

ne sarà la cagion? Ei che d'ogni altro

dovrebbe esser più lieto, e più contento,

egli è infelice? E in così bel momento?

Ah! Forse, ed io ne temo,

e pur troppo sarà, tiranno amore,

fra la gloria, e il piacer, gli turba il cuore.

 
[N. 8 - Aria Vafrino]

 N 

Tremo agitato, e peno  

in sì fatale istante,

e combattuto è in seno

da mille affetti il cor.

Pietà, timore, affanno,

or tormentando vanno

l'alma, che geme oppressa

dal più funesto orror.

(parte)

Vafrino ->

 
 

Scena undicesima

Notte con luna.
Prospetto da un lato della reggia, che riguarda parte disabitata della città, con verone praticabile. Dall'altro lato, delle case antiche e rovinose. Quasi in prospetto ponte sopra il fiume, che costeggia la reggia.
Ariodante, esce concentrato, a lento passo, poi Lurcanio.

<- Ariodante

 
[N. 9 - Scena e aria Ariodante]

 N 

 

ARIODANTE

Già l'ombre sue notte distese. Tace  

tutto d'intorno... Avvolta

natura è in alta quiete... Odo soltanto

sommessa mormorar l'onda vicina,

e dell'aure notturne

il pesante aleggiar. Sonno e riposo

trova il mortal più misero ed abbietto,

ed io sol veglio, e ho mille furie in petto.

 

<- Lurcanio

LURCANIO

(escendo)

Germano... ebben!...  

ARIODANTE
(con sentimento)

Lurcanio,

se tu sapessi!... ah, parmi,

che avanzi alcun... Vieni... celiamci: in questa

volta io m'ascondo; in quella là tu resta:

non escirne se prima io non ti chiamo...

Abbracciami...

(s'abbracciano)

LURCANIO

Ah german! Molli di pianto

son le tue gote!...

ARIODANTE
(commosso)

Io... no... taci... (Oddio.)

Célati... va'...

LURCANIO

Caro germano!...

ARIODANTE E LURCANIO

Addio.

 
(vanno a nascondersi, Lurcanio in una volta lontana presso al ponte; Ariodante più abbasso della scena in faccia al verone)
 

Scena dodicesima

Polinesso, indi Dalinda sul verone, e detti.

<- Polinesso

 

POLINESSO

Ecco il momento, sacro  

alla vendetta, all'ira mia.

(osservando)

Fra quelle

oscure volte il lunar raggio mostra

d'armi incerto splendor. Ei v'è: egli vede,

o almeno i torti suoi veder già crede.

Aborrito rival! Fremi! Sì: in breve

desolazione t'opprimerà. Io ne godo

ma già s'apre il verone.

 
(s'apre una porta, che è sul verone, e comparisce Dalinda co' le vesti e acconciatura di Ginevra)

<- Dalinda

POLINESSO

Ecco Dalinda...  

vedila, e tutto il suo infernal veleno

ti versi or gelosia entro del seno.

LURCANIO

(sulla soglia della volta, e vedendo Dalinda che crede Ginevra)

(Giusto ciel!... Che vegg'io? Quella è Ginevra!)

DALINDA

(sottovoce)

Duca, sei tu?

POLINESSO

(forte per esser inteso da Ariodante)

Son io:

non dubitar, ben mio.

(Dalinda getta una scala di corda che attacca ad un sasso del verone)

LURCANIO

Germano sventurato!

POLINESSO

(salendo la scala)

Mia vita, eccomi a te. (Son vendicato.)

 
(salito Polinesso al verone, si vede Dalinda accoglierlo con segni di tenerezza, ed entrando con esso, chiude il verone)

Dalinda, Polinesso ->

 

Scena tredicesima

Ariodante che esce dalla sua volta, poi Lurcanio.

 

ARIODANTE

Che vidi!... Ohimè! La mia Ginevra!...  

Oh nato cieco foss'io! Oh tormento!

La pudica Ginevra!... Oh pena! Oh troppo

verace indegno duca!

(con ira)

Ah! Ben sicuro

era di lei lo scellerato!

(riflette)

Ed io

ancor vivrò?... Ah! qual vita!...

(risoluto poi)

Sì: vendetta...

ma a qual pro?... nel mio stato

angoscioso infernale

nulla, nulla più vale. Altro consiglio

non ho, che quel d'un disperato. Ingrata!

Femmina rea! Oh tu la più fallace!

Eccoti ancora il sangue mio: sarai

paga, crudel.

(snudando il ferro per uccidersi, in questo Lurcanio esce rapidissimo, e togliendogli il ferro)

LURCANIO

Ohimè!... German, che fai?  

Quale insania è la tua?

LURCANIO

Ohimè!... German, che fai?

Quale insania è la tua?

ARIODANTE

(con passione e sdegno)

Dammi quel ferro:

ah lasciami morir ~ vedesti?

LURCANIO

Vidi,

e chi fu il traditor?

ARIODANTE

(vivamente)

No 'l ravvisasti?

LURCANIO

No: no 'l potei.

ARIODANTE

Ne godo:

io solo, io solo, ma fra l'ombre, meco

porterò il mio segreto... Addio.

(risoluto e con forza)

Ah! Se m'ami,

s'hai pur di me pietà, se ti son caro,

dammi, io voglio morir, dammi l'acciaro.

 

Per chi vivere deggio?  

Come a vivere si fa!

Ho perduto l'idol mio,

non ho più felicità.

Va': l'infida rivedrai,

le dirai, ch'io più non sono...

dille pur, che le perdono,

e che a morte sol mi trasse

la sua nera infedeltà.

Quale affanno!... Io più non reggo...

dammi il ferro... ah sì... si mora:

cerchi in van, ch'io viva ancora:

ad un'alma disperata

mai la morte mancherà.

(correndo sopra il ponte)

 

LURCANIO

Ah! T'arresta... che fai?  

ARIODANTE

Addio... germano!...

(si lancia nel fiume)

 

Scena quattordicesima

Lurcanio, indi Guerrieri, Scudieri e Popolo con faci accese.

 
[N. 10 - Scena e aria Polinesso]

 N 

 

LURCANIO

Ah misero fratello!... Genti!... Ah forse  

(disperato correrà sul ponte)

ei più non è... soccorso!... Ohimè germano!

(ne discende, aggirasi per la scena chiamando genti)

(intanto da vari lati escono persone con faci accese che accorrono a lui)

<- guerrieri, scudieri, popolo

LURCANIO

Aita!... Ah forse ogni soccorso è vano.  

CORO

Quali voci, qual rumore!

Quali grida disperate!

LURCANIO

(a tutti vicendevolmente con voce affannata e piangente)

Ah correte... Oddio! Volate!

CORO

Ma che avvenne?

LURCANIO

Amici... Ohimè!

Ariodante... più... non è.

CORO

(con sorpresa e terrore)

Più non è?...

LURCANIO

Alla reggia, amici,

la sua morte a vendicar.

CORO

(mentre s'avviano verso la reggia)

Sì: quest'armi, e destre ultrici

lo sapranno vendicar.

 

Scena quindicesima

Polinesso che viene dalla reggia, s'oppone loro, e in un tono maestoso e fiero.

<- Polinesso

 

POLINESSO

Olà! Fermate: e quali  

in quest'ora, in tal luogo

tumultuose grida? Qual trasporto?

Indegni! Se periglio

sovrasta al mio signore,

cimentar pria dovrete il mio valore.

 

 

Audaci! Io sol m'oppongo  

al vostro ardire insano,

difendo il mio sovrano,

e vi farò tremar.

 

CORO

Del nostro duce amato

gemiam su l'aspra sorte.

Insieme

LURCANIO

Del mio germano amato

gemiam su l'aspra sorte.

 

POLINESSO
(con affettato dolore)

Come?... Che dite?... Ah! Misero!

Che sento!... (Ah qual contento!)

Chi fu quell'alma perfida?...

(Son paghi i voti miei,

comincio a respirar!)

CORO E LURCANIO

Piangi con noi quel misero,

pera, chi il fe' mancar.

POLINESSO

Andiam: da noi vendetta

quell'ombra cara attende,

il mio furor s'accende,

si deve vendicar.

TUTTI

Cada ch'il trasse a morte,

si deve fulminar.

 
(tutti partono preceduti da Polinesso, e Lurcanio, verso la reggia)

Polinesso, Lurcanio, Ariodante, guerrieri, scudieri, popolo ->

 
 

Scena sedicesima

Parte di reggia corrispondente ad appartamenti: de' fanali accesi.
Il Re esce agitato. Due guardie restano al fondo, poi Ginevra in vestito semplice, colla testa senza ornamenti.

 Q 

<- Re, due guardie

 
[N. 11 - Finale I]

 N 

 

RE

Sgombra, o cielo! dal mio seno  

questo palpito affannoso:

la sua pace, il suo riposo

rendi al cor, che oppresso sta!...

 

CORO
di dentro

Oh caso barbaro!...  

Oh duce misero!...

 

RE

Oh quali voci!... e quale

gelo m'inonda il petto!

 

CORO
di dentro

Vendetta orribile

quell'ombra avrà.

 

<- Ginevra

GINEVRA

(escendo)

Ah padre!... Ah padre mio!... calma il mio cuore:  

qual tumulto!... non odi!...

RE

Ah figlia!... ignoro...

GINEVRA

Crescendo va' il rumore...

RE

Ah! sempre più s'avanza...

GINEVRA

Oh ciel! Che fia?

Chi s'inoltra!...

RE

Quai genti!...

GINEVRA

Qual terrore!...

 

Scena diciassettesima

Polinesso, Lurcanio, Duci, Guerrieri, Scudieri, Popolo s'avanzano dal fondo della scena.

<- Polinesso, Lurcanio, duci, guerrieri, scudieri, popolo

 

RE

Che avvenne!...  

GINEVRA

(presentandosi a loro)

Che si vuole?...

LURCANIO
(in tono feroce)

La tua morte.

RE

Come!... Che parli?...

GINEVRA
(atterrita)

Oh ciel!

LURCANIO

Ecco chi trasse

il misero Ariodante

disperato a morir; è dessa, amici:

(additando Ginevra a tutti)

la perfida è costei.

GINEVRA

Ferma... che dici?...

Ariodante morì!... Come!... Ah! che io moro!...

(s'abbandona a suo padre)

RE

Misera figlia!... Ah dite...

POLINESSO

Sire! Quale sciagura?

Qual perdita fatal!... per te impudica!

(Ah desti orror!) Del regno

per te l'amor perì, cadde il sostegno,

un amico io perdei:

tutto chiede vendetta: delle leggi

l'esecutor son io. D'esse paventa.

Tu che onestà, che amor, che fé violasti,

la giusta pena tua subir dovrai;

e infame, e su vil rogo, empia, morrai.

GINEVRA

Basta furia infernal, basta: t'invola,

fuggi dagli occhi miei: Mostro! ~ Non ero

abbastanza infelice

senza Ariodante mio,

che d'un colpo maggior d'ogni dolore

vieni, spietato, a lacerarmi il core?

Ginevra rea! ~ Ginevra infame? ~ Ah tutto

sì tutto a tollerar pronta son io:

rendimi, se lo puoi, più triste ancora,

sazia del tuo furor su me le brame;

ma rea non mi chiamar, non dirmi infame.

 

GINEVRA

Di mia morte s'hai desio,  

versa tutto il sangue mio;

ma rispetta l'innocenza,

ma l'onor non m'involar.

CORO

Non vantare più innocenza,

più l'onore non vantar.

GINEVRA

Tu che vedi, o ciel clemente,

se quest'anima è innocente,

mi difendi in tal periglio,

per pietà non mi lasciar.

CORO

(Quegli accenti, que' lamenti

mi vorrian pietà destar.)

RE

(Al suo duolo, a' suoi lamenti

io mi sento lacerar.)

POLINESSO

(Al suo duolo, a' suoi lamenti

io mi sento consolar.)

GINEVRA

Ma voi tutti, oddio! Tacete!...

tutti ohimè! M'abbandonate!...

tutti, voi dunque m'odiate?...

Padre, almen...

RE

(Che pena amara!...)

CORO

No, signor, non l'ascoltar.

GINEVRA
(a tutti)

Dunque a voi non son più cara?

CORO

No.

GINEVRA

Non potrò sperar pietà?

CORO

No.

GINEVRA

Questo è troppo, avverso cielo!

Non resisto a tante pene,

insoffribil mi diviene

e la vita orror mi fa.

Le mie barbare vicende

desteranno un dì pietà.

CORO

Già t'attende la tua sorte...

Sciagurata!... che facesti!...

Va', impudica!... Vanne a morte,

desti orror... non fai pietà...

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

[Sinfonia]

Galleria nella reggia, corrispondente a vari appartamenti.

Re, grandi del regno
 

[N. 1 - Introduzione]

(voci giulive e suono di marziali stromenti)

 
Re, grandi del regno
<- Lurcanio, due scudieri
Lurcanio, Re e Coro
Consolatevi, esultate

Ah! L'impazienza mia

Re, grandi del regno
Lurcanio, due scudieri ->

Qual dolce speme!

[N. 2 - Coro e cavatina Ginevra]

Re, grandi del regno
<- Ginevra, Dalinda, damigelle

Padre! Signor, t'arresta

Ginevra, Re e Coro
Quest'anima consola

Figlia: tutto intendesti

Ginevra, Dalinda, damigelle
Re, grandi del regno ->

(damigelle in disparte)

Amica! Io vedrò dunque

Dalinda
Ginevra, damigelle ->

Già lo previdi

Giardini reali.

Polinesso
 

[N. 3 - Scena e cavatina Polinesso]

Quale m'affanna, e opprime

Polinesso
<- Dalinda

Dalinda! / Mio signor!

Dalinda
Polinesso ->

Che pensa ei mai?

Dalinda ->

Magnifiche logge terrene, con vista de' reali giardini, pomposamente adornate.

<- grandi del regno, duci, guerrieri, guardie reali, popolo, Ginevra, Dalinda, damigelle, Polinesso, Re

[N. 4 - Marcia]

Figlia, gioisci: il vincitor fra poco

(da lontano un suono vivace di marziali stromenti, che va avvicinandosi)

[N. 5 - Scena, coro e cavatina Ariodante]

guardie reali, popolo, Ginevra, Dalinda, damigelle, Polinesso, Re
grandi del regno, duci, guerrieri ->

(suono di vivace musica marziale)

guardie reali, popolo, Ginevra, Dalinda, damigelle, Polinesso, Re
<- schiere scozzesi e brittanne, prigionieri irlandesi, grandi del regno, duci, scudieri a cavallo

(carro trionfale)

guardie reali, popolo, Ginevra, Dalinda, damigelle, Polinesso, Re, schiere scozzesi e brittanne, prigionieri irlandesi, grandi del regno, duci, scudieri a cavallo
<- Ariodante, Lurcanio, scudieri

Sire: vincemmo

Dalinda, Polinesso, Lurcanio
Re, Ginevra, guardie reali, Ariodante, grandi del regno, duci, scudieri a cavallo, damigelle, scudieri, schiere scozzesi e brittanne, prigionieri irlandesi, popolo ->

Ah! Che io pace non ho

Dalinda, Lurcanio
Polinesso ->

Dunque sempre spietata

[N. 6 - Aria Lurcanio]

Lurcanio, Dalinda ->

Giardini reali, statue, fontane, viali, prospetto di reggia.

Ariodante, Polinesso
 

Non più: lasciami, o duca

[N. 7 - Duetto Ariodante-Polinesso]

Polinesso e Ariodante
Vieni: colà ti attendo
Polinesso, Ariodante ->
<- Vafrino

Cielo! Come agitato sembrava il mio signor!

[N. 8 - Aria Vafrino]

Vafrino ->

(Notte con luna; prospetto della reggia, parte disabitata della città, con verone praticabile; delle case antiche e rovinose; ponte sopra il fiume, che costeggia la reggia.)

<- Ariodante

[N. 9 - Scena e aria Ariodante]

Già l'ombre sue notte distese

Ariodante
<- Lurcanio

Germano... ebben!

(Ariodante e Lurcanio vanno a nascondersi)

Ariodante, Lurcanio
<- Polinesso

Ecco il momento, sacro

Ariodante, Lurcanio, Polinesso
<- Dalinda

(Dalinda colle vesti e acconciatura di Ginevra)

Ecco Dalinda

Ariodante, Lurcanio
Dalinda, Polinesso ->

(Ariodante esce dal nascondiglio)

Che vidi! Ohimè! La mia Ginevra!

(Lurcanio esce dal nascondiglio e impedisce ad Ariodante di uccidersi)

Ohimè!... German, che fai?

Ah! T'arresta...che fai?

(Ariodante si lancia nel fiume)

[N. 10 - Scena e aria Polinesso]

Ah misero fratello!

Ariodante, Lurcanio
<- guerrieri, scudieri, popolo

Aita!... Ah forse ogni soccorso è vano

Ariodante, Lurcanio, guerrieri, scudieri, popolo
<- Polinesso

Olà! Fermate

Polinesso, Lurcanio e Coro
Audaci! Io sol m'oppongo
Polinesso, Lurcanio, Ariodante, guerrieri, scudieri, popolo ->

Parte di reggia corrispondente ad appartamenti.

<- Re, due guardie

[N. 11 - Finale I]

Sgombra, o cielo! dal mio seno

Coro di dentro
Oh caso barbaro!

 
Re, due guardie
<- Ginevra

Ah padre! Ah padre mio!

Re, due guardie, Ginevra
<- Polinesso, Lurcanio, duci, guerrieri, scudieri, popolo

Che avvenne! / Che si vuole?

Ginevra, Coro e Re
Di mia morte s'hai desio
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima
Galleria nella reggia, corrispondente a vari appartamenti. Giardini reali. Magnifiche logge terrene, con vista de' reali giardini, pomposamente adornate. Giardini reali, statue, fontane, viali, prospetto di reggia. Parte di reggia corrispondente ad appartamenti. Luogo remoto fuori della città, che corrisponde da un lato al mare, e dall'altro al bosco. Foltissimo e vasto bosco. Un sontuoso edifizio è da un lato con torri, e guglie ed è parte... Giardini. Gabinetti di Ginevra. Luogo magnifico della reggia. Gran piazza della città. In mezzo steccato pe' combattenti. Rogo da una parte, logge all'intorno.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Coro e cavatina Ginevra] [N. 3 - Scena e cavatina Polinesso] [N. 4 - Marcia] [N. 5 - Scena, coro e cavatina Ariodante] [N. 6 - Aria Lurcanio] [N. 7 - Duetto Ariodante-Polinesso] [N. 8 - Aria Vafrino] [N. 9 - Scena e aria Ariodante] [N. 10 - Scena e aria Polinesso] [N. 11 - Finale I] [N. 12 - Aria Dalinda] [N. 13 - Scena dei Solitari] [N. 14 - Aria del Re] [N. 15 - Scena e rondò Ginevra] [N. 16 - Coro, scena e aria Polinesso] [N. 17 - Quintetto] [N. 18 - Duetto Ginevra-Ariodante] [N. 19 - Coro] [N. 20 - Finale (duettino e scozzese)]
Atto secondo

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