Intermezzo primo

 

Scena unica

Camera con cembalo e libri musicali.
Carissimo, Dirindina, e poi Liscione.

 Q 

Don Carissimo, Dirindina

 

DON CARISSIMO

Signora Dirindina,  

così sempre infingardo

al cembalo venite ogni mattina?

DIRINDINA

Or via, che più si tarda?

Cominciamo!

DON CARISSIMO

A voi tocca:

aprite ben la bocca,

ma spurgatevi prima.

(si assettano al cembalo)

DIRINDINA

Ach, sputo!

DON CARISSIMO

O buono:

badate bene al tono!

DIRINDINA

Do, re, mi, fa, mi, do.

DON CARISSIMO

Va più basso quel do!

DIRINDINA

Do, mi, fa, re.

DON CARISSIMO

Più basso, dico!

DIRINDINA

Do...

DON CARISSIMO

Più basso, e tre!

DIRINDINA

Io, da due giorni in qua,

son tutta incatarrata!

DON CARISSIMO

Il catarro è la scusa

di chi cantar non sa!

DIRINDINA

Sentite, o Don Carissimo

come la gola ho chiusa!

DON CARISSIMO

È catarro certissimo;

forse dal troppo stare a quel balcone

ad aspettar Liscione.

DIRINDINA

È la solita vostra gelosia

che di Liscione avete!

DON CARISSIMO

So ben figliola mia

quanto ben gli volete.

DIRINDINA

Quel ben ch'a ogni altro musico si vuole!

DON CARISSIMO

Ma più d'ogn'altro amar si del maestro:

io son quel che v'addestro

al canto!

DIRINDINA

Egli a l'azione

m'addestra ancor, che tanto ben passeggia

la scena, ed ogni gesto il mondo incanta.

DON CARISSIMO

Egli però non canta

con molta grazia e non ha ben sicure

le note tutte tutte:

non va al gisolreutte...

Gli puzzan di castrato

le mani, il viso, il fiato; e non so come

ve 'l raggirate intorno

sera e mattina e giorno

con tanta confidenza

che ancor in mia presenza,

quand'è quel caldo grande,

con voi tratta in mutande ed in berretto.

Ed io tanto rispetto

mostro per voi che appena

il ferraiol mi slaccio!

DIRINDINA

Non vo' che tanto impaccio

del fare mio prendete

se un castrato mi piaccia, od un vitello,

se ad un brutto o ad un bello

abbia donato il core. In pochi detti,

udite i sensi miei: io vo' da voi

documenti di note e non d'affetti!

 

Vo' cantar come a voi piace    

voglio amar chi piace a me!

Inghiottite in buona parte

questa pillola un po' amara:

altro amor che di scolara

nel mio cor per voi non è.

S

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DON CARISSIMO

E questo basta a me: ma l'altre mie  

più amorose di voi,

e forse quanto voi belle scolare,

la Garbina, la Iolla e la Fringuella

Prizia dal Faballà, la Pimpinella

e la Pimpa comare,

mi vengono a incontrar sino alla soglia.

Chi di lor mostra doglia

se talor comparisco un po' basito,

e chiede se ho dormito

la notte trapassata;

chi a confortar lo stomaco mi porta

o zuppa o cioccolata

o caffè o pollachina;

chi, s'ho 'l collar pigiato,

la bocca vi avvicina,

la bocca sua vermiglia,

e me 'l bagna col fiato e me 'l distende.

Chi a spazzolar mi prende

cappello e ferraiolo; chi giunchiglia

dal sen si cava o un limoncel gentile,

per dar al mio brasile

concia più grata; e chi tra guanti fini

mi ripone il salario al fin del mese

in tanti bei grossini.

DIRINDINA

A tempo e luogo anch'io

tutto, come vedrete, oprar mi vanto,

Don Carissimo mio.

Ma a solfeggiar intanto,

per un poco torniamo.

DON CARISSIMO

A solfeggiar... sì bene; e questo bramo.

DIRINDINA

Do, re, mi, fa, sol, mi.

 

<- Liscione

LISCIONE

Miei signori, buon dì!  

DIRINDINA

Buon dì, signor Liscione!

DON CARISSIMO

Gli occhi qui alla lezione!

Sol, mi, fa, re, mi, fa.

DIRINDINA

C'è qualche novità?

LISCIONE

Col corrier di Milano

un foglio è giunto a me,

che per cantar colà nel «Coriolano»

vi richiede, o signora.

DON CARISSIMO

La, sol, fa, mi, fa, re:

badate qui in malora!

DIRINDINA

Quant'è il regalo?

LISCIONE

Seicento filippi.

DON CARISSIMO

Un corno che vi strippi!

Badate a queste note!

DIRINDINA

È moneta che basta a far la dote?

LISCIONE

E poi sì generosa

è quella nobiltà...

DON CARISSIMO

Non occor altro:

così presuntuosa

non è la giovinetta

che in un palco si metta

senza la mia assistenza!

LISCIONE

Ma il maestro di cappella

è colà provveduto.

DON CARISSIMO

Tant'è, senza il mio aiuto

non verrà la zitella!

LISCIONE

Dunque...

DON CARISSIMO

In una parola,

cercate un'altra!

LISCIONE

E un'altra cercherò!

DIRINDINA

Non la cercate, no,

ch'io vo' andare a Milano,

e v'andrò sola!

 

DON CARISSIMO

Sola voi? Mi meraviglio!    

Se vi sento

dir mai più quella parola

d'andar sola,

e d'esporvi a un tal cimento...

Se vi sento...

Ignorantella!

Non avete la favella

sciolta ancor, né asciutto il ciglio.

Sola voi? Mi meraviglio!

S

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LISCIONE

Sola, signora sì, sola benissimo!  

E sa pur Don Carissimo

quant'abbia di virtute

il vostro viso bello

per regalar battute,

se tante ne fa far al suo martello!

DON CARISSIMO

Oh, che gran ribaldone!

DIRINDINA

Sedete qui, Liscione.

Sentite, discorriamola.

DON CARISSIMO

Dirindina, finiamola!

DIRINDINA

La lezione appresa

replicar mi conviene e farne prova.

Badate s'io fo bene.

Caro Liscione, avete voi tabacco?

LISCIONE

Del miglior di Bologna,

ma l'odore è un po' stracco...

DIRINDINA

Questi di Catalogna

freschi fiori odorosi

che in seno mi riposi,

daranno al morto odor concia più fina.

DON CARISSIMO

Finiamola, Dirindina!

DIRINDINA

Dal pallore del volto

mi par che poco sonno abbiate preso

stanotte.

LISCIONE

Inver non ho dormito molto.

DIRINDINA

Giacché il fornello è acceso,

volete voi qualche bevanda calda

di rosoli condita, o pollachina?

DON CARISSIMO

Finiamola, Dirindina!

LISCIONE

Prendiam ciò che v'aggrada,

tanto più ch'io son lasso

per certa lunga strada

e fioco per gran polvere raccolta...

DIRINDINA

Scotiamola una volta

dal giustacuor!

LISCIONE

Sì, cara mia, scotiamola!

DON CARISSIMO

Dirindina, finiamola,

finiamola, in malora, o Dirindina;

quest'è troppo trascendere

la creanza, il rispetto

al maestro, alla scuola, al vostro onore!

Non la volete intendere?

Chiamerò Dirindona

vostra madre, e al pretore

andrò adesso in persona

per qualche inibitoria: io non ci voglio

costui!

DIRINDINA

Con qual ragione?

DON CARISSIMO

Io pago la pigione,

e del mobile ancor pago l'affitto!

LISCIONE

Mostratemi lo scritto!

DON CARISSIMO

Io mando pane e vino e companatico,

io pago i vestimenti,

pago i medicamenti ed il baliatico.

Io pago a Dirinduccia...

LISCIONE

Il benefizio

voi troppo rinfacciate!

DON CARISSIMO

Ah, Dirindina,

sarà il mio precipizio

questo baron, s'ora di qui non sfratta!

DIRINDINA

Gli vo' pria la cravatta

per carità distendere...

DON CARISSIMO

Non la volete intendere?

DIRINDINA

Come fa la Fringuella e la Garbina.

DON CARISSIMO

Finiamola, Dirindina!

 

 

Comar Dirindona,  

la vostra figliola

non vuole obbedire

e lascia la scuola

per fare il bordello.

DIRINDINA

Lasciatemi dire,

son savia e son buona,

è tutto martello.

Insieme

LISCIONE

Lasciatevi dire,

è savia ed è buona,

è tutto martello.

 

DON CARISSIMO

La vostra figliola

di me si trastulla

e va con l'amico.

DIRINDINA E LISCIONE

L'amor è pudico,

ch'è amor di Platone.

DIRINDINA

L'amor è pudico,

m'insegna l'azione.

Insieme

LISCIONE

L'amor è pudico,

gl'insegno l'azione.

 

DON CARISSIMO

L'amor di briccone

insegna il malanno!

Me n' vo e più non torno.

DIRINDINA E LISCIONE

Andate, buon giorno,

andate, buon anno!

DON CARISSIMO

Or ora in persona

vo' andar dal pretore.

DIRINDINA

Son putta d'onore.

Insieme

LISCIONE

È putta d'onore.

 

DON CARISSIMO

Comar Dirindona,

venite a spartire

con qualche randello!

DIRINDINA

Lasciatemi dire,

ch'è tutto martello!

Insieme

LISCIONE

Lasciatevi dire,

ch'è tutto martello!

 

Fine (Intermezzo primo)

Intermezzo primo Intermezzo secondo

Camera con cembalo e libri musicali.

Don Carissimo, Dirindina
 

Signora Dirindina

E questo basta a me

Don Carissimo, Dirindina
<- Liscione

Miei signori, buon dì!

Sola, signora sì, sola benissimo!

Don Carissimo, Dirindina e Liscione
Comar Dirindona
 
Scena unica
Camera con cembalo e libri musicali.
Intermezzo secondo

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