Regnava Giacomo V nella Scozia, quando i così detti Clan Alpini, abitatori della parte montuosa di Stirling, si opposero alle sue armi, dirette a conquistare quelle contrade, non ancora soggette al sovrano dominio. Giacomo Douglas, lord di Bothwel, zio del signor d'Angus e precettore del re, fu involto nelle sciagure del nipote; e quindi proscritto e scacciato da Stirling, trovò un asilo presso Roderico di Dhu, capo de' Clan Alpini, cui il riconoscente Douglas promise la mano di Elena sua figlia, benché costei segretamente ardesse pe 'l giovane Malcom Groeme, che abbandonò la corte per seguirla nel suo ritiro. Intanto il re, nascosto sotto le spoglie di privato cacciatore, inseguendo un cervo nelle balze della rocca di Benledi, si avvenne in questa giovanetta, mentre sola guadava il lago Kattrine, unico suo giornaliero passatempo, che faceala perciò chiamare la donna del lago. Le di lei cortesi maniere nell'offrirgli ospitalità ed accoglierlo nel proprio tetto lo invaghirono in guisa ch'egli, poco curando sé stesso, in altri mentiti arnesi penetrò a lei una seconda volta, e sorpreso da Roderico istesso, venne con costui a duello, e lo ferì mortalmente. Leregie schiere intanto vinsero i guerrieri del Clan, e tutto soggiacque all'impero di Giacomo, che, facendo pompa di clemenza, perdonò tutti, accolse nelle sue braccia lo stesso Douglas e, superando i suoi affetti, strinse in laccio indissolubile Elena e Malcom.
Questo soggetto, tratto dal poema inglese del sig. Walter Scott: The lady of the lake, era già dalla impresa de' reali teatri destinato a trattarsi per una delle nuove opere di questo anno. Me ne ha quindi la medesima affidato il malagevole incarico. Semplificare infatti le molte bellezze, i tanti momenti interessanti di un poema, per render regolare la condotta di un dramma e servire alle sue severe leggi non è facile impresa. Mi si è reso perciò indispensabile qualche arbitrio dall'originale poema, ed il suo rispettabile autore potrà essermi indulgente in grazia della ragione indicata.