Festa teatrale.
Libretto di Giuseppe PARINI.
Musica di Wolfgang Amadeus MOZART.
Opus: K. 111.
Prima esecuzione: 17 ottobre 1771, Milano.

⚫ Sull’onda del recente successo (dicembre 1770) di Mitridate re di Ponto, al figlio quindicenne di Leopold Mozart veniva offerta un’occasione da non rifiutare: la composizione di un’opera celebrativa, nel quadro dei festeggiamenti di un matrimonio imperiale. Gli sposi erano Maria Ricciarda Berenice d’Este, erede del Ducato di Modena, e l’arciduca Ferdinando, terzogenito di Maria Teresa e nuovo governatore della Lombardia austriaca. La festa teatrale affidata al giovane Wolfgang andò in scena due giorni dopo le nozze, ottenendo un successo straordinario: la coppia arciducale ne fu entusiasta, Mozart ricevette dalle mani di Maria Teresa un orologio d’oro ornato di diamanti, mentre Ferdinando propose alla madre, purtroppo invano, l’assunzione del giovane talento. Questi era riuscito anche nell’intento insperato di sbaragliare la temibile concorrenza: l’opera seria commissionata all’illustre coppia Hasse-Metastasio (Ruggiero, ovvero L’eroica gratitudine, ultima fatica teatrale per entrambi), battuta in modo «indescrivibile», come scrive con orgoglio papà Leopold alla moglie.

► Dizionario del teatro, Vedi

⚫ A Milano, prima della ventata innovatrice portata con sé dall'Angiolini […] aveva spesso imperato il vecchio balletto di gusto francese: coreografi e compositori come l'Évêque e Michel Pignolet de Montéclair, al servizio del governatore di Milano Vaudémont, prestarono la loro opera fra gli atti del melodramma Ascanio re del Lazio del Pollarolo, dato il 18 giugno 1702 […]; A. Goineau compose invece i balletti del Porsenna del Vignati (S. Stefano 1719), e assai più tardi François Sauveterre quelli per L'Egiziana di Mattia Vento (autunno 1763). Nel 1771 anche la serenata nuziale mozartiana Ascanio in Alba fu prolungata da due balletti, eseguiti dopo il primo e il secondo atto: La contesa di Marte e d'Apollo e Il ritorno del secolo d'oro, curati rispettivamente dai maestri di ballo Carlo Le Picq e Giovanni Favier; ma la stessa ouverture tripartita dell'opera ebbe come andante un «Ballo delle Grazie» e come secondo allegro una specie di contraddanza con coro («Coro di Geni e Grazie»), allestiti per la parte coreografica dai medesimi maestri.

► Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET

⚫ Come era allora sua abitudine, Mozart compose prima i recitativi, lasciando per ultime le arie, che vennero composte solo dopo un colloquio con i singoli cantanti.

► Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Italia, Torino, 1977, UTET

⚫ Non è difficile riconoscere nelle giovanili opere italiane di Mozart, dall'Ascanio in Alba al Lucio Silla, la conoscenza, fors'anche lo studio delle opere teatrali del Mysliveček, soprattutto della straordinaria flessibilità di trattamento che il boemo possedette del materiale tematico, ritmico e melodico. Mysliveček fu un grande scrittore per le voci, amato da tutte le grandi cantanti dell'epoca perché sapeva valorizzarne come nessun altro le qualità.

► Storia dell'opera, diretta da Alberto Basso; volume primo L'opera in Europa e nelle Americhe, Torino, 1977, UTET

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