Dramma tragico in tre atti.
Libretto di Salvadore CAMMARANO.
Musica di Saverio MERCADANTE.
Prima esecuzione: 1 gennaio 1839, Napoli.

⚫ Parlando di Elena da Feltre l'opera più recente e tra le sue migliori, in una lettera a Francesco Florimo il I° gennaio 1838, Mercadante si compiacque di illustrare all'amico le proprie idee tracciando una sorta di programmatico piano di «riforma melodrammatica»: «Ho continuata la rivoluzione principiata nel Giuramento»: variate le forme, bando alle cabalette triviali, esilio ai crescendo, tessitura corta, meno repliche, qualche novità nelle cadenze, curata la parte drammatica, l'orchestra ricca senza coprire il canto; tolti i lunghi assoli nei pezzi concertati che obbligavano le altre parti ad essere fredde a danno dell'azione; poca gran cassa, pochissima banda.» Si direbbe il manifesto antirossiniano di un neofita del «nuovo corso» intrapreso dall'opera italiana (s'intende da quella seria, di cui la buffa è divenuta ormai tributaria in quanto le resta di valido e di progressivo: Elisir d'amore e Don Pasquale insegnino) dopo gli anni Trenta. Ma sono parole che, in tutto o in parte, anche Donizetti, Bellini e Pacini avrebbero potuto sottoscrivere. Solo che ne Il giuramento […], Le due illustre rivali […], Elena da Feltre […], Il bravo […], La vestale […], che insieme costituiscono il vertice, non più toccato in seguito che da Il reggente e Orazi e Curiazi dell'intera produzione sua, Mercadante si rivela più coerente nel perseguire alcuni di questi tratti innovatori (che divengono anzi peculiari del suo stile maturo) rispetto ad altri che perderà gradatamente di vista, fino a tornare a ricalcare sentieri battuti e posizioni superate.

► Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET

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