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Libretti d'opera
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Citazioni riguardanti l'opera
Azione tragico-sacra.
Libretto di Andrea Leone TOTTOLA.
Musica di Gioachino ROSSINI.
Prima esecuzione: 5 marzo 1818, Napoli.
⚫ La composizione di opere teatrali di argomento biblico nel periodo di quaresima, affermatasi a Napoli a partire dall’ultimo ventennio del XVIII secolo, rappresentava, come ha scritto Franco Piperno, «un compromesso tra la tradizionale devozionalità del periodo quaresimale e la favorevole disposizione del sovrano a concedere ad impresari, artisti e pubblico una stagione in più». Rispetto alla tragedia di Ringhieri, che gli servì da canovaccio, il librettista Tottola aggiunse l’intreccio amoroso tra il figlio del Faraone, Osiride, e la giovane ebrea Elcia, con il duplice scopo - le parole sono dello stesso Tottola - di «rendere più interessante» lo sviluppo della vicenda e di dare a Osiride una ragione chiara «perché costui potesse con maggior fervore impegnarsi presso il padre a trattenere schiavo in Egitto il popolo d’Israele».
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Apprezzata dal pubblico nei primi due atti, l’opera naufragò miseramente nel breve atto conclusivo, suscitando non solo aspre contestazioni, ma addirittura risate, pare anche a causa di inconvenienti tecnici verificatisi nella complessa scena del passaggio del Mar Rosso. L’anno successivo Rossini riscrisse completamente il terzo atto, aggiungendo fra l’altro la preghiera “Dal tuo stellato soglio”, destinata a divenire il brano più celebre dell’opera, e in questa nuova veste Mosè in Egitto ottenne un autentico trionfo.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ La somma arte di drammaturgo musicale di Rossini appare ai massimi livelli fin dalla scena di apertura, in cui la mirabile architettura formale si sposa a un effetto drammatico di rara intensità. Calibratissima è la caratterizzazione dei personaggi, di cui esempio particolarmente significativo è proprio la figura del protagonista: a Mosè, al profeta scelto da Dio per manifestare la sua volontà, Rossini affida una sola aria, privilegiando uno stile di canto declamato - si pensi in particolare al maestoso recitativo “Eterno, immenso, incomprensibil Dio” nel primo atto - che traduce al meglio la ieraticità del personaggio. A ciò si aggiungono la ricchezza e la varietà delle forme impiegate, uno stile di canto di rara espressività, efficacemente bilanciato dalla maestria della scrittura orchestrale; due esempi su tutti: la tortuosa figurazione melodica, che si riavvolge continuamente su se stessa, con la quale Rossini descrive le tenebre iniziali, e la magnifica introduzione alla scena del sotterraneo.
► Dizionario del teatro, Vedi
1a | Napoli, Teatro San Carlo | 5 marzo 1818 | |
2a | Parigi, Thèâtre de l'Académie Royale de Musique | 7 marzo 1819 | rifacimento di libretto e musica dell'atto terzo |
3a | Parigi, Thèâtre de l'Académie Royale de Musique | 20 ottobre 1822 | inserimento dell'aria Cade del ciglio il velo |
4a | Parigi, Thèâtre de l'Académie Royale de Musique | 26 marzo 1827 | rifacimento completo in francese, libretto di Luigi Balocchi e Étienne de Joui, con titolo Moïse et Pharaon ou Le passage de la Mer rouge |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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