BELISARIO
Tragedia lirica in tre parti.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Salvadore CAMMARANO.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 4 febbraio 1836, Venezia.
Personaggi:
GIUSTINIANO imperatore d'oriente |
basso |
BELISARIO comandante supremo di Giustiniano |
baritono |
ANTONINA moglie di Belisario |
soprano |
IRENE figlia di Belisario e Antonina |
mezzosoprano |
ALAMIRO prigioniero di Belisario |
tenore |
EUDORA amica di Irene |
soprano |
EUTROPIO capo delle guardie imperiali |
tenore |
EUSEBIO custode delle prigioni |
basso |
OTTARIO duce degli Alani, e dei Bulgari |
basso |
Senatori, Popolo, Veterani, Alani, Bulgari, Donzelle, Pastorelle dell'Emo.
Guardie imperiali, Prigionieri goti, Guerrieri greci, Pastori dell'Emo.
L'azione ha luogo parte in Bisanzio, parte nelle vicinanze dell'Emo.
L'epoca rimonta al 580 dell'era cristiana.
Ai veneziani
Fu base di questo lavoro, che oso offrirvi, una tragedia di Golbein, che il valente artista drammatico Luigi Marchionni ridusse per le scene italiche.
Il BELISARIO di Golbein, pari a quello della storia, colse ovunque allori copiosi e meritati; reputerò il mio non meno avventuroso, se voi, delle cose teatrali integri e scienti giudici, gli accorderete una sola fronda di quegli allori.
Vivete felici.
L'autore
Atrio interno del palazzo imperiale.
Trono a destra. A traverso dell'intercolunnio magnifica veduta di Bisanzio.
Senatori della reggia, e Popolo accorrendo da più parti.
TUTTI
Serto di eterni lauri
impongasi alla chioma
del prode, onde Bisanzio
emula fu di Roma.
Invitto Belisario,
gloria di nostra età.
Quanto vivranno i secoli
il nome tuo vivrà.
(si dileguano)
Irene da un lato, Eudora dall'altro, entrambe con séguito di Donzelle.
IRENE
Corri, amica... voliam sulla sponda
all'amplesso del forte che arriva...
Ve': pe' trivi già il popolo inonda,
odi il suon della calca festiva...
Delle trombe frammisto allo squillo
del trionfo già l'inno intuonò.
Salutando l'augusto vessillo
che il terror fra i nemici portò.
La man terribile ~ del vincitore
di baci fervidi ~ io coprirò.
E, al sen stringendomi ~ del genitore,
rapita in estasi ~ d'amor sarò.
Un pianto tenero ~ forse gli accenti
sul labbro timido ~ mi troncherà...
Ma quelle lagrime ~ sieno eloquenti;
ma quel silenzio... tutta dirà!
TUTTE
Giorni di gloria ~ giorni ridenti
brillar sul Bosforo ~ il ciel farà.
(partono)
Antonina ed Eutropio, da opposte vie.
ANTONINA
Plauso! Voci di gioia!...
EUTROPIO
Il volgo insano
corre sul lido a festeggiar l'incontro
del reduce tuo sposo.
ANTONINA
Mio sposo un parricida!
EUTROPIO
Oh!... che favelli!
ANTONINA
Ascolta, e del mio sdegno
abbi sicuro pegno. ~
Lo schiavo di... colui, Proclo, morendo
a me narrò, che di svenare il figlio
Belisario gl'ingiunse, ond'ei lo trasse
fuor di Bisanzio, e a trucidarlo il ferro
alzò, ma il ferro dalla man gli cadde
e tutto inorridito
abbandonò, fuggendo, il pargoletto
sovra deserta sponda...
pasto forse alle belve... o in preda all'onda!...
EUTROPIO
Che intesi?... Ahi! snaturato genitore!
Io ti compiango.
ANTONINA
Immenso è il mio dolore!
Sin la tomba è a me negata!...
Sin le ceneri del figlio!
Ah! di lagrime il mio ciglio
viva fonte ognor sarà...
Madre, oh dio! più sventurata
mai la Terra non avrà!
EUTROPIO
Ti conforta: dell'eccesso
pagherà quell'empio il fio:
ma rammenta che promesso
era un premio all'amor mio!
La tua destra...
ANTONINA
Or dimmi: ordita
fu la trama?
EUTROPIO
È appien compita.
Una man fedele, esperta
già le cifre simulò.
ANTONINA
La sua perdita?...
EUTROPIO
Fia certa.
ANTONINA
Vendicata almen sarò!
Ombra pallida e diletta,
che t'aggiri a me d'intorno
meco esulta... è questo il giorno
che il delitto punirà.
O desio della vendetta,
tu sei vita a me soltanto...
io versai dirotto pianto,
altri il sangue verserà.
EUTROPIO
Irne incontro a lui frattanto...
simular ti converrà.
Le Guardie imperiali cominciano a disporsi per l'atrio. Antonina ed Eutropio partono.
Giustiniano e Guardie.
GIUSTINIANO
O nume degli eserciti,
a te sia laude eterna:
guidò ne' campi italici
l'aita tua superna
il duce formidabile
che i Goti debellò,
e il serto mio di splendida
gemma novella ornò.
(ascende al trono)
I predetti.
Trionfo di Belisario.
Esce prima la Banda militare, che vien seguita dal Popolo, quindi i Magistrati, ed il Senato: segue poi con marcia trionfale l'Esercito di Belisario.
Alcuni Guerrieri portano i tesori predati, fra i quali è la corona e il manto di Vitige, re dei Goti.
CORO
L'inno della vittoria
spanda sì forte un grido,
che, valicato il pelago,
scorra di lido in lido,
e dica ai regni nordici
in suono di terror:
«V'è un Belisario!» e i barbari
dipinga di pallor.
Belisario comparisce sopra magnifico carro: ha il capo cinto da una corona d'alloro, ed un purpureo manto è sovrapposto alla sua aurea armatura. Sono d'intorno al Duce i Goti prigionieri, fra i quali è Alamiro: i Veterani chiudono il trionfo.
CORO
Invitto Belisario,
gloria di nostra età:
quanto vivranno i secoli
il nome tuo vivrà.
BELISARIO
GIUSTINIANO
Tremendo in guerra, umano in pace, e sempre
sei grande, o Belisario!
(accennando i prigionieri)
I lor destini
a te commetto.
(scende dal trono)
Abbracciami. ~ Rifulga
alta letizia intorno,
tutto festeggi così lieto giorno.
(parte seguìto dai magistrati, dal senato e dalle guardie. L'esercito ed il popolo escono pe 'l fondo)
BELISARIO
(ai prigionieri che cadono alle sue ginocchia, tranne Alamiro. Li rialza, ed essi partono)
BELISARIO
ALAMIRO
Io?... Ti son grato;
ma già te 'l dissi, al fianco tuo m'annoda
tale un poter che libertà m'è grave
lungi da te.
BELISARIO
ALAMIRO
Ah! se mi fia ricetto
di Belisario il tetto,
di mia crudel fortuna
gli oltraggi scorderò...
nel suol che a me fu cuna
almen la tomba avrò.
BELISARIO
ALAMIRO
Greco io son.
BELISARIO
ALAMIRO
Tal mistero il ciel m'asconde!...
fui da un barbaro allevato:
ei del Bosforo alle sponde
mi rinvenne abbandonato.
BELISARIO
ALAMIRO
Desio di preda.
BELISARIO
ALAMIRO
Io tuo figlio!... a me tu padre!...
ah! di gioia ho pieno il cor!
BELISARIO
ALAMIRO
Fra la squadre...
BELISARIO
ALAMIRO
Uniti ognor.
BELISARIO E ALAMIRO
Sui campi della gloria
noi pugneremo a lato;
trema o sorrida il fato,
vicino a te starò...
La morte o la vittoria
con te dividerò.
Appartamento nel palazzo di Belisario.
Irene ed Eudora incontrandosi da parti opposte.
IRENE
Belisario vedeste?
EUDORA
Altrove ei mosse il piede,
e forse al tempio...
IRENE
Noi corremmo ver lui; ma all'alta gioia
mal resse il cor di mia madre, e priva
restò di sentimento.
Or ch'ella e in tutto calma
di letizia, e d'amore esulti l'alma.
Vedrò al fine il padre amato
dopo i lunghi miei lamenti,
or che in Grecia sospirato
tornò il duce de' valenti
quel che ognor sfida cimenti
che i nemici debellò.
I trofei, le vinte schiere
prova or son di quel potere
che al trionfo lo chiamò.
(damigelle frettolose)
IRENE
Ebben! Qual nuova?
CORO
Il padre alla magion se n' viene.
IRENE
Oh gioia! Ov'è la madre?
(Eudora parte)
IRENE
Si affretti a un tanto bene.
CORO
Forse ella più impaziente
ad incontrarlo uscì.
IRENE
(alle Damigelle)
Tenere spose madre amorose,
cessate omai di palpitar.
Non più timori non più perigli,
a voi si rendono e sposi e figli
tornate o popoli ad esultar.
CORO
Torniam in giubilo ad esultar.
Entra Belisario, Eudora, Antonina, e Donzelle.
IRENE
Padre!...
(correndogli incontro)
BELISARIO
IRENE
Alfin son teco!...
(l'abbraccia)
Noi corremmo vêr te; ma della gioia
al violento assalto
mal resse il cor della tua sposa, e priva
finor di sentimento...
BELISARIO
ANTONINA
Nuova!... Ti rassicura:
quale innanzi al partir, tal rivedrai
la tua magion... sol Proclo, il ciel... togliea
da questa valle di dolore albergo,
(con accento vibrato)
e di colpe.
BELISARIO
Eutropio, Guardie, Alamiro, Irene, Belisario.
EUTROPIO
Cesare a te m'invia: l'acciar deponi.
IRENE, EUTROPIO, ALAMIRO E DONZELLE
Come!...
BELISARIO
EUTROPIO
Di arditi accenti
passò stagion! Quell'orgogliosa fronte
piega al voler d'Augusto.
IRENE
Ed osi?
ALAMIRO
Audace!...
BELISARIO
IRENE
Padre!...
ALAMIRO
Signor, deh! lascia...
(volendo seguire Belisario, egli con un gesto autorevole impone loro di rimanere, e parte con Eutropio e le guardie)
EUDORA E DONZELLE
Oh cielo!...
ANTONINA
(Comincia la vendetta!)
ALAMIRO
Io fremo!...
IRENE
Io gelo!
(partono)
Aula senatoria.
Da un lato molti seggi fra' quali uno più elevato per l'Imperatore. Vi è un tavolino, su cui alcuni papiri, il volume delle leggi, ed una spada.
Senatori.
TUTTI
Che mai sarà!
Perché solleciti
così ne aduna?...
Sovrasta a cesare
sventura alcuna!...
ALCUNI
Forse un colpevole
punir si deve?
GLI ALTRI
Forse la patria
danno riceve?
TUTTI
Ma il prence tacito
qui volge e solo...
Nel volto torbido
profondo duolo
sculto gli sta!...
Che mai sarà!
Giustiniano e Senatori.
Giustiniano va mestamente a sedere: ad un suo cenno Tutti si adagiano.
GIUSTINIANO
Sostegni del mio trono, un fero evento
ogni gioia distrusse! Innanzi tratto,
accusato d'orribile misfatto,
tal vi fia, che il vederlo, il sol vederlo
vi agghiaccerà le vene.
SENATORI
Chi?
GIUSTINIANO
Belisario.
SENATORI
Belisario!
GIUSTINIANO
Ei viene.
Belisario fra Guardie, Eutropio dal lato opposto, e detti.
(Belisario si avanza imperturbato)
GIUSTINIANO
S'apra il giudizio.
(un Senatore siede presso il tavolino, Eutropio va a collocarsi in piedi accanto ad esso)
EUTROPIO
Belisario accuso
di fellonia!
BELISARIO
EUTROPIO
Al declinar di questo giorno istesso
del suo trionfo le ribelli squadre,
da lui compre e sedotte,
dovean, franta ogni legge, e spento il giusto,
(indicando Giustiniano con simulato raccapriccio)
coronare il suo crin del serto augusto.
BELISARIO
EUTROPIO
A contestar l'accusa
queste produco sue medesme cifre.
(accennando i papiri sul tavolino)
BELISARIO
GIUSTINIANO
Leggile.
BELISARIO
GIUSTINIANO
Dunque?
BELISARIO
GIUSTINIANO
Ella s'avanzi.
I suddetti ed Antonina seguita da Irene ed Alamiro.
BELISARIO
ALAMIRO
A morte!
IRENE
Oh dio!
BELISARIO
(dà i fogli ad Antonina, che cerca di nascondere la sua orribile agitazione)
(rinfrancata da uno sguardo furtivo di Eutropio)
ANTONINA
Sì!
BELISARIO
(Irene, Alamiro, Giustiniano e i senatori fanno un movimento di sorpresa ed orrore)
IRENE
Ah madre!...
GIUSTINIANO E SENATORI
È reo?...
ANTONINA
Sincero
fu il labbro mio.
ALAMIRO
Crudel!
BELISARIO
ANTONINA
Il vero.
GIUSTINIANO E SENATORI
Reo Belisario!
TUTTI
(tranne Antonina ed Eutropio)
Oh ciel!
BELISARIO
ANTONINA
(Renda il mio core ardito
tutto il materno duol...
l'iniquo sia punito,
e poi m'inghiotta il suol).
IRENE
(Non regge il cor ferito
non regge a tanto duol!...
Ah! fugga inorridito,
a noi si asconda il sol!)
ALAMIRO
(Eccesso empio, inaudito!
Ira m'ingombra e duol...
non fugge inorridito...
non si nasconde il sol?)
EUTROPIO
(Renda quel core ardito
tutto il materno duol).
GIUSTINIANO E SENATORI
(Tramonterà vestito
per noi di lutto il sol!)
BELISARIO
ANTONINA
(volgendosi ai senatori)
Natura invoca, e scempio
egli ne fea... quest'empio!...
BELISARIO
ANTONINA
Proclo...
BELISARIO
ANTONINA
Morendo
svelò l'arcano orrendo.
BELISARIO
IRENE E ALAMIRO
Freme!...
GIUSTINIANO E SENATORI
Asconde il ciglio!...
ANTONINA
Quel mostro uccise il figlio!
IRENE E ALAMIRO
Ahi!
GIUSTINIANO E ANTONINA
Parricida ancor!
IRENE, ALAMIRO, GIUSTINIANO E SENATORI
Oh giorno di terror!
Giustiniano ed i Senatori si alzano e circondano Belisario rabbrividiti.
Belisario è convulso a segno di non poter parlare; egli accenna all'Imperatore ed al Senato di frenare il raccapriccio e d'ascoltarlo; e dopo si volge ad essi con voce interrotta.
BELISARIO
Insieme
IRENE E ALAMIRO
Misero genitor!
ANTONINA E EUTROPIO
Barbaro genitor!
GIUSTINIANO E SENATORI
Oh giorno di terror!
ANTONINA
Pera l'empio che offese natura...
cielo e terra colpevole il grida...
non lo sposo, il crudel parricida
spento plachi il mio giusto furor.
Ah! dovunque mi volgo, m'aggiro
l'ombra inulta del figlio rimiro!
la sua voce, il suo gemito estremo
mi ricerca le fibre del cor.
BELISARIO
Insieme
IRENE
(Le sue leggi sconvolse natura!
Reo di morte una sposa lo appella!...
Ahi! del padre tramonta la stella!
Tutto è duolo, spavento ed orror!)
ALAMIRO
(Le sue leggi sconvolse natura!
Reo di morte una sposa lo appella!...
Ahi! del prode tramonta la stella!
Tutto è duolo, spavento ed orror!)
EUTROPIO
(Il rigor dell'estrema sciagura
su quel capo aborrito già piomba:
la sua colpa gli aperse la tomba,
ve lo spinge vendetta ed amor.)
GIUSTINIANO E SENATORI
(Freme il turbine, il cielo si oscura,
mugghia il tuono, ed in tanta procella
d'oriente sparisce la stella!
Tutto è duolo, spavento ed orror!)
Belisario è condotto altrove dalle Guardie. Irene ed Alamiro lo seguono desolati. Antonina ed Eutropio si allontanano per lato opposto.
Giustiniano ed i Senatori rimangono atteggiati di grave dolore.
Parte remota di Bisanzio, da un lato ingresso delle prigioni.
Molti Veterani ed alcuni del Popolo, sparsi per la scena in diversi gruppi.
TUTTI
Oh duce!...
VETERANI
Oh eccesso orribile!...
POPOLO
Oh dì funesto!
TUTTI
Questo dì tue vittorie,
il frutto è questo!
Alamiro, Coro.
ALAMIRO
Voi piangete, amici!
Di Belisario voi piangete! Ah dunque
fama bugiarda a me suonò che avea
cesare in bando la mortal sentenza
di Belisario commutata? Iniqua
sentenza, che livor dettò per certo,
e non giustizia, al rio senato!
CORO
Il vero
udisti, sì; ma d'un misfatto estremo
non giunse il grido a te: lo ascolta.
ALAMIRO
Io tremo!
CORO
Comando fu di cesare,
che il volto suo giammai
veder più non dovessero
di Belisario i rai.
Eutropio scellerato,
da un demone ispirato,
con sanguinosa frode
il cenno pervertì.
ALAMIRO
(palpitante)
Che osò quel vil?
CORO
Del prode
sugli occhi estinse il dì.
(Alamiro inorridito, si copre il viso con ambe le mani; lungo silenzio)
ALAMIRO
A sì tremendo annunzio
gelar m'intesi il core!...
entro le vene un fremito
correr mi fe' l'orrore;
e le cadenti lagrime
sul ciglio m'impietrò!
Del dì la luce infausta
per sempre a me s'asconda,
copra me pur la squallida
notte che lui circonda...
almen l'orrendo strazio
del grande io non vedrò. ~
CORO
Vien la figlia!
ALAMIRO
In quale stato!
Irene, Eudora, Donzelle e detti.
ALAMIRO
Il tuo duolo, il tuo spavento
ben m'attestan che svelato
t'era già l'atroce evento.
IRENE
Ah pur troppo!
ALAMIRO
Chi fia guida
nell'esilio a quel tradito?
IRENE
Io.
ALAMIRO
Sta bene: a me s'affida
altro incarco, e fia compito...
(Non a caso questo brando
Belisario a me donò!
L'empia trama... il crudo bando
vendicar ben io saprò.)
Misera figlia... Irene addio.
Di me favella col genitor.
(Il suo tormento accresce il mio!...
quel pianto amaro mi scende al cor!
Trema Bisanzio! sterminatrice
su te la guerra discenderà;
ed ogni lagrima dell'infelice
un rio di sangue ti costerà!)
IRENE
Ah! la tua vita, padre infelice,
il cor nel petto mi squarcerà!
EUDORA, CORO
Chi non compiange quest'infelice
ha cor di tigre o cor non ha.
(Alamiro parte)
IRENE
Amici, è forza separarci... a voi
raccomando la madre...
deh! non piangete; or di costanza ho d'uopo.
Quando lungi sarò, de' casi miei
parlando nel pensier spargete allora
del sovvenir la lagrima pietosa.
(gli abbraccia)
Non più... Vi arrida il ciel.
(a tutti che si allontanano piangendo)
Ella rimane un momento in tetro silenzio, quindi è scossa dallo stridore della ferrea porta delle prigioni, che si dischiude.
S'apre la trista
soglia crudel!... Chi n'esce?... oh fera vista!
(retrocedendo inorridita)
Belisario, Eusebio, Guardie e detti.
Belisario ha una benda oscura sugli occhi.
BELISARIO
IRENE
(Ahi! Non oso mirarlo!)
EUSEBIO
È qui dappresso
stuolo guerrier che deve
al boreal confine
tradurti.
(Irene porge ad Eusebio un papiro, ed egli lo legge con sorpresa)
Belisario un regal cenno
chi ti conduca nell'esilio invia.
(Ho di pietà compresa,
di duol, di meraviglia
l'anima tutta! O sovrumana figlia!)
(parte)
BELISARIO
IRENE
(Ciel!...)
BELISARIO
(Irene gli porge la destra)
BELISARIO
IRENE
(Il mal... frenato pianto...
niega al labbro gli accenti!...)
BELISARIO
IRENE
(interpolatamente ai versi che precedono)
(Chi mi regge... chi m'aita
in sì barbaro momento?
L'alma, oh dio! mancar mi sento!...
sento, oh dio, spezzarsi il cor!
Ah! per me, per me la vita
sarà tutta di dolor!)
BELISARIO
(Irene gli bacia la mano bagnandola di lagrime)
IRENE
Padre!
(cadendo alle sue ginocchia)
BELISARIO
IRENE
Ah! padre mio!
BELISARIO
IRENE
Ed al tuo piè.
BELISARIO
IRENE
Son io!...
BELISARIO
IRENE
Seguirti io vo', dividere
il tuo crudel destino,
le pene dell'esilio,
gli stenti del cammino...
e nella tomba scendere,
o padre mio, con te.
BELISARIO
IRENE
Un antro a me fia tetto,
e frutti avrò dagli alberi,
umor dal fonte avrò.
BELISARIO
IRENE
E non son teco?
BELISARIO
IRENE
Allor degli orfani
il padre invocherò.
BELISARIO
IRENE
(volgendo gli occhi al cielo)
O signor, tu sei ristoro
di chi soffre ingiusto oltraggio,
deh! su noi tu spandi un raggio
del celeste tuo favor.
Per mio padre io sol t'imploro,
dio di pace, dio d'amor.
(partono circondati dalle guardie)
In fondo i gioghi altissimi dell'Emo. Il davanti è ingombro di alberi e sassi muscosi.
Belisario senza benda ed Irene entrambi avanzandosi a stento, come persone travagliate da lungo viaggio.
IRENE
Qui siedi, o padre, e le tue stanche membra
abbian dopo il penoso
lunghissimo cammin breve riposo.
(facendolo sedere sopra di un sasso: ella si adagia a' suoi piedi, appoggiando il capo alle ginocchia di lui)
BELISARIO
(lontano squillar di trombe che vien ripetuto da tutti gli echi delle balze circostanti)
(Irene ascende una roccia per osservare da lontano)
IRENE
Oh ciel!
BELISARIO
IRENE
Lunga tratta d'armati a questa volta
rapida muove...
(tornando a Belisario)
Ah! Padre
fuggiam...
BELISARIO
IRENE
(conducendolo entro uno speco incavato a piè d'una rupe)
Almeno
meco ritratti di quest'antro in seno.
Alani e Bulgari.
Dalle sommità dell'Emo discende un'orda di Alani e Bulgari. Alamiro ed Ottario sono fra i Duci.
Al suono di barbari strumenti si dice il seguente Coro, ripetuto sempre dall'eco.
Diffondasi terribile
grido di guerra:
tremi la terra,
rimbombi il ciel.
E all'urto irresistibile
di nostra possa
scorra per l'ossa
de' greci un gel.
Belisario ed Irene compariscono sul limitare dell'antro e detti.
ALAMIRO
Impavidi guerrieri,
quel che vedemmo veleggiar da lungi
nembo di polve, le coorti asconde
del greco imperator: l'ora s'appressa
delle pugne.
(sommessamente fra loro)
BELISARIO
IRENE
È Alamiro.
OTTARIO
E tu credi
che all'opra ne fian ligi?...
ALAMIRO
Sì, risuonar di Belisario il nome
udrassi appena, e i prodi,
che sotto l'elmo incanutir seguendo
l'invitto duce, a vendicarne i torti
pugnando avrem consorti.
OTTARIO
Dunque s'incontri l'inimico.
ALAMIRO
All'aure
delle battaglie alzate
la voce.
OTTARIO
All'armi!
CORO
All'armi!
(avviandosi)
BELISARIO
ALAMIRO
Belisario!
OTTARIO E CORO
Egli!...
(lo circondano compresi di meraviglia)
ALAMIRO
Ah! stringo
le tue ginocchia...
BELISARIO
ALAMIRO
Quel detto al cor m'è fero
più di mortal saetta!
Non son uso a mentir... Su greco lido
da vandalo nocchier lattante ancora,
fui raccolto.
IRENE
Ah! che dici!...
BELISARIO
IRENE
O padre, il giorno
che dal fatal consesso uscia la madre,
a me svelò che il servo tuo non spense
il pargoletto Alessi, ma sul margo
lo abbandonò del mar...
BELISARIO
ALAMIRO
Ah! forse!...
BELISARIO
ALAMIRO
Il vero io dissi.
(si trae dal seno una croce annodata ad una catena)
Su questo della fé simbolo augusto,
che sino dalle fasce
al collo mi pendea, lo giuro.
BELISARIO
IRENE
Avvi sull'orlo il motto:
«In questo segno vincerai».
BELISARIO
IRENE E ALAMIRO
Eterno iddio!
Insieme
IRENE E BELISARIO
Ch'ei fosse!... Oh quai momenti!
ALAMIRO
Ch'io fossi!... Oh quai momenti!
BELISARIO, IRENE E ALAMIRO
(Irene e Belisario ad Alamiro, Alamiro a Belisario)
Parla... prosegui ancor...
BELISARIO E ALAMIRO
(Mi mancano gli accenti...
la gioia opprime il cor!)
IRENE
Di'!... su qual riva il barbaro
t'invenne?
ALAMIRO
Ove con l'onde
del maestoso Bosforo
il Ponto... si confonde.
IRENE
Fu quivi!...
BELISARIO
IRENE
Né dell'evento
un pegno... un qualche indizio...
avesti?
ALAMIRO
Or mi rammento!...
questo pugnale il vandalo
raccolse a me dappresso.
BELISARIO
IRENE
Ah! porgilo...
BELISARIO
ALAMIRO
È Giunio
che immola i figli...
BELISARIO
IRENE
Più dubbio
non resta... omai...
ALAMIRO
Son io
figlio di Belisario?
OTTARIO E CORO
Suo figlio!
BELISARIO
ALAMIRO
Padre!...
IRENE
Fratello!...
BELISARIO
TUTTI
Oh avventurato dì!
Alamiro, ora Alessi, si è precipitato fra le braccia del padre, che gli tiene la destra sul capo: Irene stringe teneramente il fratello al seno. Analogo movimento dei Barbari.
Insieme
BELISARIO
IRENE
Se il fratel stringere
mi è dato al seno,
più non desidero,
son paga appieno.
Sfido i tuoi fulmini,
sorte crudel.
ALAMIRO
Se il padre stringere
mi è dato al seno,
più non desidero,
son pago appieno.
Sfido i tuoi fulmini,
sorte crudel.
Insieme
BELISARIO
IRENE
A questo tenero
soave amplesso
tanto del giublio
è in me l'eccesso
che parmi d'essere
rapita in ciel!
ALAMIRO
A questo tenero
soave amplesso
tanto del giublio
è in me l'eccesso
che parmi d'essere
rapito in ciel!
BELISARIO
OTTARIO E CORO
Olà, t'arresta.
Rendine il duce: mutuo
ne stringe un giuramento
fin che non sia Bisanzio
spianata al suol.
BELISARIO
OTTARIO E CORO
E il patto inviolabile
non scioglierem giammai.
BELISARIO
ALAMIRO
(Alessi, interdetto)
Allor...
BELISARIO
ALAMIRO
(Alessi)
È ver, giurai.
Sol morte il voto infrangere
può che mi stringe seco...
Dunque si muoia...
(impugnando lo stile per trafiggersi)
IRENE E OTTARIO
(trattenendogli il braccio)
Arrestati...
OTTARIO
No 'l fermi tu?
(scuotendo Belisario)
BELISARIO
OTTARIO
Vivi: io sciolgo la sacra alleanza.
(Ottario disarma Alessi e lo spinge verso Belisario)
OTTARIO E CORO
Noi rechiamo a' nemici la morte.
È segnata de' greci la sorte...
Belisario fra lor non sarà!
IRENE, BELISARIO E ALAMIRO
(Alessi)
Fia delusa l'ardita speranza:
regge un nume dei greci la sorte:
per la patria pugnando da forte
Belisario ogni greco sarà.
Squillano le trombe dei Barbari, ed essi partono guidati da Ottario.
Belisario coi Figli entra dal lato medesimo, ma per altra via.
Tenda di Giustiniano, che aprendosi nel mezzo, lascia scorgere nell'ultima distanza le sommità dell'Emo.
Giustiniano e Guardie.
(ad alcune guardie, che, ricevuto l'ordine, partono)
GIUSTINIANO
Itene al campo, e sia palese al duce
ch'io giunsi e che prefiggo
alla battaglia il nuovo dì.
Antonina, e detto.
Ella è cinta di gramaglie, il suo volto è pallido e consunto, la sua chioma scarmigliata: giunta appena si arresta ansante sul limitare.
GIUSTINIANO
Chi veggio?
ANTONINA
Un'empia.
GIUSTINIANO
A che venisti?
ANTONINA
A far palese
delitto orrendo.
GIUSTINIANO
E scioglierai tu sempre
ad accusar le labbra?
ANTONINA
Oh! chiuse allora
morte le avesse, che menzogna infame
ad attestar si apriro!
(in tono solenne)
Inorridisci, o cesare: quel grande,
che mio consorte più nomar non oso,
è innocente.
GIUSTINIANO
(vivamente colpito)
Che dici!
ANTONINA
Le cifre accusatrici
man compra simulò: del tradimento
Eutropio ebbi ministro.
GIUSTINIANO
Ah! scellerati!...
Morte ad entrambi...
ANTONINA
Morte?...
È giusta... la desio... ~ Per queste balze
corro in traccia di lui... Morire io voglio,
ma pentita al suo piè... ma ch'io distolga
dal nefando mio capo
l'alta minaccia del flagello eterno,
s'apra per me la tomba e non l'averno.
Da quel dì, che l'innocente
spinsi in preda a tanti affanni,
da quel dì che il ciel clemente
cancellar dovea dagli anni,
de' viventi l'odio io sono...
di me stessa io son l'orror...
la speranza del perdono
sol mi regge in vita ancor.
(odesi fuor della tenda un rumore che si avvicina, e voci che gridano)
VOCI
(di dentro)
Vittoria!
GIUSTINIANO
Intorno echeggia
di liete grida il ciel!... Che fia?... Si veggia...
Irene circondata dai Pastori dell'Emo e dalle Guardie imperiali, e detti.
GIUSTINIANO
Irene!...
ANTONINA
Figlia!...
IRENE
Oh madre!...
Fauste nuove ad entrambi... Il figlio tuo
spento non è.
ANTONINA
Che parli!...
IRENE
In Alamiro
abbracciarlo potrai.
ANTONINA
Ciel!... non deliro?...
Tu non m'inganni?...
IRENE
(a Giustiniano)
Fugge
l'oste nemica.
GIUSTINIANO
Fugge!
IRENE
Inarcherai
per la sorpresa il ciglio, allor che noto
il vincitor de' barbari ti fia.
GIUSTINIANO
Chi?... parla.
IRENE
Belisario.
ANTONINA
Ei!...
GIUSTINIANO
Come, narra,
come potea?...
IRENE
La china
d'un erto colle che sovrasta al campo
de' greci scendevam, quando le trombe
squillare udimmo... impetuoso turbine
su' tuoi piombò l'alano, e i tuoi fuggiro.
Ciò dissi al padre che avvampò di sdegno,
e dal figluol scortato
discese al pian, «Fermatevi», esclamando:
Belisario è con voi. La nota voce
i fuggitivi arresta;
torna la speme in ogni cor... sul carro
del sommo duce alzan l'eroe repente;
e quei l'occhio è del campo, egli la mente.
Tutto cangiasi allor... quanto l'aspetto
di Belisario ardir nei greci infonde,
tanto ne scema ai barbari! Tremenda
arde, ma breve la tenzon... scomposte
son già le file del nemico, infrante
già le temute insegne...
chi pria fugava, or fugge, o cade estinto,
trionfa il greco, il vincitore è vinto.
GIUSTINIANO
Oh giorno!... oh Belisario!...
ANTONINA
Ah! pria ch'io muoia
una lagrima ancor spargo di gioia!...
Si sente di lontano un funebre suono di trombe misto di grida dolorose.
Tutti sono colpiti dal presentimento di somma sciagura.
TUTTI
Di pianto, di gemiti
il cielo rimbomba!
In suono funereo
echeggia la tromba!
Ignoto terror
mi scende nel cor!
Alessi e detti.
ALAMIRO
(Alessi)
Piangete: son nunzio
di nuova dolente.
IRENE
Il padre?...
ANTONINA
Quai palpiti!...
ALAMIRO
(Alessi)
Dall'orda fuggente
un dardo partì,
e a morte il ferì.
IRENE
Ahi padre!
ANTONINA E GIUSTINIANO
Qual fulmine!
ALAMIRO
(Alessi)
Ei tratto qui viene...
Accompagnato da lugubre musica vien condotto Belisario sugli scudi dei Veterani, Guardie e detti.
TUTTI
(tranne Belisario)
Funesto spettacolo!
IRENE
(correndo al padre)
Me misera!...
BELISARIO
TUTTI
(tranne Belisario)
Ricopriti, o ciel,
d'un lugubre vel.
GIUSTINIANO
(con voce soffocata dal pianto e stringendo la destra di Belisario)
Amico...
BELISARIO
GIUSTINIANO
Lor padre sarò.
ANTONINA
(cadendo a piè di Belisario nell'estrema desolazione)
Perdono...
(Belisario tocco dalla di lei voce, schiude la bocca, e fa un movimento come per alzarsi, ma la parola vien meno sulle convulse sue labbra, un tremore lo investe in tutta la sua persona, e ricade estinto)
TUTTI
Spirò.
Lungo ed angoscioso silenzio.
(Antonina resta immobile nel suo terrore, con gli occhi spaventevolmente fitti sul corpo di Belisario)
ANTONINA
(prorompendo in tutto l'impeto della disperazione)
Egli è spento, e del perdono
la parola a me non disse.
Di mia voce udendo il suono
forse in cor me maledisse...
Forse in ciel del fallo mio...
or m'accusa innanzi a dio... ~
in eterno è a me rapita
ogni speme di mercé.
GIUSTINIANO E CORO
Aborrita dai mortali,
condannata dall'eterno,
vivi, iniqua, e tutti i mali
prova in terra dell'averno...
Frema il cielo a te d'intorno...
nieghi a te la luce il giorno...
ogni istante di tua vita
cruda morte sia per te.
ANTONINA
Cielo irato hai sciolto il corso
al tremendo tuo furore!...
non ha speme il mio rimorso...
non ha pianto il mio dolore...
Calpestata, oppressa, abbietta,
sin dai figli maledetta,
ogni istante di mia vita
un supplizio fia per me.
(fugge dissennata, ma giunta innanzi al cadavere di Belisario, si arresta ad un tratto, e cacciandosi le mani fra' capelli, ed alzando uno strido, precipita al suolo)
IRENE E ALAMIRO
(Alessi)
La sciagura è omai compita!
Tutto il ciel rapisce a me!
Movimento universale di orrore.
Fine del libretto.
Generazione pagina: 25/09/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)