Atto primo

 

Scena prima

Luogo sotterraneo, ove custodisconsi i prigionieri.
È per finir la notte.
Sparsi per la scena, ed in varie meste attitudini veggonsi i Prigionieri frigi, che deplorano la loro sventura. Il piccolo Astianatte, alla custodia del quale vegliano alcune Guardie, giace in grembo al riposo. Indi Andromaca scortata da Fenicio, e seguita da Attalo, e Cefisa.

 Q 

prigionieri frigi, Astianatte, guardie

 
[N. 1 - Sinfonia / introduzione]

 N 

 

CORO

Troia! Qual fosti un dì!  

Di te che resta ancor?

Ahi! Qual balen sparì

il prisco tuo splendor!

Ti oppresse, incenerì

l'Argivo insidiator,

e vil catena... ahimè!

preme ai tuoi figli il piè!

 

<- Andromaca, Fenicio, Attalo, Cefisa

FENICIO

Miralo: in dolce oblio  

il germe tuo riposa.

(indicandole Astianatte)

ANDROMACA

Destati, figlio mio,

e vieni a questo sen.

CORO

Che mai ti guida in questi

luoghi di eterno orrore?

ANDROMACA

Amor, materno amore...

tutto vi dissi appien.

FENICIO E ATTALO

Oh cielo! Al suo dolore.

CEFISA E CORO

Tregua tu rendi almen!

 

ANDROMACA
(al figlio)

Mia delizia! Un solo istante

non partir da questo petto:

ah! Ravviso in quel sembiante

il tuo prode genitor!

Sposo! Ettorre! Io ti perdei!

Né seguirti ancor mi è dato?

Figlio amato! - Ah Sol tu sei,

che mi reggi in vita ancor.

 

CEFISA

Ti consola, o sventurata!

FENICIO

Abbian calma le tue pene.

ATTALO

Frangerai le sue catene,

se di un re, che ognor ti adora,

premierai la fedeltà.

ANDROMACA

Mi lasciate... Oh dio! Tacete...

perché, barbari! accrescete

del mio duol la crudeltà?

CEFISA E ATTALO

Chi non pena al suo tormento...

FENICIO E CORO

Sorda ha l'alma alla pietà.

ANDROMACA

Ah! Mi uccide il rio tormento!

No, per me non vi è pietà!

 
Recitativo

ATTALO

All'ombra del tuo sposo  

pianto donasti assai tu, illustre esempio

di rara fedeltà: ma fra gli estinti

abbia pace l'eroe. Tempo è, che al figlio

si consacri il tuo cor. Se appien felice

farlo potresti, eppur lo soffri oppresso,

nel figlio oltraggi il tuo consorte stesso.

ANDROMACA

Che far potrei?

FENICIO
(ad Attalo)

De' tuoi scaltriti accenti

comprendo il reo disegno: ov'è Fenicio

cerca infingerti almen. Ah sì, una fiamma,

che di novella guerra

il funesto vessillo

farebbe sventolar, nudrir tu brami...

E l'amico sei del re? Sei tu, che l'ami?

ATTALO

Chi la pace del re...

ANDROMACA

Ma speri invano

di sedurre il mio cor.

FENICIO

L'ora è trascorsa.

Che ai tuoi materni amplessi

Pirro concede, e, mio malgrado, io deggio

dividerti dal figlio.

ATTALO
(piano a Cefisa)

Mi tronca i detti.

CEFISA

È di tacer consiglio.

ANDROMACA

Ah sì purtroppo, o tenero Astianatte,

lasciar ti deggio! Oh quanto

per la tua madre amante

ogni tempo, ogn'indugio è un breve istante!

Ma di lacrime inondi le mie gote?

Ti affanni al partir mio?

Ah! Mi sento morir!... Che pena! Addio!

(parte piangendo)

Andromaca ->

 

CEFISA

Principessa infelice!

FENICIO

(Vittima è Pirro di un fatale ardore!)

ATTALO

(Tanta fierezza cesserà in quel core.)

 
(la seguono)

Cefisa, Fenicio, Attalo ->

 
 

Scena seconda

Parte esterna della reggia, contigua a deliziosi giardini.
È per sorgere il giorno.
Cleone è alla testa delle Donzelle spartane, che armate di arco, e di frecce invitano ad una caccia Ermione: indi Pirro, infine Grandi epirensi.

 Q 

Ermione

<- Cleone, donzelle spartane

 
[N. 2 - Coro]

 N 

 

DONZELLE

Dall'oriente  

l'astro del giorno

lieto, e ridente

sorgendo va.

CLEONE

Di luce adorno

il colle, il prato

tutto d'intorno

brilla di già.

DONZELLE

Ti rendi a noi,

vieni alle selve,

da' strali tuoi

cadan le belve.

CLEONE

Così l'oppresso

tuo core amante

abbia un istante

d'ilarità.

DONZELLE

Ah sì, l'oppresso

tuo core amante

abbia un istante

d'ilarità.

 
Recitativo

ERMIONE

A tante cure, o amiche,  

riconoscente io sono; ma offrite indarno

sollievo all'alma mia,

che vendetta sol pasce, e gelosia.

La mia sventura a chi non è palese?

Chi non conosce i torti miei, le offese?

Osa la frigia schiava il cor di Pirro

togliermi... Iniqua! E della rotta fede

esulta il traditor.

 

<- Pirro

PIRRO

(non vedendo Ermione: indi la ravvisa, e cerca evitarla)

Ma ancor non riede

Andromaca? E dov'è? Quante in me desta

pene la sua tardanza!... Oh ciel!

ERMIONE

Molesta

tanto a Pirro son io,

che cerca di evitar lo sguardo mio?

PIRRO

T'inganni, o principessa: affar non lieve

mi chiama altrove.

ERMIONE
(ironica)

Affar non lieve, è vero

è il consolar gli affanni

di vedova dolente!

PIRRO

E di che parli?

ERMIONE
(sdegnata)

Non arrossir!

PIRRO

Sicuro

per te il mio amor...

ERMIONE

(interrompendolo irata)

Amor! Taci, spergiuro!

 
[N. 3 - Duetto con coro]

 N 

ERMIONE

Non proseguir! Comprendo,  

ti leggo appien nel core:

un pertinace ardore

tutto divampa in te.

PIRRO

Che Pirro io son rammenta:

onde soffrir non voglio:

amor, cui guida è orgoglio,

mai può sperar mercé.

ERMIONE

Trema!

PIRRO

Tremar non soglio.

ERMIONE

Vendetta!

PIRRO

Ebben l'affretta.

ERMIONE

Di belliche faville

va il ciel a balenar.

PIRRO

Donna! Il figliuol d'Achille

è avvezzo a trionfar.

ERMIONE

(Ah! Mi odia già l'ingrato!

Mi sprezza il traditore,

povero, e mesto core!

Sei nato a sospirar!)

PIRRO

(Ah! Se divenni ingrato

per te, crudele Amore,

tu rendi a me quel core,

che ognor mi fa penar!)

 

<- grandi epirensi

CORO DI GRANDI

Sul lido di Agamennone

il figlio, Oreste è giunto.

PIRRO

Oreste!

ERMIONE

Oreste!

CORO

Appunto:

de' primi re di Grecia

qui venne ambasciator,

PIRRO

(Perché a tal nome ho l'anima

ingombra di terror?)

ERMIONE

(Ah venne alfine... oh giubilo!

il mio vendicator!)

PIRRO

Lieta Ermion?

ERMIONE

Lo sono:

tu scenderai dal trono,

fia pago il mio furor.

PIRRO

Al sesso tuo perdono,

non so che sia timor.

ERMIONE E PIRRO

(Più straziata un'alma

dove si vide ancor?

Perché soave calma

da me tu fuggi ognor?)

(A pena così barbara

e come può resistere

il mio dolente cor?)

CORO DI GRANDI E DI DONZELLE

(Astro sanguigno ah splende!

Di triste, e rie vicende

tu sei cagione o Amor!)

 
Recitativo

PIRRO

Venga il greco orator: nella gran sala  

siano di Epiro i grandi

tutti raccolti. Andromaca, Ermione

vi sian presenti, e a rispettar di Pirro

apprendano il voler. La Grecia, il mondo

vedrà, che invan si tenta

leggi dettar del gran Pelide al figlio:

che la tromba guerriera

non fia, che questo cor giammai spaventi,

e a Greci il valor mio Troia rammenti.

(parte co' grandi. Le donzelle vanno altrove)

Pirro, grandi epirensi, donzelle spartane ->

 

ERMIONE

Ah! Son perduta Andromaca trionfa,  

e di Epiro sul trono

la innalza il mancator: qual velenosa

serpe mi strazia il sen! Oh quali, amica,

pene acerbe son queste!

CLEONE

Altri per te le soffre: il fido Oreste,

cui mortal fiamma accese

la tua beltà, sprezzasti ognor: costante

in Epiro ti segue, e a rivederti,

non già de' Greci il procurato impegno,

ma qui lo tragge inestinguibil foco:

men severa...

ERMIONE

Deh taci! In questo istante

non so che sia di me: furente, oppressa,

odio Pirro, odio Oreste, odio me stessa!

(parte)

Ermione ->

 

CLEONE

E regge un'alma ingrata

a sì giuste querele?

Ecco le tue delizie o Amor crudele!

(la segue)

Cleone ->

 
 

Scena terza

Maestosa reggia: ricco, e magnifico trono da un lato.
Oreste si avanza fuori si sé. Pilade procura calmarlo.

 Q 

(nessuno)

<- Oreste, Pilade

 
[N. 4 - Cavatina]

 N 

 

ORESTE

Reggia aborrita! Oh quanto    

l'aspetto tuo mi affanna!

S

PILADE

Frenati!...

ORESTE

Una tiranna

alberga in te...

PILADE

Ma taci!...

ORESTE

Che sorda al mesto pianto,

a' caldi miei sospiri,

sprezzarmi ha sol per vanto,

esulta a' miei martiri,

né a tanto ardor concede

grata sperar mercé!

PILADE

Ma il tuo trasporto eccede!

Degg'io tramar per te?

ORESTE

Ah! Come nascondere

la fiamma vorace,

se in petto quest'anima

smarrita ha la pace?

Se Amor mi fa vittima

di un crudo poter?

PILADE

Suoi dritti la Grecia

or solo a te affida:

figliuol d'Agamennone!

Ragion ti sia guida;

gli affetti ormai tacciano,

ti parli il dover.

ORESTE

Quai smanie funeste!

Né spero pietà?

PILADE

Consolati, Oreste,

nel sen di amistà.

 

ORESTE E PILADE

È il creder fallace,

che rechi ad un core

di Amore la face

piacer, voluttà.

 
Recitativo

PILADE

Che fia di te, se tal mollezza a Pirro  

farà palese il tuo

impero giovanil? Qual diverresti

a Grecia in faccia? Il genitore stesso,

che a tanto augusto incarco

nel vederti prescelto

per tenerezza inumidì il suo ciglio,

or dovrebbe arrossir di un debol figlio?

ORESTE

De' rimproveri tuoi

l'autorevol suon mi scese all'alma.

Di me, del padre mio, se il vuol la sorte,

degno mi mostrerò: ma di Ermione

nelle vaghe sembianze almen concedi,

che una sol volta avido il cor si bei,

e poi guida a tua voglia i passi miei.

PILADE

Pago ti rende il fato:

al fianco di Ermion Pirro si avanza.

ORESTE

Dessa!

(si slancia a vederla)

PILADE

Oreste! E dov'è la tua costanza!

 

Scena quarta

Pirro è preceduto da Grandi, Guardie, e numeroso corteggio: lo seguono Ermione, Fenicio, ed Attalo. Egli va sul trono, e seggono al suo cenno sovra ricchi sgabelli Ermione, e Fenicio: Oreste, e Pilade di fronte al trono: indi Andromaca.

<- grandi, guardie, numeroso corteggio, Pirro, Ermione, Fenicio, Attalo

 
[N. 5 - Marcia]

 N 

 
Recitativo

ERMIONE

(vedendo Oreste)  

(Mi guarda, e impallidisce!)

ORESTE

(Io reggo a stento!)

PILADE

(Il tuo spirto rinfranca.)

ORESTE

(Oh fier tormento!)

 

<- Andromaca

PIRRO

(ad Andromaca che giunge, e resta in fondo alla scena)

Andromaca! E a che resti?

Ti assidi, e ascolta.

ANDROMACA

Io! Sire...

ERMIONE

(alzandosi)

Ed osa tanto

un avanzo di Troia?

PIRRO

Illustre donna

rispettabile è sempre.

ANDROMACA

Ah lascia, o Pirro,

ch'umiliata ognor fra ceppi miei...

PIRRO

Chi fosti mi rammento, e non chi sei.

Siedi.

 
(Andromaca ubbidisce)
 

ERMIONE

(Di sdegno avvampo.)

PIRRO

(Il tuono scoppierà, fu questo il lampo.)

FENICIO

(O patria! Io già ti veggo in rio servaggio!)

PIRRO

Parli l'ambasciator.

ORESTE

(E avrò coraggio?)

Favellan sul mio labbro

tutti di Grecia i re: troppo è palese,

che con falso Astianatte al suo supplizio

seppe il vero rapir l'empio artifizio;

e che di Ettore il figlio

vive tra lacci tuoi. Sì reo virgulto

troncar si deve. I giorni suoi son gravi

alla Grecia, a te stesso. In lui tu nudri

fiera serpe nel sen. Del patrio sangue

vendicator, forse avverrà, che un giorno

ei del nostro si pasca,

e dalle sue rovine Ilio rinasca.

ANDROMACA

(Oh me dolente!)

ERMIONE

(E che dirà l'ingrato?)

ATTALO

(Come ardito si espresse!)

FENICIO

(Oh ciel! Prevedo

l'ire di Pirro, e gelo, e mi confondo!)

PIRRO

Alla Grecia, ed a te così rispondo.

(scende dal trono)

 
[N. 6 - Aria con coro]

 N 

 

PIRRO

Balena in man del figlio    

l'asta di Achille ancora,

né sa temer periglio

di Troia il vincitor.

Delle mie prede io voglio

disporre a mio talento:

meco vedrai sul soglio

forse Astianatte ancor.

S

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ERMIONE

Che parli?

ANDROMACA

(Oh vana speme!)

ORESTE

Dunque ha ragion se freme,

se un figlio a sé ribelle

teme la Grecia in te.

PIRRO

Per lei sfidai le stelle,

di lauri ornai sue chiome,

deve di grande il nome,

le sue vittorie a me.

ERMIONE

(Dolce speranza! Oh come

quest'alma ti perdé!)

PILADE, ORESTE, FENICIO, ATTALO E CORO

(Quel cor di calma oh come

capace più non è!)

PIRRO

Deh serena i mesti rai, ad Andromaca

spegni alfin tanto rigore,

e pietosa accogli un core,

che offre a te - l'amante, il re.

ERMIONE

E resisti o mio furore?

E 'l soffrite astri tiranni?

Ah! Quel sen nido d'inganni,

ite, o furie a lacerar!

PIRRO

Non pavento: quest'alma ti sprezza:

con me invano si ostenta fierezza:

son già infrante le nostre catene,

puoi tu a Sparta tranquilla tornar.

Altre tede mi accende già imene,

per me amico va il cielo a brillar.

ORESTE

(Ah chi sa, se, pentito il mio bene

tanta asprezza saprà mitigar?)

ANDROMACA E ERMIONE

(Più non reggo a sì barbare pene!

Già va l'alma nel seno a mancar!)

GLI ALTRI E CORO

(Ah! Di Marte le tromba già viene

l'ire ultrici ne' petti a destar!)

 
(Pirro entra col corteggio. Ermione, ed Oreste si allontanano)

grandi, guardie, numeroso corteggio, Pirro, Attalo, Ermione, Oreste ->

 
Recitativo

PILADE

(Periglioso è il restar: sciolgansi al vento  

le vele argive: Oreste

mi seguirà: vano in quel cor mai scende

della mia voce il suon.)

(parte)

Pilade ->

 

ANDROMACA

Vieni, Fenicio,

guidami a Pirro: esca da inganno: io mai

sarò sua sposa.

FENICIO

A dissipar se giungi

il suo folle deliro,

riconoscente avrai Grecia, ed Epiro.

 
(partono)

Fenicio, Andromaca ->

 
 

Scena quinta

Parte esterna della reggia, come prima.
Ermione, Cleone, indi Oreste.

 Q 

Ermione, Cleone

 
Recitativo

CLEONE

E Pirro ancor di tanti oltraggi ad onta  

occupa il tuo pensier?

ERMIONE

No, lo detesto

quanto l'amai: vendetta io bramo: ultrici

idee sol volgo in mente.

CLEONE

Oreste è all'uopo,

serva Oreste al tuo cenno. Il vidi.

ERMIONE

(Oh dio!)

CLEONE

Sull'orme tue confuso, palpitante,

miralo, ei già se n' viene.

La fierezza deponi.

ERMIONE

A tenerezze

sai, che quest'alma è schiva.

CLEONE

Vuoi vendicarti? In lui la speme avviva.

(parte)

Cleone ->

 

ERMIONE

Oh istante! A quest'aspetto

perché mi balzi in petto o core ingrato?

 

<- Oreste

ORESTE

Ah mio nume adorato! Ormai la sorte  

quel piacer mi concede,

che sospirai ben mille volte, e mille;

vagheggio alfin le amate tue pupille!

ERMIONE

Rendi d'ingiurie invece

soavi accenti a me? No, generoso

tanto Oreste non fia: troppo rammento

il mio rigore, e appien dolente io sono!

ORESTE

Amami, o cara, e al tuo rigor perdono.

 
[N. 7 - Finale I]

 N 

 

ERMIONE

Amarti?  

ORESTE

Ah sì, mio ben!

Amor ti chieggo... amor!

ERMIONE

E come se dal sen

mi fu rapito il cor?

ORESTE

E non poss'io sperar?

Mi resta sol morir?

ERMIONE

Me pria vedrai spirar...

ciò basti al tuo martir.

ORESTE

Ah no... piuttosto... ingrata!

Di', che mi aborri ognor.

ERMIONE

Non son così spietata,

sol la tua pace anelo:

fervidi voti al cielo

volsi per te finor.

ORESTE

Oh dèi destin crudele

vicende a me funeste!

Sol voti hai per Oreste,

ma sacro a Pirro è il cor!

 

ERMIONE E ORESTE

Anime sventurate,

che al par di me soffrite,

se v'ha maggior, voi dite,

del fiero mio dolor!

 

Scena sesta

Coro di Grandi, e di Donzelle, Pirro con Sèguito, indi Andromaca, Pilade, Fenicio, Attalo, Cefisa, e Cleonte in ascolto.

<- grandi, donzelle, Pirro, seguito, alcune guardie

 

CORO

Alfin l'eroe da forte  

d'inaugurato affetto

il rio poter domò.

Riede alle sue ritorte,

torna al suo ben diletto,

da saggio trionfò.

 

<- Andromaca, Pilade, Fenicio, Attalo, Cefisa, Cleonte

ERMIONE E ORESTE

(Quai voci? Ah perché in petto

il cor mi palpitò?)

PIRRO

Dal valor dei detti tuoi ad Oreste

fu quest'alma alfin convinta;

se pietà l'avea già vinta,

al dover si ridestò.

Deggio al padre, alla mia gloria

quel, che a me la Grecia or chiede;

e de' Teucri il solo erede

or fra lacci a te darò.

CLEONE, PILADE E FENICIO

(Stelle!)

ANDROMACA, CEFISA E ATTALO

(Misera!)

ERMIONE

(E do fede

all'ingrato?)

ORESTE

(E che farò?)

PIRRO
(a Ermione)

Pace regni, e ne sia pegno

questa man, che a te tributo.

(Così paghi il suo rifiuto

l'alma rea, che mi sprezzò.)

ERMIONE

(Sperar...)

PILADE

(Temer...)

ERMIONE E PILADE

Poss'io?

ORESTE E PIRRO

(Penar...)

ANDROMACA

(Morir...)

ORESTE, PIRRO E ANDROMACA

Dovrò?

CLEONE, CEFISA E ATTALO

(Qual cangiamento!)

FENICIO

(Un dio

forse in quel cor parlò?)

TUTTI

(Che fiero stato è il mio!

Che far, che dir non so.)

PIRRO

(ad Attalo, che parte con poche guardie)

A me Astianatte.

 

Attalo, alcune guardie ->

ANDROMACA

Ah! Supplice

a' piedi tuoi...

PIRRO

Ti scosta!

ANDROMACA

(ad Ermione)

Dal tuo bel cor...

ERMIONE

T'invola!

Sposo! Al mio sen deh vola...

Più che a bramar non ho!

ORESTE

(Empia!)

PILADE

(Che fai?)

ORESTE

(Mi lascia!)

FENICIO E ERMIONE

(Oh qual piacer!)

PIRRO, ORESTE E ANDROMACA

(Che ambascia!)

le pene, che mi straziano

come celar potrò?)

 
(Attalo conduce tra le guardie Astianatte)

<- Attalo, alcune guardie, Astianatte

 

PIRRO

È questi, vedilo - di Ettore il figlio.  

 
(mentre è per consegnarsi Astianatte, Andromaca si frappone, e disperata dice a Pirro)
 

ANDROMACA

Signor, concedimi - miglior consiglio.

PIRRO
(con gioia)

E fia possibile?

ERMIONE

Che dici, o perfida!

Va'! Fuggi! Oh smanie! Voi trascinatelo!

PIRRO

Lo sdegno ah modera! Fermate olà!

ERMIONE

(prendendolo per mano, ed in tono deciso)

Pirro, deh serbami - la fé giurata,

è ormai colpevole - la tua pietà.

PIRRO

Tigre d'Ircania! - Furia spietata!

Chi mai ti supera - in crudeltà?

PILADE

(Oreste! Ah seguimi, - per te pavento...

no, più quell'anima - ragion non ha!)

ORESTE

(Amico ah lasciami - al mio tormento!

Morte al mio spasimo - termin darà!)

ANDROMACA

(Ah! Pria di perderti - oh figlio amato,

tua madre esanime - restar saprà!)

GLI ALTRI E CORO

(Quai nuovi fulmini minaccia il fato!

Sparì l'amabile - serenità!)

 

TUTTI

Come resisterti - può il cor straziato

o inesorabile - avversità!

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo

Luogo sotterraneo, ove custodisconsi i prigionieri; è per finir la notte.

prigionieri frigi, Astianatte, guardie
 

[N. 1 - Sinfonia / introduzione]

prigionieri frigi, Astianatte, guardie
<- Andromaca, Fenicio, Attalo, Cefisa

All'ombra del tuo sposo

prigionieri frigi, Astianatte, guardie, Fenicio, Attalo, Cefisa
Andromaca ->

prigionieri frigi, Astianatte, guardie
Cefisa, Fenicio, Attalo ->

Parte esterna della reggia, contigua a deliziosi giardini; è per sorgere il giorno.

Ermione
 
Ermione
<- Cleone, donzelle spartane

[N. 2 - Coro]

A tante cure, o amiche

Ermione, Cleone, donzelle spartane
<- Pirro

[N. 3 - Duetto con coro]

Ermione e Pirro, Coro
Non proseguir! Comprendo
Ermione, Cleone, donzelle spartane, Pirro
<- grandi epirensi
 

Venga il greco orator: nella gran sala

Ermione, Cleone
Pirro, grandi epirensi, donzelle spartane ->

Ah! Son perduta Andromaca trionfa

Cleone
Ermione ->

Cleone ->

Maestosa reggia: ricco, e magnifico trono da un lato.

 
<- Oreste, Pilade

[N. 4 - Cavatina]

Che fia di te, se tal mollezza a Pirro

Oreste, Pilade
<- grandi, guardie, numeroso corteggio, Pirro, Ermione, Fenicio, Attalo

[N. 5 - Marcia]

Mi guarda, e impallidisce! / Io reggo a stento!

Oreste, Pilade, grandi, guardie, numeroso corteggio, Pirro, Ermione, Fenicio, Attalo
<- Andromaca

[N. 6 - Aria con coro]

Pirro, Ermione, Andromaca, Oreste, poi Tutti
Balena in man del figlio
Pilade, Fenicio, Andromaca
grandi, guardie, numeroso corteggio, Pirro, Attalo, Ermione, Oreste ->

Periglioso è il restar: sciolgansi al vento

Fenicio, Andromaca
Pilade ->

Fenicio, Andromaca ->

Parte esterna della reggia.

Ermione, Cleone
 

E Pirro ancor di tanti oltraggi ad onta

Ermione
Cleone ->

Ermione
<- Oreste

Ah mio nume adorato! Ormai la sorte

[N. 7 - Finale I]

Ermione, Oreste
<- grandi, donzelle, Pirro, seguito, alcune guardie
Ermione, Oreste, grandi, donzelle, Pirro, seguito, alcune guardie
<- Andromaca, Pilade, Fenicio, Attalo, Cefisa, Cleonte
 
Ermione, Oreste, grandi, donzelle, Pirro, seguito, Andromaca, Pilade, Fenicio, Cefisa, Cleonte
Attalo, alcune guardie ->
 
Ermione, Oreste, grandi, donzelle, Pirro, seguito, Andromaca, Pilade, Fenicio, Cefisa, Cleonte
<- Attalo, alcune guardie, Astianatte
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Luogo sotterraneo, ove custodisconsi i prigionieri; è per finir la notte. Parte esterna della reggia, contigua a deliziosi giardini; è per sorgere il giorno. Maestosa reggia: ricco, e magnifico trono da un lato. Parte esterna della reggia. Atrio della reggia: si vegge il mare da lungi, e per mezzo di un...
[N. 1 - Sinfonia / introduzione] [N. 2 - Coro] [N. 3 - Duetto con coro] [N. 4 - Cavatina] [N. 5 - Marcia] [N. 6 - Aria con coro] [N. 7 - Finale I] [N. 8 - Duetto] [N. 9 - Gran scena] [N. 10 - Duettino] [N. 11 - Finale II]
Atto secondo

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