Scena prima |
Il teatro rappresenta l'ingresso d'una fattoria. |
lavandaie, Giannetta, mietitori, mietitrici, Adina, Nemorino | ||
[N. 1 - Preludio e Coro d'introduzione] | ||||
GIANNETTA E CORO | ||||
Cavatina Nemorino | ||||
NEMORINO |
(♦) | |||
Cavatina Adina | ||||
ADINA |
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GIANNETTA |
Di che ridi? Fanne a parte di tua lepida lettura. | |||
ADINA |
È la storia di Tristano, è una cronaca d'amor. | |||
CORO |
Leggi, leggi. | |||
NEMORINO |
(A lei pian piano vo' accostarmi, entrar fra lor.) | |||
ADINA | (♦) | |||
TUTTI |
Elisir di sì perfetta, di sì rara qualità, ne sapessi la ricetta, conoscessi chi ti fa! | |||
ADINA «Appena ei bebbe un sorso del magico vasello, che tosto il cor rubello d'Isotta intenerì. Cambiata in un istante quella beltà crudele fu di Tristano amante, visse a Tristan fedele; e quel primiero sorso per sempre ei benedì.» | ||||
TUTTI |
Elisir di sì perfetta, di sì rara qualità, ne sapessi la ricetta, conoscessi chi ti fa! | |||
Scena seconda |
Suono di tamburo: tutti si alzano. Giunge Belcore guidando un drappello di Soldati, che rimangono schierati nel fondo. |
<- Belcore, soldati | ||
Cavatina marziale | ||||
BELCORE |
(♦) | |||
ADINA |
(È modesto il signorino!) | |||
GIANNETTA E CORO |
(Sì davvero.) | |||
NEMORINO |
(Oh! mio dispetto!) | |||
BELCORE | ||||
ADINA |
(È modesto!) | |||
GIANNETTA E CORO |
(Sì, davvero!) | |||
NEMORINO |
(Essa ride... Oh! mio dolor!) | |||
BELCORE |
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ADINA |
Signorino, io non ho fretta: un tantin pensar ci vo'. | |||
NEMORINO |
(Me infelice, s'ella accetta! Disperato io morirò.) | |||
Tutti. | ||||
BELCORE |
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ADINA |
Vedete di quest'uomini, vedete un po' la boria! Già cantano vittoria innanzi di pugnar. Non è, non è sì facile Adina a conquistar. | |||
NEMORINO |
(Un po' del suo coraggio amor mi desse almeno! Direi siccome io peno, pietà potrei trovar. Ma sono troppo timido, ma non poss'io parlar.) | |||
GIANNETTA E CORO |
(Davver, saria da ridere se Adina ci cascasse, se tutti vendicasse codesto militar! Sì sì; ma è volpe vecchia, e a lei non si può far.) | |||
Recitativo | ||||
BELCORE |
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ADINA |
Ben volentieri. Mi chiamo fortunata di potervi offerir una bottiglia. | |||
BELCORE |
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ADINA |
Voi ripigliar potete gl'interrotti lavori. Il sol declina. | |||
TUTTI |
Andiam, andiamo. | |||
Partono Belcore, Giannetta, e il Coro. | Belcore, soldati, Giannetta, lavandaie, mietitori, mietitrici -> | |||
Scena terza |
Nemorino e Adina. |
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[N. 2 - Scena e Duetto] | ||||
NEMORINO |
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ADINA |
L'usata seccatura! I soliti sospir! Faresti meglio a recarti in città presso tuo zio, che si dice malato, e gravemente. | |||
NEMORINO |
Il suo mal non è niente ~ appresso al mio. Partirmi non poss'io... Mille volte il tentai... | |||
ADINA |
Ma s'egli more, e lascia erede un altro?... | |||
NEMORINO |
E che m'importa?... | |||
ADINA |
Morrai di fame, e senza appoggio alcuno... | |||
NEMORINO |
O di fame o d'amor... per me è tutt'uno. | |||
ADINA |
Odimi. Tu sei buono, modesto sei, né al par di quel sergente ti credi certo d'ispirarmi affetto; così ti parlo schietto, e ti dico che invano amor tu speri, che capricciosa io sono, e non v'ha brama, che in me tosto non muoia appena è desta. | |||
NEMORINO |
Oh! Adina!... e perché mai?... | |||
ADINA |
Bella richiesta! | |||
NEMORINO |
Dunque io deggio?... | |||
ADINA |
All'amor mio rinunziar, fuggir da me. | |||
NEMORINO |
Cara Adina!... non poss'io. | |||
ADINA |
Tu no 'l puoi? perché? | |||
NEMORINO |
Perché! | |||
ADINA |
Dunque vuoi?... | |||
NEMORINO |
Morir com'esso, ma morir seguendo te. | |||
ADINA |
Ama altrove: è a te concesso. | |||
NEMORINO |
Ah! possibile non è. | |||
| ||||
(partono) | Nemorino, Adina -> | |||
Scena quarta |
Piazza nel villaggio. Osteria della Pernice da un lato. |
<- donne <- uomini | ||
[N. 3 - Coro e Cavatina] | ||||
DONNE |
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UOMINI |
La gran nuova venite a vedere. | |||
DONNE |
Cose è stato? | |||
UOMINI |
In carrozza dorata è arrivato un signor forestiere. Se vedeste che nobil sembiante! che vestito! che treno brillante! | |||
TUTTI |
Certo, certo egli è un gran personaggio... Un barone, un marchese in vïaggio... Qualche grande che corre la posta... Forse un duca... fors'anche di più. Osservate... si avanza... si accosta: giù i berretti, i cappelli giù, giù. | |||
Scena quinta |
Il dottore Dulcamara in piedi sopra un carro dorato, in piedi, avendo in mano delle carte e delle bottiglie. Dietro ad esso un Servitore che suona la tromba. |
<- Dulcamara, servo di Dulcamara | ||
Cavatina Dulcamara | ||||
DULCAMARA |
attenti, non fiatate. Io già suppongo e immagino che al par di me sappiate ch'io sono quel gran medico, dottore enciclopedico, chiamato Dulcamara, la cui virtù preclara e i portenti infiniti son noti in tutto il mondo... e in altri siti. Benefattor degli uomini, riparator de' mali, in pochi giorni io sgombero, io spazzo gli spedali, e la salute a vendere per tutto il mondo io vo. Compratela, compratela, per poco io ve la do. È questo l'odontalgico mirabile liquore, dei topi e delle cimici possente distruttore, i cui certificati autentici, bollati toccar, vedere e leggere a ciaschedun farò. Per questo mio specifico simpatico prolifico, un uom settuagenario, e valetudinario, nonno di dieci bamboli ancora diventò. Per questo «Tocca e sana» in breve settimana più d'un afflitta vedova di piangere cessò. O voi, matrone rigide, ringiovanir bramate? Le vostre rughe incomode con esso cancellate. Volete voi donzelle, ben liscia aver la pelle? Voi giovani galanti per sempre avere amanti? Comprate il mio specifico, per poco io ve lo do. Ei move i paralitici, spedisce gli apopletici, gli asmatici, gli asfitici, gl'isterici, i diabetici, guarisce timpanitidi, e scrofole e rachitidi, e fino il mal di fegato che in moda diventò. Comprate il mio specifico, per poco io ve lo do. L'ho portato per la posta da lontano mille miglia. Mi direte: quanto costa? quanto vale la bottiglia? Cento scudi?... trenta?... venti? No... nessuno si sgomenti. Per provarvi il mio contento di sì amico accoglimento, io vi voglio, o buona gente, uno scudo regalar. |
(♦) (♦) | ||
CORO |
Uno scudo! veramente? Più brav'uom non si può dar. | |||
DULCAMARA |
Ecco qua: così stupendo, sì balsamico elisire tutta Europa sa ch'io vendo niente men di dieci lire: ma siccome è pur palese ch'io son nato nel paese, per tre lire a voi lo cedo, sol tre lire a voi richiedo; così chiaro è come il sole, che a ciascuno che lo vuole uno scudo bello e netto in saccoccia io faccio entrar. Ah! di patria il caldo affetto gran miracoli può far. | |||
CORO |
È verissimo: porgete. Oh! il brav'uom, dottor, che siete! Noi ci abbiam del vostro arrivo lungamente a ricordar. | |||
Scena sesta |
Nemorino e detti. |
<- Nemorino | ||
[N. 4 - Recitativo, Scena e Duetto] | ||||
NEMORINO |
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DULCAMARA |
Sorprendenti. La mia saccoccia è di Pandora il vaso. | |||
NEMORINO |
Avreste voi... per caso... la bevanda amorosa della regina Isotta? | |||
DULCAMARA |
Ah!... che?... che cosa? | |||
NEMORINO |
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DULCAMARA |
Ah! sì sì, capisco, intendo. Io ne son distillatore. | |||
NEMORINO |
E fia vero. | |||
DULCAMARA |
Se ne fa gran consumo in questa età. | |||
NEMORINO |
Oh! fortuna!... e ne vendete? | |||
DULCAMARA |
Ogni giorno a tutto il mondo. | |||
NEMORINO |
E qual prezzo ne volete? | |||
DULCAMARA |
Poco... assai... cioè... secondo... | |||
NEMORINO |
Un zecchin... null'altro ho qua... | |||
DULCAMARA |
È la somma che ci va. | |||
NEMORINO |
Ah! prendetelo, dottore. | |||
DULCAMARA |
Ecco il magico liquore. | |||
| ||||
NEMORINO |
Ehi!... dottore... un momentino... In qual modo usar si puote? | |||
DULCAMARA |
Con riguardo, pian pianino la bottiglia un po' si scote... Poi si stura... ma si bada... che il vapor non se ne vada. Quindi al labbro lo avvicini, e lo bevi a centellini, e l'effetto sorprendente non ne tardi a conseguir. | |||
NEMORINO |
Sul momento? | |||
DULCAMARA |
A dire il vero, necessario è un giorno intero. (Tanto tempo è sufficiente per cavarmela e fuggir.) | |||
NEMORINO |
E il sapore?... | |||
DULCAMARA |
Egli è eccellente... (È bordò, non elisir.) | |||
NEMORINO |
Obbligato, ah! sì, obbligato! Son felice, son rinato. Elisir di tal bontà, benedetto chi ti fa! | |||
DULCAMARA |
(Nel paese che ho girato più d'un gonzo ho ritrovato, ma un eguale in verità non ve n'è, non se ne dà.) Giovinotto! ehi! ehi! | |||
NEMORINO |
Signore! | |||
DULCAMARA |
Sovra ciò... silenzio... sai? Oggidì spacciar l'amore è un affar geloso assai: impacciar se ne potria un tantin l'autorità. | |||
NEMORINO |
Ve ne do la fede mia: neanche un'anima il saprà. | |||
| ||||
Dulcamara entra nell'osteria. | Dulcamara, servo di Dulcamara, donne, uomini -> | |||
Scena settima |
Nemorino. |
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[N. 5 - Recitativo] | ||||
|
Sì tutto mio... ~ Com'esser dée possente la tua virtù se, non bevuto ancora, di tanta gioia già mi colmi il petto! Ma perché mai l'effetto non ne poss'io vedere prima che un giorno intier non sia trascorso? Bevasi. oh! buono! ~ oh! caro! ~ un altro sorso. Oh! qual di vena in vena dolce calor mi scorre!... ah! forse anch'essa... forse la fiamma istessa incomincia a sentir... Certo la sente... me l'annunzia la gioia e l'appetito che in me si risvegliò tutto in un tratto. (siede sulla panca dell'osteria: si cava di saccoccia pane e frutta e mangia cantando a gola piena) La rà, la rà, la rà. | |||
Scena ottava |
Adina e detto. |
<- Adina | ||
ADINA |
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NEMORINO |
(Diamine! È dessa... (si alza per correre a lei, ma si arresta e siede di nuovo) Ma no... non ci appressiam. De' miei sospiri non si stanchi per or. Tant'è... domani adorar mi dovrà quel cor spietato.) | |||
ADINA |
(Non mi guarda neppur! com'è cambiato!) | |||
Duetto Adina e Nemorino | ||||
NEMORINO |
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ADINA |
(Non so se è finta o vera la sua giocondità.) | |||
NEMORINO |
(Finora amor non sente.) | |||
ADINA |
(Vuol far l'indifferente.) | |||
| ||||
NEMORINO |
La rà, la rà... | |||
ADINA |
(avvicinandosi a lui) Bravissimo! La lezïon ti giova. | |||
NEMORINO |
È ver: la metto in opera così per una prova. | |||
ADINA |
Dunque, il soffrir primiero?... | |||
NEMORINO |
Dimenticarlo io spero. | |||
ADINA |
Dunque, l'antico foco?... | |||
NEMORINO |
Si estinguerà fra poco. Ancora un giorno solo, e il core guarirà. | |||
ADINA |
Davver? Me ne consolo... Ma pure... si vedrà. | |||
| ||||
Scena nona |
Belcore di dentro, indi in iscena e detti. |
|||
Terzetto Adina, Nemorino e Belcore | ||||
BELCORE |
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ADINA |
(A tempo vien Belcore.) | |||
NEMORINO |
(È qua quel seccator.) | |||
BELCORE |
<- Belcore | |||
ADINA |
Ebben, gentil sergente la piazza vi è piaciuta? | |||
BELCORE |
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ADINA |
E non vi dice il core che presto cederà? | |||
BELCORE |
||||
ADINA |
Vedrete che vorrà. | |||
BELCORE |
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NEMORINO |
(A mio dispetto io tremo.) | |||
BELCORE |
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ADINA |
Prestissimo. | |||
NEMORINO |
(Che sento!) | |||
BELCORE |
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ADINA |
(guardando Nemorino) Fra sei dì. | |||
BELCORE |
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NEMORINO |
(ridendo) Ah ah! va ben così. | |||
| ||||
Scena decima |
Suona il tamburo: esce Giannetta colle Contadine, indi accorrono i Soldati di Belcore. |
<- Giannetta, contadine | ||
Finale I - Quartetto | ||||
GIANNETTA |
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BELCORE |
||||
<- soldati | ||||
SOLDATO |
Son due minuti che una staffetta non so qual ordine per voi recò. | |||
BELCORE |
||||
CORO |
Partire!... e quando? | |||
BELCORE |
||||
CORO |
O ciel, sì presto! | |||
NEMORINO |
(Afflitta è Adina.) | |||
BELCORE |
||||
CORO |
Maledettissima combinazione! Cambiar sì spesso di guarnigione! Dover le amanti abbandonar! | |||
BELCORE |
||||
NEMORINO |
(Si sì, domani ne udrai la nova.) | |||
ADINA |
Di mia costanza ti darò prova: la mia promessa rammenterò. | |||
NEMORINO |
(Si sì, domani te lo dirò.) | |||
BELCORE |
||||
NEMORINO |
(Fin da quest'oggi!) | |||
ADINA |
(osservando Nemorino) (Si turba, parmi.) Ebben; quest'oggi... | |||
NEMORINO |
Quest'oggi! o, Adina! quest'oggi, dici?... | |||
ADINA |
E perché no?... | |||
NEMORINO |
Aspetta almeno fin domattina. | |||
BELCORE |
||||
| (♦) | |||
GIANNETTA |
Vedete un poco quel semplicione! | |||
CORO |
Ha pur la strana presunzïone: ei pensa farla ad un sergente, a un uom di mondo, cui par non è. Oh! sì per Bacco, è veramente la bella Adina boccon per te! | |||
ADINA |
||||
NEMORINO |
Dottore! dottore... soccorso! riparo! | |||
GIANNETTA E CORO |
È matto davvero. | |||
ADINA |
(Me l'hai da pagar.) A lieto convito, amici, v'invito. | |||
BELCORE |
||||
GIANNETTA E CORO |
Un ballo! un banchetto! chi può ricusar? | |||
Tutti. | ||||
ADINA, BELCORE, GIANNETTA E CORO |
||||
NEMORINO |
Mi sprezza il sergente ~ mi burla l'ingrata, zimbello alla gente ~ mi fa la spietata. L'oppresso mio core ~ più speme non ha. Dottore! Dottore! Soccorso! Pietà. | |||
Adina dà la mano a Belcore e si avvia con esso. | ||||
Raddoppiano le smanie di Nemorino; gli Astanti lo dileggiano. | ||||
Ingresso d'una fattoria; campagna, in fondo un ruscello; in mezzo un grande albero.
[N. 1 - Preludio e Coro d'introduzione]
(suono di tamburo)
Piazza nel villaggio; osteria da un lato.
(paesani, che vanno e vengono occupati in varie faccende)
(suono di tromba)
(Dulcamara in piedi sopra un carro dorato, dietro il servo che suona la tromba)
[N. 4 - Recitativo, Scena e Duetto]
(Belcore di dentro)
(suono di tamburo)