Atto terzo

 

Scena prima

Loco delizioso ne la reggia, che corrisponde sul Nilo.
Creonte.

 Q 

Creonte

 

Pensieri molesti  

quest'alma lasciate:

sparite,

fuggite,

non più m'infestate.

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Sventurata Damira!  

Troppo errai, lo confesso.

Dell'error mio commesso

speglio sono quest'onde,

tomba del tuo bel sen. D'ogni tuo danno

fu sol cagion un cieco dio tiranno.

 

Acque limpide, che sgorgate  

da le vene di freddi sassi;

mesto a voi rivolgo i passi,

e qui al vostro mormorio,

seppellisco nel sonno il duolo mio.

 

Scena seconda

Breno, Creonte che dorme.

<- Breno

 

BRENO

So che qua venne. Eccolo appunto: ei dorme  

è questo il tempo, arride

a' miei disegni il fato:

dorma sonni di ferro un re spietato.

 
(mentre s'avventa per uccider Creonte sopraggiunge Nigrane, che con la spada lo impedisce)
 

Scena terza

Nigrane con la spada a la mano. Breno. Creonte che si sveglia a le voci di Nigrane.

<- Nigrane

 

NIGRANE

Ah traditor! Sei morto.  

(qui Breno senza dir altro fugge)

Breno ->

 

CREONTE

Numi, stelle, che scorgo.  

Olà guerrieri.

(qui esce la guardia reale)

<- guardia reale

NIGRANE

Giove m'assista.  

CREONTE

Ah indegno.

NIGRANE

Erri signor. A me.

CREONTE

Empio contro il tuo re

eccesso così enorme oprar tentasti.

NIGRANE

Qual eccesso?

CREONTE

Ancor neghi?

NIGRANE

Odi.

CREONTE

Non più. Tra ceppi

sia il perfido guidato, e pria che sorga

ad aprir l'uscio al dì la nova aurora,

resti il fellon decapitato, e mora.

Creonte ->

 

Scena quarta

Nigrane circondato da la Guardia reale.

 

NIGRANE

O destino inclemente!  

Dovrà dunque morir un innocente?

 

Fillide dove sei?  

Pria, che a la morte io vada,

almen questi occhi miei

ti potessero dar l'ultimo guardo,

per bearmi in quel volto, ond'io tutt'ardo,

che felice, e contento allor morrei.

Fillide dove sei?

 

Scena quinta

Silo, Nigrane.

<- Silo

 

SILO

Che brami tu da Fillide? Poc'anzi  

l'incontrai ne l'uscir fuor del giardino.

NIGRANE

Già, che stella clemente

qua ti trasse opportun, pregoti amico

trovar Fillide, e dirle,

che innocente Nigrane

a la morte se n' va per destin rio,

e a le sue luci belle,

pria di morir invia l'ultimo addio.

SILO

Buon viaggio signor, sarai servito.

guardia reale, Nigrane ->

 

Scena sesta

Fillide, Silo.

<- Fillide

 

FILLIDE

Già vicino a tuffarsi in seno a l'onde  

è il luminoso dio, ch'in ciel risplende,

né Breno ancor le sue promesse attende.

SILO

Fillide, a tempo a fé

qua giunta sei.

FILLIDE

Che brami tu da me?

SILO

Innocente Nigrane

a la morte se n' va per destin rio,

e a le tue luci belle,

pria di morir invia l'ultimo addio.

FILLIDE

A la morte Nigrane?

SILO

Ei qui poc'anzi

prigionier tra catene

tutto mesto pregomi a ritrovarti,

e tai detti spiegarti.

FILLIDE

Di che è reo?

SILO

Non lo so.

FILLIDE

Forse perché fedel segue ad amarmi,

Creonte al suo furore

sacrificar lo vuole? A suo dispetto

non morrà, no, l'idolo mio diletto.

Dell'avviso opportuno

a te obbligata io sono,

e quest'aurea catena

in ricompensa amico mio ti dono.

(dona una catena d'oro a Silo in tempo ch'esce Lerinda, e vede a dargliela)

<- Lerinda

 

SILO

Fillide ti ringrazio, o come bella!  

Benedette le corti:

nelle selve giammai,

da che nacqui incontrai sì buone sorti.

Fillide ->

 

Scena settima

Lerinda, Silo.

 

LERINDA

Buone sorti, eh crudele?  

T'ho pur colto sul fatto,

traditor infedele.

SILO

Che fatto? Che pazzie?

Di già sazio son reso

de le tue gelosie.

LERINDA

La catena che avesti?

SILO

Eccola qui.

LERINDA

E sostener vorrai,

che la tua infedeltà non mi tradì?

SILO

Quanto rider mi fai!

LERINDA

Pensi, che cieca io sia?

Cent'occhi ha per mirar la gelosia.

 

SILO

Maledetto sia quel sì,  

che in tuo sposo mi legò.

Averei proferto un no,

se m'avessi allor pensato,

d'esser sempre tormentato

dal tuo pazzo umor così.

Maledetto sia quel sì.

LERINDA

Maledetti pur noi siate

sposi infidi, che portate

a le mogli poco affetto.

Quando crespo abbiam l'aspetto

ci aborrite, e disprezzate.

Maledetti pur noi siate.

 

SILO

Sprezzami.

LERINDA

Sgridami.

SILO

Sdegnati.

LERINDA

Affogati.

SILO

Fa' che vuoi tu.

Folle son, se di te mi curo più.

Insieme

LERINDA

Fa' che vuoi tu.

Stolta son, se di te mi curo più.

Silo, Lerinda ->

 

Scena ottava

Breno.

<- Breno

 

 

Fortuna mi tradisti!  

Ferro che non sapesti,

ad un barbaro re svenar il petto,

come inutil t'aborro, e al suol ti getto.

(getta a terra lo stilo)

Di Fillide al sembiante

comparir più non oso.

Temo, ch'ella m'accusi al primo guardo

di poco affettuoso, o di codardo.

 

Consigliami amor.  

Che far mai dovrò?

Risolver non so,

confuso è il mio cor.

Consigliami amor.

Breno ->

 

Scena nona

Damira.

<- Damira

 

Suol de' pazzi, la fortuna  

cura prendersi talor,

ma con me sempre importuna,

mai non cangia il rio tenor.

Stolta fingermi non giova:

chi nasce pazzo sol, fortuna trova.

 

 

Ma qui che scorgo? Un ferro nudo a terra?  

Par, che la sorte a le mie brame arrida,

provvedendomi d'armi,

acciò Fillide sveni, e l'empia uccida.

 

Vendicar spero  

l'offese mie;

non più pazzie

sdegno guerriero

vieni, e ricetto

fa' nel mio petto,

ardito, e fiero.

Vendicar spero

le offese mie.

Damira ->

 
 

Scena decima

Prigione orrida.
Nigrane.

 Q 

Nigrane

 

Marmi spietati, e tenebrosi orrori,  

ch'un innocente imprigionate a torto,

dopo, ch'al suolo agonizzante, e morto

caduto io sia tra gelidi pallori,

deh per pietade almen fate, che sia

nota a Creonte l'innocenza mia.

 

 

Ma che rimiro o stelle!  

Maschere in questo loco?

Qual deità pietosa

da due luci velate a questo core

vibra rai di conforto?

 

Scena undicesima

Fillide mascherata, Nerillo, Nigrane.

<- Fillide, Nerillo

 

FILLIDE

Amico amore.  

(si leva la maschera)

NIGRANE

Mia vita.

FILLIDE

Mio tesoro.

NIGRANE

Che grazie?

FILLIDE

Che sventure?

NERILLO

Che brutte stanze oscure!

NIGRANE

Per dar la vita al re son prigioniero.

Da Breno lo salvai.

FILLIDE

Basta, t'intendo.

NIGRANE

Come t'introducesti

amoroso mio sol co' tuoi splendori,

a illustrar questi orrori?

FILLIDE

Sai, che a Fillide, o caro,

favorita del re nulla si nega,

e il tutto ottien, ogn'or che chiede, o prega.

NIGRANE

Or venga quando vuole

carnefice spietato a esanimarmi,

ch'altro più non desio.

Un vostro guardo pio,

care bellezze amate,

può le ceneri mie render beate.

FILLIDE

Non si parli di morte, alma gradita,

mentr'io qui son per riserbarti in vita.

NIGRANE

E come?

FILLIDE

Queste spoglie

vestirti ora dovrai

colà in disparte.

NIGRANE

O bene!

FILLIDE

E ne l'uscir

da quest'orride soglie,

rappresentando tu la vece mia

facilmente potrai con questa frode

ingannar il custode.

NIGRANE

Ma tu?

FILLIDE

Non più mio ben. Fa' quanto impongo.

Uscito, che sarai,

con Nerillo n'andrai

ne le mie stanze ad aspettarmi: intanto

ben io saprò d'accorta

mezzo trovar per farmi aprir la porta.

Meco vieni.

NIGRANE

Ubbidisco.

 

 

Occhi vaghi amorosetti,  

vive faci del mio cor,

sin che luci così belle

splender miro in mio favor,

io non temo de le stelle

l'empio, e barbaro rigor.

FILLIDE

Bella bocca, ov'ha Cupido

arco, e strale di rubin,

sin ch'io vivo incatenata

da quel biondo, e vago crin,

pur ch'io sia da te baciata,

farò guerra anco al destin.

Fillide, Nigrane ->

 

Scena dodicesima

Nerillo.

 

 

Itene pur, per me non veggo l'ora  

di lasciar questi alberghi, e uscirne fuora.

 

Servir a innamorati  

non è mestier per me.

Se un giorno mi discioglio

da così strano imbroglio,

mai più v'inciampo a fé.

Servir a innamorati

non è mestier per me.

Nerillo ->

 
 

Scena tredicesima

Appartamenti di Fillide in corte.
Creonte, Lerinda.

 Q 

Creonte, Lerinda

 

CREONTE

E ciò fia ver?  

LERINDA

Non mento.

Mascherata poc'anzi

con Nerillo, signor, uscir la vidi

fuor de le regie soglie.

CREONTE

Ove n'andò?

LERINDA

Dir no 'l so: ma il cangiare

abito, e forme per uscir di corte,

mi fa assai sospettare.

CREONTE

Perfida gelosia

l'anima m'avvelena.

LERINDA

Se coglierla sul fatto

brami signor, è d'uopo

vigile qui aspettar il suo ritorno.

CREONTE

Sì, sì, fin ch'ella viene,

passeggiando n'andrò quivi d'intorno.

(parte)

Creonte ->

 

LERINDA

Vo; che Fillide impari  

tosto, ch'ella qua viene,

a donar lascivetta

al mio sposo infedel auree catene.

Lerinda ->

 

Scena quattordicesima

Nerillo, Nigrane mascherato con le vesti di Fillide.

<- Nerillo, Nigrane

 

NERILLO

Signor, a gran periglio  

per amore t'esponi.

NIGRANE

Amante core,

i perigli non teme.

Fillide la mia speme

qui attenderò. Ma sento

l'anima mia, che stanca

dal suo lungo penar, brama il riposo.

NERILLO

Qui t'adagia signor. Dormi; ch'io in tanto

farò la veglia, e scherzerò col canto.

(qui Nigrane s'adagia sopra una sede)
 

NIGRANE

Dolce sonno gradito,

d'ogni stanco mortal pace, e ristoro,

fa' ch'io sogni tra l'ombre il sol, ch'adoro.

 

NERILLO

O come presto ha chiuse  

le sue pupille al sonno!

Anco i miei lumi più vegliar non ponno.

(s'adagia appresso Nigrane)

 

Io non provo maggior piacere,  

se non quando m'addormento;

e posando,

va sognando

questo core,

in amore

di gustar qualche contento.

Io non provo maggior piacere,

se non quando m'addormento.

(s'addormenta accanto Nigrane)

 

Scena quindicesima

Damira; Nigrane, Nerillo che dormono.

<- Damira

 

DAMIRA

Cieca vendetta  

guida il mio piede,

dove risiede

la mia nemica.

 

DAMIRA

Ma che miro o fortuna!  

Ecco l'empia, che dorme.

Vittima a' miei furori

or iniqua cadrai. Perfida mori.

 

Scena sedicesima

Creonte, Lerinda, Damira; Nigrane, Nerillo che si svegliano.

<- Creonte, Lerinda

 

CREONTE

Ferma il colpo. Che tenti?  

LERINDA

Ah Fidalba, sì ardita?

Deh scusala signor: ella è impazzita.

NERILLO

Su svegliati Nigrane. Ecco qui il re.

 

NIGRANE

Che far degg'io?  

NERILLO

Rivolgo altrove il piè.

 

Nerillo ->

DAMIRA

Sire, stolta non son qual tu mi credi.  

Son Damira, che vive

per clemenza di stelle

de la barbarie tua cruda, e spietata,

in vita riserbata.

LERINDA E CREONTE

Che ascolto o ciel!

NIGRANE

Che sento!

DAMIRA

Se ancor sazio non sei

di renderti al mio onore

per un seno impudico

implacabil nemico,

eccoti il ferro, prendi,

trafiggi questo petto,

estingui nel mio sangue

le fiamme dell'affetto,

che fida a te portai:

svena o pigro: che fai?

CREONTE

Damira, oh dio non più, confuso, e vinto.

Da te alfin mi confesso:

conosco l'error mio, torno in me stesso.

Perdonammi, se errai:

tanto t'adorerò, quanto t'odiai.

Ma come ti salvasti

dentro l'acque del Nilo?

LERINDA

Io te 'l dirò.

Silo a caso pescando

su le rive del fiume,

gir a nuoto la vide, e la salvò.

DAMIRA

Io Fidalba mi finsi

pastorella d'Egitto

priva de' genitori, e disperata.

LERINDA

E Silo per sua figlia

volle adottarla, e come tal fu amata.

(qui Creonte si rivolge a Nigrane mascherato, stimandolo Fillide)

CREONTE

Fillide.

NIGRANE

(si leva la maschera dal volto)  

Son Nigrane.

CREONTE

Che miro, tu Nigrane?

Tu sprigionato? In queste spoglie? E come?

LERINDA

Stravaganti successi!

CREONTE

Temo d'occulti eccessi.

 

Scena ultima

Fillide, Creonte, Damira, Nigrane, Breno, Lerinda.

<- Fillide, Breno

 

FILLIDE

Che eccessi? Pari a i tuoi  

qui scoprirne non puoi.

Se Damira morì, Fillide mora.

In onta tua crudele,

vive Fillide ancora.

CREONTE

Io crudele? Giammai

la tua morte bramai.

FILLIDE

Ben le tue voci intesi.

CREONTE

Tu ne l'udirmi errasti:

Fillide equivocasti.

Viva è Damira.

DAMIRA

E al mio consorte unita,

a chi morte bramai, dono la vita.

FILLIDE

Non men da le tue grazie,

che da' tuoi casi io resto

e stupida, e confusa alta reina.

BRENO

Signor, ecco a' tuoi piedi

un empio, un reo pentito,

mostro d'infedeltà.

Castigami, che indegno

son di regia pietà.

Innocente è Nigrane, io sono il reo,

che di Fillide acceso,

per possederla, ucciderti tentai.

FILLIDE

Io glielo comandai

da tue voci delusa:

ciec'ira femminil degna è di scusa.

CREONTE

Perfido.

NIGRANE

Dal suo ferro

nel giardino o mio re salvo ti resi.

CREONTE

Ingannato io t'offesi.

FILLIDE

Io di Nigrane amante

in quelle spoglie mascherata uscii

fuor de la reggia, e in carcere introdotta

da pensieri amorosi,

cangiai le vesti, e in libertà lo posi.

CREONTE

Con quai mezzi possenti,

sommo Giove sciogliesti

sì confusi accidenti!

DAMIRA

Signor, deh non volere

tra le nostre allegrezze

i castighi introdur, e le tristezze.

Perdona a Breno il temerario errore,

e incolpa solo il cieco dio d'amore.

CREONTE

A te nulla si neghi.

Per sua pena sol basti

torgli Fillide, e unirla

in presenza del reo

al suo fido Nigrane in imeneo.

BRENO

Grazie ti rendo o sire

del concesso perdon: ma quella morte

che la clemenza tua dar non mi vuole,

mi darà in breve il duolo,

mentre privo son io del mio bel sole.

FILLIDE

Nigrane.

NIGRANE

Anima mia.

FILLIDE

Son pur tua.

NIGRANE

Sì, sei mia.

CREONTE

Ravvivata mia sposa

mi rilego al tuo seno.

DAMIRA

Sorte alfine pietosa,

ha i turbini cangiati in ciel sereno.

CREONTE

La tua sorte è cangiata.

DAMIRA

E Damira placata.

 

E il mio cor lieto, e contento,  

più non sente affanni, e pene.

Tra le braccia del mio bene,

darò bando a ogni tormento.

E il mio cor lieto, e contento,

più non sente affanni, e pene.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Loco delizioso ne la reggia, che corrisponde sul Nilo.

Creonte
 

Sventurata Damira!

(Creonte che dorme)

Creonte
<- Breno

So che qua venne. Eccolo appunto

(Breno s'avventa per uccider Creonte)

Creonte, Breno
<- Nigrane

(Nigrane impedisce a Breno di uccider Creonte)

Ah traditor! Sei morto

Creonte, Nigrane
Breno ->

(Creonte si sveglia)

Numi, stelle, che scorgo

Creonte, Nigrane
<- guardia reale

Giove m'assista / Ah indegno

Nigrane, guardia reale
Creonte ->

O destino inclemente!

Nigrane, guardia reale
<- Silo

Che brami tu da Fillide?

Silo
guardia reale, Nigrane ->
Silo
<- Fillide

Già vicino a tuffarsi in seno a l'onde

(Fillide dona una catena d'oro a Silo)

Silo, Fillide
<- Lerinda

(Lerinda in disparte)

Fillide ti ringrazio, o come bella!

Silo, Lerinda
Fillide ->

(Lerinda si rivela)

Buone sorti, eh crudele?

Silo, Lerinda ->
<- Breno

Fortuna mi tradisti!

Breno ->
<- Damira

Ma qui che scorgo?

Damira ->

Prigione orrida.

Nigrane
 

Ma che rimiro o stelle!

Nigrane
<- Fillide, Nerillo

Amico amore / Mia vita

Nigrane, Fillide
Occhi vaghi amorosetti
Nerillo
Fillide, Nigrane ->

Itene pur, per me non veggo l'ora

Nerillo ->

Appartamenti di Fillide in corte.

Creonte, Lerinda
 

E ciò fia ver? / Non mento

Lerinda
Creonte ->

Vo; che Fillide impari

Lerinda ->
<- Nerillo, Nigrane

(Nigrane mascherato con le vesti di Fillide)

Signor, a gran periglio

(Nigrane si addormenta)

O come presto ha chiuse

(Nerillo s'addormenta accanto Nigrane)

Nerillo, Nigrane
<- Damira

Ma che miro o fortuna!

Nerillo, Nigrane, Damira
<- Creonte, Lerinda

Ferma il colpo. Che tenti?

(Nigrane e Nerillo si svegliano)

Che far degg'io? / Rivolgo altrove il piè

Nigrane, Damira, Creonte, Lerinda
Nerillo ->

Sire, stolta non son qual tu mi credi

(Nigrane si leva la maschera dal volto)

Son Nigrane / Che miro, tu Nigrane?

Nigrane, Damira, Creonte, Lerinda
<- Fillide, Breno

Che eccessi? Pari a i tuoi

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima Scena sedicesima Scena ultima
Bosco con capanna. Stanza di Fillide in corte con letto. Cortile reale. Giardino reale. Sala regia, dove dipinto si vede il naufragio di Damira nel Nilo. Logge reali. Loco delizioso ne la reggia, che corrisponde sul Nilo. Prigione orrida. Appartamenti di Fillide in corte.
Atto primo Atto secondo

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