Atto secondo

 

Scena prima

Camera come nel I atto, scena VII.
Bartolo, solo.

 Q 

Bartolo

 
[N. 12 - Duetto]

 N 

 

Oh che umor! ohimè, che umore!    

La credevo, affé, calmata;

ma, al contrario, ell'è adirata,

e non vuol (ch'è quel ch'è peggio)

da Basilio più lezion.

(battono alla porta)

Ma chi batte così forte?

Par che buttin giù le porte;

(battono più forte)

temo sia qualche briccon.

(va ad aprire)

S

Sfondo schermo () ()

Fogli partitura

 

Scena seconda

Il Conte in abito da baccelliere, e detto.

<- Conte

 

CONTE

Gioia e pace sia con voi.  

BARTOLO

Pace pur dia il cielo a voi.

CONTE

Vi desio e gioia e pace.

BARTOLO

Buon augurio: in ver mi piace.

CONTE

Pace, e gioia...

BARTOLO

(Ohimè, che noia!)

CONTE

Pace, e gioia, gioia, e pace...

io vi vengo ad augurar.

Insieme

BARTOLO

(Ah! costui egli è capace

di venirmi ad ingannar.)

 
Recitativo

BARTOLO

E ben, chi siete?  

CONTE

Alonso è il nome mio

baccellier licenziato, mio signore.

BARTOLO

Io bisogno non ho di precettore.

CONTE

Di don Basilio allievo, ch'ha l'onore...

BARTOLO

Sì bene, ch'ha l'onor... Veniamo al fatto.

CONTE

Egli è un poco ammalato, e in vece sua...

BARTOLO

Ammalato! Andiamo a visitarlo.

CONTE
(imbarazzato)

M'aveva incaricato...

BARTOLO

(Quest'è qualche briccon!) Parlate pure.

CONTE

(Oh vecchio maledetto!) Don Basilio

m'aveva incaricato...

BARTOLO

Forte, perché son sordo d'un orecchio.

CONTE
(alzando la voce)

Volentieri: che il Conte d'Almaviva...

BARTOLO
(spaventato)

Parlate pian, vi prego.

CONTE

Cambiò d'alloggio in questo dì e una lettera

ho meco, che madama

Rosina a lui ha scritto.

BARTOLO

Scritto! Parlate piano...

CONTE

Ma voi sordo non siete?

BARTOLO

Ah, signor don Alonso, perdonate

se così malfidente mi trovate;

ma l'età vostra, l'aria, e la figura

m'han fatto sospettar; vediam la lettera.

CONTE

(gli dà la lettera di Rosina)

Eccola.

BARTOLO

Ah perfida! Conosco la sua mano.

(legge borbottando)

CONTE

Parlate ancora voi, parlate piano.

BARTOLO

Quanto, amico, vi devo...

CONTE

Oh, non è niente;

adesso don Basilio

termina il vostro affar con un curiale

per concludere il vostro matrimonio;

allor s'ella resiste...

BARTOLO

Ella resisterà...

CONTE

Ecco l'istante

ch'io servir vi potrò; le mostreremo

la lettera, e diremo

che un'amante del conte me la diede

alla quale egli l'ha sacrificata:

e allor...

BARTOLO

Bella calunnia, ben trovata.

Or veggo, amico caro, che venite

dalla parte davver di don Basilio;

ma per non dar sospetto,

saria meglio che pria vi conoscesse.

CONTE

(reprimendo un gran movimento di gioia)

Così appunto pensava don Basilio;

ma come far?

BARTOLO

Io dirò che in sua vece

veniste voi per darle la lezione.

CONTE

Guardate bene, il foglio non mostrate.

BARTOLO

Non glielo mostrerò: non dubitate.

(parte)

Bartolo ->

 

Scena terza

Il Conte solo.

 

 

Eccomi in salvo, affé. Che diavol d'uomo!  

Figaro ben conosce

quanto difficil sia da maneggiarlo.

Senza l'inspirazione della lettera,

l'aveva fatta bella!

(ascoltando alla porta)

Oh ciel! Disputan là; s'ella non viene,

perduto il frutto avrò delle mie pene.

(si ritira in disparte)

 

Scena quarta

Rosina con Bartolo, e detto nascosto.

<- Rosina, Bartolo

 

ROSINA

Tutto ciò che mi dite  

è inutile, signore:

di musica non voglio più lezione.

BARTOLO

Ma questo è don Alonso,

l'amico e lo scolaro di don Basilio.

ROSINA

Dov'è questo maestro

che di mandar indietro voi temete?

BARTOLO

Eccolo qui...  

ROSINA

(vedendo il suo amante dà un grido)

Ohimè!

BARTOLO

Che cosa avete?

ROSINA

(con una gran confusione)

Oh dio; signore... oh dio!...

BARTOLO

Ella si sente mal, signor Alonso...

ROSINA

No, non mi sento mal, ma nel voltarmi...

CONTE

Il piè vi siete smosso, o mia signora?

ROSINA

(guardando il Conte)

Si ben, il piè. È un mal che m'addolora.

BARTOLO

Una sedia.

(va per prenderla)

CONTE
(a Rosina)

Rosina...

ROSINA
(al Conte)

Che imprudenza!

BARTOLO

Eccola qui: sedete.

Oggi non v'è apparenza, o baccelliere,

ch'ella prenda lezione.

ROSINA

Oibò, aspettate; il dolor m'è passato.

Conoscendo il mio torto,

lo voglio riparar.

BARTOLO

Ah no, mia cara;

sforzar non vi dovete...

ROSINA

La lezion prenderò, se 'l permettete.

CONTE
(a Bartolo)

Non la contraddiciam...

BARTOLO

(piano al Conte)

Voi dite bene.

(a Rosina)

Fate ciò che v'aggrada.

CONTE

(prendendo una carta di musica dal cembalo)

Questa è l'aria che serve per lezione?

ROSINA

È un'aria de L'inutil precauzione.

BARTOLO

Sempre l'istessa istoria!

(siede dov'era Rosina)

ROSINA

Lei suoni, che imparar la vo' a memoria.

 
[N. 13 - Aria]

 N 

«Già riede primavera    

col suo fiorito aspetto;

già il grato zeffiretto

scherza fra l'erbe, e i fior.

Tornan le fronde agli alberi,

l'erbette al prato tornano;

ma non ritorna a me

la pace del mio cor.

Io piango afflitta, e sola,

misera pastorella,

non la perduta agnella,

ma il pastorel Lindor.»

S

Sfondo schermo () ()

 
Ascoltando l'aria, Bartolo s'addormenta. Il Conte nel ritornello s'azzarda di prendere una mano di Rosina e di baciarla. L'emozione rallenta a Rosina la voce, che s'indebolisce e termina per mancarle in mezzo alla cadenza. L'orchestra segue il movimento della cantatrice e si tace.
Alla mancanza del suono e del canto, Bartolo si risveglia e Rosina ripiglia l'aria.
 

 

«Già riede primavera

col suo fiorito aspetto;

già il grato zeffiretto

scherza fra l'erbe, e i fior.»

 
Recitativo

CONTE

Quest'arietta, per dirle il ver, rapisce  

e madama assai bene l'eseguisce.

ROSINA

Lei mi burla, signore;

la gloria è sol dovuta al precettore.

BARTOLO

A me sembra d'aver troppo dormito,

(sbadiglia)

né intesi la bell'aria.

Ma sia detto fra noi in buona pace,

tal maniera di canto non mi piace.

A me piaccion quell'arie

facili a ritenere: per esempio,

di quelle ch'io cantava

allor nella primiera gioventù...

voglio veder se me n' ricordo più.

 
[N. 14 - Seghidiglia spagnola]

 N 

 

(nel tempo del ritornello egli cerca grattandosi la testa, e poi canta, facendo le castagnette colle dita, e ballando sui ginocchi, come fanno i vecchi)

Vuoi tu, Rosina,  

far compra fina

d'un bello sposo,

che merti, o cara,

tutto l'amore?

Tirsi non sono,

ma ancor son buono,

ed io ti giuro,

quando fa scuro

han tutti i gatti

un sol colore:

dunque, mia cara bella,

prendi questo mio core.

 

Scena quinta

Figaro nel fondo, imitando i movimenti di Bartolo, e detti.

<- Figaro

 
Recitativo

BARTOLO

(accorgendosi di Figaro)

Signor barbier, passate;  

appunto, dite un poco, quel cartoccio

di dolci lo gustò la vostra figlia?

FIGARO

Quai dolci, che vuol dire?

ROSINA

(interrompendolo)

Quei dolci che a voi diedi la mattina

per portare alla vostra piccinina.

FIGARO

Ah! Me n'ero scordato!

Buonissimi, eccellenti!

BARTOLO

Bravo, signor barbiere;

andate là, che fate un bel mestiere.

Alfin, perché veniste?

Per purgar, salassare,

e tutta la mia casa rovinare?

FIGARO

Io venni per rasarla, oggi è il suo giorno.

BARTOLO

Tempo or non ho, doman fate ritorno.

FIGARO

Perdoni che ho da far, tornar non posso.

Vuol passare, signor, nella sua stanza?

BARTOLO

Oibò: voglio star qua.

ROSINA
(con isdegno)

Bella creanza!

E perché qui nel mio appartamento?

BARTOLO

Per non star da voi lungi un sol momento.

FIGARO

(piano al Conte)

Allontanar no 'l posso.

(chiamando)

Via presto: Giovinetto, lo Svegliato,

portate acqua, il bacil, ed il sapone...

BARTOLO

Sì ben, sì ben, chiamateli;

son tutti quanti in letto rovinati.

FIGARO

Ebben, anderò io...

BARTOLO

No, vado io stesso.

(tira fuori il mazzo delle chiavi, e poi dice piano al Conte:)

Non lo lasciate andar a lei d'appresso.

(parte)

Bartolo ->

 

Scena sesta

Il Conte, Rosina e Figaro.

 

FIGARO

L'abbiam mancata bella!  

Tutto il mazzo di chiavi lui mi dava.

Qual è la chiave della gelosia?

ROSINA

La più nuova di tutte.

FIGARO

Ho già capito;

se la posso agguantar, farò pulito.

 

Scena settima

Bartolo ritornando, e detti.

<- Bartolo

 

BARTOLO

(Io non so quel che faccio  

con qui lasciar quel diavolo di barbiere.)

(dando il mazzo delle chiavi a Figaro)

Tenete, in stanza mia, ma non toccate.

FIGARO

Nulla non toccherò, non dubitate.

(parte)

Figaro ->

 

Scena ottava

Bartolo, il Conte e Rosina.

 

BARTOLO
(piano al Conte)

Costui portò per certo  

quella lettera al Conte.

CONTE
(piano a Bartolo)

M'ha l'aria d'un briccone.

BARTOLO
(come sopra)

Più non m'attrapperà!

ROSINA

Come incivili siete,

signori miei, parlar fra voi sì basso:

e intanto la lezion...

Qui s'ode un rumore come di porcellane che si rompono.

BARTOLO

Oh che fracasso!

Quel diavol di barbiere maledetto

rotto avrà ciò che v'è nel gabinetto.

(parte correndo)

Bartolo ->

 

Scena nona

Il Conte, e Rosina.

 

CONTE

Deh! profittiamo adesso del momento  

che il barbier ci prepara.

Accordatemi, o cara

ch'io possa questa sera favellarvi

per poter dal tutor poscia sottrarvi.

ROSINA

Ah! Lindoro!

CONTE

Io già posso

montar sino alla vostra gelosia;

il vostro foglio poi io fui forzato...

 

Scena decima

Bartolo, Figaro e detti.

<- Bartolo, Figaro

 

BARTOLO

Non m'ingannai; il tutto è fracassato.  

FIGARO

Vedete che gran male!

Fa scuro sulla scala, e ad una chiave

(mostrando la chiave al Conte)

nel montar m'attaccai...

BARTOLO

Attaccarsi a una chiave! Ch'uomo scaltro!

FIGARO

Meglio di me, signor, trovate un altro.

 

Scena undicesima

Don Basilio e detti.

<- Basilio

 
[N. 15 - Quintetto]

 N 

 

(Don Basilio!)    

S

Fogli partitura

CONTE

(Giusto cielo!)

FIGARO

(Quest'è il diavol!)

BARTOLO

(gli va incontro)

Caro amico.

Siete ben ristabilito?

Se non era Don Alonso,

io da voi volea venir.

BASILIO
(meravigliandosi)

Don Alonso!

FIGARO

Sempre intoppi!

(battendo il piede)

Vuole ormai farsi la barba?

BASILIO

Dite un poco, miei signori...

FIGARO

Io non posso più soffrir.

BASILIO

Ma bisogna...

CONTE

Deh! tacete.

Il signor è già informato,

che m'avete incaricato

di venir a dar lezion.

BASILIO
(ancor più meravigliato)

La lezion?... Alonso!... Come?

ROSINA

Deh! tacete.

BASILIO

Ed ella ancora?

CONTE
(piano a Bartolo)

Dite a lui che siam d'accordo.

BARTOLO
(piano a Don Basilio)

Non ci date una mentita.

BASILIO

Ah! sì, sì, d'accordo siam.

BARTOLO
(forte)

E così, che fa il curiale?

FIGARO

Via, finite col curiale.

BASILIO

Cosa dite del curiale?

CONTE
(sorridendo)

Voi parlaste col curiale?

ROSINA

Ma cos'è questo curiale?

BASILIO
(impaziente)

No, no 'l vidi, no, il curiale.

CONTE
(piano a Bartolo)

Procurate ch'egli parta,

perché temo che ci scopra.

BARTOLO

(piano al Conte)

Dite ben, così farò.

(a Don Basilio)

Ma che male vi sorprese?

ROSINA

Dite, dite, fu un dolore...

BASILIO
(in collera)

Non v'intendo...

CONTE

(mettendogli una borsa in mano)

Sì, signore,

(con passione)

vi domanda qui il dottore,

nello stato in cui voi siete,

cosa qui veniste a far?

FIGARO

Egli è giallo come un morto!

BASILIO

Ah, comprendo!

CONTE

Ve l'ho detto.

Presto, presto, andate a letto.

Voi ci fate spaventar.

FIGARO

Oh che viso! Andate a letto.

BARTOLO

(tastandogli il polso)

Qui c'è febbre, andate a letto.

ROSINA

Febbre! Tremo: andate a letto.

BASILIO

Dunque a letto devo andar?

ROSINA, CONTE, FIGARO E BARTOLO

Senza dubbio.

BASILIO

(guardando tutti)

Miei signori,

troppo ben non sto in effetto.

Torno a casa, e vado a letto,

e così meglio sarà.

BARTOLO
(a don Basilio)

E doman, se state bene...

CONTE
(a don Basilio)

Io da voi sarò a buon'ora.

FIGARO
(a don Basilio)

Via, non state tanto fuora;

presto a casa, andate là.

ROSINA

Don Basilio, buona sera.

BASILIO

(Se la borsa qui non era...)

ROSINA, CONTE, FIGARO E BARTOLO

Buona sera, buona sera.

BASILIO

(partendo)

Buona sera... io vo di già.

ROSINA, CONTE, FIGARO E BARTOLO

Deh! partite, andate là.

(accompagnandolo)

Basilio ->

 

Scena dodicesima

Bartolo, il Conte, Rosina e Figaro.

 

BARTOLO
(d'un tono importante)

Quell'uomo certo,  

no, non sta bene.

ROSINA

Egli ha negli occhi

per certo il foco.

CONTE

L'aria notturna

l'avrà colpito.

FIGARO

Eh via, si vede

che non sta bene.

(a Bartolo, spingendo una sedia lontano dal Conte, presentandogli l'asciugamano)

Su, si decida!

CONTE

Pria di finire,

madama, ascolti

ciò ch'è essenziale

per cantar ben.

BARTOLO

Mi pare invero

che fate apposta,

perché non veda.

Voi vi mettete

davanti a me.

CONTE
(piano a Rosina)

Abbiam le chiavi,

e a mezzanotte

noi qui verremo.

FIGARO

(mettendogli l'asciugamano sotto il collo)

Veder volete...

ahi, ahi...

BARTOLO

Cos'è?

FIGARO

Non so, qual cosa

m'entrò nell'occhio.

(accostandosi colla testa)

BARTOLO

Non strofinate.

FIGARO

È l'occhio manco;

faccia il piacere

soffiarci un po'.

(Bartolo prende la testa di Figaro, e guardando per disopra, lo spinge violentemente, e va dietro gli amanti per ascoltare la loro conversazione)

CONTE
(piano a Rosina)

Per quel riguarda

il vostro foglio,

io mi trovai

in tale imbroglio.

E fui obbligato...

FIGARO

(da lontano per avvertirli)

Oh, oh, oh, oh!

CONTE

(Che 'l travestirmi

non fosse inutile...)

BARTOLO

Bravi! Pulito!

ROSINA

(Ah, me meschina!

Cosa sarà!)

BARTOLO

Brava, madama,

non si sgomenti;

su gli occhi miei,

in mia presenza

simile oltraggio

a me si fa?

 

CONTE

Meraviglia mi fate, signore:  

se così voi prendete l'errore,

vedo bene che qui la signora

vostra moglie giammai non sarà.

ROSINA

Io sua moglie! Mi guardin gli dèi!

Tristi giorni davver passerei,

ed in mano d'un vecchio geloso

perderei la mia gioventù.

BARTOLO

Cosa sento! che ascolto! che orrore!

ROSINA

E darò la mia mano e il mio core

a colui che saprà presto trarmi

da sì nera e sì ria schiavitù.

BARTOLO

Soffocar dalla rabbia mi sento:

se non crepo, davver è un portento.

(a Figaro)

Ah! tu sei la cagion, maledetto!

Dalle scale ti vo' far saltar.

BARTOLO

Ah, mi sento nel seno un gran foco!

Son da tutti così assassinato!

Sollevare io vo' il vicinato:

questi infami me l'han da pagar.

Insieme

ROSINA, CONTE E FIGARO

A quegli occhi che spirano foco,

a quel gesto così spaventato,

ah! si vede che è pazzo arrabbiato;

c'è bisogno di farlo legar.

 
(partono tutti da varie parti)

Bartolo, Rosina, Conte, Figaro ->

 

Scena tredicesima

Si oscura la scena e s'ode una sinfonia che descrive un temporale.
Bartolo, e Don Basilio con una lanterna di carta in mano.

 Q 

Bartolo, Basilio

 
[N. 16 - Temporale]

 N 

 
Recitativo

BARTOLO

Come, Basilio, voi no 'l conosceste?  

BASILIO

Io vi dico di no. Ma se la lettera

vi diede di Rosina,

egli è del Conte certo un emissario;

ma dal regal che fecemi, confesso

ch'esser egli potria il Conte istesso.

BARTOLO

In vece mia, Basilio,

voi non la sposereste?

BASILIO

Temerei gli accidenti...

BARTOLO

Se non la sposo, io crepo per amore.

BASILIO

Quand'è così, sposatela, o dottore.

BARTOLO

Così farò in questa notte istessa.

BASILIO

Vado per il notar, e qui ritorno.

BARTOLO

Vengo ad accompagnarvi.

(gli dà una chiave)

Tenete la mia chiave.

Io qui v'attendo. Orsù, venga chi vuole,

non entrerà nessuno, ve lo giuro.

BASILIO

Con tale precauzion siete sicuro.

(partono)

Basilio, Bartolo ->

 

Scena quattordicesima

Rosina sola, sortendo di camera con lume.

<- Rosina

 

 

Mi sembra aver inteso  

qualcuno a favellar. È mezzanotte,

e Lindoro non vien. Sento un rumore...

cieli! Rientriam, qui viene il mio tutore.

 

Scena quindicesima

Bartolo ritorna con un lume, e detta.

<- Bartolo

 

BARTOLO

Ah! Rosina, giacché non siete entrata  

nel vostro appartamento...

ROSINA

Io vado a ritirarmi.

BARTOLO

Rosina, deh, ascoltatemi...

ROSINA

Domani.

BARTOLO

Un momento di grazia...

ROSINA

(Ah, s'ei venisse!)

BARTOLO

Rosina, non temete;

io sono vostro amico;

deh, ascoltatemi.

ROSINA

(Ohimè, non posso più!)

BARTOLO

Questa lettera qui, che voi scriveste

al Conte d'Almaviva...

ROSINA
(meravigliata)

Al Conte d'Almaviva!

BARTOLO

Che uomo indegno!

Appena l'ebbe, ei ne fece un trofeo,

ed ora a me una donna l'ha mandata,

alla quale egli v'ha sacrificata.

ROSINA

Il Conte d'Almaviva!

BARTOLO

Io per voi fremo.

A tempo fui avvisato d'un complotto

tra Figaro, Almaviva e Don Alonso;

quell'allievo supposto di Basilio,

che del Conte non è che un vile agente.

ROSINA
(oppressa)

Chi! Lindoro? quel giovin...

BARTOLO

(Ah, è Lindoro.)

ROSINA

Ed era per un'altra...

BARTOLO

Così m'ha detto dandomi la lettera.

ROSINA
(irata)

Ah, quale indegnità! Signor, avete

destinato sposarmi?

BARTOLO

Noti vi son i sentimenti miei.

ROSINA

Se ve ne resta ancor, son vostra. (Oh dèi!)

BARTOLO

Il Notaro verrà in questa notte.

ROSINA
(sospirando)

Ah! non è tutto. Ciel, sono umiliata!

Sappiate ancor, che il perfido osa entrare

fra poco qui per questa gelosia,

onde rubar a voi la chiave...

BARTOLO

(osservando il mazzo)

Ah perfidi!

Io non vi lascio più.

ROSINA

Se son armati Che fareste?

BARTOLO

Hai ragion; io vado subito

il giudice a chiamar. Ei come ladro

sarà presto arrestato.

E in un colpo sarò ben vendicato.

ROSINA
(disperata)

Deh! scordatevi solo del mio errore.

(Io mi punisco assai.)

BARTOLO

Addio, mio core.

(parte)

Bartolo ->

 

Scena sedicesima

Rosina sola, tira fuori il fazzoletto, e si abbandona al pianto.

 

 

Infelice! che fo? egli già viene:  

io vo' restar e fingere con lui

per contemplarlo nella sua perfidia.

Il basso suo procedere

preservarmi saprà... N'ho gran bisogno:

nobil d'aspetto e voce lusinghiera;

e un vile agente, e un seduttor egli era!

Oh giusto ciel! apron la gelosia!

(fugge)

Rosina ->

 

Scena diciassettesima

Il Conte e Figaro, ammantati, compariscono alla finestra.

<- Conte, Figaro

 

FIGARO

(di fuori)

Entrò? qualchedun se n' fugge via.  

CONTE

È un uomo?

FIGARO

No.

CONTE

È Rosina,

ch'avrà posta in fuga

la brutta tua figura.

FIGARO

(entra in camera)

Eccoci qua... passata è la paura.

CONTE

(entra anche lui)

Dammi la man. A noi è la vittoria.

FIGARO

(gettando il mantello)

Noi siam tutti bagnati.

Bel tempo in ver per correr la fortuna:

signor, come lo trova?

CONTE

Per un amante, inver molto eccellente.

FIGARO

Sì, ma cattivo per un confidente.

 

Scena diciottesima

Rosina, e detti.

<- Rosina

 

CONTE

Ecco la mia Rosina!  

(Figaro accende tutti i lumi)

ROSINA
(con indifferenza)

Mio signore,

cominciava a temer che non veniste.

CONTE

Ah, bella inquietudine!

Ah! mio ben, non conviene, ch'io proponga

la sorte accompagnar d'un infelice.

Qualunque asil scegliete,

io là vi seguirò, e sul mio onore...

(a' suoi piedi)

ROSINA
(sdegnata)

Va, non giurar, malnato traditore.

 
[N. 17 - Recitativo accompagnato]

 N 

 

Io t'aspettava sol per detestarti;  

(piangendo)

ma pria d'abbandonarti

a' rimorsi, crudel... sappi, t'amava

ed altro non bramava,

questo infelice cor, che di seguirti

e accompagnar la tua cattiva sorte.

Lindoro ingrato!

Perché abusar di mia bontà?

Tu mi vendevi al Conte d'Almaviva.

E questa lettera...

CONTE
(vivacemente)

Che il tutor v'ha rimessa...

ROSINA

Appunto a lui

io n'ho l'obbligazion...

CONTE

Oh me felice!

Io gliela diedi, né informarvi potei:

dunque, Rosina, è vero, che m'amate?

FIGARO

Eccellenza, signor, non dubitate.

ROSINA

Eccellenza! che dice!

CONTE

Oh amabil donna!

(getta il mantello, e resta in abito magnifico)

Finger non posso più: a' vostri piedi

non vedete Lindor, ma d'Almaviva

il Conte io son, che da sei mesi in poi

vi cerca ognor invano...

che v'offre il cor...

 

ROSINA

(cade nelle braccia del Conte)

Oh dio!

CONTE

Ecco la mano.

 
[N. 18 - Finale]

 N 

 

Cara, sei tu il mio bene,    

l'idolo del mio cor.

S

Fogli partitura

ROSINA

Caro, fra dolci pene

ardo per te d'amor.

CONTE

Oh dio! che bel contento!

ROSINA

Che bel piacer, che sento!

ROSINA E CONTE

Tutte le pene oblio,

e a te, bell'idol mio,

sarò fedele ognor.

(nel frattempo del duetto Figaro guarda spesso alla finestra per non esser sorpresi, ed a suo tempo esclama:)

FIGARO

Eccellenza, non v'è più riparo;  

ci han levata la scala di già.

ROSINA

Ah, son io la cagione innocente;

tutto ho detto, il tutor m'ha ingannata;

egli sa che voi siete ora qua.

FIGARO

(guardando di nuovo)

Eccellenza, già apron la porta...

ROSINA

(correndo nelle braccia del Conte)

Ah Lindoro! accorrete, vedete...

CONTE

Ah Rosina! no, no, non temete;

voi mia sposa quest'oggi sarete

ed il vecchio punire saprò.

 

Scena diciannovesima

Don Basilio con il Notaro, e detti.

<- Basilio, Notaro

 

FIGARO

Eccellenza, ecco il nostro Notaro.  

CONTE

E l'amico Basilio è con lui.

BASILIO

Cos'è questo, che cosa mai vedo?

NOTARO

Son questi gli sposi futuri?

CONTE

Siamo noi. Il contratto l'avete?

NOTARO

Manca i nomi. Il contratto egli è qui.

ROSINA
(al Notaro, che scrive)

Io mi chiamo Rosina: scrivete.

CONTE

Ed il Conte son io d'Almaviva.

Soscriviamo. E voi, Don Basilio,

testimonio sarete, lo spero.

(tutti sottoscrivono, fuori di Don Basilio)

BASILIO

Ma eccellenza... ma come... il dottore...

CONTE

(dandogli una borsa d'oro)

Soscrivete, non fate il ragazzo.

BASILIO

Sottoscrivo.

FIGARO

(Inver non è pazzo!)

ROSINA E CONTE

Il denaro fa sempre così.

NOTARO E FIGARO

Quello è un peso che fa dir di sì!

Insieme

BASILIO

Questo è un peso che fa dir di sì!

 

Scena ventesima

Bartolo con un Alcade, degli Alguazili, e Servi con torce, e detti.
Bartolo entra, vede il Conte, che bacia la mano a Rosina, e Figaro ch'abbraccia grottescamente don Basilio.

<- Bartolo, Alcade, alguazili, servi

 

BARTOLO

(prendendo il Notaro per la gola)

Qui Rosina fra bricconi!  

Arrestate tutti quanti,

un briccon io tengo già.

NOTARO

Mio padron, son il Notaro...

BARTOLO

Se' un briccon, no, non ti credo;

don Basilio, cosa vedo!

Come mai voi siete qui?

ALCADE

Un momento, e ognun risponda.

(a Figaro)

Cosa fai tu in questa casa?

FIGARO

Io son qui con sua eccellenza,

il gran Conte d'Almaviva.

BARTOLO

D'Almaviva!

ALCADE

Non son ladri.

BARTOLO

Cosa importa questo qua?

Signor Conte, in altro loco

servo son di sua eccellenza.

In casa mia, abbia pazienza,

nulla val la nobiltà.

CONTE

Egli è vero, e, senza forza,

la Rosina a me si è data;

la scrittura è già firmata;

disputar chi la vorrà?

BARTOLO
(a Rosina)

Cosa dice la Rosina?

ROSINA

Dice il ver, signor tutore;

diedi a lui la mano e il core,

e sua sposa sono già.

BARTOLO

Bel contratto! i testimoni?

NOTARO

Sono questi due signori.

BARTOLO
(collerico)

Voi, Basilio, ancor firmaste?

E il Notar per chi portaste?

BASILIO

Lo portai... oh, questa è bella!

(accennando la borsa)

S'egli ha piena la scarsella

d'argomenti in quantità.

BARTOLO

Userò del mio potere...

CONTE
(all'Alcade)

Lo perdeste; e qui il signore

delle leggi col rigore

la giustizia renderà.

ALCADE
(a Bartolo)

Certamente, e render conto

voi dovrete, a quel ch'io vedo.

CONTE

Ch'ei consenta; io nulla chiedo.

BARTOLO

Mi perdei per poca cura!

FIGARO

Dite pur per poca testa.

BARTOLO

Qual rovina, qual tempesta

sul mio capo si formò!

(va a sottoscrivere il contratto)

ROSINA E CONTE

Allor quando in giovin core

è d'accordo il dio d'amore,

qualsivoglia precauzione

sempre inutil si trovò.

BARTOLO

Ciò che feci, con ragione,

ben l'Inutil Precauzione

questa qui chiamar si può.

Insieme

NOTARO, BASILIO, FIGARO E ALCADE

Quel che fece, con ragione,

ben l'Inutil Precauzione

questa qui chiamar si può.

 
 

Variante: finale del duetto all'inizio del N. 18

Versione di Napoli, Teatro dei Fiorentini, 1787.

 

CONTE

Serena il bel sembiante,  

ogni tua pena oblia!

Ecco la mano e il core,

bella speranza mia,

pegni di un dolce amore,

pegni di fedeltà.

Oh sospirato istante,

cara felicità!

Ah, nel mio core amante,

l'eccesso del contento

è un tenero tormento,

che delirar mi fa!

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo

Camera di Rosina.

Bartolo
 

[N. 12 - Duetto]

Bartolo
<- Conte

E ben, chi siete?

Conte
Bartolo ->

Eccomi in salvo, affé

(il Conte si ritira in disparte)

Conte
<- Rosina, Bartolo

Tutto ciò che mi dite è inutile

(Bartolo presenta il Conte come maestro)

Eccolo qui...

[N. 13 - Aria]

(Bartolo s'addormenta; il Conte prende una mano di Rosina, che rallenta la voce e l'orchestra si tace; Bartolo si risveglia e Rosina ripiglia l'aria)

 

Quest'arietta, per dirle il ver

[N. 14 - Seghidiglia spagnola]

Conte, Rosina, Bartolo
<- Figaro

Signor barbier, passate

Conte, Rosina, Figaro
Bartolo ->

L'abbiam mancata bella!

Conte, Rosina, Figaro
<- Bartolo

Io non so quel che faccio

Conte, Rosina, Bartolo
Figaro ->

Costui portò per certo

(rumore come di porcellane che si rompono)

Conte, Rosina
Bartolo ->

Deh! Profittiamo adesso del momento

Conte, Rosina
<- Bartolo, Figaro

Non m'ingannai; il tutto è fracassato

Conte, Rosina, Bartolo, Figaro
<- Basilio

[N. 15 - Quintetto]

Rosina, Conte, Figaro, Bartolo e Basilio
Don Basilio! / Giusto cielo!
Conte, Rosina, Bartolo, Figaro
Basilio ->
Bartolo, Rosina, Conte e Figaro
Quell'uomo certo
Conte, Rosina, Bartolo e Figaro
Meraviglia mi fate, signore
Bartolo, Rosina, Conte, Figaro ->

Si oscura la scena.

(s'ode una sinfonia che descrive un temporale)

Bartolo, Basilio
 

[N. 16 - Temporale]

Come, Basilio, voi nol conosceste?

Basilio, Bartolo ->
<- Rosina

Mi sembra aver inteso

Rosina
<- Bartolo

Ah! Rosina

Rosina
Bartolo ->

Infelice! Che fo?

Rosina ->
<- Conte, Figaro

Entrò? Qualchedun se n' fugge via

Conte, Figaro
<- Rosina

Ecco la mia Rosina

[N. 17 - Recitativo accompagnato]

Io t'aspettava sol per detestarti

[N. 18 - Finale]

Figaro, Rosina e Conte
Eccellenza, non v'è più riparo
Conte, Figaro, Rosina
<- Basilio, Notaro
Figaro, Conte, Basilio, Notaro e Rosina
Eccellenza, ecco il nostro Notaro
Conte, Figaro, Rosina, Basilio, Notaro
<- Bartolo, Alcade, alguazili, servi
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena diciassettesima Scena diciottesima Scena diciannovesima Scena ventesima Variante: finale del duetto all'inizio del N. 18
Strada della casa di Bartolo. Camera di Rosina, con varie porte e finestra. Camera di Rosina. Si oscura la scena.
[Sinfonia] [N. 1 - Introduzione] [N. 2 - Scena e duetto] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Duetto] [N. 5 - Cavatina] N. 6 - Duetto] [N. 7 - Terzetto] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Terzetto] [N. 11 - Cavatina] [N. 12 - Duetto] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Seghidiglia spagnola] [N. 15 - Quintetto] [N. 16 - Temporale] [N. 17 - Recitativo accompagnato] [N. 18 - Finale]
Atto primo

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