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Ero e Leandro

Interno della torre della vergine; ottagono; nel lato obliquo a sinistra un alto e vasto verone spalancato sul vuoto del cielo; alla destra in fondo una rampa discende, fora il pavimento, indica essere ivi l'unico egresso della torre; le muraglie sono annerite dal tempo e spoglie; nel mezzo della scena è un giaciglio coperto da una pelle di leopardo; poco discosto sta un vasto tavolo, sul tavolo una face accesa, una clessidra, una conca marina formata in guisa di portavoce; accanto al tavolo un sedile; notte; un raggio di luna incerto penetra dal verone.

Ero
 
Coro, Una voce
La notte diffonde

Ellesponto! poetica laguna

 

 

 

È desso! è desso! te beata o luna

Ero
<- Leandro

Ero! / Leandro!

Vieni al giaciglio e la stanchezza molci

(scoppia un tuono spaventoso; lampeggia, tuona, l'uragano si fa terribilmente violento)

Un uragano! / Precipizio! Morte!

(la bufera diventa sempre più terribile)

Ero e Leandro, Coro
Spavento! turbinano

Ah! / Sposa mia! tu tremi? / Taci... taci...

 
Ero
Leandro ->
Ero
<- Ariofarne, fanfara, pirofori, sacerdoti

Ah! Forse è un immortale! / Ero. La tromba

(brillano parecchi lampi che illuminano il mare)

(scoppio di fulmini, il muro del fondo dirocca, attraverso quello squarcio si vede il mare repentinamente calmo e sul mare illuminato dalla luna, in mezzo a un nimbo iridescente, appariscono Ero e Leandro circondati da nereidi, uranie e amori)

Locandina Atto primo Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Atto secondo Scena unica Atto terzo Scena prima Scena seconda Scena terza