Pagine del sito
Libretti d'opera
Libretti d'opera (altre lingue)
Citazioni riguardanti l'opera
Farsa comica.
Libretto di Gaetano ROSSI.
Musica di Gioachino ROSSINI.
Prima esecuzione: 3 novembre 1810, Venezia.
⚫ L’impostazione generale dell’opera deve […] molto alla tradizione, ma già sono presenti alcuni elementi che ritroveremo nelle composizioni più mature: ad esempio la struttura della sinfonia -introduzione in Andante maestoso con corno solista, seguita da un Allegro vivace-, ripresa con leggere modifiche da un saggio bolognese del 1809 (Sinfonia concertata, a più strumenti obbligati), o le arie tripartite.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Interessante la definizione del contrasto fra i due bassi buffi: Slook, ‘buffo nobile’, è caratterizzato da una tessitura piuttosto centrale, mentre il personaggio di Tobia, tipico ‘buffo caricato’, si cimenta in un canto più sillabico e acuto. Risulta chiara così la contrapposizione delle due figure: da un lato l’inglese Mill, despota prepotente; dall’altro l’americano Slook, apparentemente naïf, ma fondamentalmente molto più saggio.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Il libretto è nel suo insieme agile e vivace, e permette a Rossini un primo svecchiamento e distacco da certa comicità tradizionale; alcune caratteristiche del Figaro del Barbiere si intravvedono già in Norton, qui ancora relegato a un ruolo di secondo piano.
► Dizionario del teatro, Vedi
⚫ Nel periodo a cavallo fra tardo Settecento e primo Ottocento si diffuse nei teatri d’opera italiani la farsa in un atto. […] Nonostante l’effimera durata del suo successo, la farsa è considerata di notevole importanza storica per l’impulso dato alla nascita e alla diffusione del repertorio, anzitutto. Costruita con personaggi e ingredienti drammaturgici tipici dell’opera buffa settecentesca […], la farsa se ne distanziava soprattutto perché la sua brevità costringeva a serrati ritmi drammatici, articolati su equivoci, sorprese e colpi di scena. Durante il suo sviluppo la farsa si arricchì ben presto del canto di coloratura […]. Fu proprio nell’ambito della farsa che il giovane Rossini intraprese la carriera di compositore d’opera, firmando nel triennio 1810-1813 cinque titoli per il Teatro San Moisè di Venezia: La cambiale di matrimonio, L’inganno felice, La scala di seta, L’occasione fa il ladro, Il signor Bruschino. Ad accomunare questi lavori furono le consistenti affinità di struttura: sei personaggi (cinque nell’Inganno felice) per una forma articolata in: 1. sinfonia, 2. introduzione tripartita (duettino, cavatina e terzetto), 3. duetto o aria, 4. aria, 5. concertato, 6-7. duetto e aria (o viceversa), 8. finale (in almeno tre tempi, con, nella stretta, il tutti consueto).
► Gioachino Rossini, L'occasione fa il ladro, Supplemento a La fenice, Michele Girardi, Edizioni del Teatro La Fenice di Venezia, 2012
⚫ Fra i tanti meriti di Venezia in campo operistico c'è anche quello di aver ospitato l'esordio di Gioachino Rosini, al Teatro Giustiniani di San Moisè, avvenuto il 3 novembre 1810 con La cambiale di matrimonio. Il grande compositore era appena diciottenne, ma già aveva composto un dramma serio in due atti, Demetrio e Polibio, probabilmente nel 1809, ad uso privato di una famiglia di cantanti-artisti, i Mombelli, che gli avevano fornito anche il libretto. Rossini si era formato a Bologna, a quel tempo centro di studi musicali fra i più fiorenti, sotto la guida del padre Mattei quindi in linea pressoché diretta col celebre padre Martini: quest'ultimo, oltre ad essere un difensore ad oltranza degli studi musicali più severi, era stato anche l'uomo che aveva corretto un'antifona di Mozart.
► Gioachino Rossini, L'occasione fa il ladro, Supplemento a La fenice, Michele Girardi, Edizioni del Teatro La Fenice di Venezia, 2012
⚫ Dopo aver lasciato gli studi prima di completarli del tutto, Rossini aveva cominciato a girare le stagioni d'opera come maestro al cembalo. Aspettava l'occasione di poter esordire in un teatro pubblico come compositore, e la trovò in circostanze fortuite: al Teatro di San Moisè erano previste ben cinque farse per la stagione d'autunno, di cui quattro nuove. Un compositore dette forfait all'ultimo momento, e l'impresario Antonio Cera, che gestiva il teatro in subaffitto, convocò Rossini in fretta e furia. La segnalazione veniva, a quanto pare, dal marchese Cavalli, il quale conosceva già il compositore, che aveva lavorato per lui in qualche stagione a Senigallia, e inoltre fu confortato in questa sua scelta dal maestro Giovanni Morandi, che era compositore, oltre che marito di Rosa Morandi, la primadonna scritturata per la stagione. Rossini scrisse La cambiale di matrimonio in pochissimi giorni, inaugurando così uno dei rapporti più proficui che mai un compositore abbia avuto con la cosidetta «decima musa», ossia la fretta.
► Gioachino Rossini, L'occasione fa il ladro, Supplemento a La fenice, Michele Girardi, Edizioni del Teatro La Fenice di Venezia, 2012
▒ Se volete contribuire segnalando una citazione o una fonte riguardante quest'opera, mandateci una e-mail a questo indirizzo.