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Libretti d'opera
Libretti d'opera (altre lingue)
Citazioni riguardanti l'opera
Dramma marinaresco.
Libretto di Giovanni TARGIONI-TOZZETTI.
Musica di Pietro MASCAGNI.
Prima esecuzione: 25 marzo 1895, Milano.
⚫ Lasciatosi alle spalle Heine e l’esperienza di Guglielmo Ratcliff, Mascagni volle tornare ai temi più tipici del verismo: si avvalse dello stesso librettista di Cavalleria rusticana, anche se in questo caso l’ispirazione non gli provenne da Verga, ma da un romanzo di Alphonse Karr.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Sono troppi gli elementi in comune tra Cavalleria e Silvano per schivare un parallelo che, inevitabilmente, risulta penalizzante per quest’ultimo: il triangolo amoroso che porta all’omicidio, i cori popolari, la figura di Rosa – la madre di Silvano – così simile a mamma Lucia. Ma, al di là del necessario e impietoso paragone, ciò che rende Silvano opera di dubbia riuscita è una certa carenza di impeto passionale, come se si assistesse a una sorta di decantazione dell’energia espressiva verista. Mascagni finisce infatti per restare a metà strada tra il racconto del brutale fatto di cronaca nera e l’idillica descrizione dei sogni di Silvano davanti alla bellezza del mare.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ A distanza di poco più di un mese dalla trionfale prima del Guglielmo Ratcliff, avvenuta il 16 febbraio 1895 alla Scala di Milano, Mascagni ottenne un nuovo successo con l’opera Silvano, la cui prima rappresentazione ebbe luogo il 25 marzo 1895 sempre nel teatro milanese sotto la direzione di Rodolfo Ferrari […]. Nonostante la buona accoglienza della prima, l’opera ben presto scomparve dai cartelloni e sembrerebbe anche dalla memoria di Mascagni che, elencando i suoi lavori sempre nei colloqui intercorsi con De Carlo, si dimenticò di Silvano, pur citando Le Maschere che “caddero” ben sei volte: “Ho lavorato molto, molto per me, per l’arte, ma soprattutto per questa nostra adorata Italia. Ratcliff, Cavalleria, I Rantzau, Iris, Le Maschere, Amica, Piccolo Marat, L’Amico Fritz. La prima dell’Amico Fritz ebbe successo. Le Maschere invece riuscii a darle contemporaneamente in sette teatri; in sei cadde ma riuscì al Costanzi. Ma quelli erano altri tempi, erano i tempi in cui c’era l’entusiasmo, lo spirito di sacrificio anche e, poi, un vero grande amore per l’arte”. (P. Mascagni, Mascagni parla. Appunti per le memorie di un grande musicista, a cura di S. De Carlo, Roma, De Carlo Editore, 1945, pp. 89-90)
► Pietro Mascagni: «Silvano» Riccardo Viagrande GBOPERA MAGAZINE 7 dicembre 2013: http://www.gbopera.it/2013/12/mascagni-150silvano/)
⚫ […] è certo che Silvano non fu un’opera amata dalla critica contemporanea. Il musicologo Giannotto Bastianelli, autore della prima monografia su Mascagni pubblicata nel 1910, la stroncò così: “Ma quello che dà più malessere in quest’opera insignificante, ne è la vecchiezza delle modulazioni, l’insipidezza dell’armonia. […] Bisogna ch’egli cessi di strascicare dietro a sè i cadaveri d’una fraseologia che un giorno fu viva; bisogna che immergendosi in un silenzio fecondo, ritrovi nel suo segreto la sua limpida vena, che non s’è seccata, ma solo, non coltivata gelosamente, s’è perduta nel suolo”. (G. Bastianelli, Pietro Mascagni, Ricciardi, Napoli, 1910, p. 72. A distanza di oltre un secolo il giudizio di Bastianelli appare troppo severo, anche perché Silvano rappresenta comunque una tappa del percorso musicale di Mascagni che, per quest’opera, si servì di un soggetto molto simile a quello di Cavalleria.
► Pietro Mascagni: «Silvano» Riccardo Viagrande GBOPERA MAGAZINE 7 dicembre 2013: http://www.gbopera.it/2013/12/mascagni-150silvano/)
⚫ In realtà il continuo confronto di Silvano con Cavalleria può condurre ad un errore di prospettiva dal momento che per Mascagni era impossibile riscrivere la sua prima fortunata opera, in quanto la sua scrittura musicale aveva, in quei cinque anni che separano Silvano dal capolavoro, subito un’evoluzione che in questa partitura assume caratteri simbolici. Gli aspetti veristi del libretto, infatti, sembrano trasfigurarsi in una nuova dimensione simbolica, come accade per gli elementi naturali, quali il mare, che fa da sfondo alla vicenda e che, lungi dall’essere rappresentato nei suoi aspetti materiali immediatamente visibili, si carica, con la sua misteriosa e inquietante immobilità, di valori simbolici. Sembra più uno spettatore silente della tragedia e non un ridicolo mare di cartapesta, come definito da Bastianelli. Bisogna aggiungere, inoltre, che nella realizzazione musicale di quest’opera risulta viva e operante la “lezione” del Ratcliff soprattutto per la sua struttura sinfonica all’interno della quale la musica fluisce senza soluzione di continuità creando, per ogni atto, un unico poema sinfonico.
► Pietro Mascagni: «Silvano» Riccardo Viagrande GBOPERA MAGAZINE 7 dicembre 2013: http://www.gbopera.it/2013/12/mascagni-150silvano/)
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