Salone terreno nella torre di Wolferag, adiacente al vestibulo; una tavola spoglia di ogni ornamento, e un vecchio seggiolone ne formano tutto l’arredamento; vi è nel fondo una porta che mette all’esterno: essa è fiancheggiata da due finestroni che avendo infrante le invetriate, lasciano scorgere gran parte delle rovine di detta torre, ed un lato della medesima sporgente sul mare; è notte; il cielo è orrendamente nero; lampeggia, tuona.
[N. 7 - Scena e duetto Edgardo e Enrico]
Galleria del castello di Ravenswood, vagamente illuminata.
Cessi... ahi cessi quel contento
(Lucia resta quasi priva di vita)
Delator! gioisci dell'opra tua.
Parte esterna del castello, con la porta praticabile: un appartamento dello stesso è ancora illuminato internamente; in più distanza una cappella: la via che vi conduce è sparsa delle tombe dei Ravenswood; albeggia.
Tombe degli avi miei, l'ultimo avanzo
(♦)
(lungo silenzio)
(Edgardo trae un pugnale e se lo immerge nel cuore)