Parte seconda

 

Scena prima

Arianna, Fedra.

 Q 

(nessuno)

<- Arianna, Fedra

 

ARIANNA

Invan mi fuggi.  

FEDRA

O dio mi lascia; indegna

di mirar mi confesso il tuo sembiante.

So conoscer il mio fallo, e detestarlo,

ma non posso di men di non amarlo.

ARIANNA

Cotanto ardisci?

FEDRA

E che dir deggio? Incolpa

l'influsso rio di qualche stella avversa.

ARIANNA

Sapevi pur, che destinata sposa

a Teseo m'era.

FEDRA

Il seppi, mi difesi

dall'acceso desio sin che potei.

Ma che pro? Le lusinghe, i vezzi, e l'atti

di quel, dirlo conviene, amabil volto

ogni poter m'han tolto.

ARIANNA

So, che l'infido il genio tuo sedusse.

FEDRA

I primi semi ei sparse

della mia infedeltà; ma il mio volere

se ne fece poi gloria, indi piacere.

 

Non è colpa del mio core,    

ma delitto è sol d'amore

se t'offendo,

e mi rendo a te infedele.

Deh perdona il fallo mio:

ch'è tormento assai più rio

il sentir che mi condanni

d'ogni affanno più crudele.

S

Fedra ->

 

Scena seconda

Teseo, Arianna.

<- Teseo

 

TESEO

Arianna.  

ARIANNA

Ancor vieni a me dinante?

TESEO

Teco a gioir me n' vengo

del tuo novello amante.

ARIANNA

Tanto t'inoltri? mi dileggi ancora?

TESEO

Arde per te d'amor, qual non so dirti

gran prence, o nume.

ARIANNA

E come, e donde il sai?

TESEO

Perch'ei il suo cor m'aperse, e a me ti chiese.

ARIANNA

Tu allor che rispondesti?

TESEO

Al suo disegno

con gioia corrisposi.

ARIANNA

Ah sposo indegno.

Tu dispor di mie voglie? In questa guisa

doppiamente tradita, e vilipesa

la figlia di Minosse?

TESEO

In che t'offendo?

Un amante ti tolsi, un te ne rendo.

ARIANNA

Così, così mi tratti?

Non fui quell'io, che la tua patria sciolsi

dal gravoso tributo? e che ti tolsi

con l'arte mia dal Minotauro orrendo?

Crudel, da te ingannata, ah ben lo sai

per abbracciarti sposo

il regno, e sino il padre abbandonai.

TESEO

N'ho gran dolor, ma...

ARIANNA

Che? Teseo adorato

ritorna al seno mio, senza te moro.

Eccomi a te prostrata. Il tuo abbandono

più mi pesa che morte,

che padre, patria, trono.

Deh ritorn'al mio seno:

e se mi nieghi amore

come tu vuoi, teco mi guida almeno.

 

Come mai puoi  

vedermi piangere

senza che frangere

il cor ti senta?

Come mai spenta

è in te pietà?

Morta mi vuoi?

Crudel m'esanima.

Togli a quest'anima

la pena amara,

che da te cara

la morte avrà.

 

Scena terza

Bacco, Sileno, Arianna, Teseo.

<- Bacco, Sileno

 

BACCO

È questa la vendetta  

che fai di lui che traditore appelli?

L'odio quest'è, che senso tal mostronne

il tuo tradito cor?

SILENO

Credete a donne.

ARIANNA

(Oh mio scorno, e vergogna!)

TESEO

Io n'ho pietade.

ARIANNA

Pietà, crudel, dopo che m'hai tradita,

vilipesa, schernita?

BACCO

T'accheta, o bella: è il mal senza riparo.

ARIANNA

Senza riparo? come? ei di che teme?

Mio sposo esser non può?

SILENO

Questo le preme.

TESEO

Confesso, e con rossor, che a te degg'io

gloria, consiglio, e libertade, e vita.

Tutto farei per te, ma l'amor mio...

ARIANNA

Ma non mi amasti? e promettesti il core?

TESEO

Gratitudine fu, ma non amore.

ARIANNA

E la fede di sposo?

TESEO

O, questi è il mio

fallo maggior, non t'adirar s'io il dico,

ma Fedra non avea veduta ancora.

E che rammento adesso

de' miei casi la serie? Io senza lei

morir dovea; che avrebbe a te giovato

la morte mia? Meglio non è ch'io viva?

E senza più querele,

ch'io resti a Fedra sposo

e ad Arianna ancor servo fedele?

 

Conosco il mio fallo,  

e chiedo perdono:

se indegno ne sono

dimando pietà.

Se brami ch'io pianga

di pianger prometto,

ma lascia al mio affetto

la sua libertà.

Teseo ->

 

Scena quarta

Arianna, Bacco, Sileno.

 

BACCO

Possibile, Arianna,  

che veder non ti possa alfin placata?

ARIANNA

Non si può, sono amante, e disprezzata.

BACCO

E all'amor mio nulla tu pensi?

ARIANNA

Nulla.

BACCO

Non mi dicesti pria

di non amar più mai quell'incostante?

ARIANNA

Pensier di donna amante

è come flutto in mar, ch'or parte, or torna.

BACCO

Io t'amerò fedele!

ARIANNA

Eh, s'uom pur sei,

dispensar non ti puoi dal tuo costume.

BACCO

Ma, s'io mi fossi un nume?

ARIANNA

Ah, per pietade

non mi schernir. Mi lascia

nella mia doglia acerba, e dispietata.

Sento svellermi il cor, son disperata.

 

Spero di vendicarmi,  

e forse d'oltraggiarmi

l'empio si pentirà.

E per suo grave affanno

vedrà qual fiero danno

arrech'infedeltà.

Arianna ->

 

Scena quinta

Bacco, Sileno.

 

BACCO

Qual mai gran doglia entro del petto aduna?  

SILENO

E rallegrarla tu, signor, non puoi?

BACCO

Come?

SILENO

L'invada il tuo divin furore!

BACCO

Ad altro penso.

SILENO

Il so, trarla vorresti

a Tebe teco, o a Nisa.

BACCO

Non bene appaga l'alme

piacer d'amore da rigor forzato.

SILENO

Di gusto non son io sì delicato.

BACCO

Come mai ti compiaci

d'un volto, che sdegnoso

bieco ti guardi, e non ti sia pietoso?

 

Nave, che solca  

profondo mare,

se la molesta

cruda tempesta

al fine scorgesi

a naufragar.

Così un amante,

benché costante,

se prova irata

bellezz'amata

mai calma placida

non può sperar.

Sfondo schermo () ()

Bacco, Sileno ->

 

Scena sesta

Fedra, Teseo.

<- Fedra, Teseo

 

FEDRA

Stelle, voi che reggete  

le vicende de' miseri mortali,

dite, s'hanno i miei mali

termine alcuno, o pur rimedio ancora;

ma temo che il destin voglia ch'io mora.

TESEO

Idolo mio sta' lieta.

La fortezza del cor vincerà alfine

un ostinato, un disperato amore.

FEDRA

Arianna resiste.

TESEO

Io più di lei.

FEDRA

Han gran forza le lagrime: una stilla

che a lungo cade, anche un macigno spezza.

TESEO

Non sai dell'alma mia l'alta fermezza.

 

Non è sì forte  

la quercia al vento,

e non resiste

superbo scoglio

agli urti, all'onte

d'irato mar.

Qual il mio core

d'ardor ripieno

non ha timore

di venir meno

te in adorar.

 

Scena settima

Bacco, Fedra, Teseo.

<- Bacco

 

BACCO

Teseo, tempo è che siamo ambo felici.  

TESEO

Lo voglia il ciel; ma come esser ciò puote?

BACCO

Mercé dell'opra mia.

TESEO

Si può saper chi sei?

BACCO

Se no 'l sapesti, ora saprai ch'io sia.

 

Scena ottava

Coro di Villanelle, Bessaridi, Satiri e Fauni.

<- Villanelle, Bessaridi, Satiri, Fauni

 

DUE BESSARIDI

Satiretti  

lascivetti,

DUE SATIRI

villanelle

furfantelle,

TUTTI QUATTRO

applaudiamo al dio Lenèo.

CORO

Viva viva Tionèo

Semelèo

Bessarèo

e la bella ch'egli adora

or di lui s'accenda il cor.

 

DUE DEL CORO

Qual nebbia t'appanna

incaut'Arianna?

Or s'apra in te il lume

conosci quel nume

per te tutto amor.

CORO

Viva viva Tionèo

Semelèo

Bessarèo

e la bella ch'egli adora

or di lui s'accenda il cor.

DUE DEL CORO

Pietà non si niega

a nume che priega.

Ben merta sua fede

in dolce mercede

reciproco ardor.

 

DUE BESSARIDI

Satiretti

lascivetti,

DUE SATIRI

villanelle

furfantelle,

TUTTI QUATTRO

applaudiamo al dio Lenèo.

CORO

Viva viva Tionèo

Semelèo

Bessarèo

e la bella ch'egli adora

or di lui s'accenda il cor.

 

FEDRA

Che mai sentiam?  

TESEO

A te mi prostro, o nume,

figlio di Giove, e vincitor degl'Indi.

FEDRA

O germana felice

per sì grande amator! Vieni, di queste

gioie a goder, e omai

sgombrin dall'alma tua doglie moleste.

 

Lascia di più languir.  

Cessi dentro al tuo sen

d'affanno il cor ripien

di palpitar.

Se amor già fu crudel

all'alma tua fedel,

ora per te vicende

ei vuol cangiar.

 

BACCO

Viene appunto Arianna.  

 

Scena nona

Arianna, Bacco, Fedra, Teseo.

<- Arianna

 

ARIANNA

Qual forza ignota a ritornar mi tragge?  

TESEO

A riconoscer vieni,

bella, il grande amator, divina prole

di Semele, e di Giove.

FEDRA

Bacco, il nume tebano.

ARIANNA

Degna non son d'un tanto onor sovrano.

Ma chi fede ne fa?

BACCO

L'opre che miri.

Volgi il guardo d'intorno.

ARIANNA

Ah, che vegg'io?

Queste campagne inabitate, ed erme

ecco di viti popolarsi.

TESEO

Il fiume

di rubicondo umor corre spumante.

FEDRA

E le selvagge piante

di pampini, e racemi il crine ornarsi.

ARIANNA

E le frutta mature

spuntar dai dumi in fra la selva sparsi.

 

TESEO

Latte, e mèle ecco vegg'io    

a sudar le querce annose:

germogliar giacinti, e rose

d'improvviso al colle intorno.

Un sussurro, un mormorio

d'augelletti in queste fronde

sento, e dolce a quel risponde

d'amadriadi un coro adorno.

S

Sfondo schermo () ()

 

Scena decima

Sileno e tutti gli altri.

<- Sileno

 

SILENO

Signor, questa corona  

Venere invia, perché tu l'offra in dono

alla bella Arianna.

ARIANNA

Di tanto onore io degna?

BACCO

In sul bel crine

io te la pongo, o mio adorato bene.

Rendi alla dèa di Cnido

grazie, che al tuo gran merto

sì raro fregio, e a tua beltà destina.

SILENO

Or sì che a te mi prostro

quale a mia potentissima regina.

FEDRA

O bella sorte!

TESEO

O quanto son contento!

ARIANNA

Qual mai diversa or sento

l'anima mia da quel che fu! Dal core

il duol sparì; m'infiamma

un certo nuovo ardor che più non sente

di basso affetto, e di terren desio.

Sopra di me m'innalzo,

e quasi il suolo oblio.

 

Che dolce foco in petto  

oltre l'usato io sento,

che invece di tormento

gioia mi dà, e diletto,

e mi consola.

E se d'un vivo ardore

sento quest'alma piena,

desio, ma senza pena:

amo, ma nel mio core

il duol s'invola.

Sfondo schermo () ()

 

TESEO

Dunque non m'odi più?  

FEDRA

Dunque...

ARIANNA

Il mio petto

or capace non è che di diletto.

TESEO

Sperar poss'io che a te discaro il nodo

non sia meco di Fedra?

ARIANNA

Anzi a me caro, e 'l bramo.

FEDRA

Generosa germana or torno lieta.

BACCO

Anche di me ti caglia.

ARIANNA

Amato nume

perdona, se sì tarda a tue richieste

risposi: in noi mortali

sai quanto il velo degli affetti toglie

il vero ben poter scoprire all'alme.

Or mercé d'un tuo raggio

che penetrommi il cor, di cui m'accendo,

a te, nume immortal, pronta mi rendo.

BACCO

Ecco la destra, amata sposa.

ARIANNA

Oh quanto

caro sposo m'innalzi!

FEDRA

Avea il destino

scritto nel ciel la tua sì gran ventura.

TESEO

Or più che mai contento

con Fedra l'alma mia volo ad Atene.

BACCO

Adorata Arianna, il don conserva

dell'amorosa diva.

Tempo verrà che dopo il regno in terra

questa corona istessa

t'ornerà il crine in cielo;

e con forme più belle

si cangeran le gemme in tante stelle.

 

FEDRA E TESEO

Grande e possente  

nume Lièo

di mostri, e vortici

di terre, e d'uomini

soggiogator.

Tuo fausto guardo

sopra noi stendasi

e tua bontade

applauda a' giubili

del nostro cor.

CORO

Serto di stelle lucide

ad Arianna cinga

le tempie illustri e nobili

che con eterno lume

folgoreggiar si veda.

 

TESEO

D'un sì gran nume, e così eccelsa diva  

stringa Imeneo la maestade, e 'l bello.

SILENO

E de' figli, e nipoti in lungo giro

celebri i fasti la ventura etade.

 

FEDRA

E di più popoli  

concordi cantici

al suon festeggino

de' loro nomi

annoverati

fra semidei.

 

CORO

Viva Bacco vincitore,

e de' cieli in almo onore

Arianna, e i figli suoi.

Viva pur viva Lièo

viva il nume Bessarèo

gloria al Gange, e gioia a noi.

 

Fine (Parte seconda)

Parte prima Parte seconda

Come parte prima.

 
<- Arianna, Fedra

Invan mi fuggi

Arianna
Fedra ->
Arianna
<- Teseo

Arianna / Ancor vieni a me dinante?

Arianna, Teseo
<- Bacco, Sileno

È questa la vendetta

Arianna, Bacco, Sileno
Teseo ->

Possibile, Arianna

Bacco, Sileno
Arianna ->

Qual mai gran doglia entro dal petto aduna?

Bacco, Sileno ->
<- Fedra, Teseo

Stelle, voi che reggete

Fedra, Teseo
<- Bacco

Teseo, tempo è che siamo ambo felici

Fedra, Teseo, Bacco
<- Villanelle, Bessaridi, Satiri, Fauni

Che mai sentiam?

Viene appunto Arianna

Fedra, Teseo, Bacco, Villanelle, Bessaridi, Satiri, Fauni
<- Arianna

Qual forza ignota a ritornar mi tragge?

Fedra, Teseo, Bacco, Villanelle, Bessaridi, Satiri, Fauni, Arianna
<- Sileno

Signor, questa corona

Dunque non m’odi più?

Fedra e Teseo, coro
Grande e possente

D’un sì gran nume

Fedra, Coro
E di più popoli
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima
Spiaggia di mare con padiglione; al lato bosco, e rupe; navi alla spiaggia. Come parte prima.
Parte prima

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