Atto primo

 
[Ouverture]

 N 

 

Scena prima

Sala nella reggia di Damasco per l'adunanze del consiglio. Trono, e sedili per i Satrapi del regno.
Idreno sul trono con séguito di Satrapi e Guardie, Armida e Rinaldo.

 Q 

Idreno, satrapi, guardie, Armida, Rinaldo

 
Recitativo

IDRENO

Amici, il fiero Marte,  

che del Giordan finora turbò la pace

e rosseggiar fe' l'onde,

si propaga improvviso a queste sponde.

ARMIDA

Ah, che dici, o signor! Così sorpresi!

Assaliti così!

Dunque potea così presto avanzarsi

de' barbari nemici il furor cieco?

RINALDO

Che paventi, idol mio? Rinaldo è teco.

Già in mezzo all'armi col nome tuo sul labbro

coll'immagine tua scolpita in petto,

l'armate squadre a debellar m'affretto.

 
[N. 1 - Aria]

 N 

Vado a pugnar contento,  

idolo del mio cor,

fra cento spade e cento

avrò sul labbro ognor

la mia tiranna.

Dunque deponi ormai

la pena tua crudel;

pensa che il tuo fedel,

no, non t'inganna.

(parte)

Rinaldo ->

 
Recitativo

IDRENO

Armida, ebben, che pensi?  

Che ragioni fra te? Confusa e muta

perché sei divenuta?

ARMIDA

Io temo, oh dio!

Temo dell'idol mio

il periglio vicin.

IDRENO

Vedrai Rinaldo

volar in braccio alla diletta sposa,

e tuo sarà; sulla mia fé riposa.

 
[N. 2 - Aria]

 N 

Se dal suo braccio oppresso  

cadrà il nemico audace,

credimi, il regno istesso,

il regno io cederò.

 

Idreno, satrapi, guardie ->

[N. 3a - Recitativo accompagnato]

 N 

ARMIDA

Partì Rinaldo; ed ebbe core Armida,  

per dover, per sua gloria

consigliarlo ella stessa

al gran cimento?

Ahi barbaro, ahi barbaro dover!

Morir mi sento.

Misera! Or che farò?

Se fossi io mai cagion di sue sventure,

della perdita sua, del fato estremo...

Solo in pensarlo inorridisco e tremo!

Vadasi a trattener:

no, non si esponga ai perigli il mio bene;

e nel poter de' magici miei carmi

si speri più che nel poter dell'armi.

 
[N. 3b - Aria]

 N 

Se pietade avete, oh numi,  

del mio duol, delle mie pene,

voi rendetemi il mio bene,

voi serbate a me quel cor.

Io che tutti un dì sprezzai,

quale affanno or sento, oh dio!

La catena ho al piede anch'io

per trofeo del crudo amor.

(parte)

Armida ->

 
 

Scena seconda

Scoscesa montagna, sulle cime della quale scopresi il castello d'Armida.
Ubaldo con séguito di Soldati.

 Q 

<- Ubaldo, soldati

 
[N. 4 - Marcia]

 N 

 
Recitativo

UBALDO

Valorosi compagni, nuovi perigli  

a superar vi guido. Andiam...

Ma, qual d'intorno odo rumor

d'impetuosi venti? Di quale orror

veggio coprirsi il cielo?

Palpito, e in seno

mi scorre un freddo gelo...

Come? Pavento? Ohimè!

Con piè sicuro d'avanzarmi or qui provo.

Ma Ubaldo or più in Ubaldo

io non ritrovo.

 
[N. 5 - Aria]

 N 

Dove son? Che miro intorno?  

Son di Lete sulle sponde,

o son questi i rai del giorno?

Il pensier mi si confonde...

sento l'alma ad agitar.

 
[N. 6a - Recitativo accompagnato]

 N 

 

Qual turbamento ignoto  

or nel sen mi si desta?

Resisti, Ubaldo, opra d'incanto è questa.

Non si paventi.

Andiamo Rinaldo a liberar.

Invano Armida a noi farà contesa,

ché il ciel protegge la gloriosa impresa.

(va per salire il monte)

 
Recitativo

<- Clotarco

CLOTARCO

Signor, ingombro è il monte  

di mostri e di soldati;

e non so qual m'arresta

freddo gelo improvviso...

Ubaldo, ah troppo è il periglio per noi.

UBALDO

Paventi indarno. Sol di magica forza

opre occulte sono queste,

né temerle dobbiamo.

I passi miei voi seguite, compagni.

E tu, Clotarco, vanne intrepido, ardito,

a tentar l'altra via ch'io là ti addito.

Nuovo coraggio in petto

sento di già ispirarmi,

si salga il monte, amici, all'armi, all'armi!

 
(Ubaldo ascende il monte combattendo, Clotarco con alcuni soldati va a tentar la salita da un'altra parte. - Zelmira scende da un'altra parte del monte)

Ubaldo, soldati ->

<- Zelmira

 

ZELMIRA

Ah, si scenda per poco  

da quest'orrido suol di Marte albergo

a respirar in pace

aure liete e tranquille.

Armida e Idreno mi imposer

che coi vezzi e le lusinghe

guidi, se posso, i Franchi duci a morte.

Ah qual orror! Ah qual orror ne sento!

Qual barbaro pensier! Qual empio stile!

CLOTARCO

(Qual mai per me vaga sembianza è questa!)

ZELMIRA

Pieno d'insidie è il monte...

Io, se t'aggrada, io ti precederò.

CLOTARCO

Ti seguirò, ben mio.

 
[N. 6b - Aria]

 N 

ZELMIRA

Se tu seguir mi vuoi,  

non dubitar d'inganni,

fidati, e lascia poi

ogn'altra cura a me.

Sgombra per or dal seno

il vano tuo sospetto,

sicché tu vegga almeno

quel ch'io farò per te.

(parte ascendendo il monte con Clotarco)

Zelmira, Clotarco ->

 
 

Scena terza

Gabinetto d'Armida.
Rinaldo e Armida.

 Q 

Rinaldo, Armida

 
Recitativo

RINALDO

Della mia fede  

qual mai prova maggior dar io potrei?

ARMIDA

Una ne chiedo:

occulto devi ai Franchi restar,

e ai sguardi loro involarti per sempre,

s'egli è vero che m'ami.

RINALDO

Altro che questo, idolo mio, non brami?

Chiedi di più; se di più cerchi ancora,

tutto farò per te.

ARMIDA

Basta per ora.

Deggio per pochi istanti,

caro, da te involarmi...

Ah, ti sovvenga,

che l'amor mio, la vita mia tu sei,

e che senza Rinaldo io non vivrei.

(parte)

Armida ->

 

<- Ubaldo

UBALDO

(entrando)  

Prence, alfin ti ritrovo. Io non credei

che perduto così...

RINALDO

Che vuoi? Chi sei?

(Ubaldo! Oh mio rossor!)

UBALDO

(scoprendogli lo scudo)

Oh come, amico, trasformato io ti veggo!

Apri, deh, apri i lumi e ravvisa te stesso.

Or vedi quanto mal convengono

a te quei fregi indegni.

Su, su, destati ormai.

Lo scudo e il brando

per gloria tua riprendi;

e un giusto oprar il tuo fallire emendi.

RINALDO

Amico... Errai... Lo veggo...

Ma fu dolce l'error:

un dolce incanto...

(Ah per rossor non so frenare il pianto.)

(parte Ubaldo)

Ubaldo ->

 
[N. 7a - Recitativo accompagnato]

 N 

RINALDO

Oh amico! Oh mio rossor!  

Oh Armida! Oh stelle!

Le cagion del mio error

son troppo belle!

(resta pensieroso)

 

<- Armida

ARMIDA

(Che fa? Che pensa mai?  

S'agita, smania, e freme!)

RINALDO

(Ho risoluto.)

(per partire)

ARMIDA

(fermandolo)

Rinaldo! Dove vai?

RINALDO

Lasciami... lasciami, oh dio!

ARMIDA

Ingrato! Oh ciel! Che tenti?

RINALDO

(Ah non sedurmi, forsennato mio cor!)

ARMIDA

Perfido, ancora unisci al tradimento

un vil disprezzo? Tu non m'ascolti,

e sfuggi d'incontrar

gl'occhi tuoi negl'occhi miei?

RINALDO

Armida... Oh stelle!

ARMIDA

(scostandosi)

Un traditor tu sei.

RINALDO

In questo ciglio ah, leggi,

ah, leggi, se io sono un infedel. Vedrai...

ARMIDA

Già vedo, che uno spergiuro amai

ch'un solo istante

basta a cangiarti il cor;

che menzognero

è quel labbro che parla...

RINALDO

Ah, non è vero.

 
[N. 7b - Duetto]

 N 

 

Cara, sarò fedele,    

lo giuro a que' bei rai,

idolo mio, vedrai,

se il cor t'adorerà.

S

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ARMIDA

Ah, se così crudele

m'inganna l'idol mio,

di chi fidarsi, oh dio,

questo mio cor dovrà?

RINALDO

Senti... mio ben... che pena!...

ARMIDA

Parti, crudel... che affanno!

ARMIDA E RINALDO

No, no, che quel cor tiranno,

no, così amar non sa.

ARMIDA

Che barbaro tormento

a un'alma fida amante,

sentirsi ad ogni istante

temer l'infedeltà!

Insieme

RINALDO

Che barbaro tormento

a un'alma fida amante,

sentirsi ad ogni istante

tacciar d'infedeltà!

 

RINALDO

Se la pace a me non rendi

non resisto al mio dolor.

(per partire)

ARMIDA

Ferma... Oh dio! Tu non comprendi

che il mio sdegno è tutto amor.

RINALDO

Sei placata?

ARMIDA

Son qual vuoi.

ARMIDA E RINALDO

Da quei cari labbri tuoi

vien la pace a questo cor.

Nel sen del mio bene

serbate, voi stelle,

di fiamme sì belle

eterno l'ardor.

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[Ouverture]

Sala nella reggia di Damasco per l'adunanze del consiglio; trono, e sedili per i satrapi.

Idreno, satrapi, guardie, Armida, Rinaldo
 

Amici, il fiero Marte

[N. 1 - Aria]

Idreno, satrapi, guardie, Armida
Rinaldo ->

Armida, ebben, che pensi?

[N. 2 - Aria]

Armida
Idreno, satrapi, guardie ->

[N. 3a - Recitativo accompagnato]

Partì Rinaldo; ed ebbe core Armida

[N. 3b - Aria]

Armida ->

Scoscesa montagna, sulle cime della quale scopresi il castello d'Armida.

<- Ubaldo, soldati

[N. 4 - Marcia]

Valorosi compagni, nuovi perigli

[N. 5 - Aria]

[N. 6a - Recitativo accompagnato]

Qual turbamento ignoto

Ubaldo, soldati
<- Clotarco

Signor, ingombro è il monte

Clotarco
Ubaldo, soldati ->
Clotarco
<- Zelmira

Ah, si scenda per poco

[N. 6b - Aria]

Zelmira, Clotarco ->

Gabinetto d'Armida.

Rinaldo, Armida
 

Della mia fede

Rinaldo
Armida ->
Rinaldo
<- Ubaldo

Prence, alfin ti ritrovo. Io non credei

Rinaldo
Ubaldo ->

[N. 7a - Recitativo accompagnato]

Oh amico! Oh mio rossor!

Rinaldo
<- Armida

Che fa? Che pensa mai?

[N. 7b - Duetto]

Rinaldo e Armida
Cara, sarò fedele
 
Scena prima Scena seconda Scena terza
Sala nella reggia di Damasco per l'adunanze del consiglio; trono, e sedili per i satrapi. Scoscesa montagna, sulle cime della quale scopresi il castello d'Armida. Gabinetto d'Armida. Giardino nel palazzo d'Armida. Accampamento degl'europei. Orrido bosco, in mezzo a cui vedesi un foltissimo arbore di mirto. Campo de' franchi.
[Ouverture] [N. 1 - Aria] [N. 2 - Aria] [N. 3a - Recitativo accompagnato] [N. 3b - Aria] [N. 4 - Marcia] [N. 5 - Aria] [N. 6a - Recitativo accompagnato] [N. 6b - Aria] [N. 7a - Recitativo accompagnato] [N. 7b - Duetto] [N. 8 - Aria] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Aria] [N. 11a - Recitativo accompagnato] [N. 11b - Aria] [N. 12a - Recitativo accompagnato] [N. 12b - Aria] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Terzetto] [N. 15a - Recitativo accompagnato] [N. 15b - Aria] [N. 16a - Recitativo accompagnato] [N. 16b - Aria] [N. 17a - Recitativo accompagnato] [N. 17b - Aria] [N. 18a - Recitativo accompagnato] [N. 18b - Marcia] [N. 19 - Finale]
Atto secondo Atto terzo

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