Atto secondo

 

Scena prima

La scena rappresenta un giardino con un bellissimo palazzo in distanza, nel mezzo del quale si vede la fontana del vero amore.
Amadigi solo.

 Q 

Amadigi

 

 

Io ramingo me n' vado  

per valli, e per foreste afflitto e solo,

né so dove mi volga incerto il piede.

Ma; quivi appunto io scorgo

d'amor l'antro incantato

l'acque del quale i dubbi amanti accerta:

voglio in esse specchiarmi,

per veder s'il mio ben fida è in amarmi.

 
[N. 14 - Aria]

 N 

Sussurrate, onde vezzose  

limpidette consolate

questo misero mio cor;

e tu nume d'ogni affetto

compatisci questo petto,

ch'è ripieno di dolor.

Sfondo schermo () ()

 

 

Numi che veggio? Oriana  

accarezza il rivale, e me disprezza!

Cruda, perfida, ingrata;

mai più di donna ascolterò li pianti.

Ma già m'opprime il core,

della sua crudeltà l'atro dolore.

Io manco, io mo...

(cade svenuto sopra un sasso)

 

Scena seconda

Melissa, e detto.

<- Melissa

 

MELISSA

Svenne Amadigi dal suo duolo oppresso:  

(fa i suoi scongiuri)

si risvegli dal sonno.

Furie accorrete, e quivi

Oriana apportate

e premio al loro amore

sia lo sdegno, e rigor, odio, e dolore.

(parte)

Melissa ->

 

Scena terza

Oriana ed Amadigi.

<- Oriana

 

ORIANA

Cieli, che sarà mai?  

Ecco il mio ben, ma! Oh dio!

Estinto è l'idol mio!

(si avvicina ad Amadigi)

Amadigi; sole degl'occhi miei

chi dai sensi ti priva? oh ciel non odi!

Spietatissima sorte:

ah che Melissa ha dato a lui la morte,

e per maggior tormento

vuole che estinto io miri il mio contento.

 
[N. 15 - Aria]

 N 

S'estinto è l'idol mio  

morire io voglio ancor;

che viver non poss'io

con tanti affanni al cor.

 

 

Ma qual scampo al mio affanno?  

Si prenda il proprio ferro

dell'estinto consorte;

(va per prendere la spada di Amadigi)

ed unisca due cori una sol morte.

 
(Amadigi si risente)
 

AMADIGI

Chi mi sveglia dal sonno?

ORIANA

Amadigi, mio ben? tu vivi e spiri?

AMADIGI

Chi sei? che chiedi?

ORIANA

Non conosci Oriana?

AMADIGI

(si leva)

Oriana!

Un'infida, che per altri m'aborre?

ORIANA

Infida tu mi chiami?

AMADIGI

Sì; perfida, e crudele.

ORIANA

Che feci mai?

AMADIGI

Va', chiedilo a te stessa, e lo saprai.

ORIANA

Dunque quando credea

che tu, ingrato mi amassi,

tu così mi disprezzi?

AMADIGI

Ho magnanimo il core

e amar non so chi altrui promise amore.

 
[N. 16 - Aria]

 N 

T'amai quant'il mio cor  

già seppe amarti;

or che tu cangi amor

io ti disprezzo:

se cangio il mio desir,

di me deh, non lagnarti;

l'offese a non soffrir,

è il petto avvezzo.

 

ORIANA

Chi mai creduto avria  

ch'Amadigi il mio ben fosse crudele?

AMADIGI

E chi creduto avria

che Oriana ver me fosse infedele?

ORIANA

Infida tu mi chiami,

quand'io t'adoro? Ingrato.

AMADIGI

So che per altri è il seno tuo piagato.

 
[N. 17 - Aria]

 N 

ORIANA

Ti pentirai crudel  

d'avermi offesa un dì

perfido, ingrato.

S'io ti seguii fedel

saprò fuggirti ancor

crudo spietato.

(parte)

Oriana ->

 

Scena quarta

Amadigi, e poi Melissa.

 

AMADIGI

Dunque colei, da cui  

speravo ogni conforto al grave affanno

così mi sprezza, e fugge?

E nel medesmo istante

che fede mi giurò, di fé mi manca?

Ed io vivo, e non moro?

Faccia pur quest'acciaro

ciò che non puote il duolo.

(vuol uccidersi, ma vien trattenuto da Melissa, che sopraggiunge)

<- Melissa

MELISSA

Fermati, e vivi.

AMADIGI

Cruda Melissa; lascia

ch'io dia fine al mio duol con la mia morte.

MELISSA

Puoi tue pene finir senza morire.

AMADIGI

Benché a me sia crudele

quella per cui sospiro

a lei sempre qual fui sarò fedele.

Né altro io da te bramo,

che mi lasci morir, già ch'io non t'amo.

MELISSA

Io più soffrir no 'l posso.

Non sperar con la morte

dar fine alle tue pene,

che prima ti convien alma spietata

provar quanto far può una donna sdegnata.

Divenga in questo loco

ogni placido aspetto, orrore, e foco.

 
La scena si cangia in un antro orribile.

 Q 

 

 

E voi de' miei furori  

orridi esecutori

accorrete a punir, chi mi disprezza.

 
Dei mostri sortono dal seno della terra, s'odono tuoni nell'aria.

<- mostri

 

AMADIGI

L'anima, è troppo avvezza  

alle pene, a gl'affanni;

e se credi con questo

d'amollire il mio cor, folle t'inganni.

MELISSA

Cessate, omai cessate

che più gravi tormenti, a lui preparo.

Circondatelo, o furie!

(le furie lo circondano)

 

Vedrà nelle mie soglie

ciò che nel fonte ei vide:

vuò ch'il suo duolo, al mio divenga eguale

e colei che l'adora, ami il rivale.

 
[N. 18 - Duetto]

 N 

 

AMADIGI

Crudel tu non farai  

ch'il tuo rigor già mai,

perturbi la costanza;

ho petto da soffrire

ogn'aspro, e rio martire,

non temo il tuo rigor

né tua possanza.

Insieme

MELISSA

Crudel tu non farai

ch'il tuo rigor già mai,

perturbi la costanza;

sì hai petto da soffrire

ogn'aspro, e rio martire,

torrò col mio rigor

la tua speranza.

(partono)

mostri, Amadigi, Melissa ->

 
 

Scena quinta

Palazzo di Melissa.
Dardano solo.

 Q 

Dardano

 

 

D'un sventurato amante  

provo tutte le pene in questo petto.

Ama Oriana Amadigi, e me disprezza:

mi promette Melissa

conforto al mio tormento,

ma tardi veggio, oh dio,

ch'è vano ogni potere, al duolo mio:

 
[N. 19 - Aria]

 N 

Pena tiranna  

io sento al core,

né spero mai

trovar pietà;

amor m'affanna

e il mio dolore

in tanti guai

pace non ha.

(mentre vuol partire, vien ritenuto da Melissa)
 

Scena sesta

Melissa e detto.

<- Melissa

 

MELISSA

Arresta o prence.  

Quivi fra brevi istanti

vedrai quella che adori

mite a gl'affanni tuoi,

né più, qual già solea aspra, e crudele.

DARDANO

Com ciò sia?

MELISSA

Con incantati giri

cangiai tue forme; e a i lumi d'Oriana

non più di Tracia il prence,

ma, Amadigi parrai;

e invisibili a lui ambi sarete.

DARDANO

E a che giovar ciò deve?

MELISSA

Che t'amerà colei, che tanto adori.

DARDANO

Ma sott'altro sembiante.

MELISSA

Ancor che per inganno,

piace l'essere amato, a un core amante.

 
[N. 20 - Aria]

 N 

Se tu brami di godere  

lascia pur a me il pensiere

ch'io contento ti farò;

non avrai più tanti affanni

ed il fine de' tuoi danni

io con pace mirerò.

(parte)

Melissa ->

 

Scena settima

Dardano solo.

 

 

Ma se questo non basta  

a mitigar la pena mia crudele,

altra strada si tenti.

Sarà di questo ferro,

scopo, chi è la cagion d'ogni mia doglia

e i lacci del suo amor, lo sdegno scioglia.

 

Scena ottava

Oriana, e detto, da essa creduto Amadigi.

<- Oriana

 

ORIANA

Amadigi mio ben, deh quando mai  

finirai di dar pene al core amante?

Deh! dimmi, in che t'offesi?

DARDANO
come Amadigi

(In che t'offesi!

Da me ciò non si seppe;

l'arte assista l'inganno, o son scoperto.)

ORIANA

Contami la cagion dell'ira tua.

DARDANO
come Amadigi

Bella; i trascorsi del labro

non giungono nel cor di chi ben ama.

ORIANA

Se t'offesi, perdona;

fu involontaria colpa,

se fu colpa la mia.

DARDANO
come Amadigi

Il rammentarmi dei passati errori,

arrossir fa le gote,

più di ciò non si parli.

ORIANA

Cesse Melissa; e si compiace anch'essa

del reciproco affetto.

DARDANO
come Amadigi

Dunque mio ben, sei mia?

ORIANA

Ostacol più non trovo a i nostri ardori.

DARDANO
come Amadigi

Or sian dunque beati, i nostri amori.

 
[N. 21 - Aria]

 N 

Tu mia speranza,  

tu mio conforto,

sei di quest'alma,

l'amato ben;

la mia costanza

è giunta in porto

ed ho la palma

del tuo bel sen!

 
Finita l'aria Amadigi attraversa la scena senza veder Dardano, da cui è però veduto, e lo segue adirato.

<- Amadigi

Amadigi ->

 

DARDANO
come Amadigi

(Ma qui il rival? si vendichi l'offesa.)

(parte)

Dardano ->

 

ORIANA

Così mi lascia, e parte?

Sento strepito d'armi; e che sarà?

 
Si sente rumore di armi.
 

Scena nona

Melissa che sorte furiosa, e detta.

<- Melissa

 

MELISSA

Cieli; numi! Soccorso; astri crudeli.  

ORIANA

Che t'affligge o Melissa?

MELISSA

Ascolta; quel che poc'anzi

Amadigi parea, di Tracia è il prence;

che veduto Amadigi

corse per tor la vita al suo rivale.

ORIANA

Numi; che ascolto!

MELISSA

Egli Amadigi assale

il di cui braccio invitto

d'un colpo ch'il difende

ha il suo rival trafitto:

mira colà; di Tracia il prence estinto.

ORIANA

Or tu forse m'inganni.

MELISSA

Più ingannar non ti voglio.

Troppo fian veri

quelli che a voi preparo aspri tormenti.

ORIANA

Barbara, e che ti feci?

MELISSA

M'involasti un amante.

ORIANA

Colpa mia già non fu!

MELISSA

Fia tuo l'affanno.

ORIANA

Ti puniranno i numi.

MELISSA

Trema per me Cocito.

ORIANA

Il ciel gl'empi condanna.

MELISSA

Ma eseguisce l'inferno.

ORIANA

Giove per te s'adira.

MELISSA

Se non cessi d'amarlo...

(la minaccia)

ORIANA

L'amerò fin che ho vita.

MELISSA

Morrai, se non v'assenti.

ORIANA

Ascolta...

Perfida incantatrice, empia megera

Tesifone d'Inferno, Arpia del mondo;

tu ben veder potrai

guizzar nell'aria i pesci;

gl'augei volar nell'onde;

farsi gelido il fuoco,

bruciar il gelo, ed appianarsi i monti,

e alle nubi salir, le valli, e gl'antri;

ma far già non potrai

ch'il fervido desio

mai si stanchi d'amar l'idolo mio.

MELISSA

Son sorda ai detti tuoi.

(vuol partire, ma Oriana la ritiene)
 
[N. 22 - Aria]

 N 

ORIANA

Ch'io lasci mai d'amare  

il caro mio tesoro,

no, non lo déi sperare,

lasciar no 'l posso;

sì vago è il caro bene,

sì bello è il suo crin d'oro,

che fa dolci le pene

al cor commosso.

Oriana ->

 

Scena decima

Melissa sola.

 

 

Mi deride l'amante,  

la rivale mi sprezza;

ed io lo soffro, o stelle?

No; non sarà già mai

ch'io perda il mio vigor fra pene, e guai.

 
[N. 23 - Aria]

 N 

Desterò dall'empia Dite  

ogni furia, a farvi guerra

crudi, perfidi sì, sì;

ombre tetre, omai sortite

dall'avello che vi serra

a dar pene,

a colui che mi schernì.

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Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Giardino con bellissimo palazzo in distanza, con nel mezzo la fontana del vero amore

Amadigi
 

Io ramingo me n' vado

[N. 14 - Aria]

Numi che veggio?

(Amadigi sviene)

Amadigi
<- Melissa

Svenne Amadigi dal suo duolo oppresso

Amadigi
Melissa ->
Amadigi
<- Oriana

Cieli, che sarà mai?

[N. 15 - Aria]

Ma qual scampo al mio affanno?

(Amadigi rinviene)

[N. 16 - Aria]

Chi mai creduto avria

[N. 17 - Aria]

Amadigi
Oriana ->

Dunque colei

Amadigi
<- Melissa

Antro orribile

E voi de' miei furori

Amadigi, Melissa
<- mostri

(tuoni nell'aria)

L'anima, è troppo avvezza

[N. 18 - Duetto]

Amadigi e Melissa
Crudel tu non farai
mostri, Amadigi, Melissa ->

Palazzo di Melissa

Dardano
 

D'un sventurato amante

[N. 19 - Aria]

Dardano
<- Melissa

Arresta o prence

[N. 20 - Aria]

Dardano
Melissa ->

Ma se questo non basta

Dardano
<- Oriana

(Dardano come Amadigi)

Amadigi mio ben, deh quando mai

[N. 21 - Aria]

Dardano, Oriana
<- Amadigi
Dardano, Oriana
Amadigi ->

Oriana
Dardano ->

(rumore di armi)

Oriana
<- Melissa

Cieli; numi! Soccorso; astri crudeli

[N. 22 - Aria]

Melissa
Oriana ->

Mi deride l'amante

[N. 23 - Aria]

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima
Giardino di Melissa. Notte. Si schiarisce la scena, scaturiscono da terra vasi, fontane e statue Loggia infiammata, e torre di Oriana Bellissimo colonnato Giardino con bellissimo palazzo in distanza, con nel mezzo la fontana del vero amore Antro orribile Palazzo di Melissa Palazzo di Melissa Antro destinato agl'incanti di Melissa Bellissimo palazzo
[N. 1 - Aria] [N. 2 - Recitativo accompagnato] [N. 3 - Aria] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Aria] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Aria] [N. 8 - Sinfonia] [N. 9 - Aria (Siciliana)] [N. 10 - Aria] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Aria] [N. 16 - Aria] [N. 17 - Aria] [N. 18 - Duetto] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Aria] [N. 25 - Aria] [N. 26 - Duetto] [N. 27 - Recitativo accompagnato] [N. 28 - Recitativo accompagnato] [N. 29 - Sinfonia] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Coro] [N. 32 - Balletto]
Atto primo Atto terzo

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