Atto secondo

 

Scena prima

Giardino nel palazzo d'Armida.
Idreno e Zelmira.

 Q 

Idreno, Zelmira

 
Recitativo

IDRENO

Odi, e serba il segreto. Allor che al campo  

crederan gl'europei di far ritorno,

colti al varco saran. Fido drappello

veglia a' lor passi, e ne farà macello.

ZELMIRA

(Per Clotarco pavento.) Ah credi!

È sempre misero il traditor.

IDRENO

Follie son queste.

ZELMIRA

(Io di Clotarco almeno

volar voglio in aiuto.)

Dunque...

IDRENO

Non più, Zelmira, ho risoluto.

 
[N. 8 - Aria]

 N 

ZELMIRA

Tu mi sprezzi, e mi deridi,  

non t'affidi al mio consiglio,

e t'affretti a quel periglio,

che vicin forse non è.

Pietà sento del tuo stato,

ché l'errore non comprendi,

ma tu ingrato, tu mi rendi

troppo barbara mercé.

(parte)

Zelmira ->

 
Recitativo

IDRENO

No, non mi pento. Alfine  

vincasi per virtude ovver per frode

è sempre il vincitor degno di lode.

 

<- Clotarco

CLOTARCO

(entrando)

Cessi alfine ogni strage,  

ogni guerra; in cieco oblio

restin gl'odi sepolti.

 
[N. 9 - Aria]

 N 

Ah, si plachi il fiero nume,  

che funesta i regni tuoi;

ed eterna sia fra noi

sicurezza ed amistà.

Vede il ciel di nostre imprese,

di nostr'armi il giusto zelo:

se c'inganni, forse il cielo

nostro vindice sarà.

(parte)

Clotarco ->

 
Recitativo

IDRENO

Va' pur, folle; non sai,  

quali occulti pensieri

io volga in mente:

ma giunge Ubaldo.

In simulati accenti fia ch'io seco ragioni.

(in questo Ubaldo entra)

<- Ubaldo

 

Guerrier, t'avanza; ed a tua voglia esponi.  

UBALDO

Note già l'arti prave e i mezzi industri,

onde involasti di Goffredo al campo

i più illustri guerrieri,

è ben ragion, che il mio signor pretenda

che ogn'ingiusto tuo furto or tu gli renda.

IDRENO

Libero è già Rinaldo. Io non contrasto

ch'egli ritorni alle latine tende,

e il partire o il restar da lui dipende.

 
[N. 10 - Aria]

 N 

Teco lo guida al campo:  

chiedi se più ti piace,

torni fra noi la pace,

rieda un sincero amor.

Della virtude il campo,

che in questo sen risplende,

amico a voi mi rende,

fa' ch'io v'ammiri ancor.

(parte)

Idreno ->

 
Recitativo

<- Rinaldo

UBALDO

Ben simulati io credo  

quei sensi d'amistà.

Ma non s'indugi a cercar di Rinaldo...

(per partire, vede Rinaldo)

Oh amico! Il cielo opportuno ti guida.

Mi segui.

(lo prende per mano)

RINALDO

Il vorrei far, ma come?

UBALDO

Pensa, che al ciel giurasti d'impugnar

la tua spada nella gloriosa impresa,

per cui tutta già vedi Europa accesa.

Pensa, ch'è a te sol dato

di superar gl'incanti

del bosco a noi vicin:

che da te solo ciò può ottenersi.

RINALDO

Amico, hai vinto.

Torno, sì, torno

dove la gloria e il mio dover m'attende.

(per partire)

 

Ubaldo ->

<- Armida

ARMIDA

(entrando)  

Ferma Rinaldo!

RINALDO

Armida...

Ah, in dirlo mi si divide il cor.

Sappi che il cielo, a cui invano t'opponi,

vuole...

ARMIDA

Che vuole il ciel?

RINALDO

Ch'io t'abbandoni.

ARMIDA

Ah barbaro! Ah crudel!

Donna gentile te non produsse,

no, ma tigre ircana.

Vattene, sì; fra poco io pur ti seguirò,

poiché l'affanno mi toglierà la vita;

e spirto ignudo al fianco tuo m'avrai,

per agitarti sol, quanto t'amai...

(sviene sopra un sasso)

 
[N. 11a - Recitativo accompagnato]

 N 

RINALDO

Armida... Oh affanno! Armida... Ah,  

ah chi resister può... Senti... senti...

All'affetto cede il dover per ora...

Convien che teco io viva, o teco io mora.

(esce Ubaldo)

<- Ubaldo

UBALDO

Ah Rinaldo, Rinaldo!  

RINALDO

Ah amico! oh voce, che mi piomba sul cor...

Donami ancora qualche momento...

Ah, troppo è degno di pietade il caso mio...

Verrò... mi perdo...

(Ah, ché non posso... ah, ché non posso...)

UBALDO

(allontanandosi)

Addio.

RINALDO

Tu parti? Ah, ferma!

Se veder potessi di quest'alma agitata...

Armida... Oh cielo!

Distaccarmi non posso...

Trattenermi non deggio...

Amor m'arresta, la mia virtù mi chiama.

Ebben, si vada, trionfi la ragione...

Itene a terra, vergognosi trofei,

itene, vili spoglie d'amor...

Impallidisca, tremi l'Asia al mio brando

e si cangino alfin per mio decoro

le rose, il mirto in glorioso alloro.

(s'incammina, poi s'arresta)

Ma reo sarà Rinaldo di sì enorme viltà?

Lasciarla, oh dio!

Lasciarla in questo stato?

Pria di partir almeno...

Ah sì, vi chiedo,

stelle tiranne, in mezzo a tanto duolo

un sol tenero accento, un sguardo solo.

 
[N. 11b - Aria]

 N 

Cara, è vero, io son tiranno    

nel doverti abbandonar.

Tanto amore e tanto affanno

già mi fanno vacillar.

Ma il dover, la gloria, il fato,

la mia fede... Oh dio! Non so...

Se la lascio, io sono ingrato...

(ad Ubaldo che torna in questo)

Se qui resto... ah, non si può.

Giusti dèi, che fiero istante

il dovermi allontanar.

Chi mai vide un core amante

tante pene a sopportar?

S

Sfondo schermo () ()

(parte con Ubaldo)

Ubaldo, Rinaldo ->

 
[N. 12a - Recitativo accompagnato]

 N 

ARMIDA

Barbaro! E ardisci ancor...  

Vedi se t'amo,

vieni, vieni, e placata io sono:

ma non dirmi più mai...

(s'avvede che manca Rinaldo)

Con chi ragiono? Con chi ragiono?

Infelice! Ei partì:

Rinaldo, Rinaldo, oh dio!

Ah, del suo amore i fregi

qui sparse e lacerò.

Qual altra io cerco prova

dell'odio suo?

M'aborre e sfugge. Ah, spergiuro!

Ah, tiranno! All'amor mio

questa tu rendi, oh dio,

crudel mercede?

Povera Armida, a chi,

a chi darai più fede!

 
[N. 12b - Aria]

 N 

Odio, furor, dispetto,    

dolor, rimorso e sdegno

vengon nel punto estremo

tutti a squarciarmi il petto:

ardo, deliro, e fremo,

ho cento smanie al cor.

(parte)

S

Sfondo schermo () ()

Armida ->

 
 

Scena seconda

Accampamento degl'europei.
Ubaldo e Rinaldo.

 Q 

Ubaldo, Rinaldo

 
Recitativo

UBALDO

Eccoti alfin, Rinaldo,  

reso al campo europeo.

Tu non sai quanto atteso

giungi, e sospirato e pianto.

RINALDO

Oh caro amico! Oh amabile soggiorno!

Quanto rimiro intorno

tutta la mia ravviva già languida virtù.

UBALDO

Nell'ozio avvolto

quanto finor perdesti,

il tuo valore a compensar s'appresti.

 
[N. 13 - Aria]

 N 

Prence amato, in questo amplesso  

del mio cor ricevi un pegno;

va', trionfa di te stesso

e dell'arti dell'amor.

Già dell'armi al chiaro segno

risuonar s'odon le sponde;

e dia l'eco che risponde

nuovo invito al tuo valor.

(parte)

Ubaldo ->

 
Recitativo

RINALDO

Ansioso già mi vedi  

di seguir i tuoi passi.

Suoni la tromba pur, vadasi al campo...

(Armida entra frettolosa, con guardie)

<- Armida, guardie

ARMIDA

Prence, t'arresta.  

(sopraggiunge Ubaldo)

<- Ubaldo

UBALDO

Che veggo! Armida qui!  

In questo campo, a te restar non lice.

ARMIDA

E Rinaldo, che dice?

RINALDO

Udisti? Credimi, o cara,

non è sdegno o disprezzo...

ARMIDA

Tu compensi il mio amor con questo prezzo?

M'odi? Estinta mi vuoi? Barbaro,

io vado ad appagarti alfine. Ah, per chi mai

tanto amor, tanta fé, numi, io serbai!

 
[N. 14 - Terzetto]

 N 

 

Partirò, ma pensa, ingrato,    

che tradita io son da te.

S

RINALDO

Idol, mio, condanna il fato,

non l'amor, la mia fé.

UBALDO

(ad Armida)

Soffri in pace le tue pene.

(a Rinaldo)

Tu rammenta il tuo dover.

ARMIDA

Infedele!

RINALDO

Addio, mio bene.

ARMIDA

Infedele!

RINALDO

Mio bene, addio.

UBALDO E RINALDO

Ah se alfin partir conviene,

non si torni a sospirar.

ARMIDA

Ah, se alfin partir conviene,

non mi vegga a sospirar.

(Rinaldo e Ubaldo s'incamminano verso le tende)

 

Traditor... Ma fugge... Oh dèi!

Senti pria... non so... vorrei...

Si confonde il mio pensier.

RINALDO

(si libera da Ubaldo e s'avvicina ad Armida)

Cara, io t'amo, e torno anch'io.

UBALDO
(a Rinaldo)

Se sì debole tu sei,

va', ritorna a delirar.

ARMIDA

Dimmi almen...

RINALDO

(allontanandosi da Armida)

Mio bene, addio,

tu non puoi vedermi il cor.

ARMIDA, RINALDO E UBALDO

Se produci un tanto affanno,

ah sei pur tiranno, amor.

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Giardino nel palazzo d'Armida.

Idreno, Zelmira
 

Odi, e serba il segreto. Allor che al campo

[N. 8 - Aria]

Idreno
Zelmira ->

No, non mi pento. Alfine

Idreno
<- Clotarco

Cessi alfine ogni strage

[N. 9 - Aria]

Idreno
Clotarco ->

Va' pur, folle; non sai

Idreno
<- Ubaldo

Guerrier, t'avanza; ed a tua voglia esponi

[N. 10 - Aria]

Ubaldo
Idreno ->
Ubaldo
<- Rinaldo

Ben simulati io credo

Rinaldo
Ubaldo ->
Rinaldo
<- Armida

Ferma Rinaldo! / Armida

(Armida sviene sopra un sasso)

[N. 11a - Recitativo accompagnato]

Armida... Oh affanno! Armida... Ah

Rinaldo, Armida
<- Ubaldo

Ah Rinaldo, Rinaldo!

[N. 11b - Aria]

Armida
Ubaldo, Rinaldo ->

(Armida rinviene)

[N. 12a - Recitativo accompagnato]

Barbaro! E ardisci ancor

[N. 12b - Aria]

Armida ->

Accampamento degl'europei.

Ubaldo, Rinaldo
 

Eccoti alfin, Rinaldo

[N. 13 - Aria]

Rinaldo
Ubaldo ->

Ansioso già mi vedi

Rinaldo
<- Armida, guardie

Prence, t'arresta

Rinaldo, Armida, guardie
<- Ubaldo

Che veggo! Armida qui!

[N. 14 - Terzetto]

Armida, Rinaldo e Ubaldo
Partirò, ma pensa, ingrato
 
Scena prima Scena seconda
Sala nella reggia di Damasco per l'adunanze del consiglio; trono, e sedili per i satrapi. Scoscesa montagna, sulle cime della quale scopresi il castello d'Armida. Gabinetto d'Armida. Giardino nel palazzo d'Armida. Accampamento degl'europei. Orrido bosco, in mezzo a cui vedesi un foltissimo arbore di mirto. Campo de' franchi.
[Ouverture] [N. 1 - Aria] [N. 2 - Aria] [N. 3a - Recitativo accompagnato] [N. 3b - Aria] [N. 4 - Marcia] [N. 5 - Aria] [N. 6a - Recitativo accompagnato] [N. 6b - Aria] [N. 7a - Recitativo accompagnato] [N. 7b - Duetto] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11a - Recitativo accompagnato] [N. 11b - Aria] [N. 12a - Recitativo accompagnato] [N. 12b - Aria] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Terzetto] [N. 15a - Recitativo accompagnato] [N. 15b - Aria] [N. 16a - Recitativo accompagnato] [N. 16b - Aria] [N. 17a - Recitativo accompagnato] [N. 17b - Aria] [N. 18a - Recitativo accompagnato] [N. 18b - Marcia] [N. 19 - Finale]
Atto primo Atto terzo

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