Atto terzo

 

Scena prima

La gran sala del castello. A destra un vasto peristilio a colonne. Questo peristilio è annesso ad una sala di minori proporzioni; nel fondo della sala un verone.
Otello, Jago, l'Araldo.

 Q 

Otello, Jago

<- Araldo

 
(dal peristilio, a Otello che sarà con Jago nella sala)

ARALDO

La vedetta del porto ha segnalato  

la veneta galea che a Cipro adduce

gli ambasciatori.

OTELLO

(all'Araldo, facendogli cenno di allontanarsi)

Bene sta.

(a Jago)

Continua.

Araldo ->

JAGO

Qui trarrò Cassio e con astute inchieste

lo adescherò a ciarlar.

(indicando il vano del verone)

Voi là nascosto

scrutate i modi suoi, le sue parole,

i lazzi, i gesti. Pazïente siate

o la prova vi sfugge. Ecco Desdemona.

Finger conviene... io vado.

(s'allontana come per escire, poi s'arresta e si riavvinca ad Otello)

Il fazzoletto...

OTELLO

Va'! volentieri obliato l'avrei.

 
(Jago esce)

Jago ->

 

Scena seconda

Otello, Desdemona.

<- Desdemona

 
(dalla porta di sinistra)

DESDEMONA

Dio ti giocondi, o sposo dell'alma mia sovrano.    

(ancora presso alla soglia)

S

Brano musicale ()

OTELLO

(andando incontro a Desdemona e prendendole la mano)

Grazie, madonna, datemi la vostra eburnea mano.

Caldo mador ne irrora la morbida beltà.

DESDEMONA

Essa ancor l'orme ignora del duolo e dell'età.

OTELLO

Eppur qui annida il demone gentil del mal consiglio,

che il vago avorio allumina del piccioletto artiglio.

Mollemente alla prece s'atteggia e al pio fervore.

DESDEMONA

Eppur con questa mano io v'ho donato il core.

 

 

Ma riparlar vi debbo di Cassio.  

OTELLO

Ancor l'ambascia

del mio morbo m'assale; tu la fronte mi fascia.

DESDEMONA

(porgendogli un fazzoletto)

A te.

OTELLO

No; il fazzoletto voglio ch'io ti donai.

DESDEMONA

Non l'ho meco.

OTELLO

Desdemona, guai se lo perdi! guai!

Una possente maga ne ordia lo stame arcano:

ivi è riposta l'alta malia d'un talismano.

Bada! smarrirlo, oppur donarlo, è ria sventura!

DESDEMONA

Il vero parli?

OTELLO

Il vero parlo.

DESDEMONA

Mi fai paura!...

OTELLO

Che! l'hai perduto forse?

DESDEMONA

No...

OTELLO

Lo cerca.

DESDEMONA

Fra poco...

lo cercherò...

OTELLO

No, tosto!

DESDEMONA

Tu di me ti fai gioco,

storni così l'inchiesta di Cassio; astuzia è questa

del tuo pensier.

OTELLO

Pe 'l cielo! l'anima mia si desta!

il fazzoletto...

DESDEMONA

È Cassio l'amico tuo diletto.

OTELLO

Il fazzoletto!

DESDEMONA

A Cassio perdona...

OTELLO

Il fazzoletto!

DESDEMONA

Gran dio! nella tua voce v'è un grido di minaccia!

OTELLO

Alza quegli occhi!

DESDEMONA

Atroce idea!

OTELLO

(prendendola a forza sotto il mento e alle spalle e obbligandola a guardarlo)

Guardami in faccia!

Dimmi chi sei!

DESDEMONA

La sposa fedel d'Otello.

OTELLO

Giura!

Giura e ti danna...

DESDEMONA

Otello fedel mi crede.

OTELLO

Impura

ti credo.

DESDEMONA

Iddio m'aiuti!

OTELLO

Corri alla tua condanna,

di' che sei casta.

DESDEMONA
(fissandolo)

Casta... io son...

OTELLO

Giura e ti danna!

DESDEMONA

Esterrefatta fisso lo sguardo tuo tremendo,  

in te parla una furia, la sento e non l'intendo.

Mi guarda! il volto e l'anima ti svelo; il core infranto

mi scruta... io prego il cielo per te con questo pianto,

per te con queste stille cocenti aspergo il suol.

Guarda le prime lagrime, che da me spreme il duol.

 

OTELLO

S'or ti scorge il tuo demone, un angelo ti crede

e non t'afferra.

DESDEMONA
(con energia)

Vede l'eterno la mia fede!

 

OTELLO

No! la vede l'inferno.  

DESDEMONA

La tua giustizia impetro,

sposo mio!

OTELLO

Ah! Desdemona! ~ Indietro! indietro! indietro!

DESDEMONA

Tu pur piangi?... e gemendo freni del cor lo schianto,

e son io l'innocente cagion di tanto pianto!

Qual è il mio fallo?

OTELLO

E il chiedi?... Il più nero delitto

sovra il candido giglio della tua fronte è scritto.

DESDEMONA

Ahimè!

OTELLO

Che? non sei forse una vil cortigiana?

DESDEMONA

Ciel! No... no... pe 'l battesmo della fede cristiana!...

OTELLO

Che?...

DESDEMONA

Non son ciò che esprime quella parola orrenda.

 
(Otello prende Desdemona per mano e la conduce alla porta donde entrò)
 

OTELLO

Datemi ancor l'eburnea mano, vo' fare ammenda.  

Vi credea (perdonate se il mio pensiero è fello)

quella vil cortigiana che è la sposa d'Otello.

 
(alle ultime parole, Otello che sarà sul limitare della porta di sinistra, sforza con un'inflessione del braccio Desdemona ad escire. Poi ritorna verso il centro della scena nel massimo grado dell'abbattimento)

Desdemona ->

 

Scena terza

Otello.

 

Dio! mi potevi scagliar tutti i mali    

della miseria, ~ della vergogna,

far de' miei baldi trofei trionfali

una maceria, ~ una menzogna...

E avrei portato la croce crudel

d'angoscie e d'onte

con calma fronte

e rassegnato al volere del ciel.

Ma, o pianto, o duol! m'han rapito il miraggio

dov'io, giulivo, ~ l'anima acquieto.

Spento è quel sol, quel sorriso, quel raggio

che mi fa vivo, ~ che mi fa lieto!

Tu alfin, clemenza, pio genio immortal

dal roseo riso,

copri il tuo viso

santo coll'orrida larva infernal!

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

Scena quarta

Otello, poi Jago.

 

OTELLO

Ah! Dannazione!  

Pria confessi il delitto e poscia muoia!

Confession! Confessione!

 
(entra Jago)

<- Jago

 

La prova!  

JAGO

(accanto a Otello e indicando l'ingresso)

Cassio è là!

OTELLO

Là? Cielo! gioia!

(con raccapriccio)

Orror! ~ Supplizi immondi!

JAGO

Ti frena! Ti nascondi.

(conduce rapidamente Otello nel fondo a sinistra dove c'è il vano del verone;
corre verso il fondo del peristilio dove incontra Cassio che esita ad entrare)
 

Scena quinta

Otello nascosto, Jago e Cassio.

<- Cassio

 

JAGO

Vieni; l'aula è deserta.  

T'inoltra, capitano.

CASSIO

Questo nome d'onor suona ancor vano

per me.

JAGO

Fa' cor, la tua causa è in tal mano

che la vittoria è certa.

CASSIO

Io qui credea di ritrovar Desdemona.

OTELLO

(nascosto)

(Ei la nomò.)

CASSIO

Vorrei parlarle ancora,

per saper se la mia grazia è profferta.

JAGO
(gaiamente)

L'attendi...

(conducendo Cassio accanto alla prima colonna del peristilio)

E intanto, giacché non si stanca

mai la tua lingua nelle fole gaie,

narrami un po' di lei che t'innamora.

CASSIO

Di chi?

JAGO
(sottovoce assai)

Di Bianca.

OTELLO

(Sorride!)

CASSIO

Baie!...

JAGO

Essa t'avvince

coi vaghi rai.

CASSIO

Rider mi fai.

JAGO

Ride chi vince.

CASSIO
(ridendo)

In tal disfide ~ per verità,

vince chi ride ~ Ah! Ah!

JAGO
(ridendo)

Ah! Ah!

OTELLO

(L'empio trionfa, il suo scherno m'uccide;

dio frena l'ansia che in core mi sta!)

CASSIO

Son già di baci

sazio e di lai.

JAGO

Rider mi fai.

CASSIO

O amor' fugaci!

JAGO

Vagheggi il regno ~ d'altra beltà.

Colgo nel segno? ~

CASSIO

Ah! Ah!

JAGO

Ah! Ah!

OTELLO

(L'empio trionfa, il suo scherno m'uccide;

dio frena l'ansia che in core mi sta!)

CASSIO

Nel segno hai côlto.

Sì, lo confesso.

M'odi...

JAGO
(assai sottovoce)

Sommesso

parla. T'ascolto.

(mentre Jago conduce Cassio in posto più lontano da Otello)
(or sì, or no si senton le parole)

CASSIO
(assai sottovoce)

Jago, t'è nota

la mia dimora...

(le parole si perdono)

OTELLO

(avvicinandosi un poco e cautamente per udir ciò che dicono)

(Or gli racconta il modo,

il luogo e l'ora...)

CASSIO
(continuando il racconto sempre sottovoce)

...da mano ignota...

(le parole si perdono ancora)

OTELLO

(Le parole non odo...

Lasso! udir le vorrei! Dove son giunto!)

CASSIO
(come sopra)

...un vel trapunto...

JAGO

È strano! è strano!

OTELLO

(D'avvicinarmi Jago mi fa cenno.)

(passo passo con lenta cautela, Otello, nascondendosi dietro le colonne, arriverà più tardi vicino ai due)

JAGO
(sottovoce)

Da ignota mano?

(molto forte)

Baie!

(fa cenno a Cassio di parlare ancora sottovoce)

CASSIO

Da senno.

Quanto mi tarda

saper chi sia...

JAGO

(guardando rapidamente dalla parte d'Otello)

(Otello spia.)

(a Cassio ad alta voce)

L'hai teco?

CASSIO

(estrae dal giustacuore il fazzoletto di Desdemona)

Guarda.

JAGO

(prendendo il fazzoletto)

Qual meraviglia!

(a parte)

(Otello origlia.

Ei s'avvicina

con mosse accorte.)

(a Cassio inchinandosi scherzosamente e passando le mani dietro la schiena perché Otello possa osservare il fazzoletto)

Bel cavaliere, ~ nel vostro ostel

perdono gli angeli ~ l'aureola e il vel.

OTELLO

(avvicinandosi assai al fazzoletto, dietro le spalle di Jago e nascosto dalla prima colonna)

(È quello! è quello!

Ruina e morte!)

JAGO

(Origlia Otello.)

 

JAGO
(a Cassio indicando il fazzoletto)

Quest'è una ragna    

dove il tuo cuor

casca, si lagna,

s'impiglia e muor.

Troppo l'ammiri,

troppo la guardi,

bada ai deliri

vani e bugiardi.

OTELLO

(nascosto dietro la colonna e guardando di tratto in tratto il fazzoletto nelle mani di Cassio)

(Tutto è spento! Amore e duol.

L'alma mia nessun più smova.

Tradimento, la tua prova

spaventosa mostri al sol.)

Insieme

CASSIO

(guardando il fazzoletto che avrà ritolto a Jago)

Miracolo vago

dell'aspo e dell'ago

che in raggi tramuta

le fila d'un vel;

più bianco, più lieve

che fiocco di neve,

che nube tessuta

dall'aure del ciel.

S

Sfondo schermo () ()

 
(squillo di tromba interno, poi un colpo di cannone)
(Otello sarà ritornato nel vano del verone)

JAGO

Quest'è il segnale che annuncia l'approdo  

della trireme veneziana. Ascolta.

(squilli da varie parti)

 

Tutto il castel co' suoi squilli risponde.

Se qui non vuoi con Otello scontrarti,

fuggi.

CASSIO

Addio.

JAGO

Va'.

(Cassio esce velocemente dal fondo)

Cassio ->

 

Scena sesta

Jago e Otello.

 

OTELLO

(avvicinandosi a Jago)

Come la ucciderò?  

JAGO

Vedeste ben com'egli ha riso?

OTELLO

Vidi.

(di tanto in tanto salve di gioia e squilli che si avvicinano)

JAGO

E il fazzoletto?

OTELLO

Tutto vidi.

VOCI
(dal di fuori, lontane)

Evviva!

Alla riva! Allo sbarco!

OTELLO

È condannata.

Fa' ch'io m'abbia un velen per questa notte.

VOCI
(più vicine)

Evviva! Evviva il leon di San Marco!

JAGO

Il tosco, no, val meglio soffocarla,

là, nel suo letto, là, dove ha peccato.

OTELLO

Questa giustizia tua mi pace.

JAGO

A Cassio

Jago provvederà.

OTELLO

Jago, fin d'ora

mio capitano t'eleggo.

JAGO

Mio duce,

grazie vi rendo.

(il tumulto è sempre più vicino. Fanfare e grida)

 

Ecco gli ambasciatori.

Li accogliete. Ma ad evitar sospetti

Desdemona si mostri a quei messeri.

OTELLO

Sì, qui l'adduci.

 
(Jago esce dalla porta di sinistra; Otello s'avvia verso il fondo per ricevere gli ambasciatori)

Jago ->

 

Scena settima

Otello, Lodovico, Roderigo, l'Araldo. Dignitari della Repubblica Veneta. Gentiluomini e Dame. Soldati. Trombettieri dal fondo, poi Jago con Desdemona ed Emilia dalla sinistra.

<- Lodovico, Roderigo, Araldo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri

 

LODOVICO

(tenendo una pergamena)

Il doge ed il senato  

salutano l'eroe trionfatore

di Cipro. Io reco nelle vostre mani

il messaggio dogale.

OTELLO

(prendendo il messaggio e baciando il suggello)

Io bacio il segno

della sovrana maestà.

(lo spiega e legge)

 

<- Jago, Desdemona, Emilia

LODOVICO

(avvicinandosi a Desdemona)

Madonna,  

v'abbia il ciel in sua guardia.

DESDEMONA

E il ciel v'ascolti.

EMILIA
(a Desdemona, a parte)

Come sei mesta.

DESDEMONA
(ad Emilia, a parte)

Emilia! una gran nube

turba il senno d'Otello e il mio destino.

JAGO

(andando da Lodovico)

Messer, son lieto di vedervi.

(Lodovico, Desdemona e Jago formano crocchio insieme)

LODOVICO

Jago,

quali nuove?... ma in mezzo a voi non trovo

Cassio.

JAGO

Con lui crucciato è Otello.

DESDEMONA

Credo che in grazia tornerà.

OTELLO

(a Desdemona rapidamente e sempre in atto di leggere)

Ne siete certa?

DESDEMONA

Che dite?

LODOVICO

Ei legge, non vi parla.

JAGO

Forse

che in grazia tornerà.

DESDEMONA

Jago, lo spero;

sai se un verace affetto io porti a Cassio...

OTELLO

(sempre in atto di leggere, e febbrilmente a Desdemona sottovoce)

Frenate dunque le labbra loquaci...

DESDEMONA

Perdonate, signor...

OTELLO

(avventandosi contro Desdemona)

Demonio taci!

LODOVICO

(arrestando il gesto d'Otello)

Ferma!

TUTTI

Orrore!

LODOVICO

La mente mia non osa

pensar ch'io vidi il vero.

OTELLO
(repentinamente all'Araldo e con accento imperioso)

A me Cassio!

(l'Araldo esce)

Araldo ->

JAGO

(passando rapido accanto ad Otello e a bassa voce)

Che tenti?  

OTELLO
(a Jago a bassa voce)

Guardala mentr'ei giunge.

GENTILUOMINI

Ah! triste sposa!

LODOVICO
(a bassa voce)

(avvicinandosi a Jago che si sarà un po' allontanato da Otello)

Quest'è dunque l'eroe? quest'è il guerriero

dai sublimi ardimenti?

JAGO

(a Lodovico alzando le spalle)

È quel ch'egli è.

LODOVICO

Palesa il tuo pensiero.

JAGO

Meglio è tener su ciò la lingua muta.

 

Scena ottava

Cassio seguìto dall'Araldo e detti.

<- Cassio, Araldo

 

OTELLO

(che avrà sempre fissato la porta)

(Eccolo! è lui!)  

(avvicinandosi a Jago mentre Cassio è sulla porta)

Nell'animo lo scruta.

(ad alta voce a tutti)

Messeri! Il doge...

(ruvidamente ma sottovoce a Desdemona)

~ Ben tu fingi il pianto.

(ad alta voce a tutti)

...mi richiama a Venezia.

RODERIGO

(Infida sorte!)

OTELLO

(continuando ad alta voce e dominandosi)

E in Cipro elegge

mio successor colui che stava accanto

al mio vessillo, Cassio.

JAGO
(fieramente e sorpreso)

(Inferno e morte!)

OTELLO

(continuando come sopra e mostrando la pergamena)

La parola ducale è nostra legge.

CASSIO

(inchinandosi ad Otello)

Obbedirò.

OTELLO
(rapidamente a Jago ed indicando Cassio)

Vedi? non par che esulti

l'infame.

JAGO

No.

OTELLO
(ad alta voce a tutti)

La ciurma e la coorte...

(a Desdemona sottovoce e rapidamente)

Continua i tuoi singulti...

(ad alta voce a tutti, senza più guardar Cassio)

...e le navi e il castello

lascio in poter del nuovo duce.

LODOVICO

(additando Desdemona che s'avvicina supplichevolmente)

Otello,

per pietà la conforta o il cor le infrangi.

OTELLO
(a Lodovico e Desdemona)

Noi salperem domani.

(afferra Desdemona furiosamente)

A terra!... e piangi!

(Desdemona cade. Emilia e Lodovico la raccolgono e la sollevano pietosamente)
 

DESDEMONA

A terra!... sì... nel livido    

fango... percossa... io giacio...

piango... m'agghiaccia il brivido

dell'anima che muor.

E un dì sul mio sorriso

fioria la speme e il bacio

ed or... l'angoscia in viso

e l'agonia nel cor.

Quel sol sereno e vivido

che allieta il cielo e il mare

non può asciugar le amare

stille del mio dolor.

S

Sfondo schermo () ()

 

EMILIA

(Quella innocente un fremito  

d'odio non ha né un gesto,

trattiene in petto il gemito

con doloroso fren.

La lagrima si frange

muta sul volto mesto:

no, chi per lei non piange

non ha pietade in sen.)

DAME E CAVALIERI

Dame

Pietà!

Cavalieri

Mistero!

Dame

Ansia mortale, bieca,

ne ingombra, anime assorte in lungo orror.

Insieme

OTELLO E JAGO
(fra loro)

Jago (avvicinandosi a Otello che si sarà accasciato su d'una sedia)

Una parola...

Otello

E che?

Jago

T'affretta! Rapido

slancia la tua vendetta! Il tempo vola.

Otello

Ben parli.

Jago

È l'ira inutil ciancia. Scuotiti!

All'opra ergi tua mira! All'opra sola!

Io penso a Cassio. Ei le sue trame espia.

L'infame anima ria l'averno inghiotte!

Otello

Chi gliela svelle?

Jago

Io.

Otello

Tu?

Jago

Giurai.

Otello

Tal sia.

Jago

Tu avrai le sue novelle questa notte.

RODERIGO

(Per me s'oscura il mondo,

s'annuvola il destin,

l'angiol soave e biondo

scompar dal mio cammin.)

CAVALIERI

Quell'uomo nero è sepolcrale, e cieca

un'ombra è in lui di morte e di terror!

Insieme

JAGO
(ironicamente a Roderigo)

I sogni tuoi saranno in mar domani

e tu sull'aspra terra.

CASSIO

(L'ora è fatal! un fulmine

sul mio cammin l'addita.

Già di mia sorte il culmine

s'offre all'inerte man.

L'ebbra fortuna incalza

la fuga della vita.

Questa che al ciel m'innalza

è un'onda d'uragan.)

DAME E CAVALIERI

Dame

Vista crudel!

Cavalieri

Strazia coll'ugna l'orrido

petto! Gli sguardi figge immoti al suol.

Poi sfida il ciel coll'atre pugna, l'ispido

aspetto ergendo ai dardi alti del sol.

Insieme

RODERIGO E JAGO

Roderigo

Ahi triste!

Jago

Ahi stolto! stolto!

Se vuoi, tu puoi sperar; gli umani,

orsù! cimenti afferra, e m'odi.

Roderigo

T'ascolta.

Jago

Col primo albor salpa il vascello.

Or Cassio è il duce.

Eppur se avvien che a questi accada

(toccando la spada)

sventura... allor qui resta Otello.

Roderigo

Lugubre...

LODOVICO

(Egli la man funerea

scuote anelando d'ira,

essa la faccia eterea

volge piangendo al ciel.

Nel contemplar quel pianto

la carità sospira,

e un tenero compianto

stempra del core il gel.)

DAME

Ei la colpì! Quel viso santo, pallido,

blando, si china e tace e piange e muor.

Piangon così nel ciel lor pianto gli angeli

quando perduto giace il peccator.

Insieme

RODERIGO E JAGO

Roderigo

...luce d'atro balen!

Jago

Mano alla spada!

A notte folta io la sua traccia vigilo,

e il varco e l'ora scruto; il resto a te.

Sarò tuo scolta. A caccia! a caccia! Cingiti

l'arco!

Roderigo

Sì! t'ho venduto onore e fé.

Jago

(Corri al miraggio! Il fragile tuo senno

ha già confuso un sogno menzogner.

Segui l'astuto ed agile mio cenno,

amante illuso, io seguo il mio pensier.)

Roderigo

(Il dado è tratto! Impavido t'attendo

ultima sorte, occulto mio destin.

Mi sprona amor, ma un avido, tremendo

astro di morte infesta il mio cammin.)

 

DESDEMONA

E un dì sul mio sorriso

fioria la speme e il bacio,

ed or... l'angoscia in viso

e l'agonia nel cor.

A terra... nel fango...

percossa... io giacio...

m'agghiaccia il brivido

dell'anima che muor...

 

OTELLO

(ergendosi e rivolto alla folla, terribilmente)

Fuggite!

TUTTI

Ciel!

OTELLO

(slanciandosi contro la folla)

Tutti fuggite Otello!

(fanfara interna)

JAGO
(a tutti)

Lo assale una malìa

che d'ogni senso il priva.

OTELLO
(con forza)

Chi non si scosta è contro me rubello.

LODOVICO

(fa per trascinare lontano Desdemona)

Mi segui...

VOCI
(dal di fuori)

Evviva!

DESDEMONA

(sciogliendosi da Lodovico e accorrendo verso Otello)

Mio sposo!

OTELLO
(a Desdemona)

Anima mia,

ti maledico!

TUTTI

Orror!

(escono inorriditi)

 
(Desdemona, fra Emilia e Lodovico, esce)

Desdemona, Emilia, Lodovico, Roderigo, Cassio, Araldo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri ->

 

Scena nona

Otello e Jago, soli.

 

OTELLO

Fuggirmi io sol non so!... Sangue! Ah! l'abbietto  

pensiero! «Ciò m'accora!»

(convulsivamente, delirando)

Vederli insieme avvinti... il fazzoletto!...

Ah!...

(sviene)

(fanfara interna)

JAGO

(Il mio velen lavora.)

VOCI
(dal di fuori)

Viva Otello!

JAGO

(ascoltando le grida, poi osservando Otello disteso a terra tramortito)

L'eco della vittoria

porge sua laude estrema.

Chi può vietar che questa fronte io prema

col mio tallone?

VOCI
(esterne più vicine)

Evviva Otello! Gloria

al leon di Venezia!

JAGO

(ritto e con gesto d'orrendo trionfo, indicando il corpo inerte d'Otello)

Ecco il leone!

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

La gran sala del castello; a destra un vasto peristilio a colonne annesso ad una sala di minori proporzioni; nel fondo della sala un verone.

Otello, Jago
 
Otello, Jago
<- Araldo

La vedetta del porto ha segnalato

Otello, Jago
Araldo ->

Otello
Jago ->
Otello
<- Desdemona

Ma riparlar vi debbo di Cassio

No! la vede l'inferno / La tua giustizia impetro

Otello
Desdemona ->

Ah! Dannazione!

Otello
<- Jago

(Otello nascosto)

Otello, Jago
<- Cassio

Vieni; l'aula è deserta

Jago, Otello, Cassio
Quest'è una ragna

(squillo di tromba interno, poi un colpo di cannone)

Quest'è il segnale che annuncia l'approdo

(squilli da varie parti)

Otello, Jago
Cassio ->

Come la ucciderò?

(di tanto in tanto salve di gioia e squilli che si avvicinano)

(fanfare e grida)

Otello
Jago ->
Otello
<- Lodovico, Roderigo, Araldo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri

Il doge ed il senato

Otello, Lodovico, Roderigo, Araldo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri
<- Jago, Desdemona, Emilia

Madonna, v'abbia il ciel in sua guardia

Otello, Lodovico, Roderigo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri, Jago, Desdemona, Emilia
Araldo ->

Che tenti?

Otello, Lodovico, Roderigo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri, Jago, Desdemona, Emilia
<- Cassio, Araldo

Eccolo! è lui! / Nell'animo lo scruta

(fanfara interna)

 
Otello, Jago
Desdemona, Emilia, Lodovico, Roderigo, Cassio, Araldo, dignitari, gentiluomini, dame, soldati, trombettieri ->

Fuggirmi io sol non so!... Sangue!

(Otello sviene; fanfara interna)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona
L'esterno del Castello, una taverna con pergolato, gli spaldi nel fondo e il mare; è sera. Una sala terrena nel castello; due vasti veroni al lati: una porta nel mezzo che dà sul giardino. La gran sala del castello; a destra un vasto peristilio a colonne annesso ad una sala di minori proporzioni;... Camera di Desdemona; letto, inginocchiatoio, tavolo, specchio, sedie; una lampada arde...
Atto primo Atto secondo Atto quarto

• • •

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