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L'Afrodisio (parte del tempio di Venere consacrata ai misteri) splendidamente illuminato da candelabri e da torce. Ariofarne con fulgida pompa di vestimenti seduto su d'un trono. Ero e Leandro discosti. Presso Ariofarne schierati: un Jerofante coperto di porpora e col diadema, il Dadùco portante una fiaccola, l'Epibomo il quale erge sulle braccia una piccola statua d'argento della dèa, l'Idràno coll'acqua della purificazione, i Cantori, i Citaredi, quattro Ierauleti coi flauti sacri, le trombe sacre, i Pirofori coi tripodi ardenti. Nel fondo l'altare di Venere altissimo, più bassi gli altari d'Apollo e di Bacco. | ||
Scena unica |
Ariofarne, Ero, Leandro, Coro. |
Ariofarne, Ero, Leandro, sacerdoti, sacerdotesse, jerofante, dadùco, epibomo, idràno, cantori, citaredi, quattro ierauleti, pirofori |
Danze. | ||
La danza sacra. | ||
La danza dei colori, consacrata alla dèa Iride. | ||
ARIOFARNE |
O popolo di Venere! formose sacerdotesse, sacerdoti, udite. Io vi convegno ad un antico rito. (a Ero che s'accosta) Ero gentil, t'appressa. (Ah per l'Averno non mi sfuggi.) (a tutti) La dèa parlò, l'olimpia favella sua si disascose e disse: «In mezzo al mar siede un'antica torre, La torre della vergine chiamata nel secol d'oro, e là, nuda sul baratro spumante sta, fra gli scogli e le Cicladi dov'è più irremeabile Ellesponto. Negli aurei tempi vergine romita ivi la casta Venere adorando sacrificio pudico ai numi offriva delle intatte sue forme e quella pia degli amori del mondo espiatrice bastava sola con un suo sospiro o con un suo sorriso a far placata l'invidia dell'Olimpo e a serenare la tempesta dei flutti.» ~ Affinché torni la prima etade e l'universo biondo per ubertose messi, io vo' che il rito della vergine s'innovi e che la torre la sua vittima accolga. ~ E disse e sparve. (tutte le parole chiuse da parentesi Ariofarne le mormora occultamente a Ero; il resto lo dice con voce alta e sonora perché sia udito da tutti) Ora a far pieno il voto della dèa... Ero gentil (ti penti) t'avvicina. (Vedi ove tendo? hai tempo ancor.) Sull'ara sali con me. (O in un carcere eterno o nel talamo mio... Scegli è ancor tempo.) | |
ERO |
(a bassa voce a Ariofarne, tentando svincolarsi) Lasciami infame! | |
ARIOFARNE |
(ad alta voce con serenità) Ardano l'ambre e odori la rosa di Lieo. (a bassa voce ad Ero) (Se fuggir tenti qui ti bacio le labbra.) | |
ERO |
(inorridendo) (Orror! Leandro!) | |
ARIOFARNE |
E sulla lidia cetra il bel Leandro sospiri un'ode. (Scegli... Scegli...) | |
ERO |
(Il carcere.) | |
ARIOFARNE |
(con voce tuonante a Ero) Tu la vergine sei. | |
LEANDRO |
(si scaglia contro Ariofarne) Dalle mie braccia pria ti difendi!... | |
TUTTI |
O sacrilegio! | |
ERO |
(atterrita) O numi! | |
ARIOFARNE |
L'arrestate, guerrieri... | |
LEANDRO |
Il mondo, il cielo, selvaggio arconte, e la tua rabbia io sfido. Quella vergine io l'amo. | |
ARIOFARNE |
(ai soldati) Il suo vigore col numero si fiacchi. | |
(Leandro è atterrato dalle guardie) | ||
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Ah tu gareggi con Ercole alla lotta, eppur sul suolo eccoti, o forte. (alle guardie) Entr'oggi egli sia reso alle spiagge d'Asia e se ancor varca l'Ellesponto, l'attenda orrenda morte. Date principio, o sacerdoti, al rito. | |
(Ero è rimasta sull'altare immobilizzata dal terrore. Ariofarne la orna cogli oggetti sacri. Leandro è circondato da un gruppo d'armati) | ||
ARIOFARNE le chiome d'oro coll'acqua magica spargo ed irroro. Ridi e l'olimpica gioia preliba all'aureo calice t'appressa e liba. Le perle pendule t'ornino il crine limpide lagrime oceanine. Cingi la fulgida luna falcata, e il velo argenteo, o te beata. (con accento sinistro) (Spesso dai culmini del tuo manier ti desti l'ululo dello sparvier.) | ||
ERO |
(come trasognata) (Più presso al limpido cielo profondo, lontan dal torbido fragor del mondo, vivrò in un mistico sogno seren, ma o dèi! salvatemi Leandro almen.) | |
LEANDRO |
(Perduta! o lagrime sgorgate! o cuore ti frangi! un esule son dell'amore. Già un vasto oceano sul mio tesor si chiuse e un carcere si chiude ancor.) | |
CORO |
Beata vittima del casto vel per te già spirano l'aure del ciel. | |
ARIOFARNE |
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ERO |
(con voce fievole) Ho giurato. | |
ARIOFARNE |
E se il giuro fatal sia vïolato, e se penètra l'orma d'un uom a profanar tua calma, contro il nudo tuo sen pietra su pietra sarà scagliata in fin che la tua salma dilaniïata spaventi il ciel sulla spiaggia tetra. | |
(silenzio d'orrore) | ||
ARIOFARNE |
S'allontani quell'uom. (accennando a Leandro il quale è trascinato dalle guardie) La luna sorge rimbombi alfine il cantico dell'orge! | |
Coro e danza. | ||
Sorge la luna, il suo disco luminoso irradia l'orgia e contrasta colle fiaccole e coi doppieri accesi. Ero, coperta col velo d'argento, ritta sull'altare, domina virginalmente il baccanale. | ||
CORO | ||
Cala la tela. | ||
L'Afrodisio (parte del tempio di Venere consacrata ai misteri) splendidamente illuminato da candelabri e da torce; nel fondo l'altare di Venere altissimo, più bassi gli altari d'Apollo e di Bacco.
Ed ora agli anatemi. Giura! Giura!
(Coro e danza. Sorge la luna.)