Licenza

Cesare non turbarti. A te non osa

somigliarsi Adrian. Quando al tuo sguardo

le sue vicende espone,

fa spettacol di sé, non paragone.

Troppo minor del vero

l'immagine sarebbe; e troppo chiare

signor fra voi le differenze sono.

A lui diè luce il trono;

la riceve da te. Fu grande e giusto

ei talvolta, e tu sempre. I propri affetti

ei debellò; tu gli previeni. Ei scelse

tardi le vie d'onor; tu le scegliesti

de' giorni tuoi fin su la prima aurora.

Lui la terra ammirò; te il mondo adora.

Non giunge degli affetti

la turba contumace

a violar la pace

del tuo tranquillo cor.

Così del re de' numi

fremon, ma sotto al trono,

e il turbine ed il tuono

e le tempeste e i fiumi

nelle lor fonti ancor.

Argomento Licenza
Atto primo Atto secondo Atto terzo

• • •

Testo PDF Ridotto