Ho desunto l'argomento di questo melo-dramma giocoso da una fortunata commedia. Chi non la conosce? Chi non l'applaudì? Ma stretto dall'imponente, ed inevitabile legislazione del teatro musicale, mi è stato forza introdurvi qualche variazione, ed accorciare qua e là vari tratti vaghissimi. Di ciò dimando rispettosamente perdono a tutti coloro, che ignorano l'eculeo, cui sono condannati i poeti per opere in musica; ché da chi ne fece esperimento, o n'ebbe notizia, spero trovar pietà non che perdono. So, che il primo non sono a verseggiare questo argomento; ma ho fede d'esser fra tutti il più fedele allo spirito dell'autore della commedia; ché se pur questa fiducia è un sogno, solennemente protesto non avervi parte la volontà.