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Libretti d'opera
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Citazioni riguardanti l'opera
Melodramma.
Libretto di Felice ROMANI.
Musica di Vincenzo BELLINI.
Prima esecuzione: 14 febbraio 1829, Milano.
⚫ Appianati i contrasti con Barbaja, insorti a causa di una inadeguata messa in scena del Pirata al San Carlo, l’impresario offre al catanese due possibilità per la successiva stagione di carnevale: scrivere per Napoli […]; oppure Milano […]. La scelta non era facile; Napoli significava Giambattista Rubini, una sicurezza per il successo dell’opera, ma anche inserirsi sulla scia del Pirata, perché questo il pubblico si aspettava, e quindi ripetersi. Milano era invece una sfida: si trattava di mettere alla prova se stessi e la propria musica, per verificare se avrebbe ottenuto successo anche senza la presenza di Rubini. Dopo lunga riflessione, e confortato anche dal consiglio degli amici, il 16 giugno 1828 Bellini sottoscrive il contratto per la Scala. […] Con animo rinfrancato confida al Florimo che «essendo obbligato di scrivere per altri cantanti, il cambiar genere è facile che mi porti alla novità».
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ L’opera riscosse un successo clamoroso e tutte le cronache non esitarono a giudicarla addirittura superiore al Pirata. Quello che colpì il pubblico fu l’immediatezza dell’espressione melodica, sempre aderente alle parole del testo o al momento scenico: quella che un anonimo recensore dell’epoca definì come ‘musica drammatica’ intesa come avvicinamento di melos e declamazione, di recitativo e aria.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Le forme chiuse perdono il rigore della struttura, per aprirsi a un andamento più vario e dinamico. Con la Straniera Bellini perfeziona il suo linguaggio musicale, privilegiando i pezzi d’insieme sui brani solistici, al punto che Arturo è privo di arie e canta solo nei pezzi d’insieme. Infatti sono soltanto quattro le arie vere e proprie, mentre consistente è l’inserzione di periodi cantabili nei recitativi, molto più di quanto accada nel Pirata, rendendo così assai più varia e articolata la vicenda.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ La sortita della protagonista, la romanza “Sventurato il cor che fida”, è divisa in tre strofe, intervallate dagli interventi di Arturo, da cantare fuori scena, accompagnata dall’arpa, secondo le indicazioni del libretto, prima lontana, poi vicino infine vicinissimo. Si crea così un clima di trepida attesa, preparato con grande abilità, che ben delinea sia il tono generale sia il carattere della protagonista. Alaide entra con una serie di vocalizzi, cui segue un duetto con Arturo, in più sezioni, di carattere patetico e malinconico.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ L’originale finale primo di Norma, che tanto scalpore suscitò al suo apparire, è stato preceduto da un altro finale altrettanto moderno. Il primo atto della Straniera si chiude con un assolo di Alaide (“Un grido io sento”), di grande libertà formale perché di struttura asimmetrica: quattro quartine di quinari variamente rimati, in cui il quarto verso è sempre tronco. Un momento fortemente drammatico, nel quale Bellini rinuncia alla cabaletta tradizionale in favore di un canto declamato, cui segue il medesimo andamento nel testo.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Un coro interno fa da ponte alla stretta conclusiva; dopo il suicidio di Arturo, Alaide «nell’estrema disperazione» attacca l’Allegro moderato (“Or sei pago o ciel tremendo”); la cabaletta presenta numerosi acuti da prendere di slancio, con salite al do ed al re alquanto impervie.
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