Scena prima Galleria nel palazzo d'Argirio.
Cavalieri sparsi per la scena, altri che arrivano introdotti da Scudieri, che restano poi alle porte. Isaura, e varie Damigelle seco: due Scudieri portano due bacili d'argento, su' quali molte sciarpe bianche; i Cavalieri s'abbracciano, slacciano le loro sciarpe, alcune bleu, altre rosse, che distinguevano i vari partiti, cantasi intanto in coro a parti.
Scena seconda Argirio, a mano con Orbazzano, Cavalieri con sciarpa bianca, Scudieri.
Scena terza Amenaìde, a suo tempo, preceduta da Scudieri, accompagnata da Damigelle.
Scena quinta Parco delizioso nel palazzo d'Argirio, di cui si vede magnifica parte:
nel prospetto una fiorita spiaggia d'un seno di mare, che lambe le mura del palazzo. Viali, statue, cancelli ecc.
Approda uno schiffo: ne scende Roggiero, che esplora, e poi Tancredi,
quattro Scudieri portano le insegne di Tancredi, la lancia, lo scudo,
su cui si vedono scritte le parole «FEDE», «ONORE».
Gli Scudieri restano in disparte.
Scena decima Luogo pubblico, in vicinanza alle mura, che corrisponde a piazzale
di magnifico gotico tempio; monumenti antichi.
Popolo che accorre alla festa nuziale. Nobili che s'uniscono, Damigelle.
Scena undicesima Tancredi che avrà udita parte del coro, fremente, desolato; Roggiero, che lo segue.
Scena dodicesima Scudieri, che precedono; Paggi, Damigelle, Nobili, Cavalieri.
In mezzo a questi Argirio, Amenaìde, Isaura, Tancredi, Roggiero (in disparte).
Scena tredicesima Orbazzano che viene dal fondo e l'udì, avanza fiero, e con tutto furore.
Atto secondo
Scena prima Galleria nel castello d'Argirio. Tavolino, sedia ricca.
Isaura dolentissima. Orbazzano fremente. Cavalieri in vari gruppi,
di dolore, e di sdegno.
Scena dodicesima Gran piazza di Siracusa.
Popolo accorso. Nobili disposti. Marcia: Soldati, Scudieri,
Cavalieri che precedono il carro trionfale su cui comparisce
Tancredi. L'armatura d'Orbazzano n'è trofeo.
Gli scudieri di Tancredi portano ai lati del carro le di lui
insegne. Roggiero co' lo scudo.
Scena sedicesima Catena di montagne, burroni scoscesi, torrenti che precipitano e vanno
a formare l'Aretusa; selva che copre parte del piano e della montagna;
l'Etna in lontananza; il sole verso l'occidente, e riverbera sul mare,
alla parte opposta. Tende africane sparse sulle montagne. Qualche caverna.
Durante il ritornello si vede Tancredi salire, indi scendere, concentrato cupamente avanza sospiroso, s'arresta.
Scena ultima Argirio, Tancredi, Roggiero, Saraceni, Prigionieri, Guerrieri, Popolo.
(+) Variante del finale Finale modificato nella rappresentazione di Firenze del 1813. Dopo la cavatina di Tancredi della scena XVI del secondo atto (la XIV nella variante) si prosegue con il seguente testo: