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Simon Boccanegra

Stanza del Doge nel palazzo ducale in Genova; porte laterali; da un poggiolo si vede la città; un tavolo: un'anfora e una tazza; annotta.

Paolo, Pietro
 

[N. 11 - Scena e recitativo]

Quei due vedesti? / Sì / Li traggi tosto

Paolo
Pietro ->

Me stesso ho maledetto!

(Paolo estrae un'ampolla, ne vuota il contenuto nella tazza)

Qui ti stillo una lenta, atra agonia...

Paolo
<- Fiesco, Gabriele, Pietro
Paolo, Fiesco, Gabriele
Pietro ->

[N. 12 - Scena e duetto Paolo - Andrea]

Paolo, Gabriele
Fiesco ->

[N. 13 - Scena ed aria Gabriele]

Udisti? / Vil disegno.

Gabriele
Paolo ->

O inferno! Amelia qui! L'ama il vegliardo!...

Che parlo!... ohimè!... deliro!...

 
Gabriele
<- Amelia

[N. 14 - Scena e duetto Amelia - Gabriele]

Tu qui? / Amelia! / Chi il varco t'apria?

Il Doge vien, scampo non hai. T'ascondi!

 

(Amelia nasconde Gabriele sul poggiolo)

Gabriele, Amelia
<- Simone

[N. 15 - Scena e terzetto. Finale II]

Figlia! / Sì afflitto, o padre mio? / T'inganni

Gabriele, Simone
Amelia ->

Doge! ancor proveran la tua clemenza

(il Doge si addormenta)

Ei dorme!... quale sento ritegno?

Gabriele, Simone
<- Amelia

(Gabriele va per trafiggere il Doge, ma Amelia va a porsi tra esso ed il padre)

Insensato! Vecchio inerme il tuo braccio colpisce!

Gabriele, Amelia, Doge e Coro
Perdono, Amelia. Indomito

Quai gridi? / I tuoi nemici / Il so / S'addensa

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