Gran sala nella reggia di Damasco ornata di trofei militari, destinata per le adunanze del real consiglio, illuminata in tempo di notte; trono da un lato con gradinata ricoperta di ricchi tappeti, cuscini all'intorno.
Ah taci, o principessa: i tuoi sospetti
Molto promette il tuo guerrier
Luogo nelle vicinanze di Damasco, in cui sorge un alto monte ricoperto di ghiaccio e di neve, con dirupi sul davanti; lungo la sua difficile e disastrosa salita vi sono sparse diverse, e robuste piante tutte biancheggianti di neve; il tempo è nell'aurora.
(ripiglia l'orrida armonia, i mostri poi fuggono)
(zuffa fra Ubaldo con i suoi soldati, e i custodi, in particolare col duce)
(spunta luminoso il sole; dopo pochi momenti la detta orrida armonia forma l'allegro ritornello della cavata di Zelmira)
È donna, o dèa quella, ch'io miro?
Il seguirlo è dover... Ma lasciar sole
Atrio a mosaico corrispondente al giardino di Armida: in prospetto la gran porta del medesimo costrutta d'argento, effigiata a bassi rilievi con cardini, e cornici dorate; da una parte fonte composto di gruppi di fiumane, che dalle loro urne scaturiscono limpide acque.
Che intesi mai! Ma dopo i tanti pegni
Quella donna gentil, ch'or da te parte
Non paventa, idol mio. Vuoi, ch'io non vegga
Ecco il guerrier, di cui vo in traccia
(Armida in disparte)
Che risolvo, infelice! E qual consiglio