Citazioni riguardanti l'opera
Dramma per musica.
Libretto di Matteo NORIS.
Musica di Antonio Lucio VIVALDI.
Prima esecuzione: carnevale 1719, Mantova.
⚫ Quando nel 1713 Ottone in villa, la prima opera di Vivaldi venne rappresentata nella provinciale Vicenza, un profano avrebbe potuto pensare che il compositore avesse tardivamente […] intrapreso la via del teatro d'opera. Quanti compositori veneziani di successo della generazione di Vivaldi avevano atteso sino a trentacinque anni per il loro esordio? […] Nel 1729 [Vivaldi] potè vantarsi […] di aver scritto novantaquattro opere. Vivaldi era certamente portato a deformare un poco i fatti in vista dei suoi propositi, ma non alterò la realtà che di poco, a quanto oggi sappiamo. Pur considerando che le 94 opere di cui sopra comprendono numerosi intermezzi comici, serenate e altre pagine di ridotta portata, oltre a partiture che appaiono semplicemente come nuove stesure di precedenti opere, sue proprie o altrui, il totale è impressionante, soprattutto per un «ritardatario» con un campo così vasto di altre attività.
► Tito Manlio di Antonio Vivaldi, Michael Talbot, Milano, 1979, Edizioni Scala, su concessione di Phonogram International, traduzione di Luigi Ferrari
⚫ Della partitura completa di Tito Manlio esistono oggi due copie nei manoscritti di Torino, l'enorme collezione originariamwente raccolta dallo stesso compositore, e ora conservata presso la Biblioteca Nazionale nel capoluogo piemontese. […] Ambedue le partiture originali mancano di sinfonia introduttiva. Le sinfonie d'opera erano sempre scritte in fascicoli separati in modo che, in caso di necessità, potessero servire per altre opere, senza pregiudizio di coerenza rispetto ai diversi contenuti. Se la musica introduttiva di Tito Manlio non è semplicemente andata perduta, essa ci può essere pervenuta, incognita, come lavoro musicale autonomo, o all'inizio di qualche altra opera di Vivaldi.
► Tito Manlio di Antonio Vivaldi, Michael Talbot, Milano, 1979, Edizioni Scala, su concessione di Phonogram International, traduzione di Luigi Ferrari
⚫ Il libretto per Tito Manlio di Vivaldi, […] è opera di Matteo Noris […]. Talune sue caratteristiche sono tipiche dei libretti scritti prima della «riforma» di Apostolo Zeno e dei librettisti a lui legati, il cui effetto cominciò a farsi sentire dai primi anni del nuovo secolo. Si tratta di caratteristiche importanti, perché, in misura difficile oggi da immaginare, praticamente tutti i compositori dell'epoca, non escluso Händel, si assoggettavano di buon grado alle prescrizioni del librettista, né avevano modo di modificare o quanto meno di esercitare un controllo sul suo operato. Di conseguenza, molto di quanto noi oggi riferiamo all'invenzione musicale, deve la sua origine al pensiero del librettista più che a quello del compositore.
► Tito Manlio di Antonio Vivaldi, Michael Talbot, Milano, 1979, Edizioni Scala, su concessione di Phonogram International, traduzione di Luigi Ferrari
⚫ Dalle partiture de Il Teuzzone e di Tito Manlio si apprende che l'orchestra lirica di Mantova era insolitamente ricca di strumenti che potevano venir usati in parti obbligate per dare colore o un tocco di novità alle arie. Accanto ai consueti strumenti ad arco, Tito Manlio richiede l'impiego di trombe, timpano, corni, oboi, fagotti e flauti. Tromba, flauto, oboe e violino sono impegnati in un'aria ciascuno come unico strumento accompagnatore oltre al continuo. […] Talvolta una parte dell'orchestra tace, allo scopo di ottenere luminosità o trasparenza di suono; oppure alcuni strumenti vengono raddoppiati da altri, per aggiungere peso o ottenere interessanti impasti timbrici. L'orchestra crea a volte una densa trama polifonica sopra la quale la voce stenta ad imporsi, come nella prima aria di Tito «Se il cor guerriero» (Atto I, Scena 2); in altri casi invece gli strumenti si limitano a raddoppiare la melodia vocale: caso estremo è quello dell'aria di Lucio «Parla a me speranza amica» (Atto I, Scena 8), in cui la voce è accompagnata solo dai primi violini che ne raddoppiano la linea melodica, senza neppure il sostegno del continuo.
► Tito Manlio di Antonio Vivaldi, Michael Talbot, Milano, 1979, Edizioni Scala, su concessione di Phonogram International, traduzione di Luigi Ferrari
⚫ […] sebbene Noris collochi la maggior parte dei testi desinati alle arie in posizione di «uscita», concordando in questo con i riformisti […], egli pone anche alcune arie in capo o al centro della scena, dove esse possono maggiormente contribuire allo sviluppo della situazione drammatica. […] Significativamente, alcune sono concepite per venire musicate in forma monotematica o bipartita, piuttosto che nella usuale forma daccapo (ABA). Noris evita l'estrema polarizzazione tra ruoli principali e secondari tipica del diciottesimo secolo. La distribuzione delle arie è graduata in modo costante tra i due limiti di Geminio (un'aria) e di Manlio (sette arie). Noris mantiene l'elemento comico […] che i riformisti volevano completamente escludere dall'opera seria […].
► Tito Manlio di Antonio Vivaldi, Michael Talbot, Milano, 1979, Edizioni Scala, su concessione di Phonogram International, traduzione di Luigi Ferrari
⚫ Nel 1720 l’opera fu presentata al Teatro della Pace di Roma, ma si trattava di un «pasticcio», in cui i primi due atti erano rispettivamente di Gaetano Boni e Giovanni Giorgi e soltanto il terzo del compositore veneziano.
► Dizionario del teatro, Vedi
1a | Mantova, Teatro arciducale | carnevale 1719 | |
2a | Roma, Teatro della pace | carnevale 1720 | La musica del primo atto è di Gaetano Boni; del secondo atto di Giovanni Giorgi, e del terzo atto di Antonio Vivaldi |
► Dizionario del teatro, Vedi
Carlo Francesco Pollarolo | Firenze, Villa reale di Pratolino | 1696 | |
Antonio Giannettini | Reggio Emilia, Teatro pubblico | primavera 1701 | |
Paolo Magni e Andrea Stefano Fiorè | Milano, Teatro ducale | carnevale 1710 | opera in due atti; il primo atto è di Paolo magni; il secondo e di Andrea Stefano Fioré |
Luca Antonio Predieri | Firenze, Teatro della Pergola | carnevale 1721 | |
Michele Fini | Firenze, Teatro del Cocomero | 1742 |
► DEUMM, AA. VV. (UTET, 1999)
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