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Libretti d'opera
Libretti d'opera (altre lingue)
Citazioni riguardanti l'opera
Tragedia lirica in due atti.
Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Vincenzo BELLINI.
Prima esecuzione: 16 maggio 1829, Parma.
⚫ La costruzione del nuovo Teatro Ducale venne intrapresa nel 1821 per ordine di Maria Luisa «protettrice delle Belle Arti, dilettante di musica, della quale era esimia cultrice». I lavori durarono sette anni, e la duchessa stabilì «che se ne inaugurasse l’apertura nel maggio 1829 con solennità eccezionale». I parmigiani nutrivano una venerazione particolare e assai viva per Rossini; ovvio che si rivolgessero a lui perché scrivesse l’opera di inaugurazione, ma il compositore pose come condizione di poter lavorare senza muoversi da Parigi. Non potendo accettare tale clausola, si rivolsero a Bellini, l’astro nascente del melodramma italiano; gli accordi preliminari furono contemporanei a quelli per la Straniera […]. Occupato dalle prove della Straniera, il catanese dimentica temporaneamente l’impegno con Parma; infatti librettista e compositore giunsero nella città ducale […] solo a metà marzo […]. Ma per ritardi di vario genere, iniziarono a lavorare solamente a metà aprile, ed entrambi dichiararono che l’opera venne compiuta in meno di un mese. Bellini restò soddisfatto del lavoro dichiarando, all’indomani della prova generale, che «anche la Zaira sarà fortunata al pari delle altre mie opere»; probabilmente era soddisfatto per essere riuscito a comporre un’opera in breve tempo. Romani, come sua consuetudine, premise al libretto una premessa, nella quale chiedeva venia per la fretta con la quale erano state scritte poesia e musica. Non occorse altro per irritare i parmigiani, già maldisposti per il continuo rinvio e feriti nel proprio orgoglio di cittadini. Con l’eccezione di una ripresa al Teatro della Pergola di Firenze (1836), Zaira, dopo l’insuccesso di Parma, non venne più rappresentata nel secolo scorso, mentre Mercadante riutilizzò il libretto di Romani nel 1831 per il San Carlo.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ L’argomento, ossia il conflitto amore-dovere tra una cristiana e un musulmano, è affine a quello del Maometto II; simile anche la distribuzione dei ruoli vocali con il basso protagonista, nei panni inconsueti dell’amoroso. I cantanti furono calorosamente applauditi, ma l’opera non piacque. Le ragioni sono varie: Bellini fece ricorso più alle risorse del mestiere che al proprio estro, e il pubblico non riuscì ad assimilare uno stile così diverso da quello di Rossini, al quale era assuefatto.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Per Zaira Bellini utilizzò due brani da Bianca e Fernando (seconda versione): nel coro dei cavalieri francesi (“Poni il fedel tuo martire”, dal coro “Tutti siam?”) e nel quintetto (“Lieto ci mira adesso” da “Contenta appien quest’alma”, ossia la cabaletta di Bianca). Solo due pezzi non furono riutilizzati in opere successive: la cabaletta della sortita di Corasmino (“D’un furor colpevole”) e il primo tempo della sortita di Zaira (“Amo ed amata io sono”); la maggiore quantità di ‘autoimprestiti’ di brani, infine, avvenne per I Capuleti e i Montecchi.
► Dizionario del teatro, Vedi
Alessandro Gandini | Modena, Teatro Ducale | 7 novembre 1829 |
Saverio Mercadante | Napoli, Teatro San carlo | 31 agosto 1831 |
Antonio Mami | Modena, Teatro Comunale | 25 gennaio 1845 |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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