Atto secondo

 

Scena prima

Atrio della reggia: si vegge il mare da lungi, e per mezzo di un intercolumio sul quale sia costruito magnifico loggiato.
Attalo, che frettoloso incontra Pirro, Cleone, che sopraggiunge, e resta in ascolto, indi Andromaca, e Cefisa.

 Q 

Pirro

<- Attalo

 
Recitativo

ATTALO

Liete novelle, o sire!  

PIRRO

E che mai? Parla.

 

<- Cleone

ATTALO

Propizia a' voti tuoi si attende alfine

la teucra principessa.

PIRRO

Oh me felice!

Ma donde il sai?

ATTALO

Cefisa,

che, mia mercé, gli affari tuoi seconda

nel cor di lei, guari non ha me 'l disse.

A vincerla bastò l'alto decreto,

che a' Greci in braccio abbandonava il figlio.

PIRRO

Ah! Del piacer l'eccesso

mi rapisce a me stesso!

ATTALO

Alfin corona

tante mie cure amico il ciel!

CLEONE

(Che ascolto!)

PIRRO

Servo fedel! Quanto a te deggio! Ah venga

la regal donna a me. Dal tuo bel labbro

si pronunzi la mia

felicità. Dell'inatteso annunzio,

che a tristi giorni miei

promette ormai lieta, e brillante aurora,

quest'alma mia pende dubbiosa ancora.

 

<- Andromaca, Cefisa

ATTALO

Tutto risponde al tuo desir. Non vedi,

che volontaria a te si reca...

PIRRO

Oh stelle!

Andromaca! E fia ver?

CLEONE

(La tua sciagura

or che da me saprai,

infelice Ermion! Che far potrai?)

(parte)

Cleone ->

 

CEFISA

(E ancor perplesso? Ah! Ti rivolgi al figlio,

e se perderlo vuoi, cangia consiglio.)

(parte)

Cefisa ->

 

ANDROMACA

(Misera! E che farò?)

PIRRO

Sperar poss'io

pietosa al mio martir colei, che adoro?

Colei, che il viver mio governa, e regge?

ANDROMACA

(reprimendo la sua ripugnanza)

(Resisti o cor!) Ah il tuo voler mi è legge.

PIRRO

Oh cari accenti! Ah vola,

Attalo, al tempio: alla festiva pompa

tutto si affretti, e sia da ceppi sciolto,

anzi qual figlio mio

si rispetti Astianatte.

 
(Attalo parte)

Attalo ->

 

ANDROMACA

(Oh istante! Oh dio!)

 
[N. 8 - Duetto]

 N 

 

 

(Ombra del caro sposo!    

Tu mi circondi irata?

Deh torna al tuo riposo,

non dubitar di me.

Spero salvarti un figlio,

ma non mancar di fé.)

S

Sfondo schermo () ()

PIRRO

A che quel mesto ciglio?

Incerta ancor perché?

Del greco nembo ostile

puoi paventar l'offesa,

se Pirro è in tua difesa,

se scudo è al figlio, a te?

ANDROMACA

Signor... Sospendi... Oh dio!

PIRRO

Ah! Non fia ver, ben mio!

ANDROMACA

Temo di avversa stella

il barbaro rigore.

PIRRO

Tutto cangiò, se Amore

mi rese alfin mercé.

Vieni a giurar sull'ara,

vieni a regnar, mia diva:

della tua sorte avara

cessò la crudeltà.

ANDROMACA

(Mi avrai, ma fredda spoglia,

e lieta a Dite in seno

fida al consorte almeno

quest'alma scenderà.

 
(Pirro parte)

Pirro ->

 

Scena seconda

Andromaca, indi Ermione seguita da Cleone, e Fenicio.

 
Recitativo

ANDROMACA

Sia compiuto il mio fato. Altro io non veggo  

scampo al periglio estremo,

che al caro Ettore infida,

o spietata mi rende, e matricida.

Pria giuri a' numi in facia

Pirro salvezza al tenero Astianatte,

e poi vegga... Oh pena!

a' piedi suoi spirar. Della mia morte

la memoria saprà pe 'l figlio almeno

scintilla di pietà serbargli in seno.

 

<- Ermione, Cleone, Fenicio

ERMIONE

Ove, fatal nemica,

ove drizzi i tuoi passi? Al tempio? Al trono?

Ma fin ch'io viva, ah non sperar giammai,

che tu stringa la man dell'infedele.

ANDROMACA

Aggiungi a' mali miei le tue querele?

FENICIO

Ma di', non sparse invano

dunque la fama, che tra breve a Pirro...

ERMIONE

E qual dubbio, o Fenicio? I vezzi, e l'arti,

che usò la scaltra a riportar vittoria,

ha sepolto in oblio promesse, e gloria.

ANDROMACA

Arti! Vezzi! Deh taci, e in me rispetta

chi non conosci appien... Potrei... Ma tanto

da te diversa io sono,

che generosa all'ire tue perdono.

(parte)

Andromaca ->

 

FENICIO

Oh Pirro incauto!

CLEONE

Oh sventurata amica!

 
[N. 9 - Gran scena]

 N 

 

ERMIONE

Essa corre al trionfo! Ah! Dov'è Pirro?    

Perché pria che mi lascia ei non mi ascolta,

e per l'ultima volta? Ah! Se ti muove

l'acerbo affanno mio, Fenicio, ah corri,

vedi per me l'ingrato... A lui favella...

la data fe', l'amore, i giuramenti...

Tutto il tuo labbro al mancator rammenti.

S

 

Di', che vedesti piangere  

chi non conobbe ancor

che volle dir viltà.

E a queste amare lacrime

conceda il traditor

se non amor - pietà.

 

FENICIO

Ah! Voglia il ciel, che a' detti miei si arrenda

quell'alma pertinace!

(parte)

CLEONE

Eh! Non fia degno

più di Ermion chi l'alte doti in pregi

tanto sprezzò di lei.

ERMIONE

Taci, e se grata

esser mi vuoi, lusinga i sensi miei,

pingilo amante, avviva in me la speme,

ch'ei ritorni pentito, e che il rimorso

abbia quel cor dal suo fallir già scosso...

Ah no... Senza di lui viver non posso!

 

Amata, l'amai,  

l'adoro, sprezzata;

e sento, che mai

quest'alma piagata

l'acerba ferita

potrà risanar.

Mi tolgan la vita

le atroci mie pene,

ma in queste catene

vo' fida spirar.

 
Si sente da lungi festiva marcia; indi sul loggiato in prospetto vedesi Pirro, che conduce per mano Andromaca. Il numeroso corteggio attraversa la scena, mentre cantasi il Coro.

<- Pirro, Andromaca, numeroso corteggio, donzelle, amici di Ermione

 

CLEONE

Ma che ascolto?  

ERMIONE

Qual lieto concento!

CLEONE

Infelice! Mi seguì...

ERMIONE

Oh tormento!

CLEONE

Delle nozze la pompa si avanza!

ERMIONE

Ah! Lo perdo non ho più speranza!

Mi abbandona l'usato vigor!

 

CORO

(che accompagna il corteggio)

Premia o Amore sì bella costanza,

questa coppia felice tu rendi;

in que' petti propizio deh scendi,

e gli avviva di tenero ardor.

 
(in questo frattempo Ermione è quasi priva di sensi, guarda sull'alto, e non vedendo più Pirro languente esclama:)

Pirro, Andromaca, numeroso corteggio ->

ERMIONE

Un'empia me 'l rapì;  

egli più mio non è!

Come si può così

mancar di fedeltà!

E questa soffre il ciel

perfidia, ed empietà?

E ancor per l'infedel

un fulmine non ha?

 

Scena terza

Coro di Donzelle, e di Amici di Ermione, indi Oreste.

 

CORO

Il tuo dolor ci affretta  

a consolarti...

ERMIONE

Andate!

Tutti da me sgombrate!

Vendetta... Ah sì... Vendetta

sol pace a me darà.

CORO

L'addita: una vendetta

chi a te negar potrà?

 

<- Oreste

ORESTE

Che più a veder si aspetta?

Sei tu così oltraggiata!

ERMIONE

Di'... Mi ami ancora?

ORESTE

Ingrata!

Puoi dubitarne?

ERMIONE

Ah vanne...

Se l'amor mio ti è caro,

immergi questo acciaro

nel sen del traditor.

(gli presenta un pugnale)

Del sangue suo fumante

fa', ch'io lo vegga... e allor...

ORESTE

(inorridisce)

Che dici mai!

ERMIONE

Tu amante!

Degno di me non sei.

Oh vile! Oh debil cor!

ORESTE

Incerto... Palpitante...

Chi regge i passi miei?

Quanto mi costi Amor!

(parte confuso)

Oreste ->

 

ERMIONE

Se a me nemiche o stelle,  

se irate ancor noi siete,

la destra voi reggete

del mio vendicator.

De' tristi affetti miei

strano, e fatal conflitto!

Attende da un delitto

ristoro il mio dolor!

Misero cor trafitto!

Oh sventurato ardor!

 

CLEONE E CORO

Troppo è quel cor trafitto

da barbaro dolor!

 
(Ermione, che parte furibonda, è seguita da tutti)

Ermione, donzelle, amici di Ermione, Cleone ->

 

Scena quarta

Fenicio, indi Pilade.

 
Recitativo

FENICIO

Ah qual sovrasta a Pirro  

atra sciagura! Invan le usate vie

io tentai di quel cor: sordo a' miei preghi,

ei da sé mi discaccia,

e nel nodo fatal ebbro si allaccia.

 

<- Pilade

PILADE

Ov'è Oreste, o Fenicio?

FENICIO

Io non mi avvenni

in lui finor.

PILADE

Vero è, che Pirro...

FENICIO

Ah troppo!

Così non fosse il ver!

PILADE

Oh forsennato!

Già d'immense falangi

veggo alla guida Agamennon, che fiero

il grave oltraggio a vendicar si accinge,

ed Epiro di assedio avvolge, e stringe.

 
[N. 10 - Duettino]

 N 

 

FENICIO

A così trista immagine    

l'alma dolente geme!

S

PILADE

E di evitarsi il turbine

come nudrir più speme?

FENICIO E PILADE

Quanto sei sempre infausto

mal consigliato Amor!

Voi, numi, ah disarmate

il vostro giusto sdegno:

da' Greci allontanate

la strage, ed il terror.

 
(partono per opposte vie)

Fenicio, Pilade ->

 

Scena quinta

Ermione nella estrema agitazione, indi Oreste.

<- Ermione

 
[N. 11 - Finale II]

 N 

 

ERMIONE

Che feci? Dove son? M'insegue ovunque    

spaventevole imago! Errante il piede

ove io volga non so!... Dal mio tiranno

mentre fugge il pensiero, Amor crudele

al pensier lo ritorna, e quando a morte

lo abbandona il furor, che mi divora,

se l'amo, o se l'aborro ignora ancora.

Parmi, che ad ogn'istante

de' suoi rimorsi al grido

ei s'arresti, a me rieda,

e del suo lungo error perdon mi chieda.

Ma de' suoi giorni alfin, donna spietata!

or non corre per te? Rapido oh quanto

fu il cenno tuo!… Ti offuscò il senno, il ciglio

la furia, che t'investe...

Ah no!... Fermati Oreste!

Chi ti spinge a seguir mia rabbia stolta?

Fermati! Io perdono un'altra volta...

Ah misera! Deliro! All'aura io spargo

i miei lamenti... e in questo punto... io gelo!

Santi numi del cielo!

Chi a me s'avanza? Oreste! Al fero sguardo,

al passo incerto, alle scomposte chiome

già quest'alma agitata

prevede il suo destin...

S

 

<- Oreste

ORESTE

Sei vendicata.

(presentandole il pugnale datogli, intriso di sangue)

 

ERMIONE

Vendicata! E di qual sangue...    

giusto ciel! quel ferro hai tinto?

S

ORESTE

Tu il chiedesti? E gace estinto

quel crudel, che ti oltraggiò.

ERMIONE

Oh barbarie orrenda! Estrema!

(coprendosi colle mani il volto inorridito)

ORESTE

Già di Andromaca sul crine

risplendea regal diadema:

trascorrendo ogni confine,

Pirro, audace, a' Greci in faccia,

preda vil di molle affetto,

serbar d'Ilio al pargoletto

vita, e scettro ancor giurò.

ERMIONE

Dèi! Qual giuro!

ORESTE

A tanto eccesso

chi frenar può l'ira ascosa,

che gli argivi petti invade?

Già lampeggian mille spade,

a ferir già ognun s'affretta,

e di un grido di vendetta!

tutto il tempio risuonò.

ERMIONE

Quale orror!

ORESTE

Tutto è sconvolto...

Pirro è cinto... È a lui rivolto

ogni ferro... ei cade... il vedo

già trafitto... a te me n' riedo...

e 'l pugnal che ad altra mano

affidai, ti rendo...

ERMIONE

Oh insano!

Oh ardir folle! Ah! Va'! Ti ascondi,

o maggior di ogni altra belva!

Va'! Tra boschi ti rinselva!

Cela al guardo de' viventi

un sicario, un traditor!

ORESTE

Che mai dici? Quali accenti?

Non mi spinse a tal misfatto

il tuo labbro seduttor?

ERMIONE

T'ingannasti... era un'amante

forsennata, delirante,

che parlò.

ORESTE

Che ascolto!

ERMIONE

Ah dimmi...

il mio cor... sì questo core...

non smentiva… anima rea!

Ciò, che il labbro a te chiedea?

Ne' suoi palpiti frequenti

non vedesti, non leggesti,

ch'egli ardea - d'immenso amor?

ORESTE

Pirro amavi? E perché o barbara!

lusingar gli affetti miei?

Ah crudel! Tu fosti, e sei

fatal sempre a questo cor!

ERMIONE E ORESTE

Fiere Eumenidi! Sorgete!

Voi, che invoco, ah distruggete

d'empio fallo il tristo autor.

ORESTE

Sì... del mio rimorso eterno

mille in sen furie d'Averno

già mi accrescono l'orror?

 

Scena ultima

Pilade con suoi Seguaci e detti.

<- Pilade, seguaci di Pilade

 

PILADE

Ah! ti rinvenni!  

CORO

Fuggiam! Fuggiamo!

PILADE

Dall'ira salvati di un popol forte,

che te sol chiede... che la tua morte

brama in vendetta del suo signor.

ERMIONE

Ah sarò paga!

ORESTE

No... mi lasciate...

a' miei nemici m'abbandonate.

PILADE

Vieni...

CORO

Ti arrendi...

ORESTE

Che osate… o barbari!

PILADE

Cedi all'amico... vieni... ti guido

fra i cari amplessi del genitor.

ERMIONE

(vacillando)

Mostro! Tu fuggi!

CORO

Già il legno è al lido...

ERMIONE

Va' pur… sia… vindice… quel flutto… infido

de'… tuoi… delitti… del… mio… dolor.

(cade svenuta)

ORESTE

Cadete o fulmini! Morte! Io ti sfido!

No, più a quest'anima non dài terror!

PILADE E CORO

Calmate o stelle tanto furor!

 
(Pilade e i suoi seguaci trascinano verso il lido Oreste quasi privo di sensi.)

Pilade, seguaci di Pilade, Oreste ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Atrio della reggia: si vegge il mare da lungi, e per mezzo di un intercolumio sul quale sia costruito magnifico loggiato.

Pirro
 
Pirro
<- Attalo

Liete novelle, o sire! / E che mai? Parla

Pirro, Attalo
<- Cleone

Pirro, Attalo, Cleone
<- Andromaca, Cefisa

Pirro, Attalo, Andromaca, Cefisa
Cleone ->

Pirro, Attalo, Andromaca
Cefisa ->

Pirro, Andromaca
Attalo ->

[N. 8 - Duetto]

Andromaca e Pirro
Ombra del caro sposo!
Andromaca
Pirro ->

Sia compiuto il mio fato. Altro io non veggo

Andromaca
<- Ermione, Cleone, Fenicio

Ermione, Cleone, Fenicio
Andromaca ->

[N. 9 - Gran scena]

Essa corre al trionfo! Ah! Dov'è Pirro?

(si sente da lungi festiva marcia)

Ermione, Cleone, Fenicio
<- Pirro, Andromaca, numeroso corteggio, donzelle, amici di Ermione
Ermione, Cleone, Fenicio, donzelle, amici di Ermione
Pirro, Andromaca, numeroso corteggio ->
Coro, Ermione, Oreste
Il tuo dolor ci affretta
Ermione, Cleone, Fenicio, donzelle, amici di Ermione
<- Oreste
 
Ermione, Cleone, Fenicio, donzelle, amici di Ermione
Oreste ->
Ermione, Cleone e Coro
Se a me nemiche o stelle
Fenicio
Ermione, donzelle, amici di Ermione, Cleone ->

Ah qual sovrasta a Pirro

Fenicio
<- Pilade

[N. 10 - Duettino]

Fenicio e Pilade
A così trista immagine
Fenicio, Pilade ->
<- Ermione

[N. 11 - Finale II]

Che feci? Dove son? M'insegue ovunque

Ermione
<- Oreste
Ermione, Oreste
<- Pilade, seguaci di Pilade
Pilade, Coro, Ermione, Oreste
Ah! ti rinvenni! / Fuggiam! Fuggiamo!
Ermione
Pilade, seguaci di Pilade, Oreste ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena ultima
Luogo sotterraneo, ove custodisconsi i prigionieri; è per finir la notte. Parte esterna della reggia, contigua a deliziosi giardini; è per sorgere il giorno. Maestosa reggia: ricco, e magnifico trono da un lato. Parte esterna della reggia. Atrio della reggia: si vegge il mare da lungi, e per mezzo di un...
[N. 1 - Sinfonia / introduzione] [N. 2 - Coro] [N. 3 - Duetto con coro] [N. 4 - Cavatina] [N. 5 - Marcia] [N. 6 - Aria con coro] [N. 7 - Finale I] [N. 8 - Duetto] [N. 9 - Gran scena] [N. 10 - Duettino] [N. 11 - Finale II]
Atto primo

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