Argomento

Pirro, figlio di Achille, e Re di Epiro, preso da invincibile amore per la sua bella prigioniera Andromaca, vedova del troiano Ettore, decise d'impalmarla ad ogni costo, rendendosi così spergiuro alla fede, che ad Ermione, figlia di Menelao, giurata avea, e non curando le incessanti premure di tutti i re di Grecia, che nel piccolo Astianatte, figliuolo dello stesso Ettore, spento volevano il solo superstite della regal stirpe troiana. Oreste, sprezzato amante di Ermione, si reca in Epiro, come ambasciatore delle greche potenze, per ridestare nel core di Pirro le voci dell'assopita gloria, e del dovere. Ermione, che vede estinta ogni speme a' suoi delusi affetti, sceglie la mano di Oreste, come ultrice de' torti suoi, lusingandolo del di lei amore al prezzo della morte di Pirro, che nel tempio, ove il solo amor di madre avea trascinata la infelice Andromaca, fu da più colpi trafitto, mentre a costei stendeva la destra, e giurava in faccia a' Greci di serbare gli odiati giorni del fanciullo Astianatte.

Ecco l'argomento del presente drammatico componimento. Le sue tracce, i principali episodi sono stati somministrati dalla rinomata tragedia Andromaca del chiarissimo Racine.

La musica è del signor Gioachino Rossini, maestro di cappello pesarese.

Atto primo Atto secondo

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