Giardino incantato, in cui mostrasi la semplice natura: piante abbondanti di frutta, siepi e cespugli pieni di ogni sorta di fiori, acque correnti, altre stagnanti sulle quali veggonsi in moto diversi uccelli; altri uccelli di vivaci colori svolazzano d'albero in albero; da un lato alcune spelonche coperte di muschio, il prospetto è limitato da amene colline e valli ombrose adiacenti.
Oh quanto, amico, d'Ascalona al saggio
(lenta armonia, che a grado a grado s'avvicina e rinforza)
Fuggite infernei mostri; ite onde usciste
(Carlo e Ubaldo si nascondono in una boscaglia)
Amico, inoltra il piè / Cielo! Chi vedo!
Dov'è?... Dove si cela?... Eppur poc'anzi
Esterno del palazzo d'Armida.
Sia lode al ciel! Da quelle inique mura
Ed è pur vero?... E abbandonar mi vuoi?
(Armida cade priva di sensi)
(Armida insensibilmente rinviene)
(sorge una larva in sembianza della vendetta, un'altra sotto le forme d'Amore piangente)
(sparisce la larva sotto le forme d'Amore)
(i demoni recano il carro d'Armida tirato da' draghi)
Orrida selva; frammezzo ad alcune piante vedesi il mare.
(Armida ascende il carro, e s'innalza a volo tra i globi di fiamme e di fumo)