Atto terzo

 

Scena prima

Loggia in un giardino e boschetto vicino alla casa d'Elvira: questa casa ha la porta e le finestre con vetri assai trasparenti.
Da lontano si vedono sempre alcune fortificazioni, ecc.
Il giorno comincia ad oscurarsi. - Si leva un uragano, e mentre più imperversa, sentonsi dentro le scene e da lontano alcune grida d'allarme ed un colpo di archibugio. - Poco dopo Arturo comparisce avvolto in un grande mantello. A poco a poco esce la luna. La casa internamente vedesi da varie lampade illuminate.
Arturo, e poi Elvira.

 Q 

(nessuno)

<- Arturo

 
[Scena d'Arturo]

 N 

 

ARTURO

Son salvo, alfin son salvo. I miei nemici  

falliro il colpo, e mi smarrir di traccia.

Oh patria... oh amore, onnipossenti nomi!

Quant'io vi sento e adoro! Ad ogni passo

mi balza il cor nel seno e benedico

ogni tronco, ogni fronda ed ogni sasso.

Oh com'è dolce a un esule infelice

dopo il misero errar di riva in riva,

toccar alfin la terra sua nativa:

vedere ed abbracciar colei che in core

gli fu scolpita per la man d'amore!

 
(vedesi trasparire fra i vetri del palazzo Elvira vestita di bianco. Essa non vista da Arturo, trapassa sola e cantando. La sua voce va perdendosi a mano a mano che essa internasi ne' suoi appartamenti)

<- Elvira

ELVIRA

A una fonte afflitto e solo  

s'assideva un trovador:

e a sfogar l'immenso duolo,

sciolse un cantico d'amor.

Sfondo schermo () ()

Elvira ->

 

ARTURO

La mia canzon d'amore? Ah Elvira, ah Elvira,  

ove t'aggiri tu? Nessun risponde!

A te cos'io cantava

di queste selve tra le dense fronde,

e tu allor facevi eco al cantar mio!

Deh! Se ascoltasti l'amoroso canto...

odi un esule afflitto, odi il mio pianto.

 

A una fonte afflitto e solo    

s'assideva un trovador,

toccò l'arpa, e suonò duolo:

sciolse un canto e fu dolor!

Corre a valle, corre a monte

l'esiliato pellegrin;

ma il dolor gli è sempre a fronte,

gli è compagno nel cammin.

Brama il sole, allorché è sera:

brama sera, allorché è sol:

gli par verno primavera,

ogni riso gli par duol.

S

 
(sentesi un sordo battere di tamburo entro le scene)
 

 

Qual suon?... Gente s'appressa.  

CORO
Iº (sommessamente entro le scene)

Agli spaldi...

IIº

Alle torri sarà.

TUTTI

Si cercherà... ~ Non sfuggirà.

 

ARTURO

Ove m'ascondo? Ah l'orde di Cromvello  

sono ancor di me in traccia...

 
Arturo si ritira e vedesi un drappello d'Armigeri traversare il fondo della scena: appena che sono passati, Arturo esce e guarda lor dietro.

<- armigeri

armigeri ->

 

ARTURO

Ad altro lato  

vanno i furenti; perché mai non oso

porre il piè dentro le adorate soglie?...

Dire a Elvira il mio duol, la fede mia?...

Ah! No... perder potrei

me stesso e lei. ~ Tentiam di nuovo il canto!

A me forse verrà, se al cor le suona,

quasi a richiamo de' bei dì felici

quando uniti dicemmo: io t'amo, io t'amo!

 

Cerca il sonno a notte scura  

l'esiliato pellegrin.

Sogna e il desta la sciagura

della patria... e il suo destin!

Sempre eguali ha i luoghi e l'ore

l'infelice trovador.

L'esiliato allorché muore,

ha sol posa al suo dolor.

 

Scena seconda

Elvira, ed Arturo in disparte.

<- Elvira

 
Si vede dietro le vetriate Elvira che ritorna. Poi essa accostasi alla porta; e sentendosi questo piccolo rumore dalla parte del palazzo, Arturo si ritira. - S'apre il palazzo.
Elvira esce con un andare smarrito, poi si ferma quasi in atto di stare in ascolto.
 

ELVIRA

Finì... Me lassa!... Oh come dolce all'alma  

mi scendea quella voce... Oh dio, finì!

Mi parve... Ahi rimembranze, ahi vani sogni!

Ah mio Arturo; ove sei?

ARTURO

(inginocchiandosi)

A' piedi tuoi!

Elvira, ah mi perdona!

ELVIRA

(gettandosi nelle sue braccia)

Arturo?... È desso!

 

ELVIRA

Sei pur tu... Or non m'inganni!...  

ARTURO

Ingannarti?... Ah no, giammai.

ELVIRA

Io vacillo... temo affanni.

ARTURO

Non temer... spariro i guai,

ove a noi sorride amor!

Nel mirarti un solo istante,

io sospiro e mi consolo

d'ogni pianto, d'ogni duolo

che provai lontan da te.

ELVIRA

(Ch'ei provò lontan da me!)

(dice il primo verso da sé stessa e precisamente coll'accento di persona che ha la mente confusa per meste circostanze)

Quanto tempo!... Lo rammenti?

ARTURO

Fur tre mesi!...

ELVIRA

(con entusiasmo delirante di passione)

Ah no... tre secoli

di sospiri e di tormenti...

fur tre secoli d'orror!

Ti chiamava ad ogni istante:

riedi, o Arturo... e mi consola,

e rompeva ogni parola

coi singulti del dolor!

ARTURO

Deh perdona!... Ella era misera

prigioniera... abbandonata;

in periglio...

ELVIRA

(con rapidità appassionatissima)

E l'hai tu amata?

ARTURO

Io?... Colei?...

ELVIRA

Non è tua sposa?

ARTURO

Chi dir l'osa?

ELVIRA

Io il chiedo, o Arturo!

ARTURO

Mi credevi sì spergiuro?

Da quel dì ch'io ti mirai

avvampai d'un solo ardore,

per te fido insin che muore

il mio core avvamperà.

La mia vita io ti sacrai

nella gioia e nel dolore...

e la morte per amore

cara e santa a me sarà.

ELVIRA

(Oh parole d'amor... lieta son io!

Ei non l'amava adunque? Oh Arturo mio!)

Da quel dì che a te giurai,

solo appresi aver il core;

e a te fido infin che muore

questo cor palpiterà.

La mia vita io ti sacrai

nella gioia e nel dolore...

e la morte per amore

cara e santa a me sarà.

(si danno scambievolmente la destra, e si volgono al cielo)

ELVIRA E ARTURO

Questo giuro sì puro e di fede

che a te alziam, o motor d'ogni affetto,

tu fiorisci d'eterno diletto:

tu consola sventura ed amor.

ARTURO

Tua crudel dubbiezza amara

deponesti, e paga or sei?...

ELVIRA

Di'... se a te non era cara

a che mai seguir colei?

ARTURO

Or t'infingi, o ignori ch'ella

presso a morte...

ELVIRA

Chi? Favella!

ARTURO

La regina.

ELVIRA

La regina?

ARTURO

Un indugio... e la meschina

su d'un palco a morte orribile...

ELVIRA

E fia ver? Qual lume rapido

or balena al mio pensier!

Dunque m'ami?...

ARTURO

E puoi temer?

ELVIRA

Dunque vuoi?...

ARTURO

Star teco ognor

tra gli amplessi dell'amor.

Vieni fra le mie braccia  

amor, delizia e vita,

non mi sarai rapita

or che ti stringo al cor.

Ansante, ognor tremante

ti chiamo... e ognor ti bramo...

vien; mi ripeti: io t'amo,

t'amo d'immenso amor.

Brano musicale ()

 

ELVIRA

Caro, non ho parola

ch'esprima il mio contento:

l'alma elevar mi sento

in estasi d'amor.

Ansante... ognor tremante

ti chiamo e te sol bramo

e mille volte: io t'amo

a te ripete il cor.

(Elvira si pone sul core la mano d'Arturo)
 
[Finale III]

 N 

 
(odesi ancora il suono del tamburo)

ARTURO

Ancor di nuovo questo suon molesto!  

Li miei nemici!

ELVIRA

(si vede che a questo suono la sua testa comincia a vacillare)

Sì, quel suon funesto!

Io conosco quel suon... ma tu non sai

che più no 'l temo ormai! ~ Nella mia stanza

squarciai il vel, di che s'ornò sua testa...

Calpestai sue pompe... ed all'aurora...

con me tu ancora... verrai a festa e a danza.

ARTURO

Oh dio che dici?

(Arturo si ritira un passo e la guarda con stupore e spavento fissamente nel volto)

ELVIRA

Così come guardi,

mi guardan essi, e intender mai non sanno

il parlar... il mio riso... il duol, l'affanno!

(Elvira si tocca la testa e il cuore)

ARTURO

Oh ti scuoti... tu vaneggi?

(sentesi da parti opposte dentro il boschetto le voci di vari drappelli d'armigeri, che incontrandosi si scambiano il motto di fazione)

CORO

Alto là!  

IIº

Fedel drappello.

E chi viva?

IIº

Anglia, Cromvello!

Viva!

IIº

Viva!

TUTTI

Vincerà!

ARTURO

Vien, ci è forza ormai partir!

ELVIRA

Ah tu vuoi fuggirmi ancor?...

No colei più non t'avrà!

(Arturo prende per mano Elvira che lo guarda e infuria delirando. Essa gettasi ai piedi di Arturo e gli abbraccia le ginocchia. Egli vorrebbesi pure sciogliere da lei, ma questa infelice delirando si volge a gridar soccorso)

ARTURO

Vien...

ELVIRA

T'arresti il mio dolor!

ARTURO

Taci.

ELVIRA

Aiuto... per pietà!...

ARTURO

Ah!

 

Scena terza

Riccardo, Giorgio, Bruno, Armigeri, con facelle, Castellani, e Castellane.

<- Riccardo, Giorgio, Bruno, armigeri, castellani, castellane

 

GIORGIO

È qui Arturo?  

RICCARDO

Arturo?

TUTTI

Arturo?

(Arturo che s'avvede della demenza di Elvira resta impietrito di dolore guardandola immoto, né curandosi di tutto ciò che accade intorno a lui. Elvira è invece instupidita per tutto che vede. Riccardo a cui fanno eco li puritani s'avanza ad intimare la sentenza del parlamento. Alle parole «Morte» vedesi che Elvira cangia aspetto, ed ogni suo motto ed atto palesa che questo avvenimento tremendo produsse una commozione nel cervello, ed un totale cambiamento intellettuale)

RICCARDO

Cavalier, ti colse il nume

punitor de' tradimenti.

CORO DI ARMIGERI

Pera ucciso fra tormenti

chi tradiva patria e onor!

GIORGIO E DONNE

Oh infelice! Un destin rio

a tal spiaggia or ti guidò!

RICCARDO E ARMIGERI

Talbo Artur, la patria e dio

te alla morte condannò!

ELVIRA

Morte!

UOMINI

A morte!

DONNE

Ahi qual terror!

PURITANI

Dio raggiunge i traditor!

ELVIRA

Che ascoltai?...

DONNE

(le donne guardando Elvira e circondandola osservano tutti li mutamenti che si mostrano sulla fisionomia di Elvira)

(Si tramutò!...

si fe' smorta... ed avvampò!)

GIORGIO E RICCARDO

Se avrà il senno?... Avrà più lacrime

nel mirar chi per lei muor!

 
(vedesi che Elvira in sua mente ragiona; ma essa è come persona che svegliasi da lungo sonno, Arturo, dopo averla contemplata, e sentendo le espressioni amorose, le dice le sue parole con affetto immenso e prendendole la mano)

ELVIRA

Qual mai funerea    

voce funesta

mi scuote e desta

dal mio martir!

Io fui sì barbara...

lo trassi a morte!...

M'avrà consorte

nel suo morir!

S

ARTURO

Credeasi misera  

da me tradita?

Traea sua vita

in tal martir!

Or sfido i fulmini

disprezzo il fato...

se a lei d'allato

potrò morir!

Brano musicale ()

RICCARDO

Quel suon funereo  

ch'apre una tomba

cupo rimbomba,

m'infonde orror.

Lor sorte orribile

spense già l'ira,

mi affanna e inspira

pietà e dolor!

GIORGIO

Quel suon funereo

feral rimbomba

nel sen mi piomba

m'agghiaccia il cor!

Sol posso, ahi misero,

tremar e fremere:

non ha più lacrime

il mio dolor!

CORO DI PURITANI

Quel suon funereo

ch'apre una tomba

cupo rimbomba,

infonde orror.

È dio terribile

in sua vendetta

gli empi ei saetta

sterminator!...

CORO DI DONNE

Quel suon funereo

feral rimbomba,

al cor ci piomba,

gelar ci fa!

Pur fra le lagrime

speme ci affida,

che dio ci arrida

di sua pietà!

(li puritani, mostrandosi impazienti d'indugiare l'esecuzione della sentenza, sono trattenuti dalle donne e da Giorgio. Arturo è sempre intorno ad Elvira)

BRUNO E PURITANI

Dio comanda a' figli suoi  

che giustizia alfin si renda...

GIORGIO, RICCARDO E DONNE

Sol ferocia or parla in voi?

La pietade... Iddio v'apprenda!

ARTURO

Deh ritorna a' sensi tuoi!...

ELVIRA

Qual mi cade orribil benda?...

ARTURO

Oh mia Elvira!...

ELVIRA

E vivi ancor?

ARTURO

Teco io sono...

ELVIRA

Ah il tuo perdono!...

Per me a morte, o Arturo mio...

ARTURO

Di tua sorte il reo son io...

ELVIRA E ARTURO

Un amplesso!

BRUNO E UOMINI

Avvampo e fremo!

Insieme

GIORGIO, RICCARDO E DONNE

Io gelo e tremo!

 

ELVIRA E ARTURO

Un addio!

BRUNO E UOMINI

Fia l'estremo!

Insieme

GIORGIO, RICCARDO E DONNE

Oh dio! L'estremo!

 

PURITANI

Cada alfin ~ l'ultrice spada

sovra il capo al traditor!

ARTURO

Arrestate... Vi scostate!

Paventate il mio furor.

Ella è tremante,

ella è spirante,

anime perfide

sorde a pietà!

Un solo istante

l'ira affrenate,

poi vi saziate,

di crudeltà!

PURITANI

Ah vendetta sui ribaldi!

IIº

Ah vendetta!

 
All'improvviso tutti si fermano, perché odesi un suono di corno da caccia; vari Armigeri puritani escono ad esplorare, e tornano guidando un Messaggero. Questi reca una lettera a Giorgio che in compagnia di Riccardo la scorre: entrambi si volgono ai circostanti con faccia ridente.
 

TUTTI

Suon d'araldi!...

È un messaggio?

DONNE

Un divin raggio!

UOMINI

Esploriam...

TUTTI

Che mai sarà?

 

armigeri ->

<- armigeri, messaggero

GIORGIO

Esultate, ah sì esultate;  

già i Stuardi or vinti sono

i captivi han già perdono

l'Anglia terra ha libertà!

RICCARDO E PURITANI

A Cromvello ~ onore e gloria!...

la vittoria ~ il guiderà!

ELVIRA

Dall'angoscia al gaudio estremo

par quest'alma al ciel rapita:

ben so dir che sia la vita

or che tua l'amor mi fa.

Insieme

ARTURO

Dall'angoscia al gaudio estremo

par quest'alma al ciel rapita:

ben so dir che sia la vita

or che tuo l'amor mi fa.

 

CORO

Siate liete alme amorose  

qual d'amor foste dolenti:

lunghi dì per voi ridenti

quest'istante segnerà.

 

ELVIRA E ARTURO

Ah! Sento, o mio bell'angelo,

che poca è intera l'anima,

per esultar nel giubilo

che amor ci donerà.

Benedirò le lacrime

l'ansia, i sospir, i gemiti,

vaneggerò nel palpito

d'un'ebbra voluttà.

 

CORO GENERALE

Amor pietoso e tenero

coronerà di giubilo

l'ansia, i sospir, i palpiti

di tanta fedeltà.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Loggia in un giardino e boschetto vicino alla casa d'Elvira: questa casa ha la porta e le finestre con vetri assai trasparenti; da lontano si vedono sempre alcune fortificazioni.

(il giorno comincia ad oscurarsi; si leva un uragano, e mentre più imperversa, sentonsi dentro le scene e da lontano alcune grida d'allarme ed un colpo di archibugio; a poco a poco esce la luna)

 
<- Arturo

[Scena d'Arturo]

Son salvo, alfin son salvo

Arturo
<- Elvira
Arturo
Elvira ->

La mia canzon d'amore?

(sentesi un sordo battere di tamburo entro le scene)

Arturo e Coro entro le scene
Qual suon?... Gente s'appressa

Ove m'ascondo?

Arturo
<- armigeri

(Arturo si ritira)

Arturo
armigeri ->

(Arturo esce)

Ad altro lato vanno i furenti

Arturo
<- Elvira

(Arturo si ritira; s'apre il palazzo)

Finì... Me lassa! Oh come dolce all'alma

(Arturo si rivela)

[Finale III]

(odesi il suono del tamburo)

Ancor di nuovo questo suon molesto!

Coro dentro il boschetto, Arturo e Elvira
Alto là! / Fedel drappello
Arturo, Elvira
<- Riccardo, Giorgio, Bruno, armigeri, castellani, castellane

(odesi un suono di corno da caccia)

 
Arturo, Elvira, Riccardo, Giorgio, Bruno, castellani, castellane
armigeri ->
Arturo, Elvira, Riccardo, Giorgio, Bruno, castellani, castellane
<- armigeri, messaggero
Giorgio, Riccardo, Elvira, Arturo, Tutti
Esultate, ah sì esultate
Coro, Elvira e Arturo
Siate liete alme amorose
 
Scena prima Scena seconda Scena terza
Spazioso terrapieno nella fortezza; si veggono cinte, torri ed altre fortificazioni con ponti levatoi;... Stanze di Elvira; dalle finestre gotiche si vedono le fortificazioni. Sala d'arme con logge vaste, ove l'architettura gotica mostra la intera sua pompa;... Gran sala con porte laterali: vedesi per una di esse il campo inglese e qualche fortificazione. Loggia in un giardino e boschetto vicino alla casa d'Elvira: questa casa ha la porta e le finestre con vetri...
[Introduzione] [Cavatina di Riccardo] [Duetto Giorgio ed Elvira] [Coro e Cavatina] [Recitativo dopo la Cavatina d'Arturo] [Finale I] [Terzetto nel finale] [Seguito del finale] [Coro ed Aria di sir Giorgio] [Recitativo dopo l'introduzione] [Scena d'Elvira] [Duetto. Finale II] [Scena d'Arturo] [Finale III]
Atto primo Atto secondo

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