Atto terzo

 

Scena prima

Appartamenti terreni corrispondenti al giardino.
La Marchesa Lucinda, il Cavaliere Armidoro e Paoluccia.

 Q 

La Marchesa, Il Cavaliere, Paoluccia

 

PAOLUCCIA

Sì, signori, vi dico:  

è una cosa da ridere. Il padrone

è tanto di Cecchina innamorato,

e poi la lascia andar con un soldato.

IL CAVALIERE

Convien dir che non l'ami.

LA MARCHESA

O che, pensando

un po' meglio il Marchese ai casi sui,

voglia staccarsi, e maritarla altrui.

PAOLUCCIA

Vi dirò io, signora

quello che convien dir; m'accorderete

ch'ella è la verità:

gli uomini non mantengon fedeltà.

(parte)

Paoluccia ->

 

Scena seconda

La Marchesa, il Cavaliere Armidoro, poi il Marchese.

 

LA MARCHESA

Armidoro, sentite? È cosa vera  

quella che disse or or la cameriera?

IL CAVALIERE

È verissima in molti, in me non già.

LA MARCHESA
(ironicamente)

Oh, voi siete la stessa fedeltà!

 

<- Il Marchese

IL MARCHESE

Orsù, signori miei,

permettetemi un poco

che vi parli il cuor mio schietto e sincero

da amico, da fratel, da cavaliero.

Voi siete innamorati:

non so che dir, vi scuso,

ma l'affare vorrei lesto e concluso.

LA MARCHESA

Ciò dipende da voi.

IL CAVALIERE

Basta che meglio

io vi veda pensar, Marchese mio.

IL MARCHESE

Oggi senz'altro mi marito anch'io.

LA MARCHESA

E la sposa chi è?

IL MARCHESE

Una baronessa,

figlia d'un colonnello

tedesco di nazione,

che distinto si è sempre in ogni azione.

LA MARCHESA

Sarà poi ver?

IL MARCHESE

Sicuro.

IL CAVALIERE

Si può sperar?

IL MARCHESE

Da cavalier lo giuro.

LA MARCHESA

E Cecchina?

IL MARCHESE

Ho trovata

un'altra giardiniera.

LA MARCHESA

E come fu?

IL MARCHESE

Cecchina in casa mia non serve più.

IL CAVALIERE

Amico, non vorrei

che di lei, che di me prendeste gioco.

IL MARCHESE

Mi conoscete poco:

son cavalier d'onore.

Non facciamo su questo altri contrasti:

vuò sposare una dama, e ciò vi basti.

(parte)

Il Marchese ->

 

Scena terza

La Marchesa ed il Cavaliere Armidoro.

 

IL CAVALIERE

Lode al ciel, son contento.  

LA MARCHESA

Anch'io son lieta.

Finito è ogni sospetto.

IL CAVALIERE

La vostra man per mio ristoro aspetto.

 
[N. 23 - Aria del Cavaliere Armidoro]

 N 

Chi più di me contento  

vider le stelle amiche?

Termine avrà il tormento;

lieto il mio cor godrà.

In quelle luci amate,

in quel vezzoso ciglio,

dopo le pene andate

il suo riposo avrà.

(parte)

Il Cavaliere ->

 

Scena quarta

La Marchesa, poi Sandrina.

 

LA MARCHESA

Ah, non credea sì presto  

dover giungere al fin de' miei timori:

ah, non credea gli amori

spenti sì presto del germano acceso.

 

<- Sandrina

SANDRINA

Signora, avete inteso?

LA MARCHESA

Qual novità, Sandrina?

SANDRINA

Questa sera il padron sposa Cecchina.

LA MARCHESA

Ohimè! Come lo sai?

SANDRINA

Or ora penetrai

che al fattore ha ordinato

per le nozze un magnifico apparato.

LA MARCHESA

Questo sarà per me.

SANDRINA

No, no, signora;

l'ha ordinato per lui: lo seppi or ora.

LA MARCHESA

Ma s'ei sposa una dama!...

SANDRINA

Eh, padroncina,

sposerà una pedina.

LA MARCHESA

Ei l'ha giurato!

SANDRINA

Giuri pur quanto vuole;

donne qui non ci sono

fuor della giardiniera;

chi sposerà, se vuol sposar stassera?

LA MARCHESA

Ah, tu mi poni in core

un novello timore, un nuovo affanno,

ma non voglio temer sì nero inganno.

 
[N. 24 - Aria della Marchesa]

 N 

Sento che il cor mi dice:  

«Spera, sarai felice,

non dubitare ancor.

Non è nemico amor

di chi è fedel così.

Spera, verrà quel dì:

non dubitare ancor.»

(parte)

La Marchesa ->

 

Scena quinta

Sandrina, poi Mengotto.

 

SANDRINA

Rider mi fa; si crede  

che il padron dica il vero.

 

<- Mengotto

MENGOTTO

È ver, Sandrina,

quel che ho sentito a dir?

SANDRINA

Cosa intendesti?

MENGOTTO

Che il padron da Cecchina

siasi già distaccato:

che una dama sposare ha destinato.

SANDRINA

Quel che ti posso dir, Mengotto, è questo:

ch'egli sposa Cecchina, e lo fa presto.

MENGOTTO

Ma se...

SANDRINA

Chi te l'ha detto?

MENGOTTO

Il disse or ora

il Cavalier che sposa la signora.

SANDRINA

Non è vero! Il padrone, innamorato,

la sorella deride ed il cognato.

MENGOTTO

Oh, povero Mengotto!

SANDRINA

Poverino!

Tu resti senza amante: in caso tale

non potresti di me far capitale?

MENGOTTO

Mi prenderesti tu?

SANDRINA

So che no 'l meriti,

che sei un traditore,

ma... si potrebbe dar.

Son di buon core.

 
[N. 25 - Aria di Sandrina]

 N 

Son tenera di pasta,  

son docile di cor.

Una parola basta,

mi basta un po' d'amor.

Oh, povero Mengotto,

barone, furbacchiotto;

lo so, che non lo meriti:

ma ti vuò bene ancor.

(parte)

Sandrina ->

 

Scena sesta

Mengotto solo.

 
[N. 26 - Aria di Mengotto]

 N 

 

 

Mi spiaceria pur tanto  

perder la mia Cecchina, ma pazienza:

voglio una sposa, e non ne vuò star senza.

Poco più, poco meno,

quando intorno non han certe magagne,

son le femmine poi tutte compagne.

 

Vedo la bianca,  

vedo la bruna,

so che ciascuna

sa innamorar.

Quelle più docili

fan giubilar,

quelle più perfide

fan sospirar.

Ma la consorte

cavasi al lotto,

ed è una sorte

l'indovinar.

(parte)

Mengotto ->

 

Scena settima

Il Marchese e Tagliaferro.

<- Il Marchese, Tagliaferro

 

IL MARCHESE

La povera fanciulla  

ancor non ne sa nulla;

ci è sfuggita di mano a tutt'e due,

e si è rinchiusa nelle stanze sue.

TAGLIAFERRO

Je fol feder, je fol parlar.

IL MARCHESE

Adesso

l'ho mandata a chiamar per una donna

ch'è di sua confidenza. Questa donna

è quella che trovata

l'ha sulla strada già vent'anni in punto.

Confronta quel che dite,

confrontano le lettere mostrate,

anche il segno confronta. Al certo è dessa.

La mia cara Cecchina è baronessa.

TAGLIAFERRO

Nain Cecchina: Mariandel.

IL MARCHESE

Sì, Marianna,

ho capito benissimo.

Oh, Marianna, mio ben! Son contentissimo.

TAGLIAFERRO

Fol feder, vol parlar: poi andar subite

con patron colonello in Ongheria

per combatter Turchia. No poder star

se testa no tagliar. Esser io state...

ana, zoà, trai campagne bon soldate.

 
[N. 27 - Aria di Tagliaferro]

 N 

Ah, comme tutte je consolar  

quando nemico testa tagliar!

Quando fascina porta trincera,

quando cornetta porta bandiera,

quando cannona sente fa bu,

fatta la breccia, subite su.

Spata alla mano sempre menar.

Ih, che la querra me consolar.

Ih, che contento sempre mi star.

(parte)

Tagliaferro ->

 

Scena ottava

Il Marchese solo, poi Cecchina.

 

IL MARCHESE

Il valor militare  

è una bella virtù,

ma stare a casa mia mi piace più.

Ora poi che Cecchina

posso sposar senza oltraggiar degl'avi

la gloriosa memoria,

parmi aver riportato una vittoria.

 

<- Cecchina

CECCHINA

Ah, signor, mio malgrado

son sforzata a venir. Che comandate?

IL MARCHESE

(Voglio prendermi gioco

e poi darle la nuova a poco a poco.)

CECCHINA

Se vi posso obbedir...

IL MARCHESE

Bene, vorrei

che di vari colori

andaste un mazzo a preparar di fiori.

CECCHINA

Vi obbedirò.

IL MARCHESE

Fermate;

quel che ne voglio far non domandate?

CECCHINA

Obbedirvi soltanto è il dover mio.

IL MARCHESE

Se no 'l chiedete voi, ve 'l dirò io:

han da servir quei fiori

per la sposa ch'io prendo.

CECCHINA

(Oh, fiero duolo!)

IL MARCHESE

Vi do pena per ciò?

CECCHINA

Me ne consolo.

(con mestizia, e vuol partire)

IL MARCHESE

(la ferma)

Piano, Cecchina mia

non chiedete la sposa almen chi sia?

CECCHINA

Io no 'l deggio saper.

IL MARCHESE

Sì, più d'ogni altra

lo dovete saper anzi voi stessa.

Ehi! sposo una tedesca baronessa.

CECCHINA

Con licenza, signor...

(vuol partire)

IL MARCHESE

No, no, sentite.

Il suo nome è Marianna. È tanto bella

e le vuò tanto bene, e le sarò

tanto, ah, tanto fedele,

tanto l'adorerò...

CECCHINA
(con forza)

Basta, crudele!

Più non resiste il cor: schernirmi poi...

IL MARCHESE

Baronessa, mio bene, ah, siete voi!

(la prende per la mano, e si getta a' suoi piedi)
 
[N. 28 - Duetto]

 N 

 

La baronessa amabile,    

idolo mio, sei tu.

Sposina mia adorabile,

cara, non pianger più.

S

CECCHINA

Cecchina miserabile!

Gioco si prende ancor?

Almen delle mie lacrime

senta pietade il cor.

IL MARCHESE

Ah, ch'io ti dico il vero.

CECCHINA

Ah, tanto ben non spero.

CECCHINA E IL MARCHESE

Stelle, pietose stelle,

voi disvelate il ver.

 

IL MARCHESE

Cara venite, qui.

CECCHINA

Non vuò morir così.

IL MARCHESE

Tu sei di sangue nobile:

tutto ti narrerò.

CECCHINA

Non m'ingannate, oh barbaro!

Ah, non vi credo, no.

 

IL MARCHESE

Vent'anni sono

foste trovata

qui, abbandonata

da un colonnello

per il macello

che fe' la guerra

su questa terra:

e un segno avete,

si sa chi siete:

Marianna è il nome,

questo si sa...

CECCHINA

Piano, signore,

per carità.

Con tante cose

io mi confondo,

son fuor del mondo:

cosa sarà?

IL MARCHESE

Il genitore

uom di valore

ch'è in Ungheria,

manda il soldato

che vi ha lasciato,

per ricercarvi,

per consolarvi

venuto qua.

CECCHINA

Piano, signore,

per carità.

Ahi, che mi sento

il cor nel petto

per il timore,

per il diletto...

Non so pensare,

non so parlar.

IL MARCHESE

Allegramente,

cara sposina!

CECCHINA

Non son Cecchina?

IL MARCHESE

Siete Marianna,

la baronessa.

CECCHINA

Vi posso credere?

Posso sperar?

IL MARCHESE

Vi dico il vero:

son cavaliero,

e la mia sposa

non vuò ingannar.

CECCHINA

Ah, sento un giubilo

che a poco a poco

vuol prender loco

dentro il mio cor.

IL MARCHESE

Dammi la mano.

CECCHINA

Ah, non vorrei...

IL MARCHESE

Quella tu sei.

CECCHINA

Quello sei tu.

CECCHINA E IL MARCHESE

Ahi, che mi moro,

non posso più.

È tal contento

quello ch'io sento,

che gioia simile

mai non vi fu.

Sorte felice

goder mi lice...

Care catene,

pene non più.

(partono)

Cecchina, Il Marchese ->

 
 

Scena nona

Salone magnifico con colonnati, statue e portali laterali.
La Marchesa, il Cavaliere Armidoro, Sandrina, Paoluccia e Mengotto.

 Q 

La Marchesa, Il Cavaliere, Sandrina, Paoluccia, Mengotto

 

LA MARCHESA
(al Cavaliere)

Possibil che c'inganni  

il Marchese così?

IL CAVALIERE

Non crederei.

Come ei merta, se è ver, lo tratterei.

SANDRINA

Io ci scommetto un occhio

che nasce questo caso.

PAOLUCCIA

Ed io, signora, ci scommetto il naso.

MENGOTTO

Ed io son d'opinione

che capace di ciò non sia il padrone.

LA MARCHESA

Sarebbe un'enormissima viltà.

IL CAVALIERE

Eccolo ch'egli vien.

LA MARCHESA

Si sentirà.

 

Scena decima

Il Marchese e detti.

<- Il Marchese

 

IL MARCHESE

Animo! Già son pronti i testimoni:  

si concludano i nostri matrimoni.

LA MARCHESA

Dov'è la vostra sposa?

IL MARCHESE

Signora, non temete:

non è molto lontan: la vederete.

IL CAVALIERE

Marchese, se il pensiere

aveste di scherzar...

IL MARCHESE

Son cavaliere.

Aprasi quella porta, venga fuori

la mia sposa alemanna,

baronessa Marianna.

S'apre la porta.
 

Scena undicesima

Cecchina servita di braccio da Tagliaferro, e detti.

<- Cecchina, Tagliaferro

 

SANDRINA

L'ho detto?  

PAOLUCCIA

Eccola appunto.

LA MARCHESA
(al Marchese)

Ah, mentitore!

IL CAVALIERE
(al Marchese)

Voi cavalier?

IL MARCHESE

Son cavalier d'onore.

Questa è la dama: e ch'io mentir non soglio,

leggerete le prove in questo foglio.

(dà un foglio al Cavaliere, il quale in disparte lo legge piano alla Marchesa)

TAGLIAFERRO

E chi no star fidato,

je, tartaifle, profar da bon soldato...

(toccando la spada)

SANDRINA
(spaurita)

Io lo credo, signor.

PAOLUCCIA
(come sopra)

Lo credo anch'io.

SANDRINA

Ebben, Mengotto mio

cosa mi dici tu?

MENGOTTO

Se in isposo mi vuoi, tocca pur su.

(si dànno la mano)

IL CAVALIERE

Veduto ho quanto basta.

LA MARCHESA

Che sia poi tutto vero?

IL MARCHESE

Maraviglio di voi: son cavaliero.

TAGLIAFERRO

Je star Taice onorato

e a mio fianco portar spata soldato.

LA MARCHESA

Non più, non più: m'accheto.

IL CAVALIERE

Sì, sposatela pur, che anch'io son lieto.

CECCHINA

Ah, signori, vorrei

far i doveri miei: ma ho ancora il core

fra la gioia confuso e fra il timore.

 
[N. 29 - Ottetto, finale III]

 N 

IL MARCHESE

Porgetemi la destra,    

sposina mia vezzosa.

S

CECCHINA

Sarò felice sposa,

ma umile ognor sarò.

LA MARCHESA
(a Cecchina)

Cognata, a voi m'inchino.

IL CAVALIERE
(a Cecchina)

Madama, non v'incresca...

TAGLIAFERRO

No star madama

ché star tatesca.

CECCHINA

Vi prego perdonarmi

e amarmi di buon cor.

SANDRINA E PAOLUCCIA
(a Cecchina)

Perdono a noi, signora.

CECCHINA

Sì, vi vuò bene ancora.

MENGOTTO

Ed io vi ho tanto amata!...

Perdon, per carità.

CECCHINA

A te sono obbligata,

conosco l'onestà.

 

TUTTI

Scenda Cupido

dio degl'amori,

gli amanti cuori

venga a legar.

E il bel diletto

d'un vero affetto

no, non si veda

mai terminar.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Appartamenti terreni corrispondenti al giardino.

La Marchesa, Il Cavaliere, Paoluccia
 

Sì, signori, vi dico

La Marchesa, Il Cavaliere
Paoluccia ->

Armidoro, sentite?

La Marchesa, Il Cavaliere
<- Il Marchese

La Marchesa, Il Cavaliere
Il Marchese ->

Lode al ciel, son contento

[N. 23 - Aria del Cavaliere Armidoro]

La Marchesa
Il Cavaliere ->

Ah, non credea sì presto

La Marchesa
<- Sandrina

[N. 24 - Aria della Marchesa]

Sandrina
La Marchesa ->

Rider mi fa; si crede

Sandrina
<- Mengotto

[N. 25 - Aria di Sandrina]

Mengotto
Sandrina ->

[N. 26 - Aria di Mengotto]

Mi spiaceria pur tanto

Mengotto ->
<- Il Marchese, Tagliaferro

La povera fanciulla

[N. 27 - Aria di Tagliaferro]

Il Marchese
Tagliaferro ->

Il valor militare

Il Marchese
<- Cecchina

[N. 28 - Duetto]

Il Marchese e Cecchina
La baronessa amabile
Cecchina, Il Marchese ->

Salone magnifico con colonnati, statue e portali laterali.

La Marchesa, Il Cavaliere, Sandrina, Paoluccia, Mengotto
 

Possibil che c'inganni

La Marchesa, Il Cavaliere, Sandrina, Paoluccia, Mengotto
<- Il Marchese

Animo! Già son pronti i testimoni

La Marchesa, Il Cavaliere, Sandrina, Paoluccia, Mengotto, Il Marchese
<- Cecchina, Tagliaferro

L'ho detto? / Eccola appunto

[N. 29 - Ottetto, finale III]

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima
Giardino delizioso, con veduta del palazzo Appartamenti terreni corrispondenti al giardino. Boschetto con veduta di campagna. Bosco in vicinanza della villa. Logge terrene. Recinto d'alberi. Appartamenti terreni corrispondenti al giardino. Salone magnifico con colonnati, statue e portali laterali.
[Sinfonia] [N. 1 - Aria di Cecchina] [N. 2 - Strofa di Mengotto] [N. 3 - Recitativo e strofa di Cecchina] [N. 4 - Aria di Mengotto] [N. 5 - Strofa di Sandrina] [N. 6 - Aria del Marchese] [N. 7 - Aria di Sandrina] [N. 8 - Aria del Cavaliere Armidoro] [N. 9 - Aria di Paoluccia] [N. 10 - Aria di Cecchina] [N. 11 - Aria della Marchesa] [N. 12 - Quintetto, finale I] [N. 13 - Aria del Marchese] [N. 14 - Recitativo con violini e aria di Mengotto] [N. 15 - Aria di Tagliaferro] [N. 16 - Aria del Cavaliere Armidoro] [N. 17 - Duetto] [N. 18 - Aria della Marchesa] [N. 19 - Aria di Cecchina] [N. 20 - Aria del Marchese] [N. 21 - Recitativo e aria di Cecchina] [N. 22 - Quintetto, finale II] [N. 23 - Aria del Cavaliere Armidoro] [N. 24 - Aria della Marchesa] [N. 25 - Aria di Sandrina] [N. 26 - Aria di Mengotto] [N. 27 - Aria di Tagliaferro] [N. 28 - Duetto] [N. 29 - Ottetto, finale III]
Atto primo Atto secondo

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