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Libretti d'opera
Libretti d'opera (altre lingue)
Citazioni riguardanti l'opera
Dramma lirico in quattro atti.
Libretto di Arrigo BOITO.
Musica di Giuseppe VERDI.
Prima esecuzione: 5 febbraio 1887, Milano.
⚫ Nel 1880 Boito stese un progetto che catturò l’attenzione di Verdi, poi, dopo la collaborazione prestata per la revisione del Simon Boccanegra nel 1881, le discussioni shakespeariane ripresero a partire dal maggio successivo, e si protrassero sinché tutto il libretto non fu pronto, salvo una pausa dovuta alla preparazione della versione in quattro atti del Don Carlo nel 1884. Verdi iniziò a comporre nel marzo di quell’anno, e completò la partitura negli ultimi giorni del 1886.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Verdi collaborò attivamente col direttore Franco Faccio alla concertazione dell’opera, apportando poi notevoli cambiamenti nella […] messinscena a Roma. L’opera fu data a New York nel 1888, diretta da Campanini, poi a Londra l’anno successivo, diretta da Faccio, e venne ripresa il 12 ottobre 1894 all’Opéra di Parigi, nella traduzione francese di Gailhard, con cui lavorarono Arrigo Boito e Camille Du Locle. […] In questa circostanza Verdi, che s’impegnò strenuamente alle prove nonostante gli ottant’anni suonati, operò una profonda revisione del grande concertato del terzo atto, e aggiunse i tradizionali ballabili (d’impronta esotica).
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Verdi reagì agli stimoli del libretto di Boito ideando una sofisticata struttura musicale per l’esordio: all’impatto potentissimo dell’accordo a piena orchestra su cui si leva il sipario segue un campionario di effetti consolidati (scale cromatiche dei legni, sibili dell’ottavino) e più inusuali, come il cannone e il pedale grave dell’organo su un piccolo cluster, destinato per oltre duecento battute a incarnare il sordo brontolio dell’uragano.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Il ritorno di Verdi sulle scene liriche non sarebbe potuto essere più fertile di sviluppi per il teatro europeo del tempo. Egli si mosse in sintonia con la sensibilità della fin de siècle scegliendo come soggetto uno dei drammi psicologici più inquietanti di tutto il teatro di prosa, dove l’azione è prodotta dall’intreccio di passioni tanto assolute quanto devastanti […]. Pure non è lecito scorgere in questo ennesimo atto di rinnovamento da parte di Verdi la volontà di allinearsi con le tendenze di allora: tornando a Shakespeare dopo Macbeth e il progettato Re Lear, egli coronò un’evoluzione naturale del suo teatro, cresciuto in ambiente romantico e a mano a mano sviluppatosi in una direzione ricca di chiaroscuri. Verdi aveva da tempo preso atto che i valori intorno a lui erano mutati, e che, se era tramontato il tempo delle battaglie per i grandi ideali, era venuta l’ora di sondare gli abissi vertiginosi dell’animo umano, scavando in profondità nella traccia indicata da alcuni dei suoi personaggi tenorili più inquieti e tormentati, da Stiffelio a Riccardo sino allo stesso Don Carlo. Otello è l’esito di queste sue riflessioni estreme consegnato alla posterità, e figura ancora oggi nei repertori come uno dei drammi più moderni e sconvolgenti.
► Dizionario del teatro, Vedi
1a | Milano, Teatro alla Scala | 5 febbraio 1887 | |
2a | Parigi, Thèâtre de l'Opéra | 12 ottobre 1894 | versione francese per la traduzione di Camille Du Locle e Arrigo Boito, con modifiche al finale dell'atto terzo e inserimento di un balletto |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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