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citazioni:mastuarda

Citazioni riguardanti l'opera

Maria Stuarda

Oh nube! Che lieve per l'aria ti aggiri

Tragedia lirica.
Libretto di Giuseppe BARDARI.
Musica di Gaetano DONIZETTI.
Prima esecuzione: 30 dicembre 1835, Milano.




Sorte infelice

⚫ Una sorte infelice accompagnò le prime vicende dell’opera. Nel 1834 Donizetti tornò a Napoli, dopo più di un anno di assenza, reduce da successi trionfali: […] nel mese di maggio il compositore iniziò a concentrarsi sulla tragedia schilleriana Maria Stuarda […]. Quando capì di non poter contare sulla collaborazione dell’inaffidabile Felice Romani, Donizetti si rivolse a Giuseppe Bardari, diciassettenne studente di legge, qui alla sua unica prova di librettista. Non fu possibile ultimare l’opera per il gala reale del 6 luglio; il ritardo accumulato fece sì che il compositore si accingesse al lavoro prima che il libretto venisse esaminato accuratamente e approvato dalla censura. A prove iniziate Bardari venne convocato da un censore, che gli impose alcuni cambiamenti sostanziali «subito passati al Maestro Donizetti per adattarvi la musica». Altri problemi erano sorti con l’epica zuffa accesasi tra le due prime donne durante la prima prova con l’orchestra. Le protagoniste dell’opera, Giuseppina Ronzi de Beignis e Anna Del Sere, erano venute alle mani durante la scena dello scontro fra Maria ed Elisabetta, dimentiche del decoro imposto loro dalla regalità dei personaggi. Aggiungiamo che la divina Ronzi andava in giro dicendo: «Donizetti protegge quella p… della Delsere», al che il compositore non perse l’occasione di precisare in che conto tenesse sia i personaggi storici protagonisti della sua opera, sia le interpreti che li creavano; «io non proteggo alcuna di voi, ma p… erano quelle due, e due p… siete voi». La divina, racconta il compositore, «si persuase, o s’avvilì o s’acquietò… non più parlò, si seguitò, ella cantò, poi non s’andò…». Infatti non si andò in scena: dopo la prova generale, i censori (fra i quali Basilio Puoti, maestro di Francesco De Sanctis e di Luigi Settembrini), forse per l’intervento diretto del re, chiesero il ritiro del libretto.

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Opera proibita

⚫ La Stuarda vide la luce a Milano, nel dicembre dell’anno successivo. […] Ma anche a Milano sorsero notevoli difficoltà. La censura aveva imposto alcune modifiche al libretto, eseguite dal poeta della Scala, Calisto Bassi: ad esempio, una versione edulcorata dell’invettiva di Maria contro Elisabetta. La primadonna fece di testa sua: «La Signora Malibran ripetutamente permise di scostarsi dalle modificazioni stabilite dalla censura (…), per cui verrà invitata da questa Direzione Generale a giustificarsi», si legge in un documento. Dopo solo sei recite, l’opera venne proibita.

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Revisioni

⚫ In occasione della ‘prima’ milanese Donizetti aveva concepito una nuova struttura per la sua opera, ma nessun documento completo che la rispecchi ci è giunto. Le revisioni furono preparate in due momenti diversi, testimoniati dalle modifiche sull’autografo napoletano e da più estesi cambiamenti, che possiamo leggere solo in una parziale riduzione per canto e pianoforte pubblicata da Ricordi nel 1836. Per la Scala, oltre a una sinfonia, il compositore aggiunse il nuovo duetto per Maria e Leicester […] che a Milano sostituì il n. 5, anche se in una lettera, tempo dopo, Donizetti consigliò di omettere per giungere più speditamente al finale primo.

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Opera interrotta

⚫ Donizetti non ha mai completato l’opera, e certamente avrebbe riconsiderato molte sue scelte se ne avesse avuto occasione, ad esempio in qualche ripresa meno travagliata. Stuarda è un’opera ‘interrotta’: il compositore a un certo punto abbandonò il lavoro. È impossibile ricostruire una ‘prima versione’, non c’è modo di identificare con sicurezza la forma della partitura rappresentata alla prova generale napoletana del ’34, in quanto gli strati delle correzioni nell’autografo sono numerosi. Nemmeno della vera ‘prima’, quella milanese, in cui la parte di Maria fu riscritta per la Malibran, si può ricostruire un’edizione: è testimoniata quasi solamente dallo spartito per canto e pianoforte.

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