Parte seconda

 

Scena unica

Camera.
Serpina e Vespone in abito da soldato, poi Uberto vestito per uscire.

 Q 

Serpina, Vespone

 
Recitativo

SERPINA

Or che fatto ti sei dalla mia parte,  

usa, Vespone, ogn'arte:

se l'inganno ha il suo effetto,

se del padrone io giungo ad esser sposa.

Tu da me chiedi, e avrai,

di casa tu sarai

il secondo padrone, io te 'l prometto.

 

<- Uberto

UBERTO

Io crederei, che la mia serva adesso,  

anzi, per meglio dir, la mia padrona,

d'uscir di casa mi darà il permesso.

SERPINA

Ecco, guardate: senza la mia licenza

pur si volle vestir.

UBERTO

Or sì, che al sommo

giunta è sua impertinenza.

Temeraria! E di nozze

richiedermi ebbe ardir!

SERPINA

T'asconderai

per ora in quella stanza

e a suo tempo uscirai.

 

Vespone ->

UBERTO

(accorgendosi di Serpina)

Oh qui sta ella.  

Facciam nostro dover. Posso o non posso?

Vuole o non vuol la mia padrona bella?...

SERPINA

Eh, signor, già per me è finito il gioco,

e più tedio fra poco

per me non sentirà.

UBERTO

Cred'io che no.

SERPINA

Prenderà moglie già.

UBERTO

Cred'io che sì,

ma non prenderò te.

SERPINA

Cred'io che no.

UBERTO

Oh! affatto così è.

SERPINA

Cred'io che sì:

fa d'uopo ancor ch'io pensi a' casi miei.

UBERTO

Pensaci, far lo déi.

SERPINA

Io ci ho pensato.

UBERTO

E ben?

SERPINA

Per me un marito io m'ho trovato.

UBERTO

Buon pro vi faccia. E lo trovaste a un tratto

così già detto e fatto?

SERPINA

Più in un'ora

venir suol che in cent'anni.

UBERTO

Alla buon'ora!

Posso saper chi egli è?

SERPINA

L'è un militare.

UBERTO

Ottimo affé! Come si chiamare?

SERPINA

Il capitan Tempesta.

UBERTO

Oh! brutto nome.

SERPINA

E al nome sono i fatti

corrispondenti: egli è poco flemmatico.

UBERTO

Male.

SERPINA

Anzi è lunatico.

UBERTO

Peggio.

SERPINA

Va presto in collera.

UBERTO

Pessimo.

SERPINA

E quando poi è incollerito,

fa ruina, scompigli,

fracassi, un via, via.

UBERTO

Ci anderà mal la vostra signoria.

SERPINA

Perché?

UBERTO

S'è lei così schiribizzosa

meco, ed è serva: ora pensa

con lui essendo sposa. Senza dubbio

il capitan Tempesta

in collera anderà

e lei di bastonate

una tempesta avrà.

SERPINA

A questo poi Serpina penserà.

UBERTO

Me ne dispiacerebbe; alfin del bene

io ti volli, e tu 'l sai.

SERPINA

Tanto obbligata.

Intanto attenda a conservarsi, goda

colla sua sposa amata,

e di Serpina non si scordi affatto.

UBERTO

A te perdoni il ciel: l'esser tu troppo

borïosa venir mi fe' a tal atto.

 
[Aria]

 N 

SERPINA

A Serpina penserete    

qualche volta, e qualche dì

e direte: «Ah! poverina,

cara un tempo ella mi fu.»

(Ei mi par che già pian piano

s'incomincia a intenerir.)

S'io poi fui impertinente,

mi perdoni: malamente

mi guidai: lo vedo, sì.

(Ei mi stringe per la mano,

meglio il fatto non può gir.)

S

Fogli partitura

 
Recitativo

UBERTO

(Ah! quanto mi sa male  

di tal risoluzione, ma n'ho colpa io.)

SERPINA

(Di' pur fra te che vuoi

che ha da riuscir la cosa a modo mio.)

UBERTO

Orsù, non dubitare,

che di te mai non mi saprò scordare.

 

SERPINA

Vuol vedere il mio sposo?

UBERTO

Sì, l'avrei caro.

SERPINA

Io manderò per lui;

giù in strada ei si trattien.

UBERTO

Va'.

SERPINA

Con licenza.

 
Serpina parte.

Serpina ->

 

UBERTO

Or indovina chi sarà costui!  

Forse la penitenza

farà così di quanto

ella ha fatto al padrone. S'è ver, come mi dice, un tal marito

la terrà fra la terra ed il bastone.

Ah! poveretta lei! Per altro io penserei...

ma... ella è serva... ma... il primo non saresti...

dunque, la sposeresti?... Basta... Eh no, no, non sia.

Su, pensieri ribaldi andate via.

Piano, io me l'ho allevata:

so poi com'ella è nata... Eh! che sei matto!

Piano di grazia... Eh... non pensarci affatto...

ma... Io ci ho passïone,

e pur... quella meschina... Eh torna... oh dio!...

eh, siam da capo... Oh! che confusione.

 
[Aria]

 N 

Son imbrogliato io già;    

ho un certo che nel core

che dir per me non so

s'è amore, o s'è pietà.

Sento un che, poi mi dice:

Uberto, pensa a te.

Io sto fra il sì e il no

fra il voglio e fra il non voglio,

e sempre più m'imbroglio.

Ah! misero, infelice,

che mai sarà di me!

S

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Fogli partitura

 
Recitativo
Entra Serpina con Vespone in abito come sopra.

<- Serpina, Vespone

 

SERPINA

Favorisca, signor... passi.  

UBERTO

Padrona.

(a Serpina)

È questi?

SERPINA

Questi è desso.

UBERTO

(Oh brutta cera!

Veramente ha una faccia tempestosa.)

E così, caro il capitan Tempesta,

si sposerà già questa mia ragazza?

O ben n'è già contento...

(Vespone accenna di sì)

 

O ben non vi ha

difficoltà?

(Vespone come sopra)

 

O ben... Egli mi pare

che abbia poche parole.

SERPINA

Anzi pochissime.

(a Vespone)

Vuole me?

(ad Uberto)

Con permissïone.

(e va a Vespone con cui si mette a parlar segreto)
 

UBERTO

(E in braccio

a quel brutto nibbiaccio

deve andar quella bella colombina?)

SERPINA

Sapete cosa ha detto?

UBERTO

Di' Serpina.

SERPINA

Che vuole che mi diate

la dote mia.

UBERTO

La dote tua? Che dote?

Sei matta?

SERPINA

Non gridate,

ch'egli in furia darà.

UBERTO

Può dar in furia

più d'Orlando furioso.

Che a me punto non preme.

SERPINA

Oh! Dio!

(Vespone finge di andare in collera)

SERPINA

Vedete pur ch'egli già freme.

UBERTO
(a Serpina)

Oh! che guai! Va' là tu! (Statti a vedere

che costui mi farà...) Ben, cosa dice?

SERPINA

Che vuole almeno quattromila scudi.

UBERTO

Canchero! Oh! questa è bella!

Vuole una bagattella!

Ah! padron mio...

(Vespone vuol mettere mano allo spada)

 

Non signore... Serpina...

che mal abbia. Vespone

dove sei?

SERPINA

Ma, padrone

il vostro male andate voi cercando.

UBERTO

Senti un po'. Con costui hai tu concluso?

SERPINA

Io ho concluso e non concluso. Adesso...

(finge di parlare con Vespone)

UBERTO

Statti a veder, che questo maledetto

capitano farà precipitarmi.

SERPINA

Egli ha detto...

UBERTO

Che cosa ha detto? (Ei parla per interprete.)

SERPINA

Che, o mi date la dote

di quattro mila scudi,

o non mi sposerà.

UBERTO

Ha detto?

SERPINA

Ha detto.

UBERTO

E se egli non ti sposa a me ch'importa?

SERPINA

Ma che mi avrete a sposar voi.

UBERTO

Ha detto?

SERPINA

Ha detto, o che altrimenti

in pezzi vi farà.

UBERTO

Oh! Questo non l'ha detto!

SERPINA

E lo vedrà.

UBERTO

L'ha detto... sì, signora.

(Vespone fa cenno di minacciare Uberto)

 

Eh! non s'incomodi,

che giacché per me vuol così il destino,

or io la sposerò.

SERPINA

Mi dia la destra

in sua presenza.

UBERTO

Sì.

SERPINA

Viva il padrone.

UBERTO

Va ben così?

SERPINA

E viva ancor Vespone.

(Vespone si leva i mustacchi)

UBERTO

Ah! ribaldo! tu sei? E tal inganno...

lasciami...

SERPINA

E non occorre

più strepitar. Ti son già sposa, il sai.

UBERTO

È ver, fatta me l'hai: ti venne buona.

SERPINA

E di serva divenni io già padrona.

 
[Duetto (a)]

 N 

SERPINA

Contento tu sarai,    

avrai amor per me?

S

UBERTO

So che contento è il core

e amore avrò per te.

SERPINA

Di pur la verità.

UBERTO

Quest'è la verità.

SERPINA

Oh dio! mi par che no.

UBERTO

Non dubitar, oibò!

SERPINA

Oh sposo grazïoso!

UBERTO

Diletta mia sposetta!...

SERPINA

Così mi fai goder.

Insieme

UBERTO

Sol tu mi fai goder.

 

SERPINA

Se comandar vorrò,

disgusto non avrai

or serva più non son.

UBERTO

Disgusto non avrò,

se comandar vorrai:

ma con discrezion.

SERPINA

Quanto sei caro, quanto!

UBERTO

Quanto sei cara, quanto!

SERPINA E UBERTO

Quest'è per me piacer!

 

Variante del duetto finale

Finale in uso nel settecento, tratto dal «Flaminio» di G. B. Pergolesi e G. Federico, eseguito a Napoli nell'autunno 1735.

 
[Duetto (b)]

 N 

SERPINA

Per te ho io nel core  

il martellin d'amore

che mi percuote ognor.

UBERTO

Mi sta per te nel core

con un tamburo amore,

e batte forte ognor.

SERPINA

Deh! senti il tippitì.

UBERTO

Lo sento, è vero, sì,

tu senti il tappatà.

SERPINA

È vero il sento già.

UBERTO

Ma questo ch'esser può?

SERPINA

Io no 'l so.

UBERTO

No 'l so io.

SERPINA

Ah caro.

UBERTO

Ah gioia.

SERPINA E UBERTO

Oh dio!

Ben te lo puoi pensar.

 

Fine (Parte seconda)

Parte prima Parte seconda

Camera.

Serpina, Vespone
 

(Vespone in abito da soldato)

Or che fatto ti sei dalla mia parte

Serpina, Vespone
<- Uberto

(Uberto non vede Serpina e Vespone)

Io crederei, che la mia serva adesso

Serpina, Uberto
Vespone ->

(Uberto si accorge di Serpina)

Oh qui sta ella

[Aria]

Ah! quanto mi sa male

Uberto
Serpina ->

Or indovina chi sarà costui!

[Aria]

Uberto
<- Serpina, Vespone

(Vespone in abito da soldato)

Favorisca, signor... passi

[Duetto (a)]

Serpina e Uberto
Contento tu sarai

[Duetto (b)]

Serpina e Uberto
Per te ho io nel core
 
Scena unica Variante del duetto finale
Anticamera. Camera.
[Sinfonia] [Aria] [Aria] [Aria] [Duetto] [Aria] [Aria] [Duetto (a)] [Duetto (b)]
Parte prima

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