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L'Aretusa

Favola in musica.

Prologo

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Prologo

 

Scena unica

Diana.

Diana

 

Sacrati eroi, che l'onorata chioma    

d'ostro, e più di virtù l'alma cingete,

e con opere eccels'ognor rendete

più chiaro il Tebro e più superba Roma.

Donne reali, onde l'idea sovente

di celeste beltà natura ha tolto,

che Vener ne begl'occhi e nel bel volto

sembrate, e me nella pudica mente,

io, gran figlia di Giove e di Latona,

io, che spiro onestà nel vostro petto,

so che mirar vi fia nobil diletto

come s'ha contro Amor guerra e corona.

La vergin Aretusa oggi vedrassi

divenir per pietà liquido nume,

fuggendo per l'innamorato fiume

sotterr'ancor con disusati passi.

Il ciel, mortali, è di virtù mercede

ed è rara virtù vincer'Amore,

e chi vincer lo vuol, per tempo il core

al ciel rivolga ed alla fuga il piede.

S

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Fine (Prologo)

Generazione pagina: 14/01/2016 - Tipo pagina: opera•a_01 (3.00.40)

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