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Scena prima |
Tempo solo. |
Tempo
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Il tempo, il tempo fugge,
la vita si distrugge;
e già mi par sentire
l'ultima tromba, e dire:
uscite da la fossa
ceneri sparse ed ossa;
sorgete anime ancora,
prendete i corpi or ora;
venite a dir il vero,
se fu miglior pensiero
servire al mondo vano,
o al re del ciel soprano?
Sì che ciascun intenda,
apra gli occhi e comprenda,
che questa vita è un vento,
che vola in un momento;
oggi vien fore,
doman si more;
oggi n'appare,
oman dispare;
faccia dunque ognun prova,
mentre il tempo le giova,
lasciar quant'è nel mondo,
quantunque in sé giocondo;
ed opri con la mano, opri col core,
perché del ben oprar frutto è l'onore.
| Tempo ->
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Scena seconda |
Coro. |
<- coro
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Questa vita mortale,
per fuggir, presto ha l'ale:
e con lei tal fretta passa,
ch'a dietro i venti, e le saette lassa.
Veloce il giorno, e ratto
corre a la notte: e a un tratto
dispar la state, e 'l verno,
tal che da un punto sol vassi a l'eterno.
Il tempo che non dura,
ci logra e ci misura:
ahi come in un momento
dà il ciel la vita, e se la porta il vento!
Ma la vita ch'è breve,
il saggio odiar non deve;
per ciò che il tempo corto
fa giunger tosto al desiato porto.
| coro ->
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Scena terza |
Intelletto solo. |
<- Intelletto
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Ogni cor ama il bene,
nessun vuol stare in pene:
quindi mille desiri,
quindi mille sospiri,
e riso insieme, e lutto
si sentono per tutto.
Ed io che 'l ben tant'amo,
dal cor profondo chiamo,
ahi chi potrar saziare
quelle mie voglie avare?
La ricchezza? No, no
che me saziar non po':
l'onor? Ma che mi dà,
se più bramar mi fa?
Piacer? Ma che mi giova,
se mi dà sete nova?
Una cosa io vorrei,
che sola può saziar gli affetti miei:
vorrei nel cor impresso
quel ben ch'ogn'altro ben chiude in sé stesso:
vorrei se tanto desiar mi lice,
essere in ciel con dio sempre felice.
| Intelletto ->
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Scena quarta |
Corpo, ed Anima. |
<- Corpo, Anima
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CORPO |
Anima mia che pensi?
Perché dogliosa stai,
sempre traendo guai?
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ANIMA |
Vorrei riposo e pace;
vorrei diletto e gioia,
e trovo affanno e noia.
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CORPO |
Ecco i miei sensi prendi.
Qui ti riposa, e godi
in mille vari modi.
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ANIMA |
Non vo' più ber quest'acque,
ché la mia sete ardente
s'infiamma maggiormente.
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CORPO |
Prendi gli onor del mondo,
qui gioir quanto vuoi,
qui saziar ti puoi.
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ANIMA |
No, no, ch'io so per prova,
con quanto assenzio, e fele
copre il suo falso mele.
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CORPO |
Alma d'ogn'altra cosa
tu sei più bella e vaga:
in te dunque t'appaga.
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ANIMA |
Già non mi feci io stessa:
e come in me potrei
quetar gli affetti miei?
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CORPO |
Lasso, che di noi fia!
Se ritrosa sei tanto,
starenci sempre in pianto?
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ANIMA |
Questo no, se m'ascolti,
e se meco rimiri
a più alti desiri.
Terra, perché mi tiri
pur alla terra? Or segui il voler mio,
ed amendue riposeremci in dio.
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CORPO
Ahi! Chi mi dà consiglio?
A qual di due m'appiglio?
L'anima mi conforta.
Il senso mi trasporta.
La carne mia mi tenta,
l'eterno mi spaventa:
misero che far deggio?
Attaccarommi al peggio?
No, no che non è giusto
per un fallace gusto,
per breve piacer mio,
perder 'l ciel, la vita eterna, e dio.
Sicché ormai alma mia,
con teco in compagnia
cercarò con amore
il ciel, la vita eterna, e 'l mio signore.
| Anima, Corpo ->
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Scena quinta |
Coro. |
<- coro
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Il ciel clemente ogn'or grazia e favore
qua giù versa, e comparte:
apre la man divina il gran signore,
e le sue grazie imparte:
alme, ch'in terra ricevete il dono,
benedite il signor, perch'egli è buono.
Benigno ha il volto, il fronte ogn'or sereno,
risguarda, ode e risponde:
ha pietosa la man, paterno il seno,
e i falli altrui nasconde,
castiga lento, e presto dà il perdono:
benedite il signor, perch'egli è buono.
Fate festa al signore organi e corde,
timpano, cetre e trombe,
il salmo, e l'inno in armonia concorde,
alto col suon rimbombe:
canti ogni lingua e dica insiem col suono
benedite il signor, perch'egli è buono.
| S
(♦)
(♦)
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