Cesare non turbarti. A te non osa
somigliarsi Adrian. Quando al tuo sguardo
le sue vicende espone,
fa spettacol di sé, non paragone.
Troppo minor del vero
l'immagine sarebbe; e troppo chiare
signor fra voi le differenze sono.
A lui diè luce il trono;
la riceve da te. Fu grande e giusto
ei talvolta, e tu sempre. I propri affetti
ei debellò; tu gli previeni. Ei scelse
tardi le vie d'onor; tu le scegliesti
de' giorni tuoi fin su la prima aurora.
Lui la terra ammirò; te il mondo adora.
Non giunge degli affetti
la turba contumace
a violar la pace
del tuo tranquillo cor.
Così del re de' numi
fremon, ma sotto al trono,
e il turbine ed il tuono
e le tempeste e i fiumi
nelle lor fonti ancor.